L'Unità - anno VI - n.30 - 26 luglio 1917

L'UNITÀ Il nuovo regime doganalè La preparazione della~nuova tariffa-~ In \lJll allegato al disegno di legge n. 808 pr e– sentato dal uoyerno alla Camera dei depu ta ti nella sua ultima sessione sono sta.te pubblicate per la prima volta le conclusion i, alle quali è giunta, dopo oltre quattro armi di lavori, la « Commissione Reale per lo studio del Regime doga.nale e dei 'l'rattati di commercio » nominata. dal Ministero Giolitti nel gennaio 1913. Non vi poteva essere il menom o dubbio, dato il modo col. quale la detta. Commissio ne era stat.a istituì te. e de.te . la premeditate. esclusione da essa di un&.o.deguo.ta.rappresentanze. degli interessi dei consumatori e degli esporto.tori, che ne sa– rebbe venuta fuori ln riciliiest!l di •una maggioro protezion e me.nifotturiern, con una ·o.ccrosciuto difficoltà per la eonclu sione di trattati di com– mercio favorevoli oàle nostre esportnzioni indu- strie.li e o.gra.rie'. . La previsione si è comp leta.mente avverata; la Commissione Reale ha. seg uito servilmente nello sue conolusioni i voti e le propost e del < Comi– tato Nazionale per le Tariffe doga.nali e per i Trattati di commercio », emanaz ione della « As. soe-iazione delle Società per Azioni », che è un ente privato, rappresentante di interessi privat i. Abbiamo già informato i lettori (v. « Unità » del 10 maggio u. s. n. 10) della deliberazione vo– tato. dall'ass emblea. genera le di qu el Comito.to a Milano im favore della to.rifia. autonomo. doppi & · èd eventualmente multipla, coll'eliminazione do.i nuovi e possibili tratta.ti di commercio della elwu– sola della « nazione più favorita », per lo. qui.Ile le ridu zioni di do.zii st abilite nelle singole conveu -– ziomi commerciali erano automat icirmente estese a tutt e le altre, venendo cosi a costituire nel loro IL6sieme la cosidetta « tariff a con venzionale , per contrapposto alla « tariffa generale » applica.bile soltanto alle i« voci.» non vincolate ed 9.le im– portazioni dai pochi paesi, coi quali non si ave– vano trattati d i commercio. Le conclusioni della Commissione Reale La Commissione ~e, nella qua le sono molti gli uomini più rappresentativi del grupl'.o ?rote– zionista-ma.nifntturiero, si è essa pure d1ch1arnta in favore della autonomia dogan ale e per l 'a,'boh– zioné della clauso la della « nazione più favorita » dalle future convenzioni .commercia li, se pur sarà possibile che con questa. nuova politica di prote– zionismo industriale ad oltranza l' Italia, concludo. ancoro. trattati di commercio I In realt à si vuole l'i solame nto comm erciale di Italia nel mondo. Una prima cosa salta agli occhi nel legge~e le conc lusioni della Commissione Reale , ed è 11 si– stema complicatissimo di tariffe che essa propon e in sostituzione dell 'attuale sistema. della tariffa genera.le unica, riducibi le nelle tra.~ta.~ive per le convenzioni commercia li , collegate ms,eme dalla clausola della « nazione più favorita >. Le tariffe proposte dalla Co=issione B:ea.b sono in numero illimitato; in ogni caso non mfe – riore a sei, e cioè: 1• una « tariffa minima >, con da.zii per re– gola irrid ucibili nelle convenzi oni c?mme;cia li e superio ri (presumibilmente) a quelli dell attua le « tariffa convenzionale »; . . . 2• una o più tariffe, per cosl dir e, mfenor1 a.Ila miniina, per accor dare un trattam ento_pre: •fere nziole, verso adeguat i compensi , a paesi, ~o'. quali si voglia entrare in rapporti _commerc1al~ più stretti, trattamento riservato ~ singole merci e in ogni caso sottro.tto a~li effetti della clau sola della « nazione più favorita »; . . • . a• una o più tariffe ~er le Colome '.~ah~ne, . 40 una « tariffa massima > con ftazu, s1 cap'.· no mo.aaiori di quelli della tariffa. generale v,. SVQ, oo · gente ; · 1· d ·· Il• una O più tariffe di r appresag ,a con . azn che ine.spriscono quelli della < tariffa masvun& > o ,anco e il Mezzogiorno contro le impor tazi oni dai paesi che colpissero le merci italiane con particola,r i grav ezze; 6° una o più tariffe contro il « dumping » (vendita sotto il costo) dei paesi esteri; mentr e con una logica meravigliosa .