Studi Sociali - VIII - n. 6 serie II - 20 set. 1937

ANNO VIII MONTEJVIDEO 20 SETTEMBRE 1937 SERIE Il. N'' 6 • • RIVISTA DI LIRl:RO [SAM[ ABBONAMENTI: Per ventiquattro numeri Per dodici numeri $ 2.– ,, 1.25 (All'estero lo stesso µrezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO Bisogna clil"lo (LUCIA FERRAR!). La Com 11.neungherese ( ALDO AouzzI). Sui cli-versi fronti - Camillo Berneri (Li.:ci, FABBRI). Gli cwarchiei si difendmio ( CLOTILDE BETAN- CES). Pedro Tiifr6 (L. F.). Tl'a le riviste e i giornali (Lux). SCl'ittori ·1ibe1·tari - B. Ban·ett (Vrnmuo Bo·r– TERO). BISOGN4 DIRLO Non si pu6 prendere la penna in mano per parlare degli ultimi avvenimenti, senza prima aver compiuto un amaro sforzo inte– riore per raggiungere la serenita, per tra– sformare l'indignazione in idea. Perché l'i– dea e non l'indignazione deve guidare i ostri atti. ~.non ~assio_:1~ di par~e, n_on ~ 'odiò, nun~~ 1 lav~_p_msangumatt ~f!li .,_ migliori, "!le oggi cLspingono a aire cbe · le forze di liberta, prima fra tutte il pro– letariato, corrono serio pericolo d'essere prese alle spalle dal fascismo, mal nascostb sotto bandiere rosse, mascherato appena da parole e da simboli che il popolo é abituato ad amare. E' un'affermazione grave, che era poten·– zialmente esatta fin da molto tempo fa. Ma finché masse proletarie potevano legit– timamente seguire quegli uomini e quei simboli, non si potevano rompere i ponti fra noi e tanti nostri fratelli, pieni di fede e per quella fede disposti al sacrificio. Oggi l'equivoco non é più possibile. Il partito della democrazia borghese e della difesa della proprieta non é più un partito prole– tario. Se ci sono ancora masse che lo se– guono, ci6 si deve più che altro a una pro– paganda grossolanamente abile che anneb– bia le fonti dirette d'informazione, e, assai pm, all'àntibolscevismo grottesco e paro– laio dei diversi fascismi, che crea un'anti– tesi sempre meno reale fra i due diversi metodi cli sottomettere le masse a una bu– rocrazia privilegiata o a un privilegio buro– cratizzato. L'amore verso la grande rivoluzione rus– sa tradita é ancora vivo nel mondo. Ma é ancora un amore ingenuo, che non fa di– stinzioni fra i1 magnifico slancio popolare, che ha creato realta indistruttibili e gli im-.– presari che non vedono in quello slancio che un immenso capitale d'energia da sfrut– tare in beneficio d'una nuova casta e eia incanalare verso ]'assolutismo. Per6 l'ingenuita ha un limite e l'eterno fanciullo (ch'é onnipotente e non lo sa) non puo continuare a tenere gli occhi chiusi.: L'appoggio dello Stato russo ha fatto la forza e la debolezza del partito comunista. Gli ha dato potenza materiale ed econo– mica, gli ha dato il falso prestigio delle posizioni conquistate. Per6, asservenclo.l,o ad una politica cli Stato, gli ha tolto qual– siasi consistenza teorica, qualsiasi coeren– za tattica, giacché per un governo - e spe– cialmente per un governo assoluto - teoriu Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUCE FABBRI, rivista "Studi Sociali" Casilla de Correo H 1 MON'fEVIDEO (Uruguay) _._..,._._ .............. _. ,._.._._,._._..,._._.._. ........ ~....,._,,._.---– Redactor responsable HOMERO AMOROSO EJido 1412 Montevideo e tattica sono una cosa sola e variabile, e consistono nelle parole d'ordine e nei me– todi più adatti per conservare il potere. La progressiva convergenza fra il bolsce– vismo e il fascismo é quindi un fenomeno naturale, destinato ad accentuarsi a misura che si consolida in Russia lo Stato auto– cratico contro le naturali tendenze rivolu– zionarie delle masse. Viviamo in un mondo in cui il vocabolario ha pochissima impor– tanza. La realta, che non va d'accordo con le parole, non é complicata. Una rivolu– zione, maturata dalla guerra e dalla scon– fitta militare, abbatte una classe dominante. Dal popolo sorgono i nuovi dirigenti. L'or– ganizzazione del regime rivoluzionario prende la forma di una dittatura. Questa d;ttatura see:ue la traiettoria cli tutti i po! teri costituiti: tende a fortificarsi ed a per– petuarsi; tende a trasformare i partigiani che l'hanno fatta sorgere, in un esercito permanente, disciplinato, non pensante, a– politico. Risorge intorno al potere assoluto ed unipersonale una classe privilegiata che R $ ~ • t e , . st~ne. L'humus so– ciale stato rimosso ·màlÌe pm proionae zolJe, ma l'eterno inganno del potere si ri– pete, con altri uomini, con altri strati di persone che prendono il posto dei prece– denti e s'identificano con essi. E' la storia di tutte le rivoluzioni che sono sboccale nel riconoscimento dell'autorita dell'uomo sugli uomini: dalJa cristiana alJa francese. Non poteva essere altrimenti per la rus– sa, cominciata con la dittatura e continuata con l'eccidio dei rivoluzionari coerenti. Cer– to, un'immensa trasformazione economica é