Studi Sociali - VII - n. 2 serie II - 4 maggio 1936

G . ''fUJH SOCIALI a comprare ogni mattina ti ,giornale che costa meno dalle Industrie della stampa e del cinematògrn!o, o fa 11lù chiasso "-per stare al co1Tente di ,quel che ,passiamo a quelle della fonografia e della radio- a vvlene nel mondo" e a poco a poco a giudicar~, fonia. Anche ,qui v'é una tendenza a gettar sul mer- pensare, sentire, volere sulla falsarl·ga del giornale calo roba sempre più scadente e meno artistica. !Na- divenutogll abituale. Uno del mezzi soliti della co- turalmente, chi vuole cose buone le trova; ma la "!<letta "grande stampa" é quello di solleticare abil- grande industria non incoraggia affatto i creatori e mente e demagogicamente le passioni meno nobili gli amatori della vera bellezza arti3tica. e I residui pili ,bestiali sonnecchianti in fondo ad Bisogna, per esser giusti, non nascondersi che ogni essere umano, per fargli accettare ad occ!i_i ,questo non é unicamente per capriccio o I)er dia·b:>· cllius1 le menzogne pili stupide, i •luoghi comuni ;nu lica premeditazione degli industriali. ,Purtroppo é insulsi, le leggende 11iùassurde, come se fossero ve- anche il ,gusto gener8'le <lei pullbllco cbe si é no- rita Indiscutibili. t&volmente rubbaseato, per altre cause genera'11 cbe A questo modo le grandi 1,otenze economiche, sarebbe troppo lungo e fuori posto anal!zzare qui. trust, banche, ecc. padrone del giornali fa'bbrlcano J,J la domanda del pubblico Influisce anche essa a volta per volta l'opinione pubblica ohe ,toro con- determinare l'offerta di merce scadente. Ma questo viene, 81 ,esso sboccando In colossali trum~ flnan- é solo fino a un Gerto punto. V'é sempre una parte ziarle O In veri cataclleml 1>olltlcl e sociali. La stes- del pubbl!co -che ha tendenze migliori; e se queste ·a coltura scientifica e letteraria che <1uesta stampa fos.sero appagate, quel pubblico aumenterebbe e 11 dif.fonde é sempre mediocre, spesso falsa e abitua-I- gusto generale ne risulterebbe elevato. Jn.vece le mente supernciale atta più ~ dare all'Ignoranza la migliori tendenze vengono .sempre meno appagat&, prnsunzlone de! sapere che a vincerla. Si 1m6 dire perché la grande industria, come in .tanti altri camvt veramente Gbe .questa specie di stampa, che '!)Ur. della produzione, preferisce per arido tornaconto va impadronendosi sempre più del mercato In tutti 1idurre i tipi <1111ro<1ott1 col risultato d'Incoraggiare i pa · 1 1 lavori a rincretinire il genere umano. ~ncha e perpetuare i gusti più onedtocri, :phi superficta;li, l'Ingegno ne viene abbass!lto. Esso non 1Hoduce pili bassi. pili ciò che Liberamente ,si ,s,prigiona dal c~rvollo e Non vogliamo qui essere eccessivamente poosiml- dal cuore, cl6 che é sua intima .convinzione, ma sti né esagerare le tinte osGure. Tutto cl6 che ~I quello che vogliono coloro che lo ba1_rnoa:i3unto 31 bello, nobMe e •grande ha ti mondo •ba sempre molte 11r 01,ri stipendi, si che lo ·crltto,1:e m oerto ,modo vie aperte dinanzi a sé, e trova sempre modo di i>rostituisce la .sua pe1rna,_potcl1é 1 m_dustrla1lizz~zione utilizzare i progressi meccanici per gli scopi pili della produzione letteraria lo costrmge, col 1 lcatto elevati della coltura, ciel J)enslero e dell'arte. E v'é della rame, a confezionare la sua prosa .su ~rlh~a- sempr-o la poastbKité. che le forze di progresso ab- zione, a. serie, cosi come un cappellaio 1abbr1ca in- biano di nuovo, come nel passato, il sopravvento per differentemente berretti, eia operalo e trlcor! 