La battaglia di Bezzecca

t, 12 BIBLIOTECA PATRIOTTICA tirolese nella giornata del serlici. Nella seconda fila, pure di quattr0, mi c'ero cacciato an~h' io: poi Hempre per quattro il rimanente della compagnia. Correndo a furia e gridando Italia! Itt llia ! scaricammo le nostre armi. La d1stanza era brevjssìma., e molti fra i tiro-lesi caddero colpiti dal nostro piombo: « Avanti! avanti! » badava a gridare il capitano: « non perdete tempo a ricaricare le armi! la baionetta! la baionetta!» Ma una furmidabile scarica dei nemici scompaginò le nostre file~ ferì 1 primi quattro. « Avanti ! avanti! » ripetevamo tutti allora con quanta se n'aveva nella strozza; e io, rimasto così in 1 ~rima fila, vedevo una frotta di ti· rolesi che ci veniva addosso. Appena qnaranta passi ci divi dcvano. Raddoppiammo la corsa, e a baionetta spianata ci auguravamo dt giungere in tempo prima che una seconda scarica colpisse anche noi. l th·oJesi infatti sostarono un momento, incerti, titubanti, paurosi; già già qualcheduno s'era rivolto all'indietro e se la dava a gambe, la distanza spariva sempre di più, e dietro a noi sentivamo l'onda dei garibaldini che premeva e premeva, :fiduciosi com'erano tutti di sgominar e il nemico e ricaccìarlo nei monti con 1e baionette alle reni. Nessuno di noi sospettava cl:e una nuova scarica, a venti passi di distanza, poteva ammazzare una buona metà dei nostri; invece ciascuno studiava il luogo dove avrebbe dovuto cacciare la baionett;a, e 10 per mio conto avevo già adocchiato un patatucco lontano appena un quindici passi, quando mi sentii un gran colpo nella gamba, c· ome d'un sasso cbe mi fosse scagliato con vi o. leni a. Non ci volevo badare, e tu1,to infervorato nel correre feci ancora cl.ue o tre pa;;si, poi la gamba mi s' irrjgidì e ~caddi ginocchioni per terra. Ero fe1·ito sicuramente. Mi ritrassi carpone in disparte con la rabbia nel cuorB; altri tre, altri quattro c.addero a pochi passi ·da me, ma H grosso del la compagnia raggiunse i nemici, li attaccò alla baionetta, li respinse, ne sostenne l'urto quando rannodandosi t t=>ntavaoo di ritornare all'assalto; s? impegnò insomma una lotta accanitissima ·Urli feroci assordavano l'aria, ìl cozzo delle baionette si mesceva al rumore delle fucilate, di quà e di là molti cadevano; più che una battaglia ·si poteva dire un duello sanguinoso, nel quale i

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