Unità proletaria - anno III - n. 12 - 24 giugno 1974

6 UNITA'PROLETARIA Lunedì 24 Giugno 19~4 SCUOLA: materiadliri iflession Le trasformazioni dell'apparato produttivo la conquista _e~ la !otta di fabbrica di una sempre maggio, rigidità nell'uso della forza lavoto, cost1tu1sce I elemento centrale dell'azione anticapitalistica condotta in ques!i anni nf:1 '!°5tro paese .. ~n altri termini, all'interno della media e grande industria il padronato 1tahano. non ha p1u. da oltre sei anni, la disponibilità completa del modo di far lav~re gU open11, eon conseguenze rilevanti circa la tradizionale possibilità dì recuperare II costo delle concesstoni mediante l'ìnasprimento del lavoro. ~ erl~i ind~tta ~lrinte~ ~Il~ strutture di potere da questa costante aggressione operaia ali o~aniz:zaztone cap1~ahsttca del lavoro ha assunto dimensioni ancora più profonde a seguito della concomitanza eon forti iniziative di lotta sul piano internazionale che hanno fatto precipitare gli equilibri interimperialistici nel campo della divisione dei mercati e del lavoro. In particolare la guetra del Vietnam ha fatto precipitare la crisi nell'economia americana e nel suo rapporto con gli altri paesi eapitalistieì (Europa e Giap, pone). Si è aperto pertanto uno scontro all"interno di tutta l'area imperialistica. caratte. rizzato dal tentativo degli USA di riversare sui paesi capitalistici europei, sul Giappone e sul paesi del Terz.omondo la propria crisi interna, e per riaffermare la propria egemonia in modo da bloccare incipienti defezioni. In collegamento coo ouesto più ampio fenomeno In Italia si è cominciato a profilare l'esaurimento del ruolo trainante della produzione di beni di consumo durevole e in particolare dell'automobile. L'uso strumentale e mistificato di ques~ tematica. contestualmente all'uso spregiudicato della cosiddetta •Crisi energetica•, hanno c.aratteriz• zato e caratterizzano ancota oggi il tentativo padronale e governativo di uscire dalla crisi delle proprie strutture e recuperare un ampio margine di governabilità della classe o. peraia e su tutti quei ceti sociali ehe proprio la crisi dei me~nismi eeonomicl e delle tradizionali strutture di potere della classe dominante ha disarticolato nel corso di questi anni, facendo saltate il fragile cemento della loro unità interna. L'asse centrale della politica dei padroni e del governo si è pertanto eolloea:o sul terreno dell'inflazione4efl• zione, Il più possibile lontano cioè dalla portata dell'azione di lotta dei lavoratori. Soltanto un grosso salto di qualità di tutto il movimento e la conquista di una strategia eapace di unificare la lotta per la rigidità dell'uso della forza lavoro alla lotta per il salario e per l'occupazione avrebbe poMo respingete l'attacco del capitale. Ma all'interno del movimento politico e sindaeale hanno agito e agiscono forze che stanno portando il ~ vimento in un vicolo cieco fatto di rivendicazioni parziali che restano sostanzialmente interne alla logica di tregua, di divisione. porta-:a avanti dal padronato e dal governo anche con pesanti ricatti in campo politico-istituzionale. Tale mancanza di un quadro di riferimento generale rischia di rendere privi di sbocco e di difficile gestione rispetto agli interessi complessivi del movimento gli stessi risultati conseguiti dalle lotte delle categorie dell1ndostrla, (vere vertenze nel grandi gruppi) sul piano salariale, normativo e degli investimenti. In questo quadro, sta procedendo consistentemente una politica di ristrutturazione capltalfstic:a a livello industriale, nel campo del mercato del lavoro, delrassetto del tenitorio e sl sta delineando un1ni.ziativa nuova del capitale in agricoltura. Nel Nord Nel Nord. questa politica si manifes.ta con un ulteriore in- ~mcnto degli i~ìamcnti industriali con previsioni di un fonc rilancio dcll'immigraz.ionc. I nuovi insediamenti investono ad esempio le SC"COndee le tcr• ze cinture dei grandi centri industriali soprauuuo del Picmon• te. della Lombardia, dcU'Emi• li•Romagna. aggravando i fenomeni di degradazione già presenfi in alcune aree di queste regioni (valli e zone agricole) producendo fenomeni masskci di nuova immigrazione, dilatando la quota di lavoro precario a seguito del forte incremento delle imprese mi-- nori( dai veri e proprii rcpani staccati fino al laboratorio artigianale e al la\·oro a domicilio) che caratterizza in questa fase i