Studi Sociali - VIII - n. 6 serie II - 20 set. 1937

Tra le riviste La lunga pausa a cui s'é visto costl'etto "Studi Sociali'' e l'acuirsi dei diversi problemi politici del mond-0 contemporaneo fan si che il numero delle cJse che ci sarebbern da rilevare e da citare nella stampa nostra e antifascista in genere sia vera– mente enorme. Bisogna quindi cambiar sistema e, invece d'esaminare pubblicazione per publJlicazione, riassumere le opinioni che sono state espresse in– torno a due o tre problemi centrali. Oggi eome ieri, come chissà fino a quando, fl centro d'interesse di col.:>ro che lottano e pensano é la Spagna, che non solo rinnova con la. su~ resi– .stanza magnifica l'aria viziata dell'Europa, ma pone su un terreno nuovo tutte le vecchie diseussioni, -0l>1Jliga a rivedere molti luoghi comuni ed offre un ricchissimo capitale d'esperienza, non solo agli av- voltoi in veste di tecnici militari. ma anche a~ rivo– luzionari ed agli nomini politici in g3nere.~ Una nuova realtA é sorta. con cui bisogna contar2. ' Di fronte all'imminenza della iotta ai ferri 1 C.'.)l'ti con il fascismo, la nota dominante nella stampa di ~inistra é la tendenza all'unita e la discussi.Jne in– torno agli spinosi problemi che le sono inerenti. Questa tendenza coincide drammaticamente con il seneo di crescente dit~gio pro::lotto dalla situazione interna ,della Rus,sia e dalle parole d'ordine tutt'al– tro che rivoluzionarie che Stalin imp.Jne al partito tomunista in tutto il mondo. Il contrasto fra queste due forz2. una centripeta e l'altra centrifuga. isi ri– tlette nella stampa italiana dell'emigrazione. mena quella anarchica e queila massimalista, che da tem– po han superato l'antinomia, per quanto non sia d1 escludersi che gli ulteriori sviluppi della situazi::rno italiana e m.Jndiale, mettano anche queste due cor– renti di minoranza di fronte al problema che tor– menta oggi i rivoluzionari spagnoli. Particolarmente interessanti a questo proposit.'.) sono i numeri del "Nuovo Avanti" :le:Hco.ti alla di• scussione precongressuale. al congresso in cui fu ,decisa l'unita d'azione coi comunisti e alle prime applicazdoni del patto. Gi3.. prima che :si arrivasse alla ffrma dell'accordo i comunisti. che hanno il c:Jl· tello per il manico (come in Sp::igna. ma CJ!l il vantaggio della maggior prop.Jrzione numerica.) e sfruttano bene- questa loro posizione, han cominciato 8 protestare·. in nome dell'unita. contro le forme più timide dello spirito d'indipendenza dei loro allsati. i<a llon identificazione dei trotzkisti coi fascisti, le 113:anifestaz'4i.t 1 1i personali di stin1a e clj simpatia per ~l'te fignr.r de,.} JllDVinlento rivòluzionario sp~&f)OJ~ erano giA allora c-onsiderate ere·si2 dai redattori del "Gl'Ìùo del Popolo". Il che ci la prevedere lo scotto ehe bisognerA pagare il giorno che la Russia man– dera (se pur li manda e se, per disg1·azia, ci sara JJisagno d'averli da lei). gl'inùispensabili cannoni. Malgrado questo e malgrado le resistenze e le riserve mentali dei più rivoluzionari da una parte e cli coloro che vogliono salvare l'autonomia del partito dall'altra, l'unità d'azione é stata approvata al congresso. La posizione rivoluzionaria ha il suo rappresentante più ti-pico nel ",Centro interu~·, (tlei 1;ocialisti in Italia) la cui relazione ,{"Nuovo Avan– ti'', del 29 maggio 1937). lumeggiarn:lo la crisi in– terna del fascismo. ree.lama. ·fin ùal primo mo– mento della rivoluzione. soluzioni a carattera socia– lista. ba,3ate sull'azione marxista e classista delle forze vive del proletariato, unito possibilmente in