Studi Sociali - anno IV - n. 28 - 4 dicembre 1933

per ·una applicazione legale delia ·N. R. A. a proprio vantaggio. ·Sempre cosf lo Stato! potente nel male, incapace al bene. Il bene lo fa male, e il male lo fa bene, secondo l'antico epigram– ma. Finché i popoli non si stancheranno di adorarne il feticcio, e non lo rovesce– ranno a pezzi nella polvere, per SPmpre. LUIGI J<'.iBBRI. Q11estonwnero di "STUDI SOCIALI" e1·a gia com.pletato, q1w.11do é stato qn·i a.rrestalo (i11- .,ieme ad altri compagni italiani e di alti-e naz·io– nalita) il 11ostm ca.1·issimoamico e collabomtore 1l 1igoTreni.' Conti-o 11/.i e gli altri é stata p'l'esa 11na, rnis11rad·i deporta.zione o esp11lsioneeia/ pa.e– se, che praticamente in tutta /.'llme'l'ica si risol– ve q11a.sisem.p1·cin 1m vero e propio rùnpa.– tri.o. Ncl 111omcn./o i n c11iscrivùo11-0 /.a sorte dcfi• u·it·ivaclei deporta.ti italiani non é 011coradecisa: e i lettori possono co 111prenderc he momento an– gosc·ioso stia.mo passando, specialmente per la. sorte di c.oloro che sono in pericolo cli essere porta.i-iin Italia.. ,1 Hngo Treni, co.~ivic ino al nostro c11ore,e a tutti vacl<tl'espressione del.la pùi viva. nostra solidarietii. LA V O L O N T A' ( ,\ ncor11.int.orno al temu. "Sc-ienzn e Riforma socinle") Carattere essenziale della verità sci-entifica é d1 poter ·essere mostrata o dimostrata. O mostrala ai se·nsi med"iantc l'osservazione e l'es.perimenlo, o di– mostrata alla m·ente in modo che non a·ia pos:,ilJile diseentire. Nel primo caso la. verita si dice speri– mentale ed é sempre S-Oggetta ad esse,· corretta da più acc111·ate e pili larghe osservazioni e ùa :rnoTi e.sperimenti. Nel secondo caso si chia.ma ye-ritii logica o matematica e, salvo errore ùi ragiona~1onto, appare a6solutamente certa, almeno fino a r:hc" la ----n1-enh~-irnlmra 'eSta qttale essa é. L" scienza sperimentale studia i fntli: i fatti present; e pa.seati, e non giA i futuri poiché non é uu fatto ciò che non esiste ancora e 11011 é anc01·n avveunto; e, costatanllo il ripetersi degli -.stessi ratti nello sle'3t;o circo:itanze, arriva per induzione u. ata– hilire delle ''leggi naturali'', la cui vorit~l é t.anto piU: probabilo <iuanto più vaste e lunghe sono state le oss.crvazioui, ù.a cui ess-e sono :-state l'icavaVi. l~d a fianco a.lle scienze sp-ef 'iménta.li, la lo;;ica e lu matematica, si sror~ano di scoprire e ùimoutraro quelle vel'it:i. universali, necessarie. elle po:s~;orn, l:hia– marsi lo leggi de,ll'intendime·nto, d-ella. mente umana. I-'a scienza dun-qno, s-copn:mdo le leggi nalm·ali, a..µ1-bil-cndocioé che certi fatti debbono neceds::tria- 11\lmte essere seguili da ceni· altri fatti, prevede, annnn:d:.1 il fut.nro. E se fosse vero f'he tutto é ~ot:tomBs.;o a. leggi naturali; se f06HC \'ero che nes– suna forza spontan-ea, creativa, possa iuterveniro r-ome fal.tqrc libero aù altNar& Il corso dei fatti nat.urn.li. Jn !-3r.ionza, arrivat{t o.Ila s-oa. perfeziou-e, potrebbe lutto 1n·ev;,dern. Ma allora, se tulto ,, prn– vP.tlibil-c, t.nUo é 1wodestinato; -ed é c·omple-tnmcnte– iu11tile, illusorio, a.ff.annan,i J)er con,s-eguire 1111 qtrnl– sia,,;i ~H'opo. Sa.1·obbero possibili le ,;cienz-c :,oci:1 li, i11 quanto ossr r•ercano ili scoprire le 1-eggi l~he segue la vil:n llollc socict(t umane; ma sarebbero ridicolf i partili che si profig·gono la. realizzazione di una rrunhsi,tsi l:08.'l, sure.bbe vano ogni sforzo umano. Se una. cosa d-eYe necessariamente avvenire, avverni