L'Unità - anno VI - n.19 - 10 maggio 1917

u l,<;Clldt) ful'lllilial,1)e dalle liOllllUlclC falle a<i " al'liflcio dal Presidente della Cu,·tc, alil• dcth'· " guzioni tranquille di u1>ilo, di non Ull'r mai u l'ice, uto da pal'lc austriaca e eia Ht\~suna " parte - del denaro per ~c·opi Josclti, l.ltl11111eek) u t·o11 \Hl C'ÌJ>iglioda IJra,·at·cio, incrodutr lt• bn1t· Il ria, Ojll)Of,(": Il s,l io \ i diP(li a t:tl,, ~t'OJHJ dli(' u rento <·oronP 11 . . 1\/i 7Jurrt• un cu/JJ" rlft mar1•llair;, cc dato in 7,iena fronte, a trodi111l•t1l0 1 allo t1i1ti111tt u ÌUllflffl, i1tllOl"<•Ht1•. " Il Presidente scatto, pieno cli sana i11dig11,1 u 1.io11('1 tnntl'o Su1lilo, il t·orTotto r il mr11litort1; " e cli111e11ticò cli chiedere a ChlurneC'ky rome rnni " e((li, l'he ogni quindici giorni da anni ed anui " u!la<'Cll la coalizione ~erbo-croata nella s1111 " Ors/cl'reichisrlle Rtmdschnti, non ha mai pt•n sato prima di ora di colpirne il rnpo piÌI auto u rr,·o)r n. " C:i \'nllcro didiiarazioni cli testi, la smentita " cli 1111 confidente austriaco, per ~cuolere la ferie " nella gnivc aceusa di Cltlumecky. lnfìne r,11osi a <'<Jmpiere In riabilita:im1e di Supilo, a lui, fra " dnquanla <1uerela.nli, ~i rivolse l'ex minislrn " n,ecliatorc, con la preghiera cli far finire il p1·0 11 C'e::>~o ('on un accordo u. Questi sono i falli ciel processo Friecljung. Quali sono Jc testimonianze e i clocument.i che ad es~i 1>u,) opporre l'a\'v G11el'l'azzi? Da quale persona at_Jrndibile, in quale giornaJe srrio, i11 quale lihrp cli persona. ri~pettabile, in quale ral>· J>0rtn ron.,(!lnrr o diplomatico è stato affermalo che u1>ilo è un agente pa!lalo proce.vsato e con– llrmnato dall'.\.usll'ia? 11 fatto a\'l'"bbe un valore storico-politico di pri 111i~<,;i1110 onlillf". Voglia quindi l'avv. Guerrazzi somministrarci qua.ldtP documento, qualche pro,•a, qualche prin dpio cli prova. Gli perdoneremo anche le plateali contumelie della sua 1>rosa, se almeno ci compen– sasse il tempo che ci fa perdere 1>er leggerla. con la p,·oduzione di un docmnento o anche di un 11se111/o-donirnento che giustifichi la sua buona fede. Gli perclone,·emo anche se, clo110, gli tocchPl'/1 In sorte cli Friedjung. *** L'articolo è venuto troppo lungo. Purtroppo la verità ha di fronte alla menzogna la debolezzn che la menzogna. può essere affermata con poche parole, ma la verità per essere dimostrata ne esi– ~e molte. Perciò ono obbligalo a riservare nl prossimo numero il seguilo della clisclls$ione dPl titolo !',) delle !LCcuse guerrazziane e sulla feroce ilalolobia del Su1>ilt), cioè la continuazione del– l'nnat,irnia del fronte, ciel cen·ello e del cuo,·e del– l'n vv. Guerl'azzi. Geografia dantesca li CClmilato cli Pre>parazinne Ci"ile cli Rovigo ha votato il seguente ordine del giorno: " Considerato che Fitune e la .Dalmazia per tutte IP ragioni più essenziali appartengono ail,i '.