Studi Sociali - anno I - n. 2 - 16 aprile 1930

la borghesia stessa, Interna e straniera, su ,iuesto soggetto?" Gli anarchici non dir,ono che la Russia attuale sia un paese borghete, ma solo che é sulla via per dlven– ta.r:o, se non si lascera libero corso e sviluppo agli elementi rivoluiionari, che invece attualmente, - co– me gia fin da ,1uanào Trotzky era al potere, - sono perseguitati, arrestati, imprigionati, deportati e qual– che volta ammar.zati_ Quello eh" noi anarchici abbiamo piu vo:te afferma– to, non é che la Russia sia borghese, ma che la ri- . voluzione vi é crmai strangolata dalle mani di que– g:i uomini stessi iche pretendevano esserne le guide, mentre invece non fecero che mutarsi, dopo la propria &ndata al potere "in un nuovo strato sociale di con. servatori, intimamente convinti che la rivoluzione, avendoli elevati ai primi ranghi, per questo solo fat– to aveva adempit2. :a sua missione". Orbene, la f!)r· mazione di questi nuovi strati sociali conservatori, noi non la denunciamo soltanto ora, quando questl sono diventati on!lipossenti e non lasciano piu respi– ro a.Ila rivoluziono e la cosa getta la de:uslone .e lo scoraggiamento in tuttq il movimento rivoluzionario mondiale; noi la ùEnUDj"iammo fin da quando questi strati stavano a.ppcna formandosi ed era ancora fac1- :e l'abbatterli. Del resto é per questa nostra critica che noi fummo combattuti dai bolscevichi, e lo siamo ora piu che ma!. Tutta la documentazione personale apportataci dal Quel che dobbiamo fare Fin da quando l'anarchismo é apparso nell'agone tbciale a dichiarare guerra a n1orte al principio di autorita, il bisogno della propaganda e dell'azione anarchica é stato certamente sempre grande ed ur– gente, poiché sempre grandi sono state le sofferenze morali e materiali che l'autorita infligge al popolo e sempre urgente é stata la necessita del rimedio. Vi sono per6 dei momenti storici in c•ui il bisogno di combattere contro l'oppressione é piu grande che mai, come piu grande che mai é Il dovere di attlvi– ta In coloro che credono conoscere la via per la qua– le l'umanita deve giungere alla sua redenzione. E tale é senza dubbio Il momento presente. Un vento di reazione spira dappertui.1~- In Italia le cocijdette !iberta elementari che con tanti sacri– fizii e tanto sangue furono conquistate dai nostri padri, e che mai del resto sono state molto ,seria co– ,ft, sono sfacciatamente violate e continuamente mi– nacciate di totale soppressione. (1). In Francia, gran massa di popolo, d'isillusa delle speranze che aveva messe nella repubblica, stoma– cata dallo spettacolo di debolezza, di• corruzione, di tradimento dato dagli uomini che sono stati al po– tere durante il periodo repubblicano, cli getta nelle braccia della peggiore reazione, la clerico-mllitare. In Inghilterra, salvo poche onorevoli eccezioni, il popolo, letteralmente ubbriacato dalla più bassa spe– cie di boria nazionale, dimentica la lotta per la li– berta che lo ha fatto glorioso e civ'ile, dimentica la difesa dei suoi interessi economici, calpesta ogni Ideale di giustizia, di diritto, di civilta, e s'i abban– dona. In massa a sconce baldorie per la gioia di sa– pere oppresso, in dlec·i contro uno, e per conto esclu– sivo di avidi capitalisti, un popolo che lotta eroi• camente -per la sua indipendenza (2). E lo ,Jtesso av– viene negli Stati Uniti d'America, dove la denfocra– z;_a si va trasformando in Impero, ed il nefasto spi– rito militaresco, Ignoto o disprezzato fino a pochi anni or sono, Si. va impossessando dell'animo popo– lare. SI ritorna indietro. Sembrerebbe che tutte le lotte passate siano state Inutili e che l'umanita sia co– stretta a dibattersi continuamente per emanciparsi dagli stessi pregiudizii, per conquistare !.Q stesse illu– sorie riforme, le qual'!, dopo un periodo di trionfo e di esperimento plu