11 ùa il bene spirituale dell'umanità. 11 danno che noi iirete. ,-a[)l>elli a cencio o a larg'he faldo o Cilindri deploriamo é ancora piuttosto allo stato <li tendenza per cllplomaticL che in ,quello di efficienza. Ma se questa tendenza ,Ci6 che s'é detto per la stampa si -potrebbe dire non vlene combattuta, SQ non si reagisce contro cli per tutte le altre forme di speculazione, _sul bisog_m lei con energia pari alla consapevolezza, se non si 0 piaceri delo spirito: teatro, musica, cme:natogi_a- eliminano le caus& sociali che la producono, essa ro, fonomeccanica, radiofonia, ccc. Assistiamo lil si imporra sempre di pili, !ino a tarpare ed essl- iutti i campi ad un regresso costante verso l_a voi- care i rami e le fonti pili vitali dello spirHo umano, "arit:\ 0 la. mediocrila sempre pili generahzzate, fino a imprigionare questo in una brutale Bastiglia ~,entra la superiorità o la genln:lit:\, che pu•:e con- d'acciaio mille volte più terribile <li quella cli ,pietra tiunano a manifestarsi, vengono contrnate rn _am- che il popolo parigino abbatteva poco più di un bienti 8 rupre pi(1 1·istretti. Gli é che que<1te :1ttuno, secolo fa. le pii, a,lte manifestazioni dell'arte, co~trfuuirebbe- Si pensi Infatti a ~uel che avverrebbe se, sotto ro 11>ensfpotentemente ad educare le facolta e st e- 1:1. spinta brutru:mente accentratrice della plutocra~i,1 tichu O psichiche del pul>Wico, e Tenderebbero que- mondiale, - aiutando Jn senso negau,·o contro ìe ato atto a godimenti sempre più intensi e ralflnatl. tendenze tn<lloendenti le varie dittature 1>olitlcllù, Ma c16 richiederebbe del tempo, mentre la specula- _ in tutto u ·mondo ia stam1>a. il teatro, il cinema, zioue industriale. che ormai ha monopoli_zzato tu~lo ii grammofono la radio, ecc. foosero monopolizzati il cainpo, ha fretta di ricavare danaro: lll maggior da un pugno di padroni assoiuti e onnipossenti;. e copia O il più presto pos~ibile. ~ ~llora essa pre- fosse im1>ossibile avere giornali o libri, un notizra- ferisce dare al pubblico c16 che :piu 10 richiama e rio O una coltura o una qualsiasi produzione del- colpisce col chiasso e il luccichio esteriore, ci6 clie l"intelligenza. non 'cont?·ollata o permessa da que!!,,. -pili no lusinga la pigrizia mentale o i~ sensualità, Si avrebbe la più odio:ia e terribile dittatura sul ci6 c:ho appaga cli più la sete <li sensazioni v_iolent?" pens?eio, in paragone a cui quella <lell'Jnquh;izione 0 il gusto dello strano e ciel nuovo a tutti 1 ~0st1 • d<!l Seicento sembrere-bbo dolcissima, a1>1>untoi>9r– che 71 cm ha --qutt54--mai nullo a. che fare con 1 a_r_t_e_,_-e,ie...aon pili so;'tanto 1 ativa CQ:lll~ u-ella, ma po;t- e con Ja vera originalit:\. . ,, tiva. 11 rnonopolio assoluto di pro uzione, r pro<fu- Per ci6 si profondono tesori a inscenare "rivi st zione 6 trasmissione, disponente <li tutti i progressi a base (li nudi, balli stravaganti, jazz band, ecc. ~ie n- meccanici realizzati fin qui e forse aumentati, ta- tro sl lesina. il rlanaro al buon tcatr~ di pro.ia _e rebbe ,3f che il mondo intero non ,sapreOb e, no n all'oilera srria; ,per ci6 N cinematogra(? va sem1 11 e crederebbe, non 1penserebbe, non sentirebbe e.be a più prenclenrto il posto del ,teatro. 