Studi Sociali - anno V - n. 31 - 23 giugno 1934

,•itare questa. run-zione solo prc,•iv consenso del Un·· cH (art. 8). Jnoltre questi ha la. facolt.i di anm~l– lare clc~te norme. negando per clecreto il permesso rtella loro pubblicazione ufficiale (a1·1. Il). (3). - Hisoµ;ua a. questo punto aggiungere che. per ora, Psi-sto 11na. sola corporazione, che rion 6 cortr1.11H 1 nle la più lmportanto: la corporazione, dello 8))0lt.n– colo \4). lJa qTiùst.a esposizione a.bbastaoza noi06a, 11ella quale 11011 ho posto niente di mio, facendo parlare i documenti ufficiali fascisti, credo ch.P risultino chiare due co~ise: 1.~ Questo compUcato sistema di a.rchitcttnra sociale, ancor~ incompleto. non ha ca– n1ttero sindacale, come non ha nulla a che vedere ,con c.i6 che tradizionalmente s'intende per corpo– r~zioni. Kia.cché la. massa. organizza.la. non é attiva rou passiva, non crea ma ubbidisce, esercito mulo al Servizio forzato dell'assolutismo. 2. 0 Il con1ora· tivismo, strumento di •flominio •cti un partito, é a sua volta un'arma nelle mani dell'alta borghesia ca• p:tali5ta cbe sovvenzibn6 <iuel partito ed· or;1 KO· stiene lo Stat'o, pur servendo talvolta çome arma di ,recipr9.co 1 ri~-atto nei piccoli urti occasionali· ohe si prod11cono tra il governo ed alcune frazioni capi– talistè. Questi càratteri, che sono già chiari nelle dispo" e½zioni legislative, si 1·c-pdono 'evidentissimi sul ter– reno ùei fitti, dove la soprastruttura teorica. cnde per lasciare nuda l'impalcatura tirannica. Dal punto di vista politico, 1·ipeto. il sindacato (che or.1 si chiama ~ssoci~zione di categoria.), non 'é altro che nno strumento I}Oliziesc;o di vig-iianza. e ·:di L;Ontrollo. Infatti: non ·basta c·lrn i capi gli siano imposli gerarchicamente dall'alto. ma uu decreto .del febbraio l 933 li dichiarava inamovibili. Non ba– ~ta che .qualsiasi atto importànte del Hindacato sia ~ealizzat_o dai dirigenti o. •dai comitati intersinda– ·,,ali senza chiedere ropiuion.e delle masse organiz" ~ate, ma non si tengono mai assemblee consultive e meno ancora deliberathre. Nell'aprile del 1933, do1>0 dodici anni <li sindaca– ~ismo fascista il sottosegretario Biagi, in un di– S<.orso, ra~c.onlandava agli operaj organizzati di en– trare in contatto con le loro' organizzazioni. _di di~ scutere nelle afsemblee J propri interessi e neces– sita, di parlare liberamente. Ma un impie,L;'ato orga– uizzato mand6 allora ad uu periodico fascista. di ·J-.'irenze (5} una lettera -che conteneva nurnte frasi: ~·verissimo. Di certo Sua Eccellenza Bin.gi ha. JHlr" lato e.osi perché aa che molto poco di quanto ra<"· comanda si é praticato fin qui. benché siano passati molti anni cla.lla costituzione dei eindacati. lnfaui io, che sono regolarmente iscritto nel :-<indacnto dell'industria, non ho avuto mai la. po.:;sibilit:i. di mettermi in contatto con rorganizzazionc. di discu– tere nelle assemblee. di esprimermi libl'1·amf'nte-. Come !.-\i vede, gli operai non fanno che 11a~are le quote (e dovrebbero ;>agarle anche se non fodsero organizzati) e soffrire le c.onaeguenze di a.<:cordi pat– tuiti dai loro dirigenti coi quali non hanno alcun {~onta tto. Di tanto in tanto qualche ~.semblea vien convo– <·ata., é vero: :sono riunioni imponenti e numerose alle quali partecipano tutti gli operai inquadrati mi· litarmeute dal sindacato. I dirigenti pronunciano di" scorsi infiamma.ti, coronati da applausi regolari, .J quindi il disciplinato comizio termina. Talvolta si fanno perfino delle elez)Oni. lI segretario presenta una lista, e questa· immediatamente viene eletta per a~clo.mazlone. Razza, De Man,anich ed altri ven– nero ''eletti" a questo modo; il che non impedi loro eh venire sostituiti per volont3. di :\'lussolini, quando questi credé conveniente. E' avvenuto anche il caso che gli operai si nega– rono a votare• per acclamazione In. lista ufficiale. lJ fenomeno non si produce spesso; pothi sono ; (3) Quaderno 10 di "Giustizia e LlbPrl:\'' (l':u·i~i), pap_. 