Studi Sociali - anno I - n. 5 - 21 giugno 1930

classe non vi é lotta di classe nel senso marxista del– la parola e la clatbe a merican'a non si sente social– n1ente inferiorizzata come le classi operaie dei pae~ si d'Europa. Nel 1847 Carlo Mar.r sentenz·:ava nel "Mani– fPsto dei Comunisti": "Le rondizionl d'esisten– za della vecchia societa. sono gia abolite nelle condizioni d'esistenza. del Proletariato. Il proletariato é senza propriet:i.; le sue relazioni ct·r famiglia non hanno nulla cli comune con quelle deila famiglia bor– ghese. Il - laroro industriale moderno, che implica l'asse.n,imento dell'operaio al capitale, tanto in In. ghilterra che in Francia, ta nto in Amer'iea che in Germania, spoglia il proletari 'a.to <li ogni carattere nazionaìe. Le leggi, la morale , la religione sono per lui tanti pregiudizi borghesi dietro i quali si ira– scondono altrettanti interessi borghesi". Oggi a pii,. di 80 anni di distanza leggendo que– ste li1Ìee sj é portati a constatare: o Marx si é sba– gl;alo e ha creduto di vedere nel 1847 quello che e– gli desiderava che tosse, oppure noi ci allontaniamo dai socialismo giacché in tutti i paesi, e particolar– mente in quelli industr"ialmente pii,. sviluppati, il sentimento di nazionalita si é rinforzato fra le clas• si lavoratrici· man mano che il proletariato miglio• ra le propr'le' condizioni economiclie tende a l'a~ciar– si a<lsorbire dalla borghesia e purtroppo oggigiorno le leggi la morale e la religione sono pregiudizi d_el borghesi e ancor pili dei proletari (1). La. r1voluz10_– ne invece di scoppiare in Inghilterra o negli Stati Uniti é scoppiata in Russia che industrialn1ente e materialmente é arretrata. e dove le condizioni sono meno favorevoli per realizzare l'ideale socialista. E allora se ne deve dunque concludere che i fat– tori economici e materiali non entrano affatto nel– lo svLuppo del movimento socialista? No; tutt'altro. li fattore economico e 1nateriale é un elemento che "condiziona" gli avvenimenti sociali, ma non Ji "de– termina", per cui bitbgna tenerne conto come di uno de"i più importanti fattori quando si voglia fare la storia del passato, interpretare gli avvenimenti con• temporanei e quando si vogiiono cercare gli elemen– ti che "cond'izionano" lo sviluppo della volizione e d<:lla realizzazione del socialismo. Se certe "condi– zioni" economiche e materiali della societa favori– scono Io sviluppo della volizione soc'Ialittta e la rea, JizZ',lzione del socialismo non vuol dire che esse ''ne– cessariamente li determinano", perché per suscitare Ja volizione socialista non bastano le cond'izioni fa• vcrevoli, ma essa ci é data dagli obiettivi, dalle fi– nalita socialiste che si vogliono ragg'iungere. Come per lo scultore il marmo e gli attrezzi sono condi– zioni per scolpire una statua, ma il· marmo e gli al trezzi non bastano a "determinare" ìa statua; occor re un'altra condizione: la capacit:i, il genio dell'arti– sta e l'obbiettivo, la volontii. in questo artista di cre&– re la statua. La recente invenzione fatta dall'ingegner '.Marconi colla quale si può trasmettere la energia elettrica a migliaia di chilometri di distanza é una condizione ne cessaria allo s,·iJuppo agricolo e industriale nelle re– gioni oggi abbandonate, ma l'invenzione non deter– mina lo sv'.ilnppo agricolo e industria)e di queste re– gioni. Perche qiiesto avvenga occorre gente che sappia e che voglia farlo. Cosi lo sviluppo industriale unendo gli operai nella stessa officina e mettendoli nelle stesse situnzio;ii cli sfruttati i conflitti di classe che ne derivano "con– dizionano" lo sviluppo de11a coscienza di elasse e l'organizzazione di eleme nti rivoluzionari in classe, tna non la "determ 'inia.no necessariamente" come pre· f~ndono i marxisti. Perch é Jo sviluppo della coscien– za di classe e l'organizzazione di elementi rivo~uzio– nari in classe avvenga occorre che la massa degli sfruttati senta lo stato di inferiorita sociale in cui si trova rispetto agli sfruttatori, occorre