Studi Sociali - anno I - n. 2 - 16 aprile 1930

Anno 1 - N.o 2 ~fON'I'EVIDEO-BUli::t\OS ÀIRES, 16 Aprile 1930 RIVISTA BIMENSILE DI LIBERO ESAME Per la Redazione rivolgersi a: LUIGI FABBRI, Casilla de Correo 141, MONTEVIDEO (Uruguay). Per l'Amministrazione rivolgersi a: CARLO FONTANA, calle Peru 15 3 7 BUENOS AIRES (Rep. Argentina) SOMMARIO: Dove va il nw-n,tor (LUIGI FABBRI). La Jo'ivolnzione R,issa e il partito Com,inista (HU– GO TRENI), Qwel che dobbi<inw fare. - Andianw fra il popolo. (ERRICO MAl,JTh.STA). "L',1rt. 248". (;,, Il.). Proliì"m'i teorici e tattici nella lotta q1wtitWma. /TORQUA'l'O GtOB.IJJ). Stati d'animio e conVinzioni anarchiche (LUIGI FABBRI). Rivista delle Riv,ste (0.1TILINA). Biblir,grafia (C1l'l'ILINA, HUGO '!!RENI e BIBUU– FII,0), Annunzi e note 'l'arie. Dove va il mondo? Quattro o cinque anni fa una rivista italiana <l'avanguardia fece una inchiesta fra gli stu– diosi di questioni politiche e sociali, per sapere lr, loro opinione sul corso degli avvenimenti mondiali; e quell'inchiesta veniva sinteticamen– te espressa con la domanda: "dove va il mon– do1". Non ricordo piu nulla delle risposte, date a quella domanda. Ricordo solo che molti si li– mitarono a considerare il problema politica– mente, per concludere che il mondo andava a destra oppure a ~inistra; ma un attento letto– re potna dall'insieme conch1udere che in real– ta nessuno ne sapeva nulla. Sono quasi certo che rileggendo oggi quelle risposte, piu di un loi:4 autore dovrelrbe rinnegarle per ave~·le vi: ste rotondamente smentite dagli avvemmenti ~,1ccessivi. Rifacendoci oggi, senza esserne sòllecitati da alcuno, la medesima domanda, non intendiamo affatto pro'porci da d'ilettanti di chiromanzia un rompicapo insolubile. Tante nostre previ– sioni passate, belle e brutte, sono fallite, da non essere affatto incoraggiati a farne delle altre. Eppure, come ~ombattenti che partecipa!1o, alla lotta sociale non soltanto come spettatori, ·e no– s'tro massimo interesse seguire 'il corso degli av– venimenti e studiarne i loro sbocchi probabili, per muoverci anche noi intelligentemente 'in 1.1ezzoad essi ili modo che ogni movimento no– stro risulti il' piu efficace possibile a vantaggio della llausa di liberta e di giustizia per la qua– le combattiamo. ABBONAMENTI l:DITORIAL Nella Repubbli-ca Argentina.: Un anno $ 2.– .Sei mesi " 1. 25 Negli altri paesi: Un, anno, dollari 2.- BUENos AIRES Ogni copia, 10 centesimi per la Rep. Argentina 10 centesimi di dollaro per gli altri paesi ------------~------- I tempi della calma navigazione, sia pure con· tro corrente e quindi calma in modo relativo, sono passati. Kon basta piu, quindi, una orien– taziollf! generica ~ulla quale camminare, lottan– tto contro gE 1Jlementi avversi per l'impulso spontuneo di ciascun momento. La ragione deve sempre piu dorninare gli impulsi, per utilizzar– li e non per farsene trascinare 'inconsiderata– mente. E la ragione non pu6 attingere consiglio !'he dall'attento esame della si'tuazione, quale cssa si presenta rli volta in volta nei suoi con– tinui mutamenti, non per adagiarv'isi supina- 1nente, ma pel' padroneggiarla se favorevole e per contra~tmfa vittoriosamente se contraria. Non é il caso oggi, di parlare di una situa– zione favorevole. Si pu6 dire che essa non ci é stata mai cosi ,•ontraria come in questo momen· to poiché l'ingiustizia e la prepotenza tiran· ni~a non é soli1,nto il fatto della piccola mi- 11oranza padrona del potere e della ricchezza, e•imc é stato sempre, ma anche di vaste corren– ~i di masse, non soltanto pass'1ve ma am,ue aL·· tive, deviate contro il loro proprio int.ereS1>e dalla influenza <·.orruttrice del successo, ottenu– to in qllCst'i 11l+,imi tempi, attraverso la guerra e la reazione <le! dopoguerra, dal nefasto prin– cipio d 'autorita eontro la li berta. La caratter'istica principale del momento sto– rico che il mo11dosta attraversando in questo momento ci ~ombra proprio questo: una enor– me diminuzione dell'amore e del senso della li– berta una cresciuta sfiducia per questa, una tonde;iza sempre maggiore a credere risolvibili i più ardui problemi cd anche i minori per at– tto d 'autorita, con la forza e la violenza. E ci6 non soltanto frn coloro che beneficiano, sul. ter– reno politico ed economico, dell'uso del potere, -· il che sarebbe naturale, - ma anche, cosa mostruosa, fra coloro che tanto soffrono, im· potenti. dell'uso cd abuso del potere altrui. Va– sie eoliettivita, - nazionali e internazionali, di elasse e· di partito, - guardano alla forza ed alla violenza 11011 soltanto, (c'i6che sarebbe ra - gioneYole ed é inevitabile per le masse sfrut– tate ed oppresscj come ad una necessita di for– za maggiore per la propria liberazione, ma a11· rhe come a mezzi cli rappresaglia, di prepoten– za e di dominazione. •• Troppo lungv sarebbe studiare il manifestar– si