processi di ristnmurazionc della grande impresa. Nel Mezzogiorno Nel Mezzogiorno, è in ano un proccs.so di penetrazione del capitale industriale e finanziario nelle campagne, che si tra• duce in un rilancio della grande azienda con particolare riferimento al seuorc zocuecnico, lo sviluppo del rapporto tra industria di lnlsformazione ali• mentaTC e produzione agricola. la penetrazione del capi1ale privato nelle grandi opeTCdi rimboschimenlo (es. Calabria e Basilicata) e di utilizzazione del legname come materia prima per processi industriali - pre• valenteroente chimici - sono gU altri 1erreni su cui si ri,·olge la nuo,•a anività capitalistica. In questo quadro si colloca una nuova s1ratificazione delle classi subalterne del meridione e anc.he una dive~a localizzazione delle grandi masse. La crisi dell'agricoltura contadina - che coincide con lo sviluppo della grande aziend~ capitalistica - incrementa . .1 fenomeni di urbanizzazione 11a in ano in questi anni. lnfaui l'ampia fa.scia del ccohi,atorc diretto• ormai tende a figura• re come uno strato in cui sia ~~~ient! nr:~nt: ~aell~:: piego e le tendenze all'ampiamento e airallungamen10 del tempo di lavoro s,·olto con raJ> porti di dipendenza Le. fone sociali che vanno acqu1smdo nelle campag.nc:un profilo sem• pre più nello sono quindi ,i ~- Jariati agricoli e i bracc:,anu. mentre il pos.scsso della 1e-rra ormai tend:: ad a\·ett una fun: zione puramente in1egrat1,·a d! redditi familiari o indi\ iduah insufficienti e precari che pT°O' ,·cngono pero in grande misura da altre fonti (piccolo com• mercio. edilizi:i:. la,·ori s1agionali. a complemcn10 di aui, t:J: a domicilio. ecc.). parte di braccianti. contadhi to remigrarionc \Crs0 l'estero. poveri. operai. stud~,ti disoc- dall'altro l'is1i1uzione scolasti• cupali, non pub indu-re IUI· ca. Per quanto concerne la inia a una souovalutai:one :>CUola. dd ruolo che il prote1ariato •in primo luogo essa de,·c conindustriale del sud può as- tinu.re a s, olgerc un ruolo .sc:- sokere soprauutto ne.Da indi- lenivo,. mantenen~o un ceno ,,iduaz.ione di momenti unita• tasso di abbandoru nella scuola ri di loua per l'occupazione e dell'~bbligo. P!'f fo~ .le .quoper l'avvio a liv~llo di 1erri- 1e ~ la,·~ra10~ marginai! aJ ~I· torio di una ricomposizione u· ton c0t1dde1.u am1r311 (cioè ni1aria del movimento. essa de,·e alimcn1arc la pope> su-f;~~o~I è p~~:~1~al~d i~~: ~;~ned::i~r.r:te d~,·e'·robr:.~ citare in modo decisivo que• anche la forza lavoro altamente sto ruolo egemone: anche se è mobile .che ~ ric_hies1a da.li~ venuto 3,.,anti un impegno di- vande. indu.stna (~•« deve ali- ~no delle categorie industria- meni~. la popola.none Ouuuaoli avanzate per avviare un su- 1!); tnhne, ~ de,·e parchegpenmento delle gravi carenze giare al suo_Ulterno un& qu01a strategiche ed organizzative e: cresttnle d1 .foru_ la':oro (la portare nel Meridione i con- ~,·rtipP:c>polaz1oneistnuta rtlat~nuti cd i ,·alori u,ifica,ti uva), unmeuendola solo grad~lle lotte dei grandi g'"'Uppi. dualmenl! sul mcn.:ato del 1...-oAttomo aUc prime esperien• ro-. (Pa~i). . . . ze che stanno nascendo sulla . In altn tenmru. _lasaiola 11abasc di q~~ta ~ha. si. verifi• ~=J~a~~~ a~: ~o~ul pri~~~~ cano. a_ h~el!o_ d1_ _moV1mcnto. Jj delreconomia. ma indirizza m~~i:>t! s1~mf.catm: anche se prevalentemente verso il mercaep1~oc:hc1d. i una pr._ma aggre- 10 del la,·oro di tipo manuagaz.1one del prolct,an~l? atto~• le-marginale (i gio\·ani senZ3 I' n_o a~ akunj o~b.ett1v1 qual.- obbligo. quelli che hanno consefccan!.. 3ggregazi~,c e~ :iel guito l'obbligo con ritardo. par- ~~=~\~ s~~ussi?"/u; ~~~; l!~i ::~I~ c~~otbl!farch: z~on_ahm~amsro1. a.ss1uenz:a- gio• del superiore. l~l~ntelan su cui la DC ha Il superiore a sua ,·olla apre finora fatto lcv3: per conser: prevalentemente sul mercato del varc una ba.se d1 consenso d1 lavoro di tipo intellettuale-marmas.sa. ginale (ease edi1rici. scuole priln qucna srcssa direzione si \'ate. cor-5i di formazione promu3\·ono le p:ìme esperie,ze. fes,5ionale.ecc.) oppure verso il a,cora limitate e parz:ali. d-:1- cparche~io• dell'uni\·ersi1à. dalle zone in cui. alla p~nza la quale esce una forza la,·oro d- concentrazionj d; foru la- in1clleuuale che tende sc-mpre ,oro legata alla fabbrica si più a tro\·ar-e ormai innaziona• sostim:scono le unità produui-- to il tradizionale sbocco OCCU· ,·e tipiche di questa fase di pazionalc. cioè rinseguamento. r;strunuraz=one capi:alisti.'