nn solo partit;.J. Il "Centro interno" si mostra restio ad accettare la consegna di Fronte po.polare. che implica un accordo con parte della borghesia, e decisamente contrario al Fronte italiano "negazione netta della ricostruzione socialista". A parte queste riserve, 1 che non sono poche. né lievi e del rifiuto d'aderire alla campagna antitrotzkista. il "Centro in– terno'• desidera l'unita d'azione coi comunisti.I Que– sti giovani socialisti non emigrati sono evidente– mente ben lontani dall'alta icHplomazia. de11'emigra– zione. ma sono vicini alla realtà italiana. Dal 1933 &tanno svolgendo il loro lavoro ed hanno pubblica– to una serie cl'opuscoli, "Echi", che devono essere ben interessanti, a giudicare dai brani pubbli-::!ati dal ·'Nuovo Avanti". Non resisto alla tentazione {li ci– ta1·ne un passo che dimostra che se noi anarchici siamo in ftalia abbastanza soli politicamente, si sta creando in cambio. per logica di cose, intorno alle nostre idee tutta una rete di rapporti spirituali più o meno stretti, ma di grande valore per not, che non aspiriamo alla conquista di posizioni. ma solo a un progresso del movimento proletario nel senso che ci sembra migliore. "Di fronte alle vedute. o mancanza <li vedute del -Comintern, é necessario calare dalle nuvole la li– berta assegnata come meta alla rivoluzione e darle una definizione terrena; cosi com'é necessario cer– care una definizione del "m~lodo democralico" della rivoluzione, altrove che nell'armamentario rit'ormi- 5ta. Politica riformista e comunista si condizionano <:ome termini alternativi cli una relazione virtual– mente esauritasi nella sua funzione e siguificati!Jne storica. Il socialismo e la po1itica proletaria passano l'innovarsi solo in quanto ne so rtauo. Tutto questo, ~ bene avvertire .. non ha a che vede.re con la poli– tica di fronte popolare. eh~ n asce em iuent2mente come una questione tattica 18. dove si tratta ùi te– nere in i-scacco la minaccia fascista. questione che 1100 potrebbe porsi nei paeRi fascisti ss non al mo– mento in cni si l'ipresentasrero possibilitA di una lutt2. aperta. Disincagliaudosi tlalle secche in cui l'una e l'altra fntcrnazionale ban dato. superan:lo i J)tmti morti di STUD.I SOCIALI e i giornali democrazia ed autoritarismo, il nuovo isocialismo de• ve dichiararsi schiettamente libertario (senza -punto impaurirsi della baldanza anarchica di questa quali– fica!). E' l'eredità gravosa del lungo periodo di lotta legale, lo statalismo, che ha spezzato le reni cosi alla Seconda come alla Terza Internazionale ... " (Da ''Ricostruzione -socialista' di A. Fontana, redatto in Italia per la serie "Echi" e riprodotto parzialmente dal "Nuovo Avanti" del 3 d'aprile 19317). 1 La posizione <li coloro che vogliono rsalvaguardare rautonomia del partito contro l'assorbimento é ti– picamente esposta -Oa vari articoli di ,Modigliani. N•ell'un caso e nell'altro siamo lontani dallo spirito prevalso al congresso. che s'é tradotto nel patto d'u– nitA coi cornunisti. I punti principali dell'a-~cordo sono: tendenza a un movimento di fronte pop:,la1•3, "lotta per la conquista della libertà e della dsmo– crazia e per l'instaurazione di una Repuhbli:2a de– mocratica, p1·esidiata dalla classe operaria". "nazi::>– nalizzazi,one del capitale monopolistico industriale e bancario. distruzione d,0gni feudalità. rurale, ecc."1 ]atta per l'unité. di tutto l'antifascismo, e, in Italia, per le "l'ivendicazioni immediate delle masse. utiliz– zando tutte le possibilità legali del regime fascista". per promuovere- Ja -solidarieta a.ssisteuziale -e ·poli– tica alla Spagna, per costringere il governo fascista a ritil'are dalla Spagna le truppe inviate ed a rom– pere l'asse Roma-Bel'iino; appoggb alla S, 'ietà del– le Nazioni e all'Unione Sovietica; in c:i,::o ..:liguerra. difesa delle posizioni acquisite nel 11aesi dove il proletariato é al potere (?), sabottaggio nei paesi fa– scisti; come desidsri, l'unita d'azione delle -due In– ternazionali, sb.Jcco del presente patto. in un avve– nire prossimo, nel partito unico del proletariato, anpoggio all'Unione popolare italiana (organizzazio- 118 creata dai comunisti, co,n parole d'ordine molto generali, per influenzare le masse emigrate). ("Nuo– vo Avanti'' del 31 luglio 1937). iCome si vede, non si parla di Rivoluzione, nep– pure di fronte all'angoscioso problema della guerra (che, anche nei paesi in cui il proletariato é, molto teoricamente, al potere. si trasformerebbe subito in una dittatura fascista. delle forze conservatri::i e ùe1l'esercito). e il isocialismo é limitato a una :•na– zionalizzazione'' molto parziale. E' un programmn cli destra, che sbalordil'ebbe cli fronte al fenomeno fascista (che ha fatto diventare rivoluzionari an-::h3 i monarchici) se non avessimo già l'esperi2nza, di tante sconfitte, dovute allo stesso spirito disfattist.:t, che non ".Si modifica perc'hé ha le sua radi~i pro– fonde e subcoscienti nello stesso terreno da cui il fascismo attinge la sua volontà aggressiva: la paura che il capitalismo ha di morire. Il proletariato non p3<rtecipa. .cl.iquP,sta reniissiv?ta: vnole l'unita per la lotta definitiva. Per6 basta mettere l'accento sull'u– nità. percl1é egli passi sopra ai modi. alle fonne, ai fini. E' questa dell'unita .un'esigenza elementare. abil– mente sfruttata dai comunisti che tendono sopra– tutto al ' 1 partito unico", necessariamente legato al– la Russia, come ogni -esercito é legato al suo even– tuale centro di riforni.J.nento. Questa é la ragione principale che ha permesso d'arrivare all'unita d'a- 1,ione. Inoltre alcuni socialisti che han paura del socialisnw si tl\.Jvano a loro agio col neo-rifc'!'mismo dei comunisti. D'altra parte la frazione piU giovane e più rivoluzionaria di -tutti i partiti socialisti d'~Ju- 1·opa era proprio quella che voleva da molto tempa l'accordo con la Terza Internazionale. E per accor– gersi che il comunismo é passato dall'estrema sini– stra all'estrema destra pare che le abbisogni un certo tempo. . . . ·A proposito della tendenza verso il "pa.r.tito uni– co" (che non é 1iiù l'unione, che potrebbe anche es– .sere feconda. fra dne o più partiti, ma ha pret-ese cli monopolio e vuol diventare quello che é il partit-> fascista in Italia o il partito comunista in Russia) è interessante vedere -quel che dice in "Nouvel Age" ("quotidiano di cultura e d'orgat4zzazione". Parigi. n." 229-2,3·0 ciel 28 agosto 1937) Albert Treint, ex– segretario generale del Partito comunista. In ,uest-o lav01·0, intitolato "Né fi.ihrer, né partito f"i.ihrer", l'A.. esaminando il carattere permanente e defini– tivo (e non più transitorio e periodico) della crisi del capitalii3mo, passa in rivista i ,tentativi che il sistema. fa per salvarsi e che contribuiscono invee,::: ad ag·gravare la situazione. Il più intelligente é quel– lo nordamericano che consiste nel limitare vokmta– riamente il profitto. aumentando in pari tempo il 11otcre d'acquis-to delle masse. Ma il perfezionamento della tecnica che fa crescere, malgrado tutto, il 1111- mern dei disoccupati. sta rendendo vano il pallia•• tivo. All'altro polo l'esperimento fascista con l'au– tarchia. i bassi salari, il d.umping. accompagnato ne– cessariamente da una dittatura feroce, non conduce a nessuna soluzione vitale. Per difendersi, tutti i r,:aesi elevano barriere doganali. cercano di abhas· gare i salari e d'esportare ìl pill possibile. compen– sando le perdite con il ria1zo <lei prezzi alrinterno. La crisi si aggrava. 