o meno felice, svaniscono, per ricacciare Il popolo nelle condizioni di prima. Si riproducono le situazioni passate. Bi,.,gna per– .ci6 ritornare, nella sostanza come nella forma, alle lotte del passato? Cosi sembrano credere i vari! partiti socialisti non anarchici, I quali, di fronte alla m'inacciante reazio– ne, mettono da parte la lotta di classe, si uniscono al partiti borghesi liberali, rimandano a piu tardi·, a dopo assicurata la "l'iberta", la lotta per il sociali– smo; cessano insomma praticamente di essere socia• listi e si trasformano in semplici partiti politici di oppositioue. Se questo metodo prevalesse, quale sa– rebbe la conseguenza? I nostri padri conquisto.rono una certa dacia di li– berta e sperarono che essa basterebbe a produrre lo sviluppo graduale, progressivo, sicuro della clvilta. E dopo anni di sterile esistenza, queste llberta sono minacciate, sono presso a 8 p,ar'ire. (1) Qu,esto nel 1900, al qual am,no risale lo se-ritto. Oro é noto che la sopvressio,11.,e delle publrliche liber– ta <? in Ito:'ia co11ipleta ed, assoluta. (N. a. R. )· (2) Si allude a,lla guerra i11iperialista dell'Inghil– terra, vU allora, co11-t110 ;, Boeri nel sua Africa· (N. d.·R."). BibliotecaGino Bianco STUDI SOCIALI Trotzky a noi non insegna nulla di nuovo; solo essa viene a riconfermare quanto noi abbiamo detto tante volte. Ma viene con troppo ritardo, perché essa possa esser benef~oa 1:io sviluppo degli avvenimenti_ SI pu6 dire che Trotzky é stato ora colpito dal sasso lancia– to da.Ila sua stess:i. fionda, essendo stato lui tra i pri– mi a sentenziare che "chi combatte il governo bol– scevico, combatt~ la Rivo~uzione". Certo, fra tutti gli elementi dell'opposizione comu– ttista Russa· di questi ultimi quattro o cinque anni, fra i piu conosciuti almeno (Zinovleff, Kameneff, Ra– òek, ecio.) Trotzky é quello che non ha abdicato aae proprie idee per mantenere un posto; ed ha dimostra– to in tutto il ,mo atteggiamento abbastanza coraggio àa diventarci un po' simpatico, come del resto ci so– no simpatici tutti i colpiti per l'affermazione sincera delle loro idee con una ·intenzione di progresso e di benessere collettivo, anche se queste loro idee non collimano perfettamente con le nostre. Ma aiscusando, cosi com'egli fa, della sfigurazione della Rivoluzio– ne soltanto una parte, cioé la frazione del partito bolscevico avversa. &Ila sua, Leone Trotzky anche con ci6 aggiunge un nuovo errore al molti suoi altri pas– sati non poco ,;rnvl, poiché snatura la portata degli avvenimenti. Con ci6 egli non diminuisce punto la parte di respo1rnabiat.a phe gli spetta nello strango– lamento della Rivoluzione in Russia, di cui é respon– sabile in solido tutto il Partito Comunista. Hugo TRENI Il dominio del preti era stato abbattuto, e la par– te più illuminata, piu energica del popolo, quella che fa la storia, sbarazzatasi delle credenze, almeno le più grostblane, della religione, considerava 'il clerica– lismo come nemico del progres~.io, come nemico del popolo: ed oggi il clericalismo risorge minaccioso e potente. Lo spirito militare sembrava soffocato dalla scien– za, dall'industria, dai commercio, nonché dal propa– garsi degl'ideali di giustizia e del sentimento di so– lirlarieta umana; e questa atavica tendenza alle vio– lenze brutali, alle gioie feroci della conquista e del– l'oppressione riappare oggi in tutta la sua bruttezza nelle nazioni più civili del mondo, la Francia, l'In– ghilterra, gli Stati Urritl. • Se si ritorna a lottare, come fecero i nostri padri, per le libertà formali•, per l'anticlericalismo dottri– nale, per l'umanitarismo astratto, anche ammettendo che si ottenga vittoria, non si ritornera poi di nuo– vo alla posizione attuale, per ricominciare ancora una volta e sempre le stecl:le lotte per gli stessi illusori! risultati? (3) Permanendo le stesse cause