.:a: 1-c La grande industria. i settori pie-cole :mprcsc. i laboratori centrali dell'economia, in queari:gianali. il lnoro a domi• sto quadro possono reclutare cilio. una forza la,·oro allamente moLa costruz'.on-: delle leghe ~~~i~~:~n~~~~~i !i,·;~~d~e~~: (o dei consig:i di zona) è lo la- alriniemo dell'impresa per i s:cUmento aura,·erso il quale ruoli in costante 1rasfonn8Uo- ~ ~so 1~0ro 5'~~u~fa~ric:nt 3 ~~ ne che i proces:-i di ristrutturamenti di mob:li1az·.)ne ed è zione ir.,pongono. 13 p:-emen.1 per collega~ loue Tuu:i.,·ia eshte un·accumula• d: s:nii soc:ali spec:fici ~ d:f- zione di capacicà. conoscenze. fere,z:a1i. In que110 mod.:, ~i ~!en:~~~!~o <~n~~Wl~~ s~u~~ ~~: ~elfe~~ii~!•ì h':1Ìo u;~ 1omilìzz.-.1di a parte di una S<> territorio e si pn!f:gu-a la co- ;,a~:~~-io~f :~gni~~~~i 1 ~t s:ruzione di s1rumen1i di reaJ.,,: ..ent 3 no progrcs.sivamenie più te~:~~a::l~e~ 3~i\-t';r~llirg~~t con,istenli le quo:e di giovani sm: ìst1tuz:onali e5'stenti. d:. C~,~~~:n~ 3 d~~~;iili s~!:lici~ reltj porta:o~ delle s-:che O- che in qu~ti anni hanno prc• pera:e d3lla DC. muto con fon.a per rc~pamiobe~i:t c~~ ~~c~~~~i~ine~~ ne della scuoi~. no ai periodi di cboom.- deg!li Gli obbietti\i ~tt ;~~:a%!~~~~~~n d!l1~ economia italiana. la piccola. padronali impresa è stata un fenomeno ~'~~:~ e~:~t~!leZ3 h~i ~~r:t~ e goyeruati,i rizzato l'intero mercato del la- ,oro del nostro pa~. non :sol13n10 nel campo delle alli\·ità manifatturiere Po.!>5iamo pertanto assl!mere qu~ti dati come fenomeni dello S\ iluppo capitalistico. (..:er• tamente intrecciati con s!tu3.Z:Oni •an:aiche•. di critardo•. CC· ce1eral e correlarli all'esi51enu di ahri due fenomeni di rilic,·o del nostro paese: la co~1an1e caduta del t.l!.so di ;,opolazionc aui,·a (J0.2<cinel ·02 35 per ~nto nel "i3). c. an..:he in pre• senza di ri~truuura.zioni consistenti del te~~uto economico. il permanere dei lh·clli di d:~. cupazione 1riter.10 al }% Pert3nto, i padroni ~embrano m1<:~:.J1 in qu~to periodo. a introdurre freni con~1s1cnti ai procò-;i di ~...:olarizz.uione. non 1an1.Jaura,cr:;.o la troppo ardua imprn3 del numero chiu• ro. quanto piuuo;;to .111ra\c~ il pc:~ioramento d.:lle ~ondizioni Fnerali di 5tudio <sbarra-- me:iti. controlli buro.:ratid. costi, edilizia. e.:c. cfr. riduzione im·C!1!menund senore). J {c,omeni d1 tra:sfomiazion-: dell'.:,rganizzazio,~ del 'a- , o~o ne!le campa~ne hanr..:, P~ dono una for:e sp:n:a ali'ur ban:u.az·one. incrementa:.1 an• che dalle c,~attcr'stiche assunte dall':ndus:r.ahzazione per poli. I processi d~ ris:run~razione del ter::o~o. ~g-at1 a questi fenome-i.. h~,no con: dotto au·accumulv·o:,c: .d1 contradd;z:om sociali C'!ipi~:ve io aree ben defi:,i:e. :.n cui ~· conccnirano b'rogn; e domande di vari ''"" delle J)Cpol- Il ruolo ~!~i :t1~ 1 ,:_~-;d1a a~--u~~ della scuola In altri termini sembra esiHc• re un inte~,e a non accumula• re forz.a.1:n·oro fornita di tito,. li di studio. in quanto la di\-a• ricazione tra i li\·elli di c.:,no- ~e:iz.e e la loro effc::"Ì\.I uuliZLUic:;.: , :er.e anertita l.'.orn,: pcte:iziak p<r .. e:~ r<:r di equiJibri poli6:i e SC\'.·a.li L ·att<!:nat1..-aper la quale il ~'.J,-emo b.,ora n qc~o ~riodo s.ern!:-·a.e~~rc ...:..st,1uita:dal3 c.,..,:,,adalta ~uo a di 'l'I~- de]la ~~ute: d~_):~P-'~~m .\}I., dc:..:rminazi :e di que8 it:filoteC"a Q I rfOO i°a'ffccr ~ gio\·anili stratificate atUa\·erso una permanenza diffc~nriata nella scuola (ci~ non uni• fica1e o unificabili dal possesso di titoli di s1udio; ognuno è spinto ad abbandonare prima deUa conclusione degli studi). Oues10 indiriz:z.ogo..-emativo e padronale che è direnamente connesso anche agli scarsi margini riformistici dell'attualc fase economico-politica non sembra soggcuo a rapidi mutamenti. anche nell'eventualità di una ripresa della proposta del• la abolizione del , alor-e legale dei titoli di s1udio. Questa ipotesi. presente in alcuni settori confindustriali e che 1ro,a un punto di riferimento nell'esperienza statunitense pub essere collocata tra le possibili mosse concertate tra padronato e governo per r~. nare un uhcrior-e accumulo di tensione nelle imprese e sul mercato del la\-oro. l.;na scelta in questa di~zione eviterebbe d3 un lato che la spinta di massa per l'espan• sione della scuola cozzi uhcriormenie con una scuola rigida• mente selcttha. s,·iluppando tensioni sociali; dall'altro lato. assteura la continuità del ruolo che la scuola ha s..