L'Unità - anno VI - n.19 - 10 maggio 1917

.. Il catasto a volo d'uccello L'Amministrazione provinciale della Basilicala ha invialo ai senatori e deputali della Provincia la. seguente circolare: « Com'è nolo a V. , . O. nelln. Bas.ilicata non è ancora stato applicalo il nuovo calasi o. J I ln– ''oro preparatorio trovasi, però, verso il termine, pcrchè deve soltanto pronunziarsi la Commissio– n~ Censun.ria centrale, in noma. nella qualiflcn– zionr ed ,aJ}plicazlone cli tariffe. " Senonchè, recentemente alcuni de_legati della Centrale col vice-presiclenle della Commissione, senatore Torrigiani, apparsi fiiuacement.e nel te1, ritorio del :\1elfese e deJ Materano, lasciarono Impelare intendimenti di ali,i &.pplicazione di ta– riffe, pcrchè, secondo il loro coI11,i11cimento, i 110- stri terreni s0110 mollo fecondi e J)ro<lul/ivi. " I propriet;iri, "enuli n c0ooscenra di queste notizie, si sonb giustamente e seriamenle allar– n,ati e vivono An preda a grande agilaz.ione per la minaccia ~i veder applicate tariffe sproporzio– n~te· lei valo~ reale clei leneni, che non si cal– cola con 1111h. passeggiala a volo d'uccello e sen– zn tener conlò di molteplici altri elementi. Essi. • pe1·ò attendon~ con calma e co11 fiducia princi– pale nell'opera delle auto1·ilà, e dei ,rappresen– lanli delle due Ca'mel'e che onorano la nostra. Provincia. « Por la qual cosa io mi permetto di rivolgere vivissima preghiel'a a V. S. O., affinchè voglia in· 11nn quistionc cosi vita.le spiegare tutto il suo autor-evole ed efficace interessamenlo, che valga a rabbonire le esagerato intenzioni della Com– missione, la quale deve tener presente che In vita del nuovo calasto non è effimera o di pochi anni, ma di durata secolare, e che perciò ha ripercus– sione sull'avvenire di parecchie generazioni ». Intorno a q,1esta passeggiata a volo d'uccello, leggiamo nella Sq'll'illr, l11cana cli Poten,,a le se– g-uentl os,servazioni: « Avendo da più tempo la Commissione Cen– suaria pl'ovincia.J.e di Basilicata espletati i suot i,c•vo1·i,e trasmesse I.e sue pro post.e per una serie fii tarifle del nuovo cataslo, in diflorn1ilà di c1uel– la degli altri 01·gani censuari (Ufficio del catasto e Giunta tecnica), si aspettava. dalle popolazioui con v,iva premura la venuta cli una Sottocommis– sione delln Commissione Censua,ria Centrale, per– ché questa., sopra luogo, visitando le difformi pla– ghe della Provincia, avesse constatata la esattez– za degli elementi· di fallo, su cui venne basata la serie cli tariffe proposte dalla Commissione llrovinciale, come nel 1915- fu promesso ad u11a delegazione all'uopo recalasi a Roma .. « Intanto con sorpresa di tutti si è saputo che nello scorso !e.bli-1·aio la Sottocommissione, pre– sieduta dal vice-presidente· marchese Torrigi.ini, ·sen;a nessì,n preavviso e senza avvicinare alcn- 110 della Co1n1nissione provinciale e <Lella Giunta tecnica, od almeno dell'Amministmzjone provrn– ciale, in pochi giorni, e nelle sole contrade at– traversate dalla ferro-via (le quali disgraziata– mente sono le miglio1·i e più fol'l)ite ùi vial>ilitil) aveva espletalo il suo sopra.luogo ner v.-su ci1·– rondarJ cli ~'Lelfie ~1,at.ero, ripromet.teudosl cli ese– guil'lo nella prossima 111·inrnvera ,in cr.ielli di Pn Irnza e Lago negro. u Si è anche saputo, e con preoc...:uJJtt.11l.~ 1'f.t1l1· mn:rico, che di tn.le Sottocommissiono, fece pari.e 7i11re il commendatore Civardi, e~: Dfret.tore ge- 11e/'(lle, prop·rio quando ave-va fallo preparare le larille di /Jasilicat.a dalla Seofone .Stime alla di– penclema dell'11.