Studi Sociali - anno IV - n. 28 - 4 dicembre 1933

ANNO IV MONTEVIDEO, 4 _n_r_c_E_M_B_R_E_1_9_3_3 _ _ ,__________ N_ •• _2_s • • • I RIVISTA DI LIBf.RO t:SAMI: A:imo:x A:UE~"l'l: PN· , ·ent.iquatt.ro nu111eri Per llo1lici numeri $ 2.– ,, 1.2;; (All'estero lo stesso prezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numerj ecl un doll,uo e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO Jl.icorclandoJlfalctteslctnell'80'' cm11·iversario del- la sM nascita (La Redazione). il fet.iccio dello Stato (LUIGI FABBIU). . Da Volonta (ElmICO j\IALATEBTA). La p1·eparazionc degli clementi civili per /a. guerrn (G.\STON J.,lsVAL). nropotkin, Malatesta e il Co11gres•olnt. Soc. l!ir. di J,011clra del 1881 (l\IAX Nm'TLAU). 8p1rnli c,·iliri e· polemici (CATILINA). ()ucrndo la ''l:!iwistl'CI" a11d6 al potere in 1 /al.ia ( EHHlCO :\[AL.\TE~'l'A). ,-a.riel,,: (!li scritti di :lfola/esla. - {,a s'/111 /0111ba., - Pensieri.. lW,liogrnfia ( C'A'fll,L\;.1). Dil,ri rire1·uti in dono. RICORDANDO MALATESTA nell'~Oo 1rn.nhersario ilel111 sua. nllsritn In questi ultimi tempi, do.po il 1923, avevamo presa l'abitudine, an-cora vivente Malatesta, quelli di noi fra i suoi piU intimi, di fargli giunger.e ogni anno, il 4 dicembre, gli auguri per l'a.nniversario della sua nascita. Egli gradiva, naturalmente, questi segni d'af– fetto, pur osservando scherzosamente che forse non era la migliore usanza quella di andar.: a ricordare ad un uom•::,, che probabilmente preferiva non pen– sarci, che un altr'anno della !sua vita era passato. Ed ecco gi3. due anniversari sono tornati, da che abbiamo dovuto troncare un'usanza divenutaci cara; né sappiamo ancora darcene pac,e. Quando, a mo' di coneolazione, qualcuno ci ricorda l'eta dell'estinto, c:>me per dirci che dopo tutto era naturalissimo che la sua vita avesse termine, noi non possiamo fare a meno di pensare a cert.~ illustri carogne viventi, a certi celeberrimi rimbecilliti, ,che han superato da un pezzo l'eta di Malatesta e .continuano, nono· stante, a far ta11to male all'umanita con la loro presenza! Il nostro rimpianto, oltre eh.!: dal sentimento af· 1 rettuoso per la persona, é determinato sopratutto dal ricordo della vitalit.i psichica e mentale di Ma– latesta, cosi desta e vigile fino all'ultimo istante, co~i intera che, s'egli fosse vissuto ancora, molto avremmo potuto sempre sperarne. Basta leggere qua"uno dei suoi articoli o delle sue lettere di p:>co prima della morte, per persuad,:rsene, tanto quegli ultimissimi scritti hanno la stessa freschezza e originaliti di acume, di ragionamento e di senti– mento di quelli de' suoi anni migliori. Non sapremmo dire quanto sentiamo la sua man– canza, nell'ora buia che attraversiamo! Anche nel momenti pili tristi e neri i suoì occhi di lince rape– vano percepire spiragli di luce invisibili agli altri; e cosi la speranza non• l'abbandonava mai, neppure per un istante, e col tré:1smetterla intorno a sé ,'!gli risollevava gli tpiriti depressi di quanti lo circon– davano. E ciO, senz'alcun bisogno di crearsi fallaci illu~·ioni e senza illudere !"essuno, bensi guardando I;, pili dura realtcl con occhio fermo, non nascon– d::ndo a se st?sso ed agli altri le piU aspre diffi– CiJli.i da vincere e le piU dure prove da sopportare. Nel periodo ttorico che attraversiamo, in cui so– pratutto l'idea cli liberta soffre una pericolosa e– clissi nella coscienza d:elle nuove generazioni, la