-oho in questi anni (formazione di forza lavoro mobile e versatile, funzionale ai settori centrali dell'economia e di forza Ja,·oro di serie 8 de5tinata ad alimentare i SCI· 1ori periferici. i mercati del la. \·oro manuale ed intcllenuale marginali) diminuendo nel con• 1cmpo, •nra,·erso la caduta del v~lorc del timlo, i rischi di ac:cumu~ di tensioni collenh·e atrinterno delle {asce di forza lavoro emarginata. Comunque è da souolin-eare che il carattere dinamico dell 'uso capitalistico della scuola, ! direuamcnte connesso alle esi• genze dell'apparato produuh-o. alle comraddiz.ioni apcne nella scuola dalle lotte operaie. ma anche. in questa fase. ai livelli nuo,·i di ricomposizione del fronte padronale. i\el momento in eui la posta in gioco è eos1ituita da: ristrut· 1urazione. di,·isionc del movimento di lotta, riconquista del• la go\'emabilità sui comportamenti delle classi subordinate. Fiat e Momedison, pur pancndo da un diverso modo di usare lo s1a10.da un dh·er-so raJ> pono con le forze politiche. da un di\·crso aueggiamento nei confronti delle stesse lotte opc• raie. hanno oggi un ampio ter• reno di convergenza che è costi• tui10 dalla riproposizione dcli' e(ficienu dell'impresa come asse centrale e per il rilancio del sistema. e quindi l'esigenza di una ampia disponibilità dell'uso della forza lavoro nella grande fabbrica e nell'insieme del ciclo produui,·o. . ., ingabbiare le lotte ~ella direzione del recupero di eonsi.stcmi margini di profitto, oltre ad una parziale ricon- ,·er.;ionc del ciclo produnh·o. ! pre\'edibil~ un'iniziati\·a nel campo dei tradizionali terreni di riforma del mo"imento operaio: la scuola. la casa. i tra• sporti. ecc.. pur nei limiti degli auuali m3rgini riformistici del sistema. Certo è che i go,·erni di que. Sii ultimi anni. pur operando poli1icamen1e. economic.amen1e e rinanziari:1men1eper un rilancio del sis1ema. non sono se• 1i in grado di rispondere alla domanda di nuovi rtipporri tra impresa e staco. oggi vilali per un rilancio non episodico dtl capi1ale. In ahri 1ermini, l'esigenu di traitare sempre più i problemi della socie1à i1aliana come proie-t.ione delle poli1ichc imprenditoriali. in quan10 i problemi sociali stanno in nappor• 10 dirtno con la governabilità e quindi con i profini delle imprese. inducono il capi1ale a ri· cercart forme di ges1ione combinata della problematica S<> ciale che riducano i margini di imponderabili1à e quindi di ri• schio. In qu~10 quadro le i• s1i1uzioni debbono con.scguirt il massimo di eHidenza e debbono esse.re ridoni gli sprechi deri,·anti da un eccn.so di gioco democratico. In questo quadro. per quanto conc:crne l'istituzione scuola pos.sono C$~re interpretati i r-ecenci p~n-«limenti u~cn1i per 1'unh·em1à e i decreti delegati predis~ti dall'.-europeo• \1alfaui. L'iniabbiamento della scuola in una ferrea mom di con1rolli. chiusure e restrizioni dei romponamcnti d~li studen• ti. degli in~gnanti e dei la\o,. ratori. de,·c ~<.ere combauuto an.:he nella consapc..-oleu,a che in cs..o si manife,;:tala \'Olontà politica di ~1rozzareil mo\imen• to com~1ualmen1c ad umi for• te inizìali\'a contro la scolarizzazione di ma~~ ma anche in ,:,1a di inter.en1i •razionalizza1ori• dei rapporti tra scuola e merca10 del la\·oro. L-,a lir:ea d'at:ac.:o cont·o la scuola d1 eia~~- ~ con:.ro le fonz;on: di ~:ezione. di\ :sion.: e stra:1f:caz:onc det!a fot· u Ja..-or.:, ,:lic: la ..:a.r.-.::er.zz.1• no. ,.:,-i può ,c-n r.condun-• a o~~ie!(,·i ,:he il mo\..:mcn:o d' 'o.:a st è da:o ·:, quc•:.i an• r:. a par.,!:: dai lu1X1:'ld.:i ~~o- .iuz'cn!'. l..1 lona ,:~trv l'c-rga--izz.u;~-,e car 1 1: 1:,.: ca del I• \,)f"O, è i .. ;1 C':Jnto dì n ..... m~nto reale che occo:-rc b;en• dere a tutto il movimento. cosa che g'à costituisce la ba.~ sufficiente per la costruziooc di una strateg1a compl--..ssi,·a contro l'orga,iz:zazione capit► btic-a degli s1udi. h que510 quadro. ne ~uolinciamo l':mponanza di una indi\iduaz!One corr-otta. da par• 1e del mo, imento d: clas.se.degli sbocchi reali cui conducono i ..-ari li,·elli scolas1ici: si 1ra11a in altri termini di cof\Oi,Cel"C con precisione come es. si r.partisc010 ogni an,o la grande maiSa delle lne gio..-anili. Contro questa ripa.rtiz:onc ~trtaament~ conne.)