del male, ed opponen– dovi gli stessi rimed'ii, non si avran sempre le stestta conseguenze? Il gran merito del socialismo é appunto quello di avere scoperto la vacuita delle liberta politiche, la poca solidita dei progressi morali, quando quelle e que:Jti non sono accompagnati da sostanziali trasfor– mazioni economiche. QuelJo che oggi avviene era gh\ stato preveduto dai sociali citi; ed Invece di servire come ragione o pretesto per abbandonare la pura dottrina socialista, dovrebbe essere apprezzato come la prova spe1 'imenta.le della dottrina stessa, e elervi– re come Incoraggiamento a perseYerare nella via del socialismo. I '<•l1 IIP'"{ Non avevamo detto le mille volte, noi socialisti di tutte le scuole, che le liberta politiche, conquistate– si col sangue del popolo, ma per conto e nell'interes– so dei lx:>rghesi, sarebbero rispettate! solo dove, e fi– no a quando I lavoratori non mostrerebbero l'inten– zione cli servirsene per 1a loro emancipazione? Non avevamo detto che 11 clericalismo non sarebbe definitivamente debellato e risorgerebbe continua– mente dalle sue ceneri fino a quanòo I preti trove– rebbero una popolazione senza speranza di felicità su questa. terra, da Ingannare consoLandola colle va– ne promesse della religione? Non avevamo detto che una società fonòata sulla lotta tra uomo e uomo, tra popoTo é popolo, per la conquista del pane, doveva finire coll'apoteosi del sold 'l.to? Ed ora che tutto questo si verifica come il risultato necessario di un calcolo matematico, dovrebbero i SO· ciaiisti rinnegare f principli e diventare dei sempli– ci repubblicani; dei semplici liberali, al serviz'io di quella frazione della borghesia, che non ricevendo una. parte soddisfacente delle spoglie dei lavoratori, si dich'iara liberale, repubblicana e magari rivolu– zionaria! Questo significherebbe rinunziare a tutti I pro– gressi del pensiero moderno net campo della socio– logia e ritornare alle condizioni di prima del 1848, quando i lav-oratorl erano degli strumenti di bor– ghesi e con la causa dei borghesi confondevano la causa loro. (3) Si 1wti c~me qtteste osserttazio.ni vorrebbero es– sere rivetllte per ctoloro che nei vaesi precipitati nel regime dìttatorflllle, de·mocrati'ci e social-àeml>cra(ticì, si ag(tano pel ritorno ai .-egi,n,i liberali borghe.si ante– riori. (N. d. R). 3 E' quello che ora stan facendo. i socialisti demo– c·ratici. Ai socialisti-anarchici dunque, che soli oggi difen– dono intransigentemente il socialismo, ad essi Che rappresentano gl'interessi dei lavoratori in lotta con· tre tutte le classi paras'-'i.tarie, ad essi che lottano per la sp<trizione radicale della borghesia come clas– se e per la trasformazione di tutti gli uomini in la– voratori utili, ad essi che consiùerano come nemici tutti coloro che vogl'iono conservare anche la mini– ma traccia di sfruttamento e di oppresciione, spetta il compilo di tener bene alta la bandiera, che i cosi– detti socialisti democratici han piegata innanzi ai borghesi in cambio di qualcl1e risultato elettorale e parlamentare. Agli ano.rchici spetta, res!Ando fer– mamente e strettamente fedeli al loro programma, ealvare l'avvenire del socialis1no, che é la speranza e la salvezza della civiltà. Né per far questo occorre appartarsi dalla vita reale e restare inerti nella contemplazione dell'ideale. Ben al contrario. · L'umanita cammina gradualmente, per via evoluti– va, anche quando é commossa dalle p!ll intense tem– peste rivoluzionarie: e noi dobbiamo favorire tutti i progressi material'i e morali. Infiniti e svariati sono I fattori che determinano Ja vita sociale e noi non possiamo disinteressarci di nessuno d'i ec~i; ogni alleggerimento dell'oppressione economica e politica, anche se transitorio, é un be– ne; le li berta possono -servire di utile strumento a maggiori conquiste, fucilitare la