lo stesso, a suo tompo, senza che ncasnno lotii per i'I sno nvve11imenlo; e se non devo :nvc11irc. uo11 avve1°Tit malgrado tnUi i desid-e1·1i e g-11sfol'zi nmuni. Non si é a.1rnrchici, non si é socialisti, 11011 bi e uomini <·hc :-;'adoperano 1>e1·1111 fine' qnal~iiast, i,o non con il nrrsnppo~to, coRcionto o 110, c·onfc_'\•~rnto o HO, delln Pi'fif•ada clf'lla ,·olont:"t umnna. ('r•rtumcn1t, qnc:~1:1 Yolont:·1 11011(: onni1>otP11lè 1•oi~ (·.!i,·· 1·• 1·01Hlizionnla tla.11-e le-gg-i ua.turali; ma divent;1 l::1111• Jlil1 potente quanto pitz s·iuo1tl'a nella seo– JW. ta di Ucttc log~·i, la cni conoscenza, me11tro ,mm~ hra rostrin/!,"('l'e il suo potere. gli d:.t. la •J.)OSdibiliti.i di attuare, i snoi des-ideri, gli dà la potenza t ealc. J◄; i;iccomfl non vi é un nomo solo nl mo1Hlil (e d<-1 l'esto 1111 nomo ,;olo 110n poti·0-hho \'Ol~C'1·e n suo STUDI SOCIALI profitto le !orze ùl natura), la volonta di ciascuno é pili o meno efficace a seconda che le volontà degli altri secondino o contrastino la volonta s:.a. ·Compito delle scien:,;e naturali é quello di scoprire le leggi ineluttabili del mondo fisico, ·a cui l'uomo d;,ve ·sottoporsi 11er utilizzarle. C6mpito delle scienze &ociall.(<1 -solame·nte assolvendo qu;,sto compito oose sono vero scienze) é quello di scoprir-e, di de•:orml– nare quali sono i fatti necessari!, le leggi fatali che risultano da.Ila convivenza degli uomini nelle di- . , . veTse circostanze in cui possono trovar.si; e coof impooire gli sforzi vani, e far si ,che le volonta dei varii uomini, invece di paralizzarsi a vicenda, con– corr;:ino tutte ad uno scopo comune, utile a tutti. La moda cli voier applicare la .Scien~.a a tutl.o e di voler appoggiare sulla Scienza le proprie aspira– zioni, in contrasto col desiderio di volere ad ogni costo aver ragione, ha prodotto j} risultato r.he cia– Rcuno ba fatto dire ana Scienza quello che gli con– veniva, e che quasi tutte le generalizzazioni a cui t:iono arrivati i cultori delle scienze sociali ma11cano di ·base veramente scientifica, e sono la negniione d-ello spirito scientifico, che dovrebbe er;sere obbiet– tivo, spassionato, fedele ai fatti, ed indifferente alle conseguenze. I conservatori, per esempio, hanno eretto ;;t leggi naturali le condizioni presenti della. soci-eta, che •;ono invece la conseguen1.,a clell'impoeizione della vo 1 ont;i di alcuni sulla volontà della massa. a scopo rli do– minio e di sfruttamento ... Gli uomini di progTei:iBO hanno inventato una legge cli progres-s-0, continuo, necessario, ind-efinito, ed han tormentato la storia per -pr-escrivere all'.evoluzione sociale dell-e JineJ fan– tastiche (rette, circolari, spirnli), s;,nza badare che il progresso é una cosa cliv-ersa per cia.scun partite,, e che ciascuno chiama progresso l'avvicinars-i alla realizzazione dei propri desi.derii. Nessuno ha fatto la differenza. u·a i falli ml i desiderii; nessuno ha. <letto. quello elfo· era la v.:-•·ita. cioé: io voglio che i rnp.porti tra gli uomini iiieuo tali e tali, perché c<>-qmi pia.ce . L'anarchia si dimo-stra colla scienw! dicono molli nostri compagni. Ma vadano a pe-rsnader•e cho gli anarchici hanno ragione qualcuno che -sia. ins-ensibile al mali altrui, che ami vivere del lavoro d;,g!i altri, che trovi ln soddisfazione nei ved-cr-Bi c:ircondato dr1 s1:-hiavi oh– bedienti! Un ragionamento s'imJ)one: chiu11q110 non :. de– mente é costretto a ricono~;cerc una \'erit,i. dimostra– bile, anche quando