$8 alla d~ mand3 di la,·oro divis.1. p~ pria del modo c3p:1alis1ico di produzione. vanno le Ione opera:e di questi anni contro r organizzazione del lnoro. e ~u questo 1e,-e,o è cresciuta la linea ugualitaria. L·aaacco di massa degli op-:ra; della grande i,dustria contro l'organ:t.z.az.:or:.edel la• voro si è ir-adotto infaui in az:oni che ,·anno dalla ricompos:z:onc orizzontale e ,·erticale dei compiti la,·orali"i fino alla con1es1az:one della midi• zionale s'anz:onc della dh·:s:o,c dei ruoli lnor-ath·i conte;.uca n-:i sistemi di qualifiche. La loua operaia contro l'u· tiHzzo pad'."Onale di atti\·ità p.1rz'ali e d:,·ise ha c~ato le rond:z;oni per una pro:e-z.ione della loua contro le sedi di fom1.1Z:onedi queste aai,~tà parzial! e di,·'.se: ! io q~to senso che la loua contro I' organizzazio,e del lnoro di\·icne lona contro l'organizz.u:io- ,e capi1alist:ca degli studi, con1ro la scuola di c:ltS-'t. Parimenti. l'auacco operaio nei confronti della produzione. impone sempre più al mo,·imento di loua di entrart in relazione con il mercato del lnoro in tuni i suoi a.)petti: di qul le azioni ultime (,crtcnu dei grandi gruppi) sul terreno deJ. la occupaz.ione e degli investi• menti. e le saldature potenziali che ne derivano tra operai siabili della grande industria. pn> lctariato marginale. forza la\'oro inoccupate. elo in formazione (gli studenti). Muo\-endo dalle lince di fondo che il mo, imento si è da10 in questi anni. e delle con• quistc specifiche nel campo della classificazione unica. dell'orario di la,·oro. e-cc.sono emerse indicazioni sufficienti per in• di\·iduarc r~igenza di batte:rsi per lh·elli omogenei di scolarità (e su questa sirada si è giunti ad una prima indicazione: la 3.a media per lutti con le 150ore) e colpire quindi tutti i meccanismi selet1i\·i che riproducono attraverso la scuola li,·elli di\-crsificati di forza )a. ,·oro. La scuola dell'obbligo Naturalmente un primo Jivel. lo della mobilitazione di déb.SC in questa direzione ! la scuola dell'obbligo. Ancora nel 1972 (s«ondo i dati del CESSIS) il 67.7% degli occupati non ha la licenza media. Poich~ ques10 dato è prtSenlc anc:he a.Jrinterno della fascia dei gio,ani che \"8 dai 1-4ai 27 anni, è e..-iden1eche l'istituzione della sc:-uoladell'obbligo non ha spostato sensibilmente il da10 1radizionale della scuola i1aliana. cioè l'csìstenza di una forte stroz:z.aturaal pri• mo li\·ello di scolarità. L'esis1enza di questo ba550li..-ellodi scolarità. ancor più che alla grande industria (nella quale un livello di scolarità di base pari a quelle dell'obbligo consente una magg.iore adattabilità a mansioni ripetitive ma che richiedono comunque una certa nessibilità e adauabilità da par• 1c del !...-oratore) è funzionale alle CSiFt"nttdella piccola industria. do,e gh apprendis1i e i gio,·ani la\Oratori ,cngono sol• toposti a supersfruttamento, a bassi s.alari e condizioni di la• voro ~eneralmcnte non conll'1't· !atC per lo s.carso li\·ello di or• ganizzazlone operaia in questi seuori. Se si comidera che in Italia i la\·oralori occupati nella piccola indus1ria :sono circa sei \-olle quelli occupali nella grande industria. si comprende immediatamente come la !,<."'tzOla dell'obbligo a5...~ha. aur-a,-erso la scle-z.ionee l'e~puhione prt• coce. alla funzione di immei.ere sul mer\:ato del la..-oro que- ~to lipo di foru. la\Oro gio,. ,·anik Le ripetenu a,...--oh·onoinol• tre ad un'altn funzione: quel!~ di sckzionare aili a.:C'C'~ai l superiore, in quanto chi ha accu• r:,ulato ritardi di più anni nella scuola dell'obbligo è s.:oras• gia10 di font, ad is..:r\\er.;i al sup,.-riore. I me.:cani~mi aUra\ef'S-0 cui la scuola 8.!.~he a qu(';'te funzioni sono C~-.ffltialr.,entedue· I) le •Cartnz.e• e: cinadeguatezzc-• nel c.impo delle ~trutture e dei costi. 2) l'organiZ2.1tione intema dciii. studi ~le ~u un fal!-0conceuo di uguglianza dei. le condizioni di ra.rtenu. La ~--uoladà J)l:r '!<on1a11d:,a parre di 1utt1 ~li alunni il p0','-.CSro del li\.:llo medio di coroum.:azione hnpiistic~ prc,p!'"'.a della horjl:':lè«i..a.\Ura,el"0 i ,o- :..i, pot, s.anziona le di'!