Studi Sociali - VIII - n. 6 serie II - 20 set. 1937

6 dopo. per mano della reazione stalinista. sul fronte· rivoluzionario di Barcellona. Egli sapeva che gli odi dei reazionari s'ac-~umu– lavanJ intorno a lui. Ma non cess6 un momento dal proclamare la sua verita, la veritA che é anche la uoetra e che san\ un giorno il patrimonio e l'ar- 11la• degli oppressi. Oggi egli é un martire, non eolo nostro, ma di tutti gli uomini che d&lla verita han !atto una r~li– gione e che credono che solo la verità, in quest'e– tmca di ipocrisie ciniche e gigantesche. pu6 salvar.::l. LUCE FABBRI. UN'OSPITE Clotilde- Bc--tances, una nota scrittrice di Porto Ri. co. manda a. "SI.udi Sociali" un articolo. che ,pusta rivista accoglie ben volentieri nelle tSue colonne. Mci.l– grado il tempo trascorso, che si deve alle lunghe vacanze a cui "Studi Sociali" é stato forzato, l'ar– goninnlo non ha perso niente della sua atlualitt'i. CloUlùe Betanees sta a New York e collabora. in "Amel'ica Fnlnra", uua rivista mollo spria c·hc 1ne– rilere1Jb0 d'es:3e1·e conosciuta megliJ; s·ispfra a ide:~ lontane dalle nostre ed é compilata ùa veuezola11i esiliati negli Stali Uniti. Da queslo grupp3 p1·ovienc anche A. Pacheco Padr6, un "giovanissimo' di Porto Rico, che, dopo aver lottato, ùa iCuba. CJlllro gli 01nn·essorl del suo paese, é corso in Spagna per offrire il suo braccio alla causa della liherta. Leg– giamo un suo articolo da Ilarcelloua ("Am. Futura", numero di g·iuga.J) intitolato "Arte P rivoluzione" in cui rautora. parlando dell'esposizione d'opere cl'arle salvale dalla C. N. T. e dalla F. A. I., insorge c01:tro le accuse che Ja stampa borghese- ha lan– ciate contro i nostri compagui. Queste testimonianze di simpatia, che provengono da diversi ambienti, ci fauno piacere, 11011solo perché sono vot;i d'ami– cizia. ma aut;ho perché ci garantiscono che la stori:l di questi anni ardenti, non potn\ essere falsala do– mani. Troppi e troppo chiari sono gli ocelli che han visto. Gli anarchici s d fendono Quando il 19 luglio 193,; la S11ag11a anlifascisla, tioé tulle le tenJenze antifasciste unile, sconfissero i faziJsi. il governo non er:1. il debole e limido grup– J>O di Madrid. m:t ii popolo. Il popolo eroi~o ebbe il timone nelle :.nani, mentre la Spagua, c:on un go– ven10 nominale. viveva iu realtA senza g·ove!'no. Per alcuni giorni tntto si baqQ sulla solidal'i~lé.'t cJm– nJela. che fn 1.,.'t cosa pili. grande eh,., a uu popoh sia 1stato I.lato vivere; fu l'anarchia. Naturalmente gli eterni vili si SJlaventurono della loro fortuna. Nell'Eden entr6 di nuovo il serpente. Cominciarono gl'intrighi; e Ia calunnia })1',lfan6 la storia della rivoluzione sociale. li sofisma della ribellione anarchica trovò credib0 fra gli stolti. Molti si fecero volontariamente cre– duli. per convenienza, e, pur couoscend..:, la veriti, permisero che si diffondesse la voce della rivol~3. degli anarchici, identificata con la famosa contro– rivoluzione di cui tanto l)arlano i comunisti. Ma lutto questo non era che la cJnseguenza d 1uu piano macchiavellico incubato nelle menti dei nemici del– la rivoluzione, stretti in una complicità internazio– nale. Per questo si osò. con inaudito cinismo, Plìi• vare d'anni il fronte d'Aragona; per questo si o~6 espellere i compagni della C. N. T. e dell'U. G. T. dapa centrale lelef0nica di Barcellona. "D0110 l'til· ti.lljo rimaneggiamento ministeriale della Generali~ di Catalogna, il controllo dell'ordine pubblico e d~l– la sicurezza interna stava nelle mani del consigliere Aiguadé 1 mern'bro della siniislra borghese. Il commis– sario generale d'ordine pubblico era il comunista Rodrfguez Salas .