che i sen• tjmenti d_i giustizia sociale, di eguaglianza, di solL darietA. umana e di Jibert A. e sistano latenti in essa perché i rapporti econom 'i.ci e materiali di produ– zione li muovano e li mettano in valore. (0ontin11a) TORQUATO GOBBI (I) Basti r"i!ror<lare che é precisamtente ?1eg/.i.Stati Uniti che le· clct,i;si 1.a'1ioratrici sono alla La-~e deffi1111· verialismo norda1n, 0 ricano. che meno sentono i li!QCL- 111,i nter1w.zio'na,'li cti cla.sse; che d'ltrante la ca1n.va • una Sacco e \VanzeUi f n 1~na vcirte della borghesia colta che, ins·ie.,n(J agli stranieri, -per raoiO'llli etiche e 110n eocnw:m ic11e <ti olas.s(\, si ìnteresscrn'')W cill<L sorte (lei •11ostri due eroi del •martirologio pro.letario; e in• fine é negl-i Stati Uniti che i pregùul-iz-i religiosi s'rJ.. no cosi radicati che in pieno secolo vc:n,tesi11110 Si ptW tr<11·1q11iU.anveinte 1ni}ibire 1'inseguamwnt.o delle t'eoric c:·~1,1winfone vercrJié a;itrarie ai dettam,i della, BibUa. La, Rivista viene spedita a tutti coloro che l'hanno chiesta e la chiedono, piu ad una quan– tit:a. di altri di cui avevamo gli indirizzi. Es– sa viene spedita inoltre in cambio a tutti 1 periodici e riviste anarchici, senza distinzione, e a molti di carattere affine, operai, sindacali, ecc. della Repubblica Argentina e di altrove; e in oguni modo ai periodici che gia ci vengono spediti. Coloro che non rivevono ci avvertano e nel medesimo tempo reclamino alla Posta. BibliotecaGino Bianco STUDI SOCIALI 5 Molteplicita delle dell'uomo forme di' sfruttamento sull'uomo (Co11ti111wziaut: e fi11f'; veilti •nnm,, precca,<.1·1tc) Se dai preventivi de!lo Stato (Re-pubblica Argen– tina) passiamo a quello di una provl11cia, per esem– p!o quella di Buenos Aires, troviamo che il governo provinciale spendeva nel 1914 quasi 60 milioni di pesi (pesos) e nel 1927 il preventivo si elevava a 127 nùlioni e 874.443 pesi (1). Nel discutere qurste cifre nèt parlamento provinciale, un deputato so– cialista faceva nel l 927 le seguenti osservazioni: "Nella discussione del preventivo attuale si é cal– colata la popolazione della provincia 2695. 828 abi– tantt ... Per ogni at,itanfe della provincia noi ci con– tribuiamo per $ 45,50, somma a cui deve aggiungersi quello che paghiamo per imposte municipali, che é di $ 12 In media a testa, e la contribuzione a tito– lo d'imposte nazi0nali che 'a.1-rh·a -il. $ 71, con cui gitrng·;amo a un totale di $ 128,50, che é ci6 che dobbiamo pagare per ogni abitante della provincia. Ma i focolari proletari, specie I piu moderni, sono molto prolifici e non contano meno di quattro figli che, insieme coi coniugi, formano una famiglia cli sei persone, le quali debbono contribuire alla forma– zione del pubblico erario con la somma di 771 pesi all'anno ... "'. Non si creda che vi sia in ci6 esagerazione alcu~ na. Al contrario, dovremmo anche calcolare, per l'in• si€me della pol;'olazione. il peso materia~e dello sta– talismo sui produttori. Le cifre che otterremmo sa– rebbero spaventose. Bisogna deplorare che le sole voci di protesta con– tro il rincaro deHo statalismo partono da coloro che, in fondo, non ne risentono che un peso apparente. Ma non manca. d'interer,se ci6 rbe. disse Vi.ngegnere Duliau, presidente della Soc'ietii. Rurale Argentina, all'in'augurazione della esposizione del bestiame in Azul, riferendosi alle finanze della provincia di Bue, nos Aires: "Le difficoltéi finanziarie che attra,·ersa la pro– vincia c1r Suenos Aires sono il risultato <lell'accre– scimento progressh 1 0 dei suoi bilanci preventivi ne– gli ultimi anni. Cosi, nel 1917 le sue s~ese_.to~ali ~i elevano a 71 milioni e nel 1927 a 135 m1hon1 clt pesi, ci6 che rappresenta un aumento di 64 n1iEoni, cioé del 90.3 per cento. Nello stesso periodo la popolazio– ne della provincia di Buenos Aires si eleva da 2'150'000 a 2'815'000 abitanti, ci6 che rappresenta un aumento del 30,90 per cento. Le spese pubbliche so, no cresciute con un ritmo tre volte più intenso del l'aumento della