La battaglia di Bezzecca

58 BIBLIOTECA P ATRIOTTICA baldi, il quale, sia prestando sov~rchia fede alle altrui relazioni, sia perchè facesse soverchio peso della sua jnfiuenza personale, andava predisponendo dal suo quartier generai ale più compromettenti misure per provocare nelle vicine Marche un movimento ins .~rrezionale, il quale, così preparato, avrebbe perduto tutta· la sua spon,taneità e avrebbe addossata la responsabilità ai fautori che rivestivano carattere ufficiale pel lor grado in faccia ai gabinetti esteri. La diplomazia non avrebbe di certo permesso che gli Stati della lega potessero impunemente recar molestie ai loro vicini e intervenire ove non erano chiamati. Ciò sollevava un·grave pericolo. Si cercò di sottrarre Gàribaldi alla pressione di chi lo cir condava, ma, non riuscendovi, Fanti si ritrovò nel dispiacevole . caso di usare una certa energia. E cominciò ad usarla col togliere il portafoglio al minist.ro della guerra dei due ducati, perchè quesf, ad insaputa di Fanti, aveva jnviato armi, munizioni, vestiari ed altre cose a Garibaldi per servire al progettato colpo di mano sulle Marche, e ne afddò ad altri d1 sua fiducia il portafoglio. Ma Garibaldi, tratto in errore per false notizie avute, telegrafò essere scoppiata la rivoluziont- nelle Marche, ·ed egli accorr~re in loro soccorso. Fanti &pedì immediatamente ordine reciso a tutti i corpi, che erano già in moto, di fermarsi e retrocedere alle loro stanze, sotto la responsabilità della flagrante lor insubordinazione se non obbedissero. L'ordine perentorio, il modo energico tenuto da Fanti e la minaccia di repressione penale, ottennero H desiderato effetto ; Garibaldi allora offerse le sue dimissioni ; e Fanti, d'accordo c•on Farini, approfittarono di flUesta risoluzione di Garibaldi per accettare le dimis-

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