·.. Il tre di maggio, alle tre del pomeriggi,:,, Aiguadé invi6 un forte contingente di poliziotti, sotto la direzione personale di Rodrfgu~z Salas, con la missione precisa di ''occupare" la Te– lefonica. Per6 i lavoratori non li lasciarono arrivare ai piani superiori. Ci fu lotta, s;ipratutlo davanti 'Il• l'editicio, e. in poche ore, i lavoratori della C. N. T. dei sobborghi si mobilitarono spontaneamente. Alle armi, in difooa della rivoluzione! Questa fu la voce" (Da 41 Regeneraci6n'' di Messico, comunicazione d~l Segretariato dell'A. I. T. in Spagna). Allora, noi ignoravamo i fatti che i comunisti chiamano a pieni polmoni "la controrivoluzione", pe– r6 gia da allora si agitavano nella mia mente le idee principali di quest'articolo. Sa1ievamo infatti che solo ftjrtf 1.wovocazioni ed atti vandalici come l'assassinio cli Martin, presidente del Consiglio di Puigcerda., cltta essenzialmente anarchica, di Ber– nerf, Domingo Ascaso, Francisco Fe-ner, e molti al– tri, fecero scendere sul teveno della violenza gli anarchici, la cui attitudine fu puramente difensiva. "Che mi dice 1 adesso 1 degli anarchici?, mi do– mandò con ironia un cordvvese socialista. "Quelli che si S1.Jno sollevati non .sono gli anar– chici, o non ricoaosco pill il loro ideale" gli risposi. Ho scritt,:, a lutli i miei amici spagnoli. chiedendo loro dei dati ed Il loro giudizio sui falli di maggio e sulla parte che vi ebbero gli anarchici. Non ho ricevuta una sola linea cli risposta, per6 oggi scrivo le mie deduzioni di ieri, confermale dai fatti. Im– pregnata dall'ideale anarchico h,:, indovinala la sor– dida macchinazione contro gli atli colletllvizzatorl, socializzatori e rivoluzionari degli anarchici. Le in– formazioni che arrivano dalla Spagna rafforzano quest'o.pinione. Una min-oranza, senza coscienza né scrupoli, i.si dedica a tessere intrighi contro la mag– gioranza. STUDI SOC_IA_L_I _ ________________ _ Se le forze reazionarie internazionali che hanno trasformato la penisola ib~•·ica in un campo d'Agra– mante. si ritirassero. la Spagna plasmerebbe in una realtlt materiale la sua verilà rivoluzionaria, che apparve agli vcchi del mo1vlo quando, nei primi gior– ni, le province liberate furono una nazione senza governo, senza ea.pitale- 1 so.1za comando, senza auto– rità, salvo la vo!<rnhl delle maggioranze proletarie e sindacali, in stretto consorzio/ in felice- imeneo, h1 relazivne i.solidale. Questo non p-0Leva durare. Un popolo con una vo1onta .cli ferro nei ,suoi pugni -e nella sua coscienza fa sempre paura. Ed i reazio– nari lremarono come fogli•) sull'albero. Venne loro la peJle d'oca. E di fronte alla Spagna s'é ripatutv, con leggere varianti qn-e1lo che- successe ai tempi della Rivoluzione francese, quanào contro la Francia di Marat e del popolo 1 tulle le potenze si a1l2arono, per soffocare la llbertA e la felicità dei lavoratori. L'InghiJtel'!'a e la Francia fann.J giochi d'equilibrio di prim'ordine sul trapezio internazionale" aiutate dai socialfsti, dai comunisti e da a1lri partiti. Dice ]a C. N. T. in un suo appello alla coscienza dei la– voratori: "Non bisogna dimenticare che il Partito Comunista non s'inspira alle caratteristiche !•berlche che devono clislingnerc la nostra rivolnzivne1 ma im– prime a tutta l'opera sua la marca russa·. Questa tattica della Russia, che non trn6 considerarsi com– pensata dall'ainlo preista.t.o, port6 al conflitto di mag– gio; il gioco é completato dalla diplomazia franc•a– britannica da un lato e dalla violenza italo-tedesca dall'altro. L'lnghiltena, con Jtden. un diplomatico tagliato apposta per la funzione che deve disimpeguar2-, pre– ferisce il governo di Franco al trivnfo <leHa rivo– luzione, perché questa soddisferebbe le rivendica– zioni degli operai o contadini. I basebi capitalisti preferiscono che Franco li tosi. piuttosto che con– cedere migliori i-;nlari ai minatori e agli altri prole– tari. Cvsi s'é potuto formare il goven1{) Negrin, ch'é tanto lodato daHc cancellerie straniere. o r:he, gra– zie a quest'appoggio esterno. si sostieno, contro la volonta <lei sindacati e di tutto il popolo projutlore che. dentro e fuvri delle. Qrganizzazioni op::iraie, 6 conlrnriO nll'invasione fascista. . . r.t tll'ogresso sindac:nle in so !'