16-28. (4) Natmalmente, dopo di gennaio (193·1). é con– tinuato il lavoro legislativo per dar forma alle fu· turo corporazioni. Secondo un recente comunicato d-el Comitato corporativo (Jnaggio}. le confederazioni saranno ridotte a nove (le quattro confederazioni 01wraie e le quattro pa-dronali dell'agricoltura, <:Om· n•··rcio. induatria e credito. e inoltre la confedera· zione degli inte1Iettuali}. Le corporazioni aaranno ventidue: otto pel ciclo produttivo agricolo, otto pe1 <·ido commerciale e industriale. e sei per altre at tivité.. Saranno organi c.oordinativi delle absociazioni di categoria (una operaia. e una pa.dronale) ehe in- . ~~;ra no ~e con r:.::-·derazioni parallele. (5) ''L 0 'Universale'' -del 25 aprile 1933. STUDI S<)CL\LI dis1>0sti a t:ìacrificare il proprio pane e la propria liberta per una questione cli dettaglio. Ne c.ouo8CO un caso solo (6). In una riunione di categoria dei tlpograri ·romani, questi ,si opposero alla rielezione della commissione direttiva scaduta e nominarono ir:: loro vece dei vecchi dirigunli operai dell'epoca i,refascista. Immediatamente la commissione venne sciolta. e giunse un c0111missario governativo con pieni poteri. Nel suo disco1-so del l3 gennaio (1934) al Senato, Mussolini, volendo spiegare le corporazioni di cate– goria come un ristabilimento dei contatti [ra rann.1- tnra sindacale e le mas.'ic. rivel;va. involontaria· mente lo stato reale delle cose: ''Il sindacato. l'as– sociazione elementare. quella che <le,re_ vivf're a contatto intimo e continuo coi singoli,.a J>oc·~ ~1 noco perdette d'importanza. e ei and6 atrofizza.udo. men– tre le a,ssociazioni di grado superiore ne Con[ede– n:zioni) si andarono sempre- più irrobustendo e svihlppa.n<lo. " Ricordare che le Confederazioni !'.ii riducuno a pura burocrazia. sta.tale. E~ abbiamo ·vi~d.o che il rimedio, la c(n-pm·a.ziònc di cat~goria, ri– stabilisce i contatti solo dal pmÙO di viRta d'. un:~ più. stretta vigilan-zn. · l lavoratOri infa.tti. ruori delle poche ·ri.~ni911i uf– ficiali in cui ciascuno, muto e di~c.:iplinato. diffid:t del vicino, reHtano completanumte isolali l'uno dal– raltro. poiché qualsiasi riunione operaia spontanea sarebbe sospetta. ~ i padri di [amiglia. c1rn hrmno ancora scolpito nella memoria il riç:ordo ~Pi g-iorni ct• l'errore. ))l'~t'el'ÌSCOllO mangiare sempr~ JTIE"UO, ras– segnatamente e in· silenzio, piuÙosto che attirare– su di sé l'attenzione .dei conqnista1or_i. Dicevo che, ,dtll punto •di vista !3C0!19_mico.il, ~ilJ· dacato operaio e tu,tt.a I'armat11ql. c~orporativf\ so11.o un'arma in mano del capitaH::;mo. Bal:ita. un sem1>1}c9 confronto tr_a le Ol'ganizzazioni operaie e le pal'a.JlelP confederazioni pad!'Ollali per rN1dersene conto. 'I terratenenti tiella Co11fndorn.zione d~ll'Agricolturn. gl'in-dustriali della Confederazione dell'Industria. so" no pochi, sono tutti fascisti ronosc-inti che Plìerci" tano una notevole influenza sul ministoro dc:lle cor– porazioni. posso110 riunirsi quando vogliono. oleg– gere liberamente i loro rappresentanti. muovere tut– te- le le\·e per acquistare- vantaggi. 