La battaglia di Bezzecca

LA BATTAGLIA DI BEZZECCA 13 miei cornpagni, for se tre volte inferiori di numero, det· tero prove mir~bili di valor·e. Ci fu un momento che i tirolesi, di cui una parte occupava i poggi più vicini, ebbero il sopravvento sui nostri, e già cominciavano a riconquistare l'insanguinato terre no ingombro ·ùi morti e di feriti ; ma dal fondo dell a strada si sentì il noto ru~ more d'una car·rozza, si vide Garibaldi seguìto da poche gui 1i e e da suo figlio Menotti lanciarsi 'erso quei prodi, ravvivarne il coraggio con infiammate paPole. << Avanti, figliuoli! » diceva egli: « se ave t.e coraggio, la giornata è nostra. Le posizioni sono state riprese dal nono reggimento: dobbiamo avere . vittoria su tutta la linea! » Fu un sublime momento . I miei compagni si aggrupparono ancora, scemato il numer o pareva ~be r addoppiasse in loro il coraggio, quasi volessero combattere anche per i caduti; eccoli nuovamente ord:nati, eccoli sulle mosse, si lanciano, par che volino, sono a ldosso ai nemici con tal~ un impeto, che sfondale le file gli en,. trano in mezzo e con la baionett a ne fan no str·age. All )fa i tirol esi si volsero in vera e irrepàrabile foga, si sparpagtiarono sui poggi circostanti, e i nostri dietro gridando s empre Italia! Garibaldi! L' ~co dei monti ri':' p teva lontano lontano quel grido, che andava a morire e confondersi col r umor .delle fucilate e col rimbombo del cannone. Bezzecca rimaneva a noi, e •\iò doveva senza alcun dubbio agevolare il successo della giornata. Frattanto bisognava ch' io pen ~assi ai casi miei . La battaglia da cotesta parte era assiouratq,, ma nJn si poteva dire altrettanto dalla parte opposta del paese. Qualche centinaio fra garibaJdini e tirolesi, disseminati sulla strada e S!li poggi~ erano, a dir così, Pavanguardia del combattimento, il quale continuava accaniti ssimo fra gli avanzi del quinto reggimento a eui s'era unito qua~i tutto il nono, e le schiere degli austriaci che si rinnovavano sem;re. Io dunque, veduti allontanarsi i compagni, feci ogni sforzo per alzarmi su, e cangiat.o il fucile in g r·uccia mi r ecai zoppicando in . fo udo alla strada. V'era tornato Garibaldi con la sua carrozza, e di costi guardava con una contentezza visibile la piega che p rendevano le cose. Menotti mi scorse zoppicant e a quel modo, e spintomi contro il cavallo, « Di dove vieni ·e che cosa fi:ti? » disse con acc~nto che palesava un tantino di diffidenza. « Co-

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