11 crnen~atograto seconda dell'impulso per mtll-e mezzi perfetti e mil!e in sé, 111 agnifica invenzione, _che. senza. togher ~-una vie rapidissime impresso meccanicamente dalla pre- al teatro, avrebbe 11otuto cl1venlre un ottimo ~tru- potente tirannia plutocratica centrale. mento di coltura. di educazione. €'I_ insieme di godi- L'evirazione del pensiero umano sarebbe com- 111ento di>Uo spirito e della fantasia, - e tale co- p:eta, e II genere umano sarebbe ridotto allo stato 1\linci6 all'inizio, mentre •Jo é ,semprE:, meno, man cli gregge stupido e servile, buono soltanto a fard i mano rhe il tempo passa, - sempre Plll va face n rlo munger-e e tosare. Sarebbe veramente la m orte d ella la concorrenza a certa stampa, cui abbiamo giA, ac- civiltA, sare1bbe la barbarie, una ·bar-barie re.sa più C'ennato, p r istupidire il ,pubblico. :ormai sono_ra- atroce O soffocante per mezzo di quegli stessi pro- rissime lo produzioni cinematografiche. che dia_no gressi materiali che avrebbero potuto, lasciati :i davvero sane e forti emozioni, che ,parhno un lm- libera disposizioni di tutti, spingere la cl villa a ,1 c;uaggio superiore e intereseante allo spirito, che altezze che oggi sembrano inaccessibili. divertano nel miglior senso della parola. Una per- Questo lugubre risultato é, per fortuna, ancora sana inteHigente che entri oggi in un cinemato- ,:ontano, ancora mancante <li .troppi elementi per grafo di rado ne esce non disgustato O non 8 !'· vincere: ancora scongiurabile; e Jo é tanto, che a notato. E non é neppur vero che il pub.blico m noi ste~si sembra impossilbile. IMa quante c-ose orri- gener-e ne sia contento; se ne contenta in mancanza bili ed enormi ei son viste nella storia, che se 1 n· li meglio ecco tutto. E non v'-é di meglio, perché bravano impossibili, e Impossibili sembrerebbero a ~osi .sl v~olo da coloro che dirigono i grandi tru:3~ noi se non fossero realmente accadute!, E forae dell'arte muta. specialmente In Europa e negli st at, molti dlsa·sLrl Irreparabili si sarebbero evitati, se Uniti (1). •Ci6 risponde al loro interes~e <11classe, in precedenza gli uomini non si f05sero troppo cui: ançbe se non -é coscientemente preordlllato a tale lati nella credenza del:a Joro impossibilita. In oga1 800110, di avere sotto il proprio scettro d'oro delle modo, , 1uesto disastro della clvilta umana, dì cai popolazloul senza troppa origlnallta, senza mcllpen: vediamo delinearsi tanti elementi, esiste allo stato denza di spirito, senza slancio intellettuale, e qui nd1 cli minaccia. Ohe questa possa Tealizzarsi in mag- piu incoscienti di -sé e materia più mal_JeabHe iiel'lc gior 6 o minore misura, phi o meno prooto, ci6 é mani cli chi ,specuila sulla loro ·forza di lavoro, su~ di secondaria im•portanza; certo ,é che 1a minaccia loro ibisogni come consumatori, sui loro guStl, 1301 esisto 8 non potra. venire scongiurata, in ci6 che loro svaghi ed anco sulle loro debolezze _evizi. . <li possibile porta in grembo, che dallo sforzo co- Slgni!lcatlvo é il fatto che la maggior !luanzia- sciente, soEecito ed energico, si potrebbe dire eroico, trlce di tutte le ;mprese <llspotlehe e reazionarie cli tutti gli uomini di buona volonta restati fedeli in Europa (e !orse é lei che pili ,;ol[la In queS t0 alla causa del progresso. momento sulla minaccia di guerra a danno della Quei:;ti uomini sono ancora numerosi dovunque. Arl Russia nell'Estremo Oriente) sia proprio ila gra nd ~ essi i! compito di correre al ripari seuza troppo nazione delle macchine e del più grandi progres~'. tardare, perché "Annibale é alle porte·•. materiali n paese dei m1llarclari, rigurgitante 1.1 oro: J!:li ',stati Uniti. Nelle sue scuole e univ~r:,ltà si da l'ostracismo pili ridicolo al darwinismo, 1 suoi