icresenza di uomini c 1 )me Malatesta sarebbe salu- Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI }'AUBJU, rh-ist11 "St1111iSociali" Cnsilla tle Correo HJ JION'l'};VIDEO tare. Noi non ne vediamo alcun,o, purtroppo, almeno fin dove il nostro sguar·do pu6 giungere. Forse essi ~tanno sorgendo dall'ignoto, per la stessa :~ducazione austera del dolore, con cui oggi le peggiori oppres– tioni straziano i cuori e le menti? Lo speriamo. Ma intanto resta sempre dovere nostro il non disertare la lotta p.er la liberta, anche se le forze sono troppo mo·deste. Il ricordo e l'esempio. dei nostri grandi E..comparsi, il loro insegnamento, ci6 ct,e essi hanno laeciato del proprio pensiero, pu6 servirci per lungo tempo ancora di sprone, di lume, di viatico lungo l'interminabile ,ed aspro cammino che ci resta aperto dinanzi. Restando fedeli all'ideal,:! di Malatesta, continuan– do a lottare senza tregua per l'anarchia, onoreremo la memoria di lui assai meglio che gittando valatÌ– ghe di fiori sulla sua tomba o pronunciando mille c:iscorsi commemorativi, Proseguirne Papera, farne viv.?re il pensiero, alimentare la fiamma del fuoco ~acro ch'ei tenne acceso con lo sforzo costante di tutta la vita, seguire coi fatti la via ch'ei ci tracci6 col cammino suo: ecco il compito che Malatesta ci latci6, - che noi dobbiamo assolvere, non come E.eguaci ~e pedissequi d'una --;;:;:;ona o d'una formula, ma come volontari d'una causa umana uni– versale, per la quale si combatte con intelletto d'a– more e con spirito di uomini liberi. Malatesta é stato l'_ultimo a scomparire di tutta una pleiade di antesignani ,dell'anarchism-~ che, - dopo i loro maestri Proudhon e Bakunin, - rimar– ranno nella storia della seconda meta del secolo S,corso e dei primi anni d'!ll'attuale tra le figure piU splendide, nelle quali l'altezza dell'ingegno, il coraggio e la bonta si fondevano in una mirabile armonia. Eliseo Reclus, Luisa Miche!, Pietro Kro– potkin, Carlo Cafiero, Pietro Gori, Luigi Galleani, Firmin Salvochea, An&!lmo Lorenzo, Riccardo Mella, Giovanni Most, Gustavo Landauer e qualche altro, furono i fratelli d'arme di Errico Malatesta; e tutti insieme furono l'eletta schiera dei c-:>mbattenti del pensiero e dell'azion:e che hanno aperta all'umanita l;i via d'un nuovo mondo ideale. Ripensando a quel che furono qu·egli uomini, - r.pecialmente a quel che fu Malatesta che pili cono· f:Cemmo e piU a lungo ci rest6 vicino, - ci stntiamo confortati delle amarezze e disillusioni che si accu– mulano sul nostro passaggio. Se sono esistiti. uo– mini come loro, - e per fortuna non loro soltanto, ed altri ne esistono, eroi oscuri in ogni campc d,'.!lla lotta per la vita, - ci6 significa eh.e l"umanita é capace dei migliori destini; che l'ideale dell'anarv chia, di una umana fraterniti3 di liberi, non é un sogno in(possibile di filosofi e poeti, ma una rcalta avvenire raggiungibile quando saranno state vinte le forze del male che imp-ediscono alle maggioranze di raggiungere la meta, cui spiritualmente seppero giungere fino ad oggi soltanto delle piccole mino– ranze di eletti. Intanto, mentre dura la notte .~ l'alba é ancora lontana, mentre fischia attorno a noi la bufera degli odi, degli egoismi e delle ferocie, nei momenti dì tregua forzata e di naturale stanchezza, troviamo un riporo ristorator.