-e~..Uilianu esistenti rispc1;o a que$tO modello. ~on si u:ma pertan• to di ritardo della scuola. ma di una scelta poljtiea ed economica funzionale alle: caraueristiche dell'organizzazione dcUa produzione ~l nO)tro pa~. I ritardi dell'inter-rento operaio L'intervento operaio nella scuola dell'obbligo è stato finora parua!e e indircao , pre, a· lentememe attra\·erso la figura del genitore-operaio che inter• viene più come singolo utente che come classe operaia or• ganiuatal. Questo ri1ardo è connesso al fauo che la lona comro l'organizzazione del lavoro in fabbrica e la conseguente proiei.ione di questa lotta ali'interno delle istituz.ioni sociali. tra cui la scuola. si è realiz:zata soltanto in questi ultimi anni in alcune grandi fabbriche. L:na parte consistente di la\·ora1ori (occupati sopranuuo nelle piccole fabbriche) non ha perciò ancora maturato una piena c.onsape\'olezza della funzione classista della scuola. Per questo .sono rimasti abbastanza isolati i lenlali\·j di gruppi di operai, studenti. inseinantì. per un in1er.ento come movimcn10 Ot'Fanizzato di classe sulla scuola. Il terreno su cui occorr-e muo- ,ersi oggi ! quindi quello. rtale ma parziale. della conquista di un effettivo dirino allo studio (scuole materne. edilizia scolas1ica. abolizione dei doppi o tripli turni. numero di alun• ni per classe, medicina scolastica pre,·enti,•a, gntuità dei libri. ma1eriale didauico. mense. trasporti. ecc.) nella consapevolezza che akunj di ques1j ol> bieuh·i costituiscono anche l'acquisizione di quote di salario non innazionato. L'altro !erre.no su cui occorre impostare una mobilitazione di massa è quello della .selezione: si tratta ci~ di creare le condizioni per cui ogni te, a gio,. \"8nile per••enga al conscguimen10 della licenza media ncll'ar• co di 8 anni. ~on si trana però soltanto di acquisire il titok>. ma di entrare in pos.scssoda pane di tu11i. degli strumenti basilari di interprccazione della reaJtl e di comunicazione sociale. Ques10 processo non pub identificarsi soltanto eon una didattica nuo- \. 3 ma può aniani solo con• testualmente a conquiste sul ter- ~no del salario. delrorario di lnoro. dei prezzi politici. della cas.a.dei sen·izi sociali. che per• mettono alle famiglie prole1arie di liberare una serie di potenzialità oggi rept'CS5C,sul pia• no d~i rapporti sociali tra i la. ,·oratori e i loro figli. La partecipazione dei ra_ga.z. zi ai momenti di lotta sociale può C$SC~ intesa come un ulteriore passo in a\·anti sulla strada della liberazione di queste potenzialità in quanto si trtidu• e.e in direuc esperienze di \'ita. al1cma1i,·e alla separazione che la scuola. i mass-media. e la cultura ufficiale operano ri• speuo ai problemi reali. All'interno delle scuole, infin~. occorre bamcrsi per conqu1start le più ampie libertà di partecipazione e di incontro tra gli alunni, insegnanti, operai e s1uden1i.come ba5.eper li\clli di comunicazione e di C!pe• rienza colleui,·a che arricch.iscono la formazione di b~. I consigli di zona I Consig.li di tona p0S50no assohert in que51a dirtzionc un ruolo 1rainan1e.nel contes10delle iniziati,e di lona sui problemi del salario. dell'orario di la- ,oro. della casa. dei sef'\·izi sociali, ecc, (,·ertente di zona). obbieuh·i che. come abbiamo ,·isio. hanno immediati riscontri all"in1emo dei rappot""Csiociali nelle famiglie prole1aric, nei quarlieri prole1ari. In secondo luogo i Cdz possono essert uno s1rumento cen1ralt di inlel'\tn• 10 nel meri10 di meccanismi selcuh·i della scuola (controllo degli scrurini. ecc.) e di pre.<.sione per l'agililà politica delle s1ruuure scolastiche da pane dei prolccari (s-cuole aperte di scr-2 nel quartiert. sede di incontri, dibauili, momenti orpniua1i\·i. ecc.). La auuazione delle 150 ore ,-1 intesa anche come momemo d'auacc:o in que• ~,a diruione. per ques1i obbict• Alla lu..:e di questi quadri di riferimento. i compiti che ci ,1anno da\·am· ~no· - presenta organica (ci~ non inre,.a come .rcoscienn cri1ic:a,.. ecc.) 111'in1emodei con~igli di iona per: contribui~ alla loro n~:ta in h:-rmini politici. per lmpo~lare immediati intcn('nti ronaU nel senore delle piccole fabbriche. c!ei laborato(. delle auintà la\0rati\e in cui fi. ni<..-:eper ~~re concentrata la mauioranza dei tu oratori, per imrc,,tau ,cr.cnze zc:,ali in di• retto col!e~a.-ncntocon i con•·· gli di fabbrica delle ,randi a· zicndi'.'• cu; non p'.JÒ non cornJ)l:terc :n, fur,,i me P,."'litk, co~nle,~: - lmmcdia1a impos1azionea li• Hllo di massa di iniziative contro la s-elez.ionc(richiesta dj incontri tra C.d.Z. e scuole: con1empor:meamcnte,assemblee volantini. canclloni a livello di fabbrica e di quartiere). - VCTtenu per I• gra1uhà (libri. ma1eriali, ccc.