1~· moÙo natu– J"ale che la resistenza doi dirigenti degli operai, lega() con <ittelli a volte da vincoli di amicizia o d'interessi e sci61ti da ogni relazione intima ~on le, organizzazioni che ùirlgono, Hon sià molto tenace nei eont'litti che sorµ:0110 tra. capitule o lavoro. Ap– pen:.1. <iualche volta, se lo pl'eteso de~li industriali son troppo .sa.gerate, i rappresentanti operai ot.a.110 qualche protesta. -sc·olorita, indifferente e-omo Jp. di" fese degli avvocati d'uffido. All'estero il [n.-sc:ismo presenta il sistc•ma corpo– rativo come l'unica forma trovata, di nrote~gere gl'interessi operai. armonizzandoli t~on quelli della nazione. All'interno i giornali esaltano la bf'nevo– lenza. del L>nce por la ela.sse operaia (c-omc se il bene&Sere, che in <1u~to r:1so é ipotf>t.ico. fos:-;c per lf'i non un diritto o trna conqui~ta, ma un ùono delle autorita supreme} e s'inc.-aricano di t.ra.smett.cre cli rontinuo a Mussolini l'immaii;inaria gratitudine !lelh· masse. Per6 in Ita.lie. tutti sanno la. \'(;)rit.;l, o qm., .. sta ~i rivela quando meno cl si pensa a.ttrave1-so h stesse parole dei domina.tori che ciimentieano per un istante la m:uwhcrn. Nel ma.ggio del 1932 J'in– dusti;-iale sena.tare Tafani in un òiscorso al senato oonfe&Sarn questo dubbio: "Non avremo sbagliato etra.da, facendo un'accanita guerra alla mano d'ope– ra nelJa speranza di raggiungere il massimo riYi" lnppo e rendimento delle imprese?" li sen. Marconi ebbe l'opportunità di fai' ri•altar,,. l'errore rhe si era commesso, mettendosi in confli1.– t1i con gli operai, ai qua.li si doveva. asSicurare un altro tenore di vita. Però, malgrado questi serupoli suggeriti da ragioni contingenti, le cooe continua– rono come prima. Secondo un articolo del fascista Clavenzani, nel ''Lavoro F'agc.ista." del 2 giu~no t!ffl3, 1 1 ..: riduzioni di sul.trio accelt.ate discir)Jinat.amentc d~gli operai fin dall'anno l 927 sono a!'rival.e, poi' alcune categorie, al 40 % e mai furono inferiori al 20 %, mentre il costo de11a vita ha ribassato '80lo del 15 %. Inoltre, sempre secondo il mede– simo autore, molte Titiu~ioni di salario si pratica– rono iilegalmente, prescindendo dagli accordi e dai contratti di lavoro. E le denuncia degli operai sono inutili. Tempo addietro, per castigare esemplar– mente la violazione di un contratto da parte di un industriale, gJi si ritir6 solennemente (ma. non si sa. se seriamente} la. tessera. del partito fascista. Questo fu lutto il castigo! Gia :J!la. fine del 1927 (6} Citato dall'"Avanti!'' di Parigi, 11 febbraio l9:J4. erau migliaia le denuntie per violaziono dei con– tralti" cfi la.voro che si dt:.-positavauo regol..ll'mcnt~. h,utilmente, nelle prefetlure (7). Nel 19:ll, il Comitato corporativo centralo deli– ber6 che "le organizzazioni operaie, d'accordo co1L f!ueUe dei ciatori di lavoro, debbono esaminare la situazione saluriale, tenendo conto di tutti i fatto1·i di tempo, di rendimento e di organizza.zione tecni-· cri". Per6, dopo due anni, il Clavenzani, nello stesso artk.olo anteriormente citato, dice che a.lt 'organiz– zazione sindacale dei lavoratori non t'urono date le possibilité. ué gli elementi necessari per studiar& la [ondatezza delle volute riduzioni <li salari. J;i un mese dopo il giorna-le "Il Lavoro Fascista" :;crive" va: ··1 sindacati operai hanno ancora da intendersi cou le organizzazioni padronali; bisogna che queste, si convincano che non si pu6 lasciare più a lungo il sindacato alle porte tielle fabbriche". Questo nel rn33! Come, si vede, quando Bottai dice che le orga.-. 