ìh:i.sso era una lemi– bilo rivoluzione anche prima della guerra; per6 ora. trovando libera la via, tracciata dalla 13ua propria rvoluzione interna. aniva ad avere una poderosa influenza esterna, aiutala dai falli di questo ma– mento storico. Il movimento sindacale conosceva la strada e la mela. 11 popolo in rivoluzione mette a profitto il momento, e questo é naturale, giacché le rivJluzioni sono mosse fulminee, che richiedono pro– ~cedimenti rapidi. Per {tHPslo gli eterni h.bbricato-ri di programmi, rimangono !ndietro nel periodo rivo– luzionario, 1nentre il popolo che calcola, pensa ed a– gisce sul campo sle!Sso do11a lotta, avanza. cJn passo sicuro. 11 movimelllo sindacale s1iagn-0lo supera di gran lunga la Gomuno, precisamenle perché, for– mato giù neJlc lolle precedenti, aveva, allo scoppio della gu&rra, una profond!ta sociale. A ,questo si de– vJno la rapida formazione dell'esercito del popolo e le speranze di vittoria nella guerra e nella rivo– luzione. Come era possibile che gli amanti del privilegio e del potere non cercassero cli schiacciare quest 1i– dra dalle due teste? Ii trionfo spagnolo sarebbe il presagio d'una rapida sparizione dello Slato, della morle della civiltà lhlrghese, del trionfo del lavoro. L'opera loro é quindi stata opera di politici. Il risultato é la controrivoluzione. I reazionari di di– verse speci, comunisti, monarchici, separatisti, so– cialisti, con aiuto francese e inglese. si alleano, in alto, contro la \'ivoluziono che si fa in basso. Il sa 1 bottaggio e il terrore sono le loro armi. Poi ri– co1Tvno alla crisi del governo, provocata dal Partito comunista per elirninare la C. N. T., a etti Largo Caballero a.»eva date ce1·te garanzie, annullate dai suoi successori. Appoggiando n governo di Negrin, il Partito comunista ·si 1eva definitivamente la ma- schera. _, Quando i lavoratori rivoluzionari di Catalogna re– clamano la socializzazione della distribuzione degli alimenti. il Consigliere d'Annrovvigionamento di Ca– talol':na. affiliato alla III Internazionale, si ol,pone brutalmente. Coll'i11seclfamento del nuovo .e:overno. arrivano in Aragona 5000 fucili. milioni di muul– zi,:mi. e si promettono ·tanks ed armi automatfc·he (1 l. Tutto ,mesto per metterlo all'av&re del nupvo governo e al dare <legli anarchici. 'Si inizia l'offen– siva generale contro la collettivizzazione e il 17 maggio l'U. G. T. 1iarlò di municipalizzare i trasporli di Barcellona. Inoltre il Partito comunista ,e il Par– tito $..:>Cialista ( frazione moderata) volevano la 11ni1i– tarizzazione e 11 ri ton10 al lo stato parlamentare. Il loro desirlerio era elimina.re i sindacati. far sparire le pattuglie di contr ollo dal corpo di polizia. toi,:liere il diritto d'organizz-azione 1wlitica e sindacale ai corni di sicurezza. Ci6 spiega la collisione violenta nelle strade di Ba,.cellona e la menzogna ufficiale della stampa moudiale e delle cancellerie rispetto a ouesla rihellione provocata dai comunisti ed a cui gli anarchici han risposto mantenendosi in una linea di legittima dife<!a. Ben chiara si vede la minaccia di rompere l'im– neto snonlaneo del popolo spagnolo, dall'epopea del 19 luf!"lio in poi. Perché non si sono manjate anni in Aragona? Perché gli anarchici armati sono una garanzia per la rivoluzion~. Perché quest'opposizb– ne alle 1lattugliè di controllo?, Per la stess·a ragione. Alcuni governi esteri vogHono salvare Ja Spagna~ Come? Per mezzo dello Stato e della sua organizza– zione regolare. Perché i comuujsti aderiscono a questa tattica? La rein,bbl!ca che vuol stab!l!re li governo di Negrln é di natura politica; ba g!a ta-· gllato fuori le mass& PO!hllari, ha gia tagliato fuori Il socialismo nella persona di Largo Caballero e ccll'esclusione dell'U. G. T. dal governo. "Sono misure dittatoriali e di salute puhbilca con– tro la rivoluzione", direbbe Bakunin. Attenti! Tutt~ quest'egoismo. lutli questi tradi– menti, po3sono consegnare la Spagna al fascismo .. La rivoluzione sara soffocata, per6 non distrutta alle radici. Sara il principio délla caduta dell'ln– ghilterra1 del calvario della Francia e clell'ecatomba mondiale, che pu6 avere per risultato - attravers::, sofferenze inaudite - il trioufv finale clell'anar::!h:~l ... non dico nel mondo, ma in Spagna. Un