tribunali processano i professori che -professano !a teoria de1".'evoh1zion-e. e le sue poste sequestrano ,·omf. im1norali gli eterni capolavori di Bocraccio1 di Voltaire, cli Victor Hugo! 1L'nltima parola, mostruosa ed infame, cli quella pseudo-clvllta, giunta all'apogeo clei grattaci~ll,, é la sedia elettrica, il patibolo creato con_ 1·aff1nat;ezza scientifica a uccidere ia Vita e Il pensiero degh uo– mini. Quale simbolo potrebbe aversi più orribile e tmpresalonanLe della decadenza e degenerazione ·ii una civiltà. in contrasto col l'Q.astodonlico suo ::Jvi– luppo meccanico ed economico? . . Lo 111.desimo riflessioni ci vengono in mente se LUIGI FABBRI. :\'.ontcviclco, 13 agosto 1929. (Da 11 La Piuma" di Montevideo - Aprile 1930.) (J) rndizl d<"ll'('slstenza di una i·olontA. <'O~C'i<'lltf'. <' combinata. con l'azione dei governi, se ne Mno :tvutl "" se ne hnnno di· continuo. Vi sono delle {i)m appm~lt'\– mcntP creato f"J<'r I Yarll fascismi europei, mentre f rro– verni, pr-r mcZzo della. <"cnsurn, che pur laseia. n!'\,s~r-– una. qua.nlltf1 cli ~<'oncezze. osta<'olano l~ prolezlon<" ,li films <'Ome qu<"lle russe, che malgrado s1 rlalln.cC'lno :vi un:i. pro1>ngnnda che non tuttl approvano, tutti J}l"t·O connmgono che sono su1,erbc e potenti crcnzloni ::trtlf'tl– che. Tra leriviste e i giornali Qu la rubrica vuol essere uua breve. rasae!;'na pei Iodica d Ila stampa nostra ed amne; vuol rias– sumere, citare, o anche solo segnalare (quando 10 0pazio non permetta far altro) gli articoli, le idee,. le iniziative che comunque coincidano o convergano col noslro lavoro. Natural mento ,per fare in questo• senso una cosa completa blsogn&rebbe dis1iorre ùi ben altri mezzi che quelli modestissimi di "Studi Sociali". Ed é a1>1rnntoquesta Impossibilita d'abbrac– ciare tutti gli aspetti dell'attlvlta nostra che cl ob– bllghera a dar la ,pref,orenza alla stampa In lingua straniera, meno accessibile in tutto o in parte alla mag,gloranza dei lettori di questa rivista. "Tiempos nuevos" (rivista di ,sociologia, arte ·"d economia). Barcellona, Spagna. - Dirige ,questa ri– vista il com1>agno nostro Diego Abacl <le Sautlllàn, cho 6 riuscito a sostenerla ed a farla progredire continuamente a.ttraverao le in11un1erovoli e sempre crescenti difficoltà della vita spagnuo:la. 'J!!.' seuza dubbio 1111a <ieUe più serio o variate 1 pubblicazioui nostre. Nell'impossibilita cli citare tutto, mi lhniter6 a s&– gnalarc:, nel numero d'ot,tobre, penultimo arrivato ... un interessante articolo di Santillén sul problema della disoccupazione. Dopo aver dimostrato l'inuti– lità degli sforzi che compie il capital!smo mondiale attraverào i suoi organismi politici ed economici per risolvere arti{icialmcnte questa crisi che sta alle radici stesse del sistema e l'accompaguera con ma~– giore o minoro intensità fino alla tomba, S. osserva. giustamente che la disoccupazione, colle sue COil-::ie• guenze d'impoverimento fisico e spirituale d&lle gran– di masse é anche un ostacolo al progresso della causa dell'emancipazione •proletaria. E' interesse 1 10- stro com batterla non solo con g-li e.forzi diretti ,,cl abbattere il sistema dello struttarnento p r mezzo• della rivoluzione. ma. ancho, nella vita .sindacale cli tulli i giorni, con la lotta 11er sLra11pare al capita– lismo decadente ,delle concessioui eh •mitighino le condizioni penose e il contingente numerico di qu::.