di questa predisposizione psicologica nei va– ri fatti concreti politici e sociali. Piccole na– rionalita oppresse, che han lottato per decenni e qualcuna per ~ecoli per liberare se stesse, di· venute indipendenti per le sorti dell '11.ltima guerra, sono oggi ferocemente 'imperialiste e opprimono o te11dono a opprimere minoranze di altre nazionalita. Partiti ed uomini che han– no eroicamente lottato in passato per la liberta, giunti al potere sono i piu accaniti a soffocarla Helle catene e nel sangue, con l'adesione di no– tevoli frazioni del proletariato. Alcune classi proletarie, piu favorite dalla sorte nel loro pae· se. si rinserrano egoisticamente in questo, col Se si guarda il proletariato nel suo comples· so mondiale, mai esso é stato cosi debole od as– :ien'te come ora, eccezion fatta di tre o quattro 1iaesi in cui riesce ad avere una qualche in– fluenza, esclusivamente e superficialmente po· lit.-ica, a causa di circostanze esteriori del tutto p:1rticolari. La macchia cl'olio del fascismo si allarga nel mendo nelle forme dittatoriali piu diverse, in ambedue gli emisferi. Si va si.mprc piu. accentuando la dittatura onnipotente della plul'ocrazia intel'llazionale, al cli sopra delle frontiere, su tutti i paesi Crescono gli appetiti imperislisti dei varii Stati, tenitoriali e colo– niali. Malgrado tutti i convegni e conferenze inters'tatali, - che hanno l'unico scopo eviden· 1e di guadagnar tempo, volendo ciascun Stato mettersi in condizione di far la guerra con mag- • g-iori probaibilita di successo, - la guerra di– venta sempre più probabile e piu vicina. Alla domanda: u dove va il mondo 1" hen s'i potrebbe risp;1udere che esso va verso il suici– dio dcll'uuiai.i.:. u, che poi é la stessa cosa, ver– so il suo rimbarbarimento, verso la piu spaven– tosa sehiavitu delle grandi masse, verso l'an– nientamento del pensiero libero, verso il trion– fo più esoso della tirannide della spada, del da· trnro e della menzogna saldamente uniti per ~chia.cciare sotto il suo tallone di ferro tutti i popoli della terra. Se dalla traiettoria d ';m corpo in movimento si pu6 prevedere il punto in cu'i andra a cadere, tale appare il punto cl 'arri-,o degli .1vvenimenti sociali odierni, qa– to il loro attuale orientamento. Non altrimenti il pilota di una nave, e con esso tutti i naviganti che aspirano a giungerf: al porto desicforato é costretto a studiare il cor– so dei venti " delle correnti in mezzo a cui lo ha spinto la tempesta; e ci6 non soltant? teo– l'icamente ma praticamente, giorno per g10rno, sia per n:n essere sommerso dalle onde, sia per 110n essere trascinato sugli scogli, sia per non esser sospinto dalla bufera nel senso opposto nl punto di arrivo prefisso. E tanto piu si deve tener conto degli avven'imenti tempestosi in òalia dei quali si naviga, quanto piu il porto 1~uisi vuol giungere é in direzione contraria ai venti ed alle rorrenti predominanti. ' piu cinico protezionismo contro l'"m1migrazio– ne dei proletari degli altri paesi, in collabora– zione coi loro dominatori e sfruttatori. E cosi via I Per fortuna, pero, le leggi che regolano il movimento soci!!le in cui la vclonta umana ha cosi larga parto determinante, - tanto che é erroneo il chiamarle leggi, in quanto esse sono soggette a continue violazioni che le annullano, - non sono affatto come le leggi del tutto fa– tali che regollu10 la matcl'ia inertt. Nel campo sociale non v'é abisso, sul cui pendio non sia possibile un arresto, per l'intervento della vo– lonta, - volonta collettiva di masse, talvolta volonta di minoranze, e perfino, per quanto ra– rissimamente, volonta individuali. Riprendendo il paragone che facevamo all'inizio, non di r a– do nna nave chll venti e correnti· trascina.no con forza irresistibile verso scogli cli morte, a l– l'improvviso per lo sforzo unan·ime dei naviga· tori riesce a cambiare la rotta, sfuggire al pe– ricolo e riprendere il largo ve1-soil porto ago– gnato. Inoltre nel g'ioco molteplice degli inte– ressi delle tenr!cnze e delle volonta umane, nel– la varieta dei contrasti, -,cc. 'non v'é mai una divisione netta tra le forze, né una sal– <latul'a eomplc1a in ciascuna di queste. Le Rpaventose conseguenze delle tendenze disastro· se che piu sopr.'.J. abbiamo segnalato non minac– <'iano soltanto una classe, ma insieme forti. fra· zioni della classe opposta; vi sono forti ih:1-eres· si contingenti politici ed economici delle stesse classi dirigenti di alcuni paesi, che possono es· sere danneggiati dall'aggravarsi delle tenden· ze perniciose suddette, e spingerle quindi ad un certo punto ad opporvisi. Ci sembra che il gioco di tali interessi Eia quello che, per esemp'io, de· termina attualmente nel seno stesso dèile clas· si dirigenti o a queste infeudate o alleate, il fe· BibliotecaGino Bianco

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