popolazione. DI modo che la spesa per og.nl abitante che nel 1917 era del 33,2 per c_ento: si eleva n el 192_7 al 48 in media. Questa media dt 48 pesi per abitante é tluperata solo da quella della provincia d"i San Juan, il bilancio della quale nel 1925 segnava una media $ 52,71 per abitante ... " . Questo r"i.ncar0 della gestione statale nella prov~n– cia ha fatto aumentare Il servizio del debito pubblico da 16'217'000 pesi nel 1917 a 43'542'000 nel 1927_; cioé un aumento del 169 per cento. Il debito pubbli– co ora vi passa i 600 m:ilioni. Continua l'ingegne·re Duhau dicendo che i pubbli· ci impiegati, che nell'anno 1917 erano 15'854, sali– rono a ben 25'583 nel 1927, ossia un aumento del 61 per cento; e la speS"a sali da 20'782'000 nel 1917, a 57'315'000 pesi nel 1927, ossia un aumento del 122 per cento. E ci6 che il presidente della Societa Rurale A,, gentina diceva sulle finanze provinciali, lo dice la Memoria della Borsa cli Commercio di Bueno& Ai– res dell'anno 1928, riferendosi a tutta la nazione ar– gentina: "Uno del fatti che la Borsa cli Commercio deve segnalare e che significa un fattore che sl 1•iflet– t.e sfavorevolmente sull'econom[a naz"Ionale e Ja si– tuazione generale del paese, é l'aumento considere– vole e progressivo de1le puhbliche spese nazionali, destinate per la maggior parte a fini non produttivi. Come lo dimostra esaurientemente la statistica pub– blicata dal "B'anco de la Naci6n Argentina" nella sua ri\"'ista economica del mese di novembre ulti– mo, le spese pubbliolle nazionali ascesero nel 1927 alla somma di 1'050'467'000 pesi in moneta legale. "Una breve anal"isi delia statistica delle spese puh– bJiche nazionali ci rivela il pericoloso cammino del r!-tumento progressivo delle erogazioni burocratich~ ed itnproduttive. Prendend.o come nunto di partenza l'anno 1920 per poter valutare l'ascensione continua. delle spese nazionali, vediamo che in detto anno !'ai:1!"J10ntare totale cleJle spese amministrative, sus– sidi, lavori pnbblici e snese speciali raggiunme )a quantità cli pesi 448'879'000 in moneta legale, men– tre nel bilancio appro,·ato ultimamente, per il 19.29, Ja cifrn. corrispondente a quello sborso arriva a 888'782'999 pesi moneta legale, destinati nella mag– gior parte a spese Improduttive. "Le spese speciall, cb.e nell'anno 1920 Jl":unsero a 19'~44'000 p,,si, salirono nel 1927 a 232'G23'00 pe– t,i, Questo enorme 'aumento cli (1uasi 200 milioni dj pesi é rappresentato da spe~se per armamenti1 per (1) I! peso argenti-no é .moneta che teoricamente cl-0v-r1 ~bbe 'Valere 5 fra1nchi. dell'antico valore oro. Ora raie su,l ,nercato dei C!hn-bi ·poco pi,i rii rn franr·ll'i francesi att11ali._ NOll'A DEL TRADU1'TORE rammodernamento della flolta e per p-agamento di dehili delle ferrovie dello Stato. "Guardando le spese pubbliche dal punto di Yista delle sue irriportazioni, cioé t,ilancio, riporto dell'eser– cizio precedente, leggi speciali 1 decreti ministeriali, ,-~diamo che nei 1920· il totale di tutte le spese au– tcrizZ"ate su quelle partite arrivava alla somma tli 487 1 805'000 pesi, mentre sei anni dopar nel 1927, il totole delle spese sali a $ 1'048'770'000 ... ". Siccome si tra~ta di un tema disgraziatamente po• co sludiato nel campo del proletariato militante, ci pcnne~tiamo proseguire ancora un .90' su questo ar– gomento, ·valendoci preferibilmente di una documen– tazione impiegata dagli stessi capitalisti. Luigi co:ombo, presidente della Unione Industria– le Argentina, in un banchetto dei delegati e ,soci della Confeclernzione Argentina del Commercio, del, l'Industria e della Produzione, sulla fine di ottobre del 1927 disse: "Nei ~uoi dettagli, dettagli enormi, vediamo eia 12 anni in qua aumentare i debiti" esteri per sodisfar~ in gran parte i dispendiosi bilanci che nelle provin• cie e ne·i municipii proseguono col più grande sciu– pio, senza speranza di trovare un limite. In verità é stupefacente la pazienza pubblica, che ::.hmbra non accorgersi della burocrazia. invadente, che minaccia cli convertire il paese nel vero regno dell'impiegomania e clclle pension'i. E' facile la prova, se guardate l'in– sieme delle spese pubbl'iche del paese elevatesi a t'300 milioni di. pesi, contro 650 milioni che compren– devano tutti i bilanci nel 1915. Il nostro paese é, in conseguenza di ci6, quello che ha l'amm"lnistra· zione pili cara del mondo, ed é anche il più ricco di 1~amificazioni costose dei servizi pubblici ... 