\a Commissione Rea– le intende riservare al Governo italiano la facoltà di favorir e il « dumping » delle merci nazionali sui mercati esteri, mediante i soliti art ifizii dei « dra wba.cks », eoo. eco. ' La nuova tariffa doganale per decreto regio Il disegno di legge n. 808 discusso alla Camera, dei d~putati il giorno 7 luglio è fa.tto di due ar– ticoletti. Col 1° il Governo ch ie<;levala nomina. di una Comm issione parlam entar e « incari cata di esaminare la tariffa. dei dazi dogana li cilic il Go– verno del Re dovrà sottoporre all'ap provazione del Parlamento in base wlle propos te della Com– missione Reale ist itu ita con decreto 23 gen na10 1913 , n. 42; col 2° (!articoloil Governo chiedeva l'autorizzazio ne di adottare con decreti reali, sen. tita la Commissione parlamentare q.i cui sopra, i necessari provvedimenti d'urgooza che importino in novazioni in materia doganale, allo scop<lldi re– golare i rn-pporti co=ercia li con gli altri Sta.ti per la scadenza dei trat t at i e delle conve nzioni commercia li in vigore. Era imte021one o desiderio del Governo ohe il disegno di legge n . 808 present ato alla Ca.mero. dei deputati all 'ultima ora non de sse luogo ad alcuna. discussione e passasse come sono passate in Italia tante altre gravissime leggi, affrettata– mente ·votate dal Po.rlamento impazioote di a.o– do.re in ve.oanza,. Ma vi fu qualeh e d eputato - compreso il sot– toscritto - al qual e non parv e bene in questione cosl importante di manten ere il silenzio e di non rileYare il pericolo celato in quel disegno di legge , che esso potess e servi re al Governo per approvare e app licare con ·un semplice regio decr eto , sentita la Commiss ione parlamentare, il nuovo regime dogana le che la Commissione Reale sta prepa– rando in conformità delle sue conclus ioni già pub– blicate (l l Per lo meno, a.i deputati ohe intravidero un tale pericolo, parve · opportuno di, ammon ire e mettere in guardia il ·Governo contro la illusione che sia oggi possibile rinnovare in Italia a danno degli interessi delle esportazioni agrarie , e mas– sime di quelle del Mezzogiorno , una politica d 'in– gann i che rassomig li a quella perpetrata, una trentina. d' anni addietro col trucco della famosa « Lel(a di difesa agra.rio. » al servizio del gruppo man ifatturiero-protezion ist a. del Settentrioni> Le necessitò. ineluttabili della guerra, alle quali ,nessuno di noi ha contrastato, non possono e non debbono essere sfruttate allo scopo di 006tituir"' nuove posizion i di privil egio o di perpetuare le antiche a vantaggio di alo~ gruppo di produt . (1) Dobbiamo gratitudine al rapido e~ergico attag liero inter ven to dell'onorevole Giretti se st ~ potuto ver ora scongiurare la ignobile sorpresa 71arlam entare, che ha tentato _un nuovo MINI– STRO MERID IONA LE contro il Meuoqiorno in quella che è la sola vera yrossa q·11estione, che importa alla econom.ia meridionale del dopo-guer– ra • - il regime do!]anale. Se questa nuova politica dogàna/e trionfa sse, l'agricoltura del Mezzogiorno; i etti figli hanno versato e versano il sangue sul Carso e nel Tren– tino, pagherà anche le spese della auerra nazio– na le. I! ,belliss imo ino:anno era sta to preparato con tutt e le regole dçl!' arte, non esclusa la mozione a favore del Mezzogiorno, che un altro deputai? me– ridional e ha presentata e che le pecore .de/L ovile in gran numero sono corse '! sotto~crive re. .. E la vecc hia 1icetta: - alla ,vittima dei dazi d~g~– nalt si promett0110 lavori pttbblict e Jeg_gispeci_ah, che non si eseguiranno e c_he, "!ella m1gl·tore. ipo– tesi rappresentano tanti mtlto-ni da spendere m trenia anni quanti il Mlzzo aiorno dovrd annual – mente pagarne di dazi doganali ai ladroni d~lie industrie protette. 