La battaglia di Bezzecca

mico, e lì u:na scarica geneml·e di tutti i garibaldini. Il l)ericblo del terrore era vinto, e il ctt<rre c:i. batteva per un sentimento di giustissi·m<!> orgoglio. L'amor proprio, per un ist~nte 'OFfeso, ripi.g1iava ora il su0 impe-ro. Le sparpagl[ate compagni·e d-el 5.0 reggimento~ cem.e erano state frettc:>lose a diseendere, con la rn.'edesima lena e con tJli piÙl santo al~dore si vendicavano {)ra spletrclidamente · di. quel prJmo insuccesso, e scaric~te le armi, sdegnando soffermarsi a rinnovare la carica., si avanzavano còrrendo a baionetta spianata. Gli austriaci hou s<e l'aspettavano : s'erano fatta sic~ra la vittoria. Meravi~iiati d1 queUa no-· stra. audacia (chè s'~ra jn nume·ro molte> inferior·e} rincularono essi alla lnro volta, ripr' 'Sero la via d-el monte, e i nosjir1 dietro per . un bel tratto. ·così dunque 1a battaglia si ristorava, e noi fedeli alla conse-gna rimanemmo alla custodia d'el paese, intanto che il reggimento del Chiassi e le cinque ·compagnie del mio battaglione ripigliavano e sostenevano gagliardamente le poHizit:Jni. ~< E quella la·g~gitl. che roba è~ » dissi io al foriere, stendenclo la mano verso un poggetto poco distante da Bezzecca (un terzo di m1glio forse) sul quale vedevo formarsi lenta lènta .una core>na di soldati. Guarda·mmo tutti da quella parte, e no-n s .i capiva berre se foss·er<:> ttrolesi o bersaglieri gari bald1ni. Alcuni credevano di riconoscere il colore del vestitb, e :giuravano che e~ano .n<:>sfri, altri invece sperg;uravah·o ·che e rano tirolesi nati e sputati. Era cos-a molto impòrt~nte che l~ d i'sputa si risolvesse presto, perehè d~ quel poggio, girando di fia-nco al quinto re,ggimento, ci potevano piombare addosso e cucinarci a quel dio. A qualeP,-ednno parve 'd i scorger~ che H modo cl.i car1carre il [ucil'e li tradisse per tirolesi ; e sicc·om.e in guerra non bisogna aver·e tanti riguar di, tre o ·quattro ci tirammo in d.1spa,rte e scaricammo ·contro quel m.uc·chio il fucile : sarà qnel che sarà. La medi'Cina fe-c'e l'effetto ; il nostro diS.paccio ebbe una pronta rispqsta a ·suono di palle. Non v'·era più dubbio: avevamo a .fare con truppe arri va te &i fre~co, ~le ·quaiq, ·ap.f>e·na ci videro, scaricati come in linea d-i avvertimentt!> alenni colpi, 'Si mossero adagio adagio ·scendendo alla no~t!'a volta. · Eramo, come ho dettt>, una settantina, e più che aH.' assalto bisognava pensare alla difesa, per chè i nemici. dovevano essere ·straboc·chevolmente superiori di numero. Cominciò allora un'animatissima 'e indiscipliti~ta 'Gi·iscus · ' "

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