~ sott-:, la tenda calda delle me– morie, dove riviviamo ancora a fianco di coloro che amammo e ci han lasciati per sempre. Quando essi Ei chiamarono Errico Malatesta, pochi momenti di co– munione spirituale col loro ricordo bastano a ridarci forza per uscire ancora dalla· tenda amica e ricac– ciarci nel pili folto della mischia. LA REDAZIONE. UiVENDl'l'A : Per ogni copia $ O.O.; (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di d~llaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) Il Feticcio delloStato Un fenomeno che sembrere\Jbe autoriz– zare il peggior pessimismo sull'intelligenza umana é il ve<lere come gli uomini sten– tino a soltrarsi alle pi11dannose e peggiori rnperstizioni, e come, anche quelli che se ne sono liberati, tendano a ricnclervi o per -Io meno a sentirne sempre un p6 cli no– stalgia. Ne vediamo l'esempio nel mondo sociale e politico contemporaneo nella ingiustifi– cabile rivalorizzazione dell'isLituto dello· Stato, dopo ehe la critica <li quasi un secolo. - non soltanto -degli anarchici, - Io a– ve,·a irrimediabilmente screditato, e pnt ancora l'ebbe screditato coi fatli la sua me– desima onnipot,enza materiale ;'imostratasi sempre più inutile per il bene e solo capace di male. Fa pena vedere come anche degli spiriti illuminati e animai i dalle migliori i1ìlenzioni si las~ino riprP1Hle1•f' i!all'illn– siouc cli trovare nello :Stato 1t11'ancora di salvezza in mezzo all'at.t11al,• tempesta, e non ,·celano come in realti u;so non sia cl1e il carico cli piombo che solo puu trascinare nC'li'uhisso la nave gii 11c1·ic:olante dell't1- mana l'iVilla.. PurlnJJJJlO l'idea di liberti sc111bra gii da parc,·C'lli anni soffrire una cc-clissi, a <"ausa della crisi morale e poliLica in cui tnlti i popoli sono stati piombati dalla guerra mondiale ultima, la quale ha precipitato troppo rapidamente la c·risi ge11erale del regime capilalislico, ~enza dar tempo alle [orze ancor sane e vcrgin i della so,'iet.a cli sol.trarsi al baratro in cui quell0 sprofonda, col pericolo per tutti c·he sia sostituito da t111sistema ancor più .affamatore e tiran– nico. 8embra (:hc gran parte ddle genera– zioni cresrinte nell'.ambienlc de11a gnerra e 'dell'immediato dopo-guerra rifuggano dalla liberta e dall'autogoverno come da un'im- proba fai ica: cercano chi pensi, decida e comandi pc1· loro, con una specie cli volutti del srrvirc e obbedire ciecamente, anche a costo d'essere calpestate e maciullate. E' qnPsfa. una delle spiegazioni chlla fortuna del fas<·ismo da un lato e del bolscevismo <lai lato opposto, l'uno e l'altro esaltatori e sacerdoti armati del felicciv dello Stato. Nonostante, 1·estano ancora sparse .nel mondo forze non indifferenti futtora f~deli alla <·ansa rlella liberti umana, spiriti in- 11111ncrevoliassetati d'intli1_1endi:11za,difen– sori <li tutte le autonomie individuali e col– Jetlivc, che vogliono pensare con la propria lesta ,e agire secondo la propria coscienza; e combattono quindi contro le ,-resccnti pre– tese ant.oritarie, monopoliste e ·1crentratrici dello Stato. Gli uni, gli anan·hiei, giungono alle logiche conclusioni cli questa lotta anti– statale, col propugnare la distrazione com– pleta <lei governi; gli altri, più numerosi, non osano spingersi fin li, ma r,er lo meno tentano salYare quanta maggior somma di libcrta é possibile e limitare entro deter– minati confini l'autorHa statale, frenarne le tendenze totalitarie, resistere a! s11oi arbi– tri.

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