cesa non gli piace. Un senUmento non si comunica se non 11s,~e– gliando un sentimento analogo nell'animo altrui. E l'anarchia é tutta fondata soprn un i;onthnr:1lo: Il rispetto della. po1~onalitù umana, e l'amaro ver-;o tutt.1. L,a scienza, qnaudo vi sar{i una vera scicm~:~ so– ciale, potra fornire incHcazioni prezio,:,e snl m!.;lior mod-0 per eoddist'm·e nn dato xont:irnento; m:1, non pu6 creare il sentinH'nto, non puO dll'e- cho un I:h·nl i• mento sia migliore dell'altro. E la redenzione 11m.ana non pnO essere che un·o– pora di ,,oJontft.: la volontà cli coloro ('hc cinosLa redenzione desiderano. Quel che affrettatamente abblamo dctlo CJUi, puU sel'vire di risposta a coloro che ci hnn tlo.mandato perché abbiamo tlato al nostro giornale il Utolo ingo!it.o ùi Volonta. ~Toi abhiam voluto affermare la l>Otenzn clel:.a vo~ lonUl conlro t.uttH le- teorie e;;scnzialmente i'ataìi– siiche-, che, o restauo vane teorie senza ol'fetto p1..-1- Ueo, ed alJol'a fJOno uno ·sconcio logico che in!'irma di continuo ogni 1·r1gionamento; o sono 1ogicanwnte l:iegnitc, ed allora tendono a speg·nere ogni entu'.lia– Hmo e ti paralizzare ogni attivit11. .Di più, ci é 1iarso che, anch;, indipenù;,nlemente ùal punto di vista filosofico, questa parola volonta si11tntizza bene il <;oncctto cli nna societ:'i ana~~h1ca, In quale non pn6 essere che una società tli uomini volontariamente l'0O])eranti Hl bene lli tutti. ERRICO MALATESTA. (Dal periodico "Volonti,i di Ancona, n. 1 del 3 gennaio 1914.) 3 La .preparazione degli elementi civili per la guerra (Continuazie>n.e e fine; vedi numero precedente) La marina commerciale anch'essa sta, In anticipo, r.iobllizzata. Viene, anzi, apertamente preparata per la guerra. Il trattato navale di Washington, Il faho paclfls-mo del quale non sara mai abbastanza sma– scherato, autorizza le nazioni firmatarie a rillforzare i ponti clell;, navi commerciali per potervi montare cannoni. Dopo di che, "proibisce che venga110 pre– parati per la guerran. Le navi mercantili di più ·di 1. 500 tonne ,lla.te o ccn velocita. superiore a 14 nodi saranno ulilizzatì come incrociatori ausiliari. Nel 1930 si poteva mobi– li,,zare il seguente tonnellaggio: Inghilterra, 3.323.563 tonnellate; Stati Uniti, 903.407; Giap.pone, 200.220; ~'rancia, 404.585; Italia, 356.109; Olanda, 237.956; S1iagna, 90. 966; Svezia, 50. 784. Quegto raddoppia prati"ca.mente la marina da guer– ra~ benché non la sua efficacia, e possiamo doman– darci se la febbre di . costruzioni marittime comme1·– ciali (1), sovvenziona.te dai governi malgrado le navi restino p oi in parte oziose, ·non sia spiegabile in parte çoi plani bellici che si vanno attuando. f'ino le modeste chiatte dei fiumi ;,uropei vengono desti– no te a servire pel trasporto di munizioni o come piattaforme di avioni nell'interno dei continenti! Citiamo, per terminare, i milioni di trattori che saranno convertili in carri di assalto, meno potenti degli altri, ma c1i- indubbia efficacia. Non v'é un solo governo che non tenga preparata la li.sta completa dei trattori esistenti, né abbia giA prese le misure opportune per impadronirsene appena scoppiata la guerra. * • EFFETTIVI ANNESSi. La penetrazione mili- tare e guerriera non si limita alle cose. Si eat;,nde anche u. ci6 che gli organizzatori <lel colossale mas~ sacro chiamano graficameute ''materiale umano" lli cnratf.ere civile o semi-civile. E' neoessurio contare st1ll'adet:;ione, o almeno sulla -sottomissione