11 Fi·onte- Popolare fran~ese e il capitalismo inglese oscillano timidamente fra i due sistemi. La Russia ha sostituito alle socializ– zazioni rivoluzionarie d·e1 1917 le nazionalizzazioni oontrorivoluzionarie d'oggi. La nuova classe sfrut– tatrice e dominante tende "all'industrializzazione a cltranza. a spese di 120 milioni di lavoratori imph– < 9.bilmeute proletarizzati, per conquistare i mercati nsiatici e concludere le alleanze imperialistiche di cui ba bisogno per con3olid91•e la sua situazionP in– tPrnaziona le 11 • 7 ''Cosi trionfa da per tutto il capitalismo di Stato Ogni nazione coordina le sue forze contro il per co'lo rivoluzionario interno e contro i rivali all'e sterno. In Russia, lo Stato gestisce direttamente quasi tntte le imprese, mentre, nel resto del mond_o, il fascismo di destra che calpesta la democrazia e il neo-capitalismo di sinistra che gioca d'astuzia con le forze democratic he, c ontrollano e dirigono l'insieme delle imprese priva.te . Per quanto -possano sembrare diverse, quest e for, me di capitalismo di Stato tendono a raggiunger3i. In Russia si manife– stano delle tendenze verso il. ritorno alla proprieté pfivata sottomessa al dominio dello Stato, 1nentre che in Germania, in Italia, in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti aumenta la tendenza alla nazio– na1i~zazione dei grandi mono-poli privati che passe– reb!Jern cosi ad essere proprieta indivisa della classe dominante. D'altra parte, in J!...,rancia, in Inghilterra e in America, dove il capitalismo di Stato s'é svi– luppato nel quadrJ delle istituzioni parlamentari. germi di tirannia spuntano e si sviluppano e, se scoppiasse- la guerra, il neo~capitalismo di sinistra cli!venterebbe, senza dubbio, immediatamente. l'equi– valente dittatoriale del fascismo di destra e del nuovo autocratisrno russo ... Gli avvenimenti di Spa– gna metton-o in evidenza che tutti i capitalismi di Stato. ·::-enza eccezioni, si metton.J d'accordo contro la. rivoluZio1 1 e socializzatrice. ma lottano aspramente gli uni contro gli· altri per rubarsi mutuamente le zone <l'influenza e gli sbocchi. In quest'epoca di cnisi permanente, il capitalismo di Stato appare co– me l-0 stadio ultimo della ooncentrazione delle forze del regime. L'evoluzione vePso il capitalismo di Stato é fatale. Solo la rivoluzione può arrestarla.. li capitalismo di Stato finisce necessariamente per da- 1'0 origine allo Stato padrone di tutto, allJ Stato totalitari-o. Nei paesi dove la borghe-sia ha re– g·nato politicamente sotto il seguo del liberalismo economico, ·questa tendenza urta con violenza contro ]',ostacolo delle tradizioni democratiche vive nel po– pQlo e in certe frazioni delle classi dirigenti. Ma anche qui lo Stato si !orza di gil'are o di abbat– tcl·e l'opposizione dei padroni ancora attaccati alle vecchie dottrine della libera concorrenza, e dei rivo– luzionari che tentano d'uscire dai quadri del regime per realizzare il vero socialismo, il socialismo li– bertario. Nella marcia ver:So lo Stato totalitario la bm'JCl'azia di Stato si gonfia in modo formidabile e tende a divental'e la vel'a. classe sfruttatrice e dominante. In Russia, sulla. rovine della rivoluzione cl'Ollobre. la nuova classe al potere s'é formata c::rn la