propaganda e la preparazione dell'avvenire; ed é certamente tattica buona 'il profittare delle querele intestine che esi– stono nel campo avversario e servirsi del nemico me– no pericoloso o meno immediato per aver la forza di abbattere il nemico peggiore. Ma tutto questo deve esser fatto con criterio socia– lista ed anarchico, senza mai d'imenticare i proprii t'-::opi,senza mai prendere per amico chi in un dato momento pu6 trovarsi a combattere al nostro fian– co, denza mai riconoscere le istituzioni che si vogrio– no distruggere né entrare a farne parte. Ché se il fatto che l'evoluzione é necessariamente graduale e che ogni anche minima azione produce i suoi effetl'i proporzionali in bene od in male, dovesse servire come pretesto a pusillanimi dedizioni e tra– sformare per esempio i soçialistl in repubblicani ed inòurre i repubblicani a sp<trger lagrime ipocrite sul– la tomba di un re, come é avvenuto recentemente in Italia, allora l'evoluzione sarebbe rallentata e sviata ed I cosiddetti partiti di progresso farebbero sempli– cemente il giuoco della reazione. * • * Noi dobbiamo lottare sempre per l'emancipazione integrale, per l'attuazione del nostro programma tut– to intero; e cosi lottando, avva.ntaggiarci di tutte le vittorie parziali, di tutto quel tanto di liberta e di benessere che si riesce a strappare al nemico e eh~ é ben un passo verso una più grande vittoria,, ma solo quando é strappato per azione diretta di popolo e ,pretb come spoglia di guerra, senm gra– titudine verso chi ha ceduto per forza una parte di quello che ba usurpato, e sempre pretendendo cli piu. Solo quando il popolo ha conquistato da sé qual– che cosa e resta vigile custode delle sue conquiste, solo quando esso sa eh.e se non é soddisfatto deve da sé stesso pretendei-e e prendere quello che gli manca, solo allora esso cessera dallo affidarsi a que- . sto o quel partito borghese, in cerca di quel benesse- 9-re cl1e mai avra dai suoi oppressori di qualsiasi co– ··1 !ore; solo allora saranno impossibili quei ricorsi che : ogg'i confondono e fan retrocedere i socialisti non aLbastanm socialisti; 0010 allora i lavoratori fatti avvertiti dall'esperienza che tutte le riforme finisco- 110 in nulla, invece cli tornare indietro, S'i decideran– no ad abbattere la causa fondamentale che produce i mali sociali e sterilizza ogni progresso: la proprie– tà individuale e lo Stato. Cosi, e non gia entrando n~i parlamenti e nel mi– uisteri, si prepara il futuro; ed é cosi pure che si possono ottenere, se é vero che valgono qualche co– sa, quelle concessioni parziali, la cui speranza in• ganna tanti, e che i gove.rni ed i padron'i non fan• no mai se non per paura di essere obbligati a con– cedere di piii. .. Costretti a titar lontani dal nostro paese d'origi– ne, che é quello, in cui potremmo con piu efficacia esercitare l'opera. nostra, non vogliamo restare iner– ti, e ci proponiamo, ora che é tanto necessaria una intensa propaganda degl'ideali e del metodi anarchici, ct·1pubblicare un nuovo periodico. Quando vi sono degli anarchici che all'ideale sa– crificano eroicamente la vita, noi avremmo vergo– gna di non portare alla causa un contributo alme– no modesto; ed il contrib11to che ora possiamo da– re si é cli stiiegare al popolo il perché di cosi ma– gnanimi sacrifizii e fare in modo che il martirio non resti sterile e si realizzi al più presto la parola, la speranza del martire. Certo esistono altri periodici in lingua italiana che rappresentano degnamente l'idea anarchica, e forse sarebbe megl"io il concentrare le forze a sostegno to– ro. Però, il fatto, deplorevole ma bene accertato, si é che non si fanno per un organo lontano qlrni sacri– fici! che si fanno per uno vicino, e che l'esidtenza di molti periodici, anche se stentAno a vivere, fa pld

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