\'azione italiana; / " Consideralo che la loro soggezione allo stra– niero costituisce un _pericolo gravissimo per il 11ostro con.fine lungo l'Adriatico; " Consideralo che effetto dell'odierno immune l'Oll!litto dev'esser~ l'eqilibrio 5icuro delle \'arie nazionalità. e l'indipendenza delle genti; " Il Comitato, in nome dei diritti della nalum e della $(Oria, nel nome glorioso, di Dante 110- slro, che accennando a qelle terre, disse C<ln I e11nezza : Sì come o Pola, presso d•l Quarnem che l'Italia chiude e .rnoi ter,nini baano; riafferma i suoi diritti di proprietà di quella 110- bilc regione ed insieme l'u.nanime volere degli italiani che essa flnalment 0 sia tolta allo lrn– niero usurpatore e ridala alla sua legittima ~laclr 0 ». E,;c)entemente, per il ì.on1ilalo di preparazione cidJe di Ro1·igo, il Quamero si lro,·ava, al tem– po cli Dante, non fra l'lslria e la. Dalmazia, ma fra la Dalmazia e l'Albania. no ( L'UNITÀ Parlamentarismo e burocrazia JI parla111t:11Lur1~mo, Uegl•ne,utiuue ùl'IIH fu11tio Hl' h•gi,lati\'u dei deputati, non r,.;arù mai d('liPI latq ti11('}1t• ...,u~~bt.a la prP.:...entC' <·onlìguraz111111• }H.ililtt·a t.h•llo Stato, l'hC ('sig<' un 11wslnw:--o ill' cenlrn111t'lllo di lutti i pote, i P quiucli 1·1,•t1 I.i t, t';111111raso, l'Hllità della bt11'ol'l'alHL Fi11d1l' a Ho ltl,l si do,r~111110ottcncrp quabi ili linea di fi.t,orC't 111•1 tra111ite cli iusistenti sollcl'ita,i,,ni e' cli ll'ut,· u,urc cutn·t'ssioui, tutle (lllellt· upC'1·c di pulJhll(,:a utilit,i C'ltl' Jliu speclitamcnle " più ouPstan1c11tr ,i polrehl11•1·11 rit'liherare ecl CS<'guire sem.'allro nel IP Jonl,11H' 1 ,,-m im·c sotto l'ocdun I igile degli i11 tcrc!:-sali, il purlamentarismn suri\. hCmprc u11 r<•· gi111l' di n1cdinzionl', di tran~azione e di scn izir· vole accallonaggio. Il più stolido ,1ei cleputut,, so,·dmnuto nell'aula n,a solerte fre<1ue11tatorc di uffici minbteriali, aYrà modo tli giu~tifirarc la sun funzione quondo potrà climn.,t rare eh aver 111- ,orut,1> per g-li inte1·essi ciel suo l'Ollegio. Potrà es– ser<' un uomo senza partito, 8enza (·onvinzioni, srnnt carattere; non sarà però sprov\liRto di hcine· mc,·ru,.e nel giudizio dei suoi elettori. Per vincere il parJame!ltarismo bisogna cli,-lurc lo ,t ampo napoleonico e pre!ett izio in cui si i• foggiata la mostn.1osa ccnt,·alitil dell'a111n1inistra zinne unituria dello lato. Bisogna strappare cli n»rno alla b1n·oaazia del– la capitale le a,·mi di cui si serl'c per clomi11111·c i ministri e i ministeri, j deputali e le Camere, i n,unicipi, le Jlrovincie e tutto il paesr. Sono de– mocratici solo gli Stati che conoscono e apprez· zano i IJenefici del governo locnle e che sanno di· sti11guere le funzioni tecniche clcll'amministrazionc dalla trattazione degli affari propriamente politi– ci 1·iserYata alle assemblee legislative. Quei J>8rla– menli nazionali in cui si cliscutP cli tutto, anche dell'istituzione di un ufflcill postale in ca,npagna o cli 1111 !