[(tdo catast.ale di Pote11oa: ciò impo·rta che ora eal-i, quale co,nponenle ctella .Sot· Iocommiss-io11e centrale, è stato destinalo a con- a ,no Biarco L'UNITA /rollare sop!'aluogo i lavori compi11ti dagli im– I,icgali del catasto, c~n i criteri de/Inti dalla Di reoio11e Generale ila lui presieduta, il che lo met t, net caso cli diventare gimlicc P re1•isvrr //ell'o. pera dei suoi. dipendenti ed inrlire/ta111c11te anct,c delta propria. « Ora ognuno vede quale pedcolo l'accennatC> int.crvento co tiluisce per i risultati della rapi//n vista esegnita in pochissimi giorni nei vasti cir· condari <l'i Melfi e Matera, sempre lungo le rota– bili senoa ma; inlernarsi nei paesi montuos·i, che, a preferenza, avrebbero dovuto ispezion:Hsi per constata,,.e le condizioni infelici della nostra agri– coltura. « una simile ispezione, falla a \'Olo d'uccello. di~1osll'a che es a si è ridotta ad una \'Cl'8 lust.ra . « Senliamo quindi il dovere di den11nziore alla pubblica opinione i sopra specificati inconvenien– li, e speriamo che almeno ora gli 11oinini politici della Basilicata, a comincinre dai deputati (i quali finora ben [}OCO si sono occ.upat.i di quest 1 • grave inleresse della loro Provincia), trovino mo– rio di oltenel'e cho effettivn.me.nte si faccia una vi– sita di vel'o controllo aUe operazioni seguite dai suddetti tl'C organi censuat·.i, mercè constalazio111 e rnffronti da eseguirsi almeno in alcuni Comu– ni delle varie regioni che caratterizzano J'infeliN slato delle nostre plaghe "· Quel commendatore Civardi, che fa oggi il fi scale in Basilicntu, fu invece assai a1Teudevole, qua.nclo si l1 ·at.tò di buttare per arin tutti i lavori prerarator1 ciel catasto in provincia di Porlo Mau– rizio, per calmare iniquament~ e illegalme11t,e Jo proteste elci ,,roprietari cli tel'l'e, contro i pareri di tutti i tecnici che avevano lavo1·ato a.I catasto. E' ,bene che i nostri amici di Basilicata ricor· dino questo precedente, di cui si occupò Luigi Einaudi nella Riforma sncia/.e cll}I lnglio-ngosto– set tembre • 1912. Agricola. I diplomi .magistrali e la guerra Quando si trattò di d-et, ennina.re il valore dei I.i· toli scolastici per la ,nomina ad uflìciale della milizia territoriale - erava1no alla vigilia della guerra - il Ministero della guerra escluse da siffatta efficien.za la licenza delle scuole normali. Giuslo sdegno dei maestri, 1watiohe della Unio– ne Magi•st.rat.i, intervento clell'on. Comandini: fì– pale riconoscimento dell'equipollenza della licen– z,c normale, ai fìni milita1·i, con la licenza liceale e cl'ist.itut.o tecnico. E i maestri ufficiali hanno fatto il loro dovere, benissimo, come ogni altro professionista. chiama– to aJl,e armi. Ma ben presto si vide che la nomina a ufficiale della M. T. non serviva sola1i1ent.e a fa1·si veder vestito da guerriero per .i caffè di Roma e di al– tri consimili sit.i del fronte interno. Gll uffìciali della M. T. erano mandati in trincea come ,un qualunque ·ufficiale di ,complemento, che non·· as1}irasse a. passare effettivo. E allora la ecruipol– lenza fra licenza normale e Iioenza di liceo o rii istituto tecnico cominciò ad a,pparirn incomoda. E allora, mentre una parte dei maestd, cioè quel· li che noi chiamamo i migliori, meni.re i.I mondo li chiama i minchioni, mentre una pari~ dei ma.e._ st.ri conli.nua:va a.d andane ufficiale, quell'altra parle - quella ohe farà carrie1·a nella vita - cominciò a p1sef.erire ·alla divisa splendida e lu· e-ente dell'u,ff\ciale, le spoglie più modeste cli soritturnle, piantone, netta-pitali, striglia-muli, en– tel'Oclismatore. Quand'ecco un severo provvedimento interviene a scova1'e tutti i genii sconosciuti addetti a bi,so– gne troppo umili, ed impone a tutti i troppo mo– d«sti sapienti d'Italia: la cleruncia dei loro titoli di studi.o: licenza liceale, licenza d'islitulo tee· nico ed equipollenti. 'intende che le licenze e gli equipollenti ser\'iranno di bas€ per le nomine, d1· riam cosi, coattive ad ufficiale. &I ecco che i maestri si avvedono, proprio oni, che la licenza nonnnle non è equipollente Hlln li– c·enza di liceo. 