La battaglia di Bezzecca

18 · BIBLIOTECA PATRIOTTICA minai un bel pez7o nella via, fino a che non vidi un barroccio fermo che parea (lestina.t.o a trasportate i fedt . Non ne potevo più: chiamai il carettiere che mi aiutasse a sal1re sopra, e quegli dandomi una mano diceva: «Andiamo v1a subito, pe1·chè qui non si sta punto bene. :. Infatti qualche palla sì sentiva arrivare, e a due passi dal bar1·occio scorsi un povero gariba ~ dino con la frusta in mano, ucciso pochi momenti jnnanzi mentre guidava H eavaJlo. E il cavallo pure era ferito in sulla groppa, e gli clava pet· le gambe un sangue nero nero. M'assettai alla m.eglio sul carro dove c'erano già due Inortj, o megUo due gai·ibald1ni che mi parevano morti. Di lì a pochi minuti ~ op1·avvennero altri feriti ben più gravi di me~ e dovetti cont~ntarmi dì sedere sulla stanga del. bar·roccio con le gambl~ che m1 spenzolavano di fuori. ,La strada non mi pa1·eva punto sicura, e il barrocciaio, che la pensava precisamente come me, badava a picchiare ben bene il cavallo perchè (~orresse, e io l'aiutavo battendolo <"On la bacchetta del fucile. Ma la povera bestia ansava maledettamente) spasimava e sbuffava per il dolore della ferita: poi a un tratto S1inalberava quando incontravamo sulla via qualche cavallo ucciso. A una certa voltata, sopr~ un rialto a venti passi da noi, quando meno ce l'aspettavamo, eccoti dieci o dodici tirolesi (spun- · ,~avano dappertut to come i fungh') col ginocèhio a terra e formati in quadriglia coi fucili volti sopy-a di noi.« T1ra via! t ira via! >> gr-idavano i ferit; al barrocciaio : « QueRti cani rJnnegati non r >spettano n(jancbe i mor·ibondi. » Ed era tant o vero, che più d'una palla venne a ronzarci nelle orecchie. Io teneva sempre nel saccapant Ja pistola carica - che avevo comprata in Lnmbardia - la cavai fuori, e profittando della. poca distanza sparai un colpo, il cavallo trottava come poteva meglio. Vidi uno dei nemici cadere, poi un secondo ed un terzo, e ci accorgemmo allora che un gr·uppo d1 garibaldinL appostati su un altro poggto, ci vendicavano tirando colpi bellissimi. In quer;;t(."l fra.ttmepo uno di que' due che trov d. i sul carro distesi e che parevano morti, fece un movimento con le labbra, poi feee sentire un lamento. Lo sciagurato aveva quattJ·o larghe ferite nella testa: due palle, ent randogli da una parte dietro la nuca erano uscite dalraltra parte, e SÌ pUÒ jmmaginare che COSa dOVtSSe natire. Pur non ostante arrivò vivo nello spedale, e l'ebbi compagno qualche giorno in un letto accanto al mio.

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