217 tori, tanto meno a vantaggio di quei gruppi in– dustriali, ohe dalla guerra stessa hanno potuto ricavare lucri insperati e lautissimi . La politica commerciale del dopo-guerra E' ovvio che le ragioni per le quali le nazioni democratiche dell'Europa e del mondo si sono strette insiem e <lurante la guerra. per difendersi contro l'imperialismo tedesco, andrebbero in gran parte deluse se la comune vittor ia non dovesse ri uscire ad una più intima. union e politica ed economica tra esse, e se dovesse invece a.cuire il funesto spi1~to di esclusivismo e di gelosia com– merciale, che ci ho. divisi in passato e che insi– dierebbe in avvenire la esistenza della « società delle nazioni » che, secondo la felice formula, del presidente Wilson, è scopo comune di fondare e manten ere nel mondo incivilito. Quindi dobbiamo opporci colla massimo. ener– gia a. qualsiasi tentativo, che, da qualunque parte possa venire, tenda a rend ere più difficile e più precaria la rinnov azione delle nostre convenz ioni co=ercia li coi paesi alleati, già denun ciate dal Governo per la fine del! 'onno corrente . L'attuale sistema della tariffo ger,eraJ,- unica e riducibi le nelle negoziazioni a bas e di clauso la della D!lzi001epiù favorita Jia fatto le sue prove ed è certamente, pure coi suoi difetti, di gran lunga prefer ibile al complicatissimo sistema pro– posto dalla Commisson e ReaJe, ma effett ivamente preparato da,i gruppi industriali prot ezionisti, i quali anche in questo momento della storia, no– stra non hanno altra visione che quella di isolare il mercato italiano dal mondo civile, per sfru t– tarlo dopo la guerra come lo hanno sfruttato du– ra.nte la guerra a tutto danno di quelle masse :li consumatori e di contribuenti, che forniscono i soldati e sostengono tut ti i sacrificii l Nè è questo il momento per pregiudicare con innovazio ni radicali nella nostra politica dogaTJa.ld quello ohe dovrà essere il nostro futuro regime commerciale nei riguardi dei paesi attualmente in guerra contro di noi. Evident emente, una tale questione è oggi pre matura, essendo essa. subordinata all' esito definì. tivo della guerra ed alle condizioni di ·puco c,bo· gli a.Beati saranno in grado di discutere od even. tua.lmente di esigere dai loro nemici. Certo è ch e, quando saranno ra ggiunti i ne– cessar i fini di sicurezza e libert à pclitica e saran– no stabilite le opportun e garanzie del futuro re– gime di pace e di giustiz ia internazionale, non vi saranno più ragioni per continuare la guerra, · trasf erendola dal campo militare in quello com– mercia.le ; e. l'Itali a dovrà , pure assicurando il suo avvenire dal pericolo di qualsiasi soggeziono politica straniero., inform are la propria politica economica alla necessità di riaprire e mantenere lar '('hi sbocchi commercia.li alle sue esportazioni preva lentemente agra.rie. I dazi doganali ed il movimento del prezzi Vi è anche un 'altra speciale ragione, per la qua le dobbiamo oggi assumere l'attitudine di uns decisa ed energica difesa del vigente sistema do– ganale contro le· insidiose innovazioni proposte dalla Commissione Beale asservi~a agl'interessi dell'aff arismo industriale. I lettori san no come, la tariffa generale dei d azii di aoga.na , approvata colla legge del 14 lu– glio 1887, ebbe in 01;gine un carattere spiccata– mente protezioni sta -manifattwi ero . Ma cotesto carattere è stato in prosieguo di tempo 10ot.evolmente temperato: 1° da.i trattati di commercio che, solidali pel vincolo della « nazi one più favorita », hanno ri– dotto un gran numer o dei da zii d'importazione sui prodotti manifattura.ti; 2° dall'aum ento genernle dei pr ezzi delle merci, pel" quale, pur rimanendo uguali i d'azii spec ifici sui singoli prodot t i, la loro incid enza su di essi « ad vnlorem » è molto diminuita.. Ora , i nostri neo-protezionisti , i quali sono e si dichio.rano grandi fautori dei da.zii specifici, banno scelto bene il loro tempo pe r propugnare ed otte – nere la revisione della tariffa doganale e fissare in maniera irriduc ibile ed autonoma la misura minima di protezione che essi credono bene di aecordare generosamente alle loro indu st rie a spese dei consumatori e dei contribuenti italiani.

RkJQdWJsaXNoZXIy