11 Abbiamo parlato. g·ta dei bilanci preventivi nazio– nali e provinciali. Vediamo ora un pre,·entivo muni– cipale quello della cittii. di Buenos Aires (1). Dal' 1917 al 1927 le spese preventivate munici]iall n.nmentarono di un 95 per cento, mentre Ja popola• zione ha aumentato solo del 25 per cento. Piu pre– c·;samente: nel 1918 la popolazione di Buenos Aires era di 1'640'200 abitanti; il preventivo municipale ar;cendeva allora a 39'623'500 pesi, vale a dire ch6 ogni abitante contribuiva con .$ 21,15. Quando la po– poln1.ione fu di due milioni, il preventivo aveva cor:.h anche di più giungendo a 88'643'655 pes,. Il contrl– bulo di ogni abitante era di $ 44,32 all'anno, Oggi ,~ più eìevato ancora. . Nel 1927 v'erano in comune 21'638 impiegati; oggi la c·,rra é maggiore. Nel 1918 si pagarono a titolo di paghe a impiegati e operai ciel comune $ 17'830'593; nel 1926 se ne pagarono 44'425'010, e cosi via di se– guito. Abbiamo, aclunque, una costa,tazione che non per• mett~i discussioni: il rincaro mostruoso dello stata– lismo sopratutto dal tempo della gran guerra mon– diale,' ne·i suoi aspetti nazionale, provinciale e ~omu– nale. E con tutta la serie cl! cifre e paragoni che sot'.oponiamo all'attenzione del proletariato militan– te vogliamo venire alla. conelusione c~e quest? deve scuoters·i: dal suo passivismo, non per intervenire dal di dentro nella resistenza a <mesta forma di sfrut· tamento, be.usi per frenare dal di fuori, con la pro– m.,ganda e l'azione diretta, cotesto aumento progres– sivo c;JeUe spese statali; ciò che simultaneamente gio.vel'.i anche alquanto per indebolire lo Stato e re– stringere Ja sua invasione autoritaria che é d'ostaco– lo al bene comune 'in tutti i campi della vita. IL CAPITALISM:O FINANZIARIO Non abbiamo finito la rivista delle forme pÌ(t Ìm· portanti di uiruttamento dell'uomo sull'uomo. Siamo fin qui rimasti quasi esclusivamente nella c·itta, e prima di uscirne per dare una occhiata a ci6 che av– viene in campagna, diciamo qualche cosa sul capila- Lsmo finanziario, delle Banche. , Luigi Bertoni, discutendo nel "Risveglio" di Gine– v1',1,(settembre del 1924) alcune idee emesse da Ma– latesla due anni prima nel 1922, nello riunioni in– ternazionali di Bienne e Saint•lm'ie1\ scriveva che "sarebbe senza dubbio molto interessante per noi conoscere nei suoi particolari il funzinoamtnto del• la Banca nel nostro inondo capitalistico. Ne sappia• mo qualche .cosa per sentito dire, per r'i.velaziouf frammentarie, ma l'insieme di questa id~ituzione for– midabile e onnipotente rimane sempre occulto per noi. Eppure la Banca é per dir cosi il cuore dell'or• ga1ùsmo capitalista. Non potremmo ferirlo più con– cludentemente che nella Banca. " Sono molto pochi i lavoratori che hanno una no– zione chiara della funzione delle banche,e meno an• co,n quelli che hanno intenzione di resistere alla sua a••idità di guadagno, causa sempre prob8:bile rtJ gnerre mondlali. Il capitale bancario é oggi il caPi· tale dirigente tanto sul terreno economico cl1e su quello politico. NesLfuno resiste al suo potere; :i.>aesi interi possono essere dannati alla rovina da una sem• plice decisione di un consorzio; region·t deserte pos: sono essere trasformate in emporii di indm-'tria e d1 (.1) Per chi 11.,-111 lo .w.t 1 la ciltd. <U Buenos A.ire,\· 11~-m fa varte clellct vrovincia 01w?ni11ia, 1na ne é se1Jarato P. rome capitale /elì-erale, lid 11111a sua d,jnfig1irazio- 11c po11t ica e an1,m"i-n istrazione autonmna NOTA DEL TRADUTTORE

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