La battaglia di Bezzecca

LA BATTAGLIA DI SE'ZZECCA 37 dotto al lumicino, ad acconciare le cose de.ll'anima. Noa c'P.ra verso: i garibaldini avevano gusto a morire senza passapo1\to, e ne bo visto uno rimanere steechito eon le gambe nel letto e con la vita fuor della sponda, mentre voleva dare uno scapaccione al curato del laogo, il qnale gli diceva : « Fi~liuolo roi0 , peasate aU'anjm~, pensate che Dio è 'mtsericordloso. » Vi eraaa aleuni i~felici all\p\\t.ati, e pur di cotesti ne morivaao ~ssai i:p qua' gior:ai ch'io rimasi a Ves tone. Un mattine., memire gl'iQsérv:ienti. faoeva,no J)Ul\zia. nella Chiesa, si -;ide en\:r·are ~ furia e ·tutto sealuaan~to un vo·· lontario, e aa11u:nzia una glFafl) y,isita.. una visita inaspettata : l'arrivo del gene t'ale Gariba,ldi. « Ga:ri baldi a Vestone? » gridò facendo un salto avanti il capitano Denaro, e già si lanciava alla porta pef correre i.nco.ntro all'illustre visitatore, quando la pQr,ta si ap.re~ e accompagnato da due colonnelli 'vediamo entrar~ Garibaldi in persona. Un mormorìo si levò Bell'Ospedale, un mormorìo ~H Heta sorpresa, di rin1.raz.iamento" di commozione. n direttore confuso, impaeciato, si :pe.rdeva in inchini, V()1ea baciar la mano al Generale, e diee-va come don Abbondio: O ehe degn3!~i<Jne! che qeg·aa~iene. l «Ho voluto salutare i miei valorosi compagni ~rispoadeva il Generale) ed è per me uno de' pH1 sacri doveri. Ma qui, ìn verità, i feriti debbono starei benissimo. No.n v'è odori cattivi, v'è pulizia grande, mi pare ohe nulla ci debba mancare. » E siccome il direttore s'inebinava qu~si pe:r dire: Un po' di merito ce l'ho io. ; Garibaldi che se ne accorse gli stese la ,m&,:no, e lo 1·ingraziò a nome di tante povere famiglie che avrebbero v(>luto poter assistere esse i loro cari. . Visitò letto per letto tut~i i fèriti ; toccava a tutt,i la fronte, a tutti voleva esamiBare la parte offesfl, e sorri· dendo diceva che di medieina se ne intendeva un po' anche lui. Per i feriti più gravi avea parole di commovenie pietà, ma tutti li confortava· dicendo che il pen.. siero di aver fatto l'obbligo proprìo, dovea mitigare il dolore delle ferite. « Ma è dunque vero, Generale (mi arrischiai a dQman~ dare) che la guerra è fin1ta? « Caro mio (rispose Garibardi): per questa volt{l bisogna avere pazienza: c'è . stato comandato di smettere, e bisogna bene ubbidire. Ubbidil~.a è la più bella virtù del soldato.

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