cli questo "materiale". Per conseguirlo si é intessuta una retf't immensa nella quale tutto quello si trova come im– prigionato. La dipendenza clei ministeri civili dagli stati maggiori origina quella di tutti gli altri rami rli attività. La necessita di tutti gli elem;,uti-cose clt:~terruina correlativamente la necessità di tutti gli e!em enti-uomini. Già nel suo progetto presentato r.el 1924, Paul Boncour, socialista franc·ese di gran nom e. ehe non fu per questo cacciato da.I partito, euunciava .questa dottrina.: «In <·n.,o di guerra la Francia é un immenso campo trinceralo in cni tutti gl: abitanti concorrono alla dife,.;n nazionale, Hcnza <listinzic,ne di eta o <li sesso». .SappiHmo in che consiste la ' 1 ùi1'esa n:.tzion.ale". ~ei conflitti militari, la miglior ùifesa é l'attacco. il ra['hlo annichilimento dell'avversario, invadendolo por non essere invaso, e perché nel fondo ciù é quello che si ùesidera. Oggi i;i tende a rompere i limiti più o meno osservati fin qui, che permettevano -< 1 .'in,·oeare il diritto delle genti quando la barbarie degli invasori colpiva gli uomini civili, le. :lon11e o i himbi. Tra gli st.oriogTafi imparziali cnc sluùla1·ono le c~tuse profouùe della conflagrazione mondiale ultima e il modo come fu preparata, ere.diamo non si tda cH•ta ,mtriciente importanza all'educazione milit.arist.a e nazionalista ùata nelle scuole primarie, secondarie e superiori. Perfino le pubblkazioni illustrate 11er bambini, che tanto abbondano in Francia, cont~ne– ,·ano F.iemt>t·eriferimenti, racconti, in cui si eccitava a!l'odio c::onlro i teùeschi e si inneggiava all'eroismo tlei piccoli francesi nella gn-erra del 1!>70. Quril!'a teuace campagna doveva dare i suoi frutti. Proba– bilmente easa era diretta dal medesimo gov;,rno. poiché nel 1921. Han Ryne,· clichiar6 in nna confe– renza elle il ministero aveva inviato nel 1910 una <:it'colarc a. tutti i grandi giornali, J·aceomaudanùo che dn allora fossero int,·odotti, nelle aP{rnn, lici t anto lette dal pubblico. peraonaggi tedeschi gli at.ti ,lei quali iitpiras6ero avver~ione. L:1 mobilizzazione morale rivest I tutte le !'orme. J •or6 oggidi essa é più amplia, 1>crsexer:1nte e aa– gnce. 11 passo militare, il saluto militare, là g-inn~– sti-ca milital'e, l'ammirazione c1ell'croi~mo militare, u.:tto ,·iene infitrat.o. inculcato, insegnato nelle :.,euole. 1~· que:-;to uno dei capitoli più tl'isti della i-5loriCL cflnt.ornpornnea. PiU mostruoso anello, J)orché non , 'é nulla cosi inqualificabile come il p1·opararc in ogni paése i fanciulli in vjsta del loro mutuo anni– chilimento rntnro. Gli uomini che fanno cosciente– m-euto questo lavoro, sapendo chiarnment.e lo sue 1 ipercusi:sioni, sono ,1 un livello infel'iore a i utle !e d,:,gradniioni concepibili. ~'fa per molto efficace ·e diffu:,a che i:;ia, la u1ohi– lizzazione morale non hasta ai govern:111ti che, trn.t• t::mdosi di guerra, vogliono far hene le coso. A part~ dcll'eser<: it.o, eiSs•i organizzano o fanno organizzare numero.se i-stituzioni, spe\3-so aiutate nfii·cialmente, c;ho proc edono aJla preparazione militare clelt'éle- 111onto rivile. Hiprotluciamo qui i dati pili importano elle la Lega delle Nazioni .somministro 111:l1930. lJa Francia teneva 8. 759 s ocie ta cli preparazione militare! facoltativa, il numero e.li ndcrenti delle quali (1) Nel 1930 furono va.rate 2 889. 473 tonnellate di Had, P t.(il7.115 nel 1931.

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