111qualche reggi men io, però, ci è stat.o qualeu- 110,che ha voluto ricercare quali sono i titoli equi• pollenti alla licenza Jiooale e d'i tituto tecnico. :--:aturalmente, comincia rliligentemente dnll'ul– lima circolare in materia. Questa rimanda, 1111- turalmenle, a un'allra circolare. Quest'altrn. ~. nat11rnlmenle, la emanazione di una preced~nle. Le disposizioni ministeriali, llen si sa, dànno la sensibile idea delle cause risalenti a.ll 'ontologicn genesi primo1·diale. Fin.almente, si arrirn alla circolare-matrice o al decreto clte dii· si voglia, in cui si legge: "fl titolo minimo di studio richiesi o «per· ,·ammissione al concorso è la licenza di li· « c,eo o d'istituto tecnico e la licen1.a della scuola « normale dei conispondcnti corsi ma,gist I ali "· Eccoci a posto - dicono i ricercatori. - Q11e– sto è il punto, che spiega quest'altro punto. A dire il vero, la cirrolare-regolame.nto, ohe discende ìmmedialamenle da quel decreto, dire: « Snran– " no rilenuti oc1uipollenti alla licenza liceale o « d'istituto tecnico i titoli cli stuello conseguiti do– " po un annb di regolai-e frequenza presso gl'isl i– " tuti seguenti": e qui viene la processione degli istituti, i cui titoli sono equipollenti, e nei qunli non c'è nè la scuola normale nè il •ginnasio ma– gistrale. - ~'la, dice subilo l'uomo pensante, si spiega benissimo, perchè non c'è: non c'è, perchè c'è già nel decrelo·paclre, e In circolare-figlia, volendo sviluppare il decreto ed enumerare gli equipollenti ai titoli di st.uclio richiesti dal decre– to, vi l10 messo lutto ciò che non c'è nel dec1·etò: licenzn di scuoln forestale, licenza di quell'altro istituto, iscrizionè in quella scuola, ecc. La licen– za normale non c'è, 1'>erchè la 'Stia ec1uipollenzn colla licenza di liceo era .già sancita nel cl,ecrcto. \'la il Ministero della guerra, a questo pu11tc, presi gli ordini da S. E. Comandini, a c11i come a.i maestri il tempo ha portalo consiglio, dirhi:1.- 1·n: u No. La licenz.a no1-rnalc non è nonlinat:i- in qnel 7i11nto della circolare, e q11inrli non c'è, e io non vedo, 11011ascolt.o, non intendo altro. C'è al 7Hmto richianrnto la licenzn normale? l\o. 011n-' que non stal,e ad alma.naccare olte era eletto p1·i– ma, altrove, e inteso da tut.ti e voluto dai maestri stessi..... Adesso non si tra ti a cl i farsi \'.Jde1· ve– stiti eia mi.lites per i caffè di noma. Si tratta ,Ii passare ufficiali da trincea e di lascia1·e le non sudate ·carte e i pitali. E allo1·a la licenza nor· male, la licenza dei ginnasi ma:gistrali, la lau· rea cl,ella scuola pedagogica (ahimè, sì, anche questa!). diviene un pezzo di.carta, che val c1uel– lo delle scuole d'abilitazione automobilisti (quel ce1'lifìcato, clte la ·camera di lavoro di Milano si na1·1·ava un anno fa prodigasse ai suoi fedeli pe1· giustizia di-stributiva). Ed· è così che non val più nulla neanche il diploma della università creda– riana, quel dJploma che in àlcuni concorsi giudi· cali cI,a,gliemissari' dell'on. Credaro è stato consi· clerato superiore a.Ila laurea unive1·sit.oria! Pcr– chè a quel '}Jtmto, 1,iù volle citato, al prefa.lo ri– chiamo, fra la decina di i t.ituti nominati, nrnn· ca propri~ anche la scuola pedagogica c1·eda– riana. Nella quale commedia, chi fa la peggiore f-.g11- Ta non sono quei maestri, che cercano di sfuggi– re alla. trincea, sebbene dagli " educatori del po– polo " e dai " pionieri della civiltà », come si chiam.ano quando devono chiedere aumenti di sti– pendio, il paese abbia il diritto di esig,ere una co– scienza meno intermitte:nte e meno· çavillosa <lèi loro do\.1eri. La figura peggiore la fanno il '.\1ini- te'l'o, ·con ris[ )et.to parlando, della guerra, e· la Unione nazion-ale,. che quesla l'Olla no:n pro,lesta contro l'.affro·nto inflilt.o alla classe. La equipol· lenza ritornerà ad invocarla a gue1Ta fìnila. E allora anche all'on. Coma.ndini il tèmpo avrà mu– tato di nuovo il consiglio. I sottoscrittori di azioni sono pregati di mandare, con cortese puntualità, le loro quote, in ragion~ di lire 20 per ogni azione sottoscritta all'Amministrazione del giornale: via Adda, 4 - Roma,

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