11izza.z·ioni nt.tnttli sono profondamente diverse, ctat sindacati classistica.mente concepiti dell'epoc~l pre– rus,cista, gli si pu6 credere. Quella ern !'epOca .de~ diritto di sciopero e cteil~ commis,sioni operaie nell~ fnbbri<-he, elementi ignoti nel .sindacato odiei:no. Quando, mal ~ra.do tutta la loro buona volonttl gli organizzatori operai non arrivano a metterai ù'ac- 1·ordo coi pa.droni sulle questioni di salario. inter– viene la famosa Magistratura de.I Lavoro: Dinan.zi a un tribunale sul quale non hanno nessuna in– fluenza, l'atteggiamento di questi pseudo-rappres-e;1. tnnt.i O))erai tambia bruscamente e si fa a~g1.·et;– :,;h1a e violenta - benché perfettamente innocua. - <'Ont.ro i datori di lavoro. ~ la magistntlnra. dopo v:nio udienze, si decide sempre a l'avon"- delln e1:ii– g1•nzo dei padroni. gc:co, per esempio, che cosa é accaduto 1·<H:e11lo– n,ente nel conflitto fra 30.000 operai della seta dello pt ovinrie di Como, Varese e Milano, e gli indu– striali ri-s-pettivi. I padròni avevano chiesta u,na riduzione dei salaTi di un 33 % ; i sindacati operai non accettavano pili d"una riduzione del 10 %. A!• lora la pendenza. fu portata avanti la Magistratura del Lavoro . .Nelle quattro udienze della causa ri- 1:rnltò d1• dal 1929 al 1932. in tre, anni, i salari del mestiere avevano subito ~in un ribasso del 6U %. Con le pretese degli industriali. la riduzione. sarebbe s,dita aJ1'83 %. La magistra.tm ·a del lavoro fn ge– nerosa. Invece. del 33 %, la riduzione -sancitn dalla si,nt,,n,c1 dell'll luglio ru dal 2 all'll,43 % secondo 1,, <·atl~~oric. Di fronte al tribunale, gli organizza.., tori operai che in sede conciliativa avevano p1·opo– sto una riduzione del .10 %, furono, quando non potevano far più. nulla. di una intransigenza eroicn. ~.rrovandosi di fronte al pubblico, respinsero qual– siasi ridnzione ulteriore per dimostrare ci6 che tutti i Kiornali dissero a11ora, che, cioé, il sindacato fo– ••wi~ta difende gli operai. Ma poi, disciplinatamente. :;'inchinarono dinanzi alla sentenza giudiziale che elevava fino al 60 % 1a riduzione globale dei salari i11 ,quattro anni, e non ammetteva la. reclamata in– r:bie.sta sullo stato dell'industria ùella seta, che a– vrebbe dlmoBtrato l'ingiustizia delle esigenu, padro– aal!. Gli inc.lu -strlali, in .quel processo come in tutti quol– h cho Hi discutono avanti la magistratura del l:1- \'0ro, erano i padroni assoluti del campo. Malgrado s: rosse dimostrato in ndieo~a che gli operai non avrebbero potuto tollerare, .senza materiale pericolo <', vita, una nuova riduzione, l'avvocato Cantoni. eh(\ difendeva la tesi degli industriali, disse con indifferenza ed anche con un e.erto disprezzo che "gli operai, pnr di lavorare, si sarebbero adattati a salari anche inferiori a quelli proposti dai pa- 1.Jroni". Jnfa.tti, é vero. Ci6 avveniva anche un se· c:olo fa, quanùo i1 lavoro era una merce indifesn. Ci6 avt·iene nell'ltalia d'oggi, nella quale i ;,inda– cnti, che secondo un giornale ras<'ista '"difendono ~li intrrP.-~Pi dei lavoratori <'on irnrict:'t''. nou sono iii realtà c·ho uno stl'umento crt plll della violenza c:..1.pitallsta contro i produttori. Cli P8empi abbondano. Altro ca-so tipi1.:o é quello delle operaie risaiuole. Nel marzo del 1927 il loro ,:.alario soffrf una riduzione, accettata dai dirigenti del sindacato. Dopo quindici giorni i padroni vol– lero stabilire un nuovo ribasso. l sindaca,ti non rifiu– tarono, ma proposero un ribasso minore. La Magi– :-;tra.tura del La,·oro accettò la proposta. del ,dnda– t·,lto e ordino alle operaie "la restituzione della dif– fPrenza tra il ~alario ricevuto nei primi quindici gior'ni e le nuove tariffe". La MagiRtratura. - dis– sero i giornali - dimostro una volta ancora che il regimo protegge i lavoratori. Infatti non si po- (7) Buozsi e Nilti - Opera citat.a. - png. 229.

RkJQdWJsaXNoZXIy