avvenuta, ma quest'opera che doveva es– sere d'emancipazione, s'é trasformata in un mezzo per mettere al servizio del governo e d'una burocrazia privilegiata un potere enorme che controlla la vita umana nei più diversi aspetti: il politico, il culturale, l'economico. Tale é la caratteristica del ca– pitalismo (non socialismo) di Stato, a cui s'é arrivati in Russia. E qui si comincia a vedere ·la conver– _genza fra la controrivoluzione russa della falce e del martello e i regimi reazionari d'occidente. In occidente la classe sfrutta– trice non ha cambiati i suoi quadri, pero sente -anch'essa, sotto i colpi della crisi in– terna che la travaglia, la necessita d'una trasformazione. Dal capitalismo privato e àal dominio della concorrenza:, siamo pas– sati ai trust, che lasciano poco posto all'i– niziativa individuale e mettono il potere (non il beneficio") economico fn poche ma– ni; ecco un primo passo verso l'organiz– zazione burocratica del capitalismo. Il fascismo é un secondo passo, in quanto rappresenta uno sforzo disperato da parte del gran capitale per impadronirsi diretta– mente delia rete amministrativa e ciel po– tere politico dello Stato per sfuggire a!l;i Fentenza cli morte che contro il capitalismo ha pronunciato la logica delle cose. Da que– sta presa di possesso aJJ'identificazione la strada puo essere lunga, per6 la tendenza a trasformare lo stato capitalista in un ca– pitalismo statale, burocratico, centralizza– to, mi sembra evidente. La classe dirigente vuol sussistere e conservare il privilegio, RIYENDl'fA: Per og·ni copia $ 0.05 (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) Imp. CLARIDAD - Plaza Libertad 1137 rassegnandosi magari a trasformare la for– ma e i modi del privilegio. Il fascismo le da il modo di conservare il controllo deJJa trasformazione. Del resto la tendenza é generale. I punti più audaci dei moderatissimi programmi di fronte popolare tendono appunto ad aumen– tare /a forza dello stato nel campo econo– mico. E questa forza é destinata ad esser mess;i al servizio delle vecchie o (nel mi– glioré dei casi) nuove caste dominanti. In fondo, più o meno coscientemente, tutti ) governi sono dalla stessa parte della barripata; per6, com'é naturale, assai più chiaramente quelli totalitari, che non di– pend{mo nemmeno in piccola proporzione dal gioco dei partiti. Il fatto che alleanze o rivalita militari li dividano non deve trarci in inganno, più di quanto non c'in– gannasse nel '14 la contrapposizione fra la liberta francese e il militarismo prussiano. Queste sono le ragioni permanenti e pro– fond~ di quel complesso di cose che in que– sto momento ci stringe il cuore d'angoscia. Pero il lento processo di convergenza é statn. prPcipitato da una serie di circostan ze, fra cui principalissima la guerra di Spa– gna. Ora, a quasi un anno di distanza, le gior– nate ..w.agnifiche del luglio 1936 ci appaiono ancora più grandiose nel loro slancio, nel loro disinteresse supremo. Dalla guerra in poi, l'incubo dittatoriale pesa sull'Europa, avvejenando le fonti stesse della vita, iste– rilendo le più feconde ansie di rivolta. II popoÌo spagnolo ha dissipato l'incubo, per– ché la sua rivoluzione, prima ancora che antifjl-Scista é stata antidittatoriale. Ora sappiamo che l'ansia di liberta non é lusso di raffinati, ma patrimonio di popolo. In mezzo a un'Europa armata fino ai denti, statolatra, reazionaria, al servizio del gran capitale, s'é potuta iniziare vittoriosamente una ,·ivoluzione antimilitarista, antistatale, antic,apitalista. Nel buio più cupo spunta l'aJl-,a della storia nuova. E solo i posteri potr3inno capire tutto il significato e il va-, ]ore cl'un simile fatto. Noi, con la breve prospettiva d'un anno. illuminata sinistramente da tante esperien– ze dolorose, possiamo misurare la grandez– za feconda del movimento di luglio claJJa quantita e claJJa qualita dei suoi nemici. La rivoluzione é tragicamente sola. L'ha fatta' il popolo e dal popolo ha avute tutte le sne caratteristiche: la spontaneita, la ge– nerosita, l'onesta ingenua e sincera, fattrr non d'ignoranza, ma cli disprezzo per le me– schinita d'un mondo decrepito, destinato :i scomparire. E' stata una rivoluzione ener– gica, ma serena. I lavoratori si sono difesi dall'~ggressione: hanno ucciso e dato la loro ·vila nell'alterna vicenda della lotta. .Ifa per realizzare il loro sogno d'una vita nuov:i. non hanno sparso sangue. La vio– lenza e\ stata cli liberazione, non cl'imposi– zionP. E mentre si formavano i fronti <' s'orr;ani7.zav,i la guerra, l'arma principale (lell:i. retroguardia, dove la lotta assumeva 1m valore più profondo anche se meno evi– dente, era il lavoro. Sui campi di battaglia il popolo ha dato prova d'un eroismo su– blime, che eleva il conflitto attuale a un

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