>iano regolatore dell'edilizia in cillà, contribuiscono necessariamente 1tlla corrnzione di ogni sano concetto della "ila pubblica lrasformnn– closi in anticamera dell'arbitrio e ciel privilegio. Per ciò una democrazia 0he voglia da.r pro,•a ,,eaJmenle della sua eltlcienza civile ùeve mirare sopra lutto alla creazione di smodate e libere isti– tuzioni locali e alla soluzione radicale del proble– ma della burocrazia. Vi sono oggi in trincea cen– tomila sardi, numerosissimo esercito rhe non co– no;;ce imboscali, ,•enulo dn un'isola la quale con· ta poco più cli no,·ecentomila abitanti. Che i va– lorosi reduci dalla lunga guerra siano lutti rnr– niti del rerliflcato elettorale, anche se anaJfabe· ti, sarà allo di puro giu•tizla. mn gioverà pii'• che altro consentire alla Sardegna il diritto cli rrrca rsi in forme autonome le vie del suo riso,· gimcnto economico, del quale è ben degna e pel quale in tanti anni di longanime aspettazione non ebbe ma'i dalle prov,~clenze centrali aiuti soilerill rrl efficaci. E quel che si dice della Sardeg-na ~i può 11pcterc con eguale ragione delle allre 111·0· ,•incie. fnllito l'esperimento dell'onnipotenza hurorra– ti1·11,rerl'liiamo finalmente le vie popolari ctella li– bertà. (Dal Serf/lo). Intorno al problema della pesca Cou ott,· ,, mn <' mila chilometri cli eoste f1•,1uteg– p.ialc dal 111are, si potrebbe pre~umere che J"ltalia lrnf'S'-l' tanto prscc dalle ue ac·<1uc marine da 11011 rlo,er ri1·01Tere all'estero per la p,·o" i,t.a tli que– :,fo prodotto co,nest ilJile. lnvrce, f'CC'O chci c0sn ci ri\'ela un po' di e!:-arnr ct,•lle uost re statistiche d'importazione. Tn1 pescc-fresco e pesce secco, Hbbianto 1rngnto t1ll'~stero nel 1910 ci,·ca 6G milioni, nel 1!)11 c11Ta 61 111ilinui, nel 1!)12,66 milioni e più, nel 1913 cirrn 6~ milioni, nel 191> 1)iù di 59 uiilioni, nel ]!)15 rir– ,·a 5.:? 1nilioni. li li bilancio pas_\ìivo ciel \'Ptchio ~liuistero_ cli agri. coltura industria e commercio assegnava alla pe– sca unn. cifra rra le 40 e 45 mila Ji1·e annue. Poi ,i giuusr• [I L. 50.(J(J().~la ('o) 1!116li, 11rrnlto il .,,_r– l'i:i" lii J)rsra 11eL.\'uuuu Jlinistero del/'111<l11~lrw'. ,t,·I commrrcio e del l<1t·oro 1 tl spesa. rclati,·a 1 trovò ridotta a I.. ',0.000, proprio q11a11clola guer– ra rcda1nant una nl:1ggiorc attività del go,erno a11d1c nei rigunrcli della produr.ione J>t.'Sl'HH'tTia! 111 li 1..u,·do (kl Tra~Ìllll'll0 F-i t' pe..,<·atn, l1lll 1 '-li';111110, ili di~rrrtn qunntità; il mc1·rnt11 principnlc di ,c11 dii" rcRtU seulJll'P LiollP. I.a ragioue cli questa aJll11e11,a dd uu:,lro Lucci~ in quella città. francese si trm•a nel fatto che cola ,e ue Iabl>ricano speciali polpette, uclutto •per cl1u· sapore a talune pietanze cli magro, 1>0lpette c·ono– ""ciu1cin FnnH'iH solLO il nome òi u quPnr11rs 11 • I.a carne del Luccio ciel Trasimeno è venula a ,11stitui1·e, nella 1>reyarazio11e delle " quenelles ''. quella !'hc prima. venh•a. fornlln eia lucci cli_~lagrn psisleuli pre~ o il Rodano, orn pr11sc1ugat1. .\ssa.i opportuno sarebbe che, in\'cre di es-pol'la– re in fn-rncia i lucci del Trasimeno (il che invol– ).