– sta nuova classe dei disoccupati. E qui S. 1·itorna a una eu a vecchia idea che, espressa parecchi anni fa in un opusco.lo "La giornata di sei ore". fu ac– colla, anche fra ·gli .stessi compagni. con molto :,ce-1- ticismo, e si vede ora. superata dai fatti, che ri– chiedono, come 1,ro11one S. nell'articolo che sto riassumendo, la giornata di ,quattro ore. Cli stessi capita•listi si sono accorti che Ja strada naturale p~r uscire da. cIue.sta situazione assurda ed angustio:rn. é la diminuzione delle ore di lavoro (çhe permei terebbo alle industrie d'assorbire una gran c1uantit:\ di mano <!"opera) senza dfi1iinuire i salari, con!5tff– vanclo cioé le pos,ai'bilitf't.,di consumo dei lavoratori o aumentanclo quindi la possibllitA cli smercio . .Pe1·6 questa riforma, che va contro gli interessi imme~ diatl dei singoli ca1>itallsti non -é stata applicata finora seriamente in nessun paese. lJ fasci,smo, che sembra divertirsi ad adoUare demagogicamente tutte :lo idee buone, riducendole poi ad evidenti carlcatur9, ha propugnato a Ginevra la giornata di 40 ore (pal– liativo ridicolo che, anche se applicato s&riamente non risolverebbe niente), proponendo per6 nello stesso tempo una proporzionale riduzione <lei salari. con l'unico ed evidente scopo d'aumentare Jo -.sfnn:– tamento e cli favorire \ padroni. ,Orbene, ,1uel che non si decide a fare la classe dominante, lo deve strappare la classe operaia nella lotta quotidiana per le rivendicazioni immediate. !Bisogna cbe gl'in– teres61 angustlosl dei disoccupati cessino d'opporai a quelli dei privilegiati che lavorano. Questa rot– tura della sollclarieta operaia é la pili terribile con– seguenza -della scarsezza di lavoro . .Bisogna che que– sta solldarieta si formi di nuovo nell'amlblto del sindacato, che deve mocllflca1'8 con questo scopo !a sua struttura e la sua tattica. "E' indubbio che la mic:sior.e tradizionale dei -sindacati operai, la difesa degli interess i dei loro soci, non (J)otra occupare di qui In avanti u.na posizione centrale. PiU importanti che le rivendicazioni legittime di chi lavora, sono i gridi d'angoscia delle vittime della disoccupazione. É attualmente uno sciopero ,per ,aumento •di salario f:a un po' di lotta in difesa di privilegi ,contro le esigenze dei moderni paria che non hanno lavoro. 1 sindacati operai devono trovare il modo di legare alla loro e·slstenza tanto gli interessi di chi lavora quanto quelli delle vittime dell'inattivita forzata, tanto oiU che, in alcuni rami, sono piU i disoccupati che gli occupati ... Le masse dei disoccupati, fame– liche di pane, abbandonate alla loro sorte, si con– vertono nella pietra anAolare delle moderne avven– ture fasciste". La conclusione -che si ricava. <latta lettura cli quest'articolo ,é che -bisogna dirigere !a ·lotta slndaGale pili verso una diminuzione delle ore di lavoro che verso un aumento del -salario. Interessanti, nello sresso numero, un articolo d•I Dr. Pierrot. che sostiene che l'alta borghesia non é stata eccessivamente indebolita dalla crisi econo– mica uno di Jacinto Toryho sulla "Tragedia dell'in– du!t't;i~ del •carbon fosGile e prospettive del oetrolio sintetico" in Spagna ed un altro del 'Dr. Lazar!e contro l'osses,sione legalitaria che com.plica e mer·c~– nizza la vita. 11 numero cli novem'bre si anre con uno studio 1 lt SantillAn su "Ideale e tattica" in cui sostiene rhe l'intransl1:rnnza nelle idee deve essere accompa~nttta da una larga tolleranza nella varleta del metodi di lotta da un'amplia comprensione verso quelle •forl&

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