mescolanza di elementi della vecchia bor– ghesia e della nuova piccola borghesia nata dalla N. E. P., con i proletari degenerati elle. conquistato il potere. se ne s.111serviti per crea1·si nuovi privi– legi. Nei grandi paesi fascisti. come l'Italia e la Germania, la nuova classe dominante s'é formata co11 l'alleanza della gra,nde borghesia tradizi-onalc con gli avventuriel'i spostati che la crisi aveva get tali sulla strada. Negli Stati Uniti. in Francia e in Jnghilterra. la nuova classe regnante tende piutto– sfo a c-ostitnirsi attraverso l'univne della grande borghesia con l'a.ristocrazia •operaia e la piccola bor– ghesia. La borghesia tradizionale non pu6 mante– nere il suo privilegio se non dividendo i1 potere-' politica ed economico, fusi nell'assolutismo totali• tari.), con le frazioni ambiziose delle anti-:::lle classi sfruttate, che. per arrivismo o 11er disperazione. ab– bandonano la via della rivoluzione". 'Lo Stato totalitario non 1m6 imporlSi con la ra– gk:me e non gli basta la forza ·brutale. Per questo fa appello alle f.Jrze passionali pili equivoche e le fa convergere verso il misticismo morboso della nazione e della razza. Questa corr-ente passionale finisce sempre per organizzarsi in partito unico. con delusione di tutti gli altri. "Il partito unico é lo strumento perfetto dei capitalismo di Stato, l'arma• tura inclispensabile dello Stato totalitario". L'iden– tificazione cli tutti gli interessi <li classe con quello comune della patria. la gerarchia, la religione ciel ,CapJ (espressione passionale dell'angoscia che l'uo– mo prova di fronte alla vita) costituisce. sec::rndo l'autore. l'eE:3enza del "partito unico" che, prati– cando l'inquisizi-one e la scomunica, preparando ma– nifestazioni spettacolari, militarizzando tutta la vi– ta, "s'organizza sulla base d'una disciplina attiva e passiva che- partecipa della ,Ch!esa, del conventJ e d~lla caserma". Il "partito unico" cbe ha. ,preceduto o seguito immediatamente il formarsi dello Stato totalitario nei paesi fascisti, si sta elaborando sor– da'.mente anche in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti, attraverso vincoli parlamentari ed estra– parlamentarl che si moltiplicano fra i grandi padro– n4 gli uomini politici della -borghesia e i leader ri– !ohnisti della classe operaia, "Il partito unico, quin– tessenza del capitaJismo di Stato e anima dannata dello Sta,to totalitario, appare come il fermento più attivo de.Jla CJn,trol'ivoluzione, della lotta imperiali sta e della fntura guerra di mutua distruzione". Ho citato a lungo perché m'é sembrala intel'es– sante .questa sintesi. anche ~e pu6 rimanere il dub– hio che l'organizzazione dei diversi dati in un pano– rama generale semplifichi eccessivamente una real– tà molto complicata. Per6 in Spagna dove. in con– tatto con il poderoso reage11te della lotta, le diverse forze manifestano più chiaramente i loro fini. la t.enrlenza verso nn "partito unico del proletariato'' che l'at;cogliereblJe gli stalinisti e i socialisti mode– rati, lasciando fuori le due grandi ~wganizzazioni operaie e contrapponendosi ad es:3e. vien 3 a confer– m2ro la tesi ùi Treint. E la propaganda ùei cornu– nisti. principali fautori del partito unico. per Ja ri– conciliazione nazionale. par l'esaltazione clell'esar– <'it,> e della bandier·a. e, in Spagna. per la difesa della proprieta. non é fatta per smentirla, special– mente se consideriamo che questa propaganda si ti asfonna, appena pn6. in )'epressione feroce :.l2lle– f:,rze rivoluzionarie.

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