(C clillkoltà, rli~encli e poro 111cm), gli ~talia~i prepara sei-o essi le " quenelles » pregiate_ in quC'lla nazione, e ve le invia..'\sero, ('On tnt-1ggwrc , "utag-gifl dcll'inclust da nostra. (Dalla na.,ser,,w di wsca). POST A DELL' "UNITA',, I socialisti tedeschi e il Kaiser f"arn u Unità u, .\ ro11fernrn di <111a11tol1tù scritto suUn ne– cessità di non rar('i ilh1$ioni sull'effetto, che J)OSSOIIOavere proc)ollo nel 1>0polo tedesco la rivoluzione n:ssa e 1'111lervcnlo degli Slati l'nili nella guerra, non sarà inopportuno_ ri– cordare che, in fondo, i 5ociaJisti leclcscl11 lll questi gioTni non hanno falt..:>allro, se non pren– dere ,,ccasione dalla rivoluzione russa per rinno– \'Ure domanrle di riforme interne, che da lungo temJ)O p1·esenlavano in!Vano Sono circa sellanta :,nni che in Germania la socialdemocrazia recla– ma la riforma elellorale prussiana, senza aver I~ forza d'animo cli opporsi a.i governanti. Fin oRl 13 ottobre 1862 Lassalle minacciava la rivo– luzione se non si fossero risolte le questioni coslilu;ionaJi. ~fa la patienre lle la socialllé1110- rralie est imondabLe, ha dello un acuto osser· ,atore delle cose tedesche. e: oggi il Worvaerls, al socialista russo Tcheidze, il quale avrebbe dello: " lrntte1,emo con i tedeschi quando nvranno deposto gli Hohenzollern "• ris1>0ncle: 11 'essuu popolo ha il ,. cliri1lo cli imporre a un allro la sua forma. di " Governo. Il popolo russo deve e~so decidere ,, della repu!b1)1ica o della monRrchia. l socialisti ,, tedeschi si rallegreranno molto se i russi sce– ' glieranno la repubblica: ma qunnto a.i tede– " schi, si sa come la pensano. elle ultime ele– " zioni su oltre 12 milioui cli •volanti i sC1cialisli " raC<'olsero 4 milioni e 200,000 voli e quei ~ mi– " )ioni non erano cc11.o lutti cli repv.bblicani, " mentre è ceJJ.o che non lo erano gli allri 7 mi– " !ioni e 900,000. Al Reiohslag su 397 deputati 286 " sono decisi monarchici. Dunque rispeltiamo y ,: maggioranze u. Non facciamoci, clun<1ue, illusioni. "Per a.b· i•altere la dinastia de,;li Hohenzollern non con· liamo che su noi, sul nostro sforzo, sulla \'iltoria - ,·accomanda Alfrecl Ca\n1s nel Fiaaro •- e non ,u un intervento improv,·iso della democrazia te– desca, 1>er abballere i suoi padroni, in un sus– snllo di onta e d'indignazione. E, in ogni caso, e on questo metodo noi non rischiamo niente, qualunque rosa avvenga, menl~e una il111~ione SLdle clisposizioni del popolo ledesro di fronte <11 KaisCI', potrebbe es erri mt)rlale ». Le 11otizie della rivoluzione russa e deJla guerr!l degli Stati Uniti, sono germi, geli.ali in teJTeno nncora, in gl'811 parte, sterile. Ancora non c'è in Gemrnnia una co,.,·ente ideale, che possn incana– lare il malconteolo, che certo esisle nel popolo, quello ohe sla fuori dei partili. Bisogna rhC' gli e~en·iti dell'Jntc!-;n eompiano •·•si la ,·i\·olu,ione in GernJAnia f. a. Gerente respomabile: ERNESTO FRATONI --◊FFICINA POLIGRAFICA ITA!LJANA-– H0~1A - Via della. Guardtola, N. 22 - ROM.A

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