> e ,·erifica delle pos:;ibilità csb1ent.i sul te• ma: mcnst scola.st:che gra1uite in tutta la fascia dell'obbligo. La scuola secondaria superiore Sempre muo,endo dalle linct di tendenza che il mo,·imento di loua si è duo in questi anni i;ulrorg. del la\. e per reguali1arismo, occorre indi,·iduare un secondo li, elio di iniziativa politica nel .seuore della scuola secondaria superior-e e della formazione professionale. UNITARIETA' ED EGUALITARIS,\fO Rbpeuo alla .scuola me.diasuperiore interesse della classe operaia e delle grandi masse popolari è una scuola unitaria, non .seleuiva. con uno spostamento in 3\anti (a 16 anni) del periodo dcli'obbligo scolastico. Questi intendimenti furono in qualche modo accohi negli stessi progeni di riforma preparali dalla borghesia nella seconda me1à degli anni 'bO. qu.mdo I' espansione della gr.1:ndc industria fece na..~ere l'illu.sione della possibilità di un capi1alismo s.enza contraddiz.ioni, in grado col suo S\iluppo di superare lune le amtnncz:ze e di rendere omogenee le strutture pro. duni,·e del paese. La realtà del processo di ris1ru11untzione c.api1alis1ka.la diminuzione della forza lavoro sul totale della popolazione. l'aumento del la• \·oro marginale e precario. fecero , enir meno questa illusione. La •riforma• che oggi la borghesi3 prep3r.t è un attacco alla scolarità di massa. con una ulteriore accentuazione delle frammentazioni. delle dh·isioni. delle barriere. fra i dh-crsi or• dini di scuola e all1n1emo del• la superiore, come garanzia del mantenimento della divisione e della rigidità fra i vari compar• 1j del mercato del la,·oro. coim 1cn1a1l\"odi difesa e di eontrof. fensi"a borghese di fronte alla crescita di egemonia della classe operaia sugli studenti, i disoccupati, i tecnici. gli intellettuaJi. E' pen:ib un obiettivo 1u110operaio e di classe la richiesta della unità della scuola media superiore. pun:hé siano chiare alcune precisazioni di fondo: il carattere di unità della scuola. la quantità e la quali• tà delle opz.ioni al suo interno. non posrono essere date da un puro e semplice quadro legi5lati\·o di una legge di riforma. cosi c.ome non pouono es.sere richicste in nome di un a.strano egualitarismo di principio: per eS:!iCreconcreta e non utopistica. per essere rtale e non form• le. questa unità non pub che rapponani continuamente alla loua della classe operaia contro la organizzazione capi1alis1ica del lavoro cd alla c:os1ruzionedi una pressione unitaria sul mercato del la\oro della stessa forz.a la"oro in formazione. nella prospe1ti\.1 di un mutamento radicale della stessa struttura dell'occupazione L'uni1arietà della scuola dipende cioè in ultima analisi dalla c.apadtà della c:lasse oper3la dì cscrci1are su di C5Sa la sua egemonia. La lotta per l'unità della scuola media ~uperiore non è quindi per noi un obiettivo che si conquista con una lo1ta di prcss,on,: per strappare una nuo,·a lel{gedi riforma: è gil oggi un obieui,·o da praticare. es1endendo le ore g~tite direttamente dagli studenti. le possibilità di sperimen1azionc. portando an• che dentro la s~uola media superiore le ISOore operaie. sottoponendo ad una critica di mas<a <ia i contenuti, le materie. su cui arK"oraoggi si basano le dhisioni. sia le frammen• tazioni e la mancanza di potere contrattuale a ti,·ello del mett'I· 10 del lnoro che da queste di• vi~ioni ~aturi~no. \la a qu~to fine. e den1ro quc~to qu.adro di riferimen10. è indubbiamente utile. anche se non decisi,·o. conquistare: un U· !-Citolegi~lali\·0 della scuola secondaria ~uperiore. che faccia cader,:- le arbitrarie di,·i~ioni csi~te:nli. che consenta il mas- !imo dì sperirnent;,.1ione. che prc,cc!J la posi;ibilità di in~--=· gnam-:nti opzionali il più pou1bi!e areni e non prcJctcrmi nali in ira.io cioè di ad.:gt1ar-,.i continua:r.cnlc alle nuo,e do. m.aride di ~.:apcrt.di nuoh upaci1à tei:ni.::he e ,cicn1ifi~he, che la 1011:daella ..:fa.~~ o~ra1.ll proè•Jce e:---•:-.. ..,en:e d-:ntro e fuori la fabbri..-: 1. Abolire la formazione professionale L, :a ~~ .; -,qu :a~e h·ell· 'r"',·i,:::nc· ...1 ,..,; ..