articolo di fondo del ".New York Post" dsl 29 giugno 1937, intitolato "Morti in Spagna - Tre men– zogne", mette in luce la manovra C.)munista nell~t vile e calunniosa campagna contro gli anarchici nei primi giorni di maggio. E prosegue: '·Vediamo d'altra parte la Ili Int&rnaziouaie (CO· mun!sta) supplicare la II. perché le si unisca in un programma d'aiuto alla Spagna. Queste sono le no– stre due forze rivoluzi.:>narie tradizionali, le clue te– ste dei marxismo. Che programma suggerisc& la Ili Internazionale? Chiede barricate nelle strade dei paesi "capitalisti" per sostenere i Soviet in S1m– gna? Chiama alle porte delle potenze non fasciste., perché si uniscano con il fine di cacciar clal1a Spa– gna lè forze intervenute '3 di applicare il Patto della Lega delle Nazioni agli aggressori. Non fa appell.J alla plebaglia, no, ma agli organi intern,t– zionaii traballanti dell'ordine e della legge". E' d'una chiarezza cristallina. L'unica arma rivoluzionaria sta nelle mani degli' anarrhici: la veri la. Dalla verita alla liberta il passo é breve. quando non ci sono di mezzo manovre rea– zionarie. Anarchici, nell'ambito delle costituzioni non c·é posto per vvi ! !./ordine e la legge sono caratteri– stiche borghesi che non vanno d'accordo con l'nr– diue anarchico. · Gli anarchici si mantengono in allitudine <lif.~n– siva contro le calunnie canagliesche e gli intrighi. cosi t;Ome sono lealmente all'vffenislva nella lotta aperta. contro il fascismo. CLOTILDE BETANCES. (1) Le armi promesse sono arrivate in quantita surticeute al fronte d 1Aragona solo cou I'anivn rlrlh.• ln1ppp, comuniste destinate a n1ccogliPrf' g-li PV<'ll· !mali allori. (N. d. R.) P~drç, Tufro ...lJn_ altro amico di "Studi Sociali 11 caduto in :~p...i– gna, nella tragica lotta di maggio. L'abbiam vist, partire da Montevideo ebbro d'entusiasmo e <li :iJ)P 1·rwze 1 dopo aver vendut0 que11o che aveva per 1rn– garsi il viaggio. Era giorvane. aveva un lil.olo uni "ersilario e un'intel'ligenza brillaule. Ma il dov:.!r<> eha serenamente s'era imposto era più forte di tutte le se1\uz!oni deHa vita. E parti, con !a sodclisfaziou,• <li vedere che la coscienza <li quello slessv doven, asciugava le lacrime sulle ciglia della compagn, e;he l'adorava. In Spagna prese il nome di Juan Hua. ,. si gelt6 a ca1iofitto nella lotta. Tornava clal fronte, dopo avere adempiuto ad uua missione affidatagli dalla F. A. I., quando, sulle carreggiabile di Tarragona, fu fermalo, insieme a tre c.nnpagni che erano con lui 1 dalle squatlre elci P. S. U. •C. e dell'Estal Catala. Tulti e quattro fu. l'0110 fucilali immediatamente per il delitto d'essere• anarchici. Alcune pubblicazioui comuniste d'J~uropa han cercato d'infangare la memoria di 'l'u[r6 pr1· giustiricare gli assassini. Ma nel.3sm10 ha osato, 11:.'• O!:lerebbe, ripetere tali calunnie qui, dove questo 1 agazio pieno tl'ingegn,o e di fede, era amato e sti– malo. 11011solo dai compagni, che l'ebbero colla– boratore in tutte le iniziative utili, ma anche dagli avversari. Negli ultimi tempi prima deHa sua partenza, ern uno dei princiipali animatori del grup1>0 "Esfuerzo" .~ clellr, rivista mensile dello stetsso nome, ohe é una delle più importanti pubblicazioni nostro dell'AnH•· rlca dsl Su<!. La nostra stampa spa•guo'1a ci dice lutto il valore che stava acquistando in Spagna I1opera d1 questo g ·iova.ne libel'tario, che aveva sacrificato tnlto alla lolla ·contro il fascismo ed era disposto a sacrifi~ ca,·le anche 1a vita, quella vita elle gli han tolto ~ 1 radimenlo i difensori del1a democrazia borghese (' della proprietà privata, che dicono e t'vrse credono nncora d'essere antifascisti. L. F. l'nu uuovu, 11rolungata crisi nello stato di salutf:' della compilatrice tli questa rivi– sta é la cnusa del lungo intervallo di tem- 110trasco1·so fra il 11." ;, e il n." 6 ili "Stud.l Sociali". Ahhiamo la ferma speranza che lu cosa non si ripeta e cl1e, a partire dn r1uesto numero, la puhhlicazione ri11rentl1t il suo 1•orso norn111.Ie.

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