~:,a ".:nif:ca lotta per la ~;,r--::wone d: ca i,al1 form.at1\1 d:ficrenz:3:i e quindi soppressione cklle ~--uo,. le profenionali di qualsiasi iipo per ricondurre 1u11i i gio- ,ani all'inter::i:o della formazione generai-:. Per le scuole. gli is1i1uti. i corsi profcs.5ionali esistenti. si ua1ta di ri\·endica;-e il bloc:co degli accessi e per• mmcrt la rica-,alizzazione degli s1u~ntì (e del personale che ci lnora) 1lrintemo di una scuola ~ndaria unica, priva di u.sci1elaterali. L.e lotte di questi anni har no banu10 l'aHerma.rionc (per altro ,·era. in alcun,e situazioni produnh·e moho loca.hz. zate) d-:lla cen1rali1à della fo:- mauone professionale ~ criterio base a cui nco,durre il con53Udamento delle conquiste effe1tuate sul piano sindac.aJe nel campo d-:lla rota• zionc. dell'arricchimen10 delle ma,foni. ee<:. E' prevalsa r affermazione della c:entnlità della formazione gene-rai-: come fondamen10 per l'ac:quistz:one da pa.ne dei la\-oratori di strumenti d'ir.formaz:icae e di in:erpretazione della ~ahà. ind;spensabili per p.:,nare • ,anti le Ione cormo l'org• nizz.a:z:onedel lavoro. Questa sceha pone :,e.Ilo nesso tempo r... .sigenza di un'esaltazione all'interno delle s1ruuure scolastiche della fonnazionc generale. (scuola seccnd1ria unita• ria) con il contributo organico di ope-ai. tecnici, studenti. personale della scuola (as~mblee aperte, contesta.zio. ne dei programmi. cklle materie. della didauica no, relegaia nel monte ore). In questa direzione. occorre sviluppa• re una contestazione permanente dei gheui della formaz.io- ,e professionale (corsi c.omplomeniari per apprendisti. CAP. scuole p:-ofessionaH,is1ituti professionali. corsi aziendali, -:cc.) nella consapevolezza che C$:ste u, vasto progeno di rilancio di queste slrutturt, che v1 dai 1000 mili.ardi della CEE. ai progeui confindustriali e g<> ,·emativi di costituzion--:dj un' •Agenzia». di decreti che delegano alle regioni gli intcn·cn1i h mate.ria di formazione professionale. La costruz;one del mo\ Ul'Jf!nto su questi problemi pub conneuersi ad un lh·ello ouo\·o e Slimola)tC di dibattÌIO e di iniziari"a sindacale nei campo delle qualifiche e può collega:-si ad una IC":ha di par1io> lare importanu operata dalla FL\t per quanto conocme l'u• so delle 150 ore. che sono oggi tutte dent.rOalla formazione ge,erale (mentre la fonnazion-: profcu!onalc è regolamenma da un diverso isti1u10 c:cn1ra1tuale). In SCCO'ldOluogo. il movimento su questo terreno è già in auo. seppu~ in te:nfni d spersivi e non coordinati. in quanto esisie un forte impegno di migliaia dì compagni ,ci coni suddeui. che occorr-e sostenere sul piano politico con iniz'ative di coordhamen10. Anche su q~10 terttno l neccuario che la nostra presenza nei consigli di zona sia ocCa!ione di stimolo per iniziatt- ,·c c.apaci di leQre i gio\·ani dei corsi e gli is1i1u1idi formazione p:-ofe.ssionalcag,li openii ed a tulli i lavoratori, affhchè emerga c:cn eb;arezza il ruolo politico di quCJto bina. rio morto della formazione. nel campo dell'occupu.io,e, delle qualifiche e della subor• dinazione all'organiz::zazione e• pitaliuica del lavoro. In par• t:colart nel Centro Sud. oc. COtTC s,·iluppart inizìati\'e di -ic-crc.a capaci di quantificare la portala del fenomeno. e che siano nel con1empo mome,1i d; incon1ro sociale e di aggrc. gufone p.:tlitica. I progetti di hve.s1imen10indumiale nel Mcnogiomo possono forni~ ulteriore incremcn• 10 alla pro! ferat.ione dei coni profes.s:onali. ~nza che ne s:a C:O_,testatala reale funzione ~ H·ca di cfihro• nei c::>nfronti del me'."Catodel la,·oro -: di condiz'onamen:o ,ci confronti del comportamento operaio al• r n:emo dell'oqi:in:u.azione del la,·oro. In quC$t0 contes10, un inten.-:n10 dec:so de\e c~- rc s,·iluppa:o co,tro l'anh·ità dei ."centri di orien1amen10profe55 onale• all'in!eno delle scuoi-e med1e. dunn1e l'uhimo anno di c.:>rso:op-rai ed :nJC• g.nan: hanno la p.:,ss·b:li1à di nolie·e un efficace la,oro di d:m ~t f:caz:one del!'o~:cn:amento pro_frssionale. ,cl quadro deila p:ù gene-ra► rnob:li1azione e con:rollo sulla scuola dcll'obbFg.,. P-:r qua,:o CJn~trnc la form_,z·cni:-pr,:,'.:u onak in ier~· ·c.. qu :,di. noi c1 oppon·aO"o J.:~ ~me:-·.: al!J funz or.e ..:hc trJ ~\,'':'e rc1 ..:onfro,:: d Ul"J pu:e dd'c !e,c F ~-ur::1i, :n ~ n:b . uuand.J no-.. è d1 pu~o p.ard,\;~, "· qu;;~:a funz one ~ :n• •!! ndl'.idde\:r,1re i g 0\I• n· po('• un 1n~.:rimcn:o imme• d:a:.:, in ruoli la,o-ah~ ,uba'- t.:~:. w,z.a ~~·b:hà di p~o,. (..:gu~e gU ~IUdi ~ ,on ind:, i• ~;":;~;:e,e:3~- p~~~::~.:t \ r·';: ~- 7 o,e a ,:-uo!a j)tù-a:a. ecc l. ' 1· ,~~ p.:r una fc;!""azi~ ne o~o,:e:-1ea ed u-, ~a:.a d tu:te_ lt le,e g-.:,v■n;I:. e 1nd , 1duac,o co-ne prob'ema cen irale dePa co:1d'zior.e dc- r o- ,a.,i la ~ 1•.tnz:a di reati sbocch, o..:,upaz.onali.

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