Lo Stato Moderno - anno V - n.3-4 - 5-20 febbraio 1948

LO STATO MODERNO 87 il Benelux desidera evidentemente un loro completamento di natura economica. Dall'unione occidentale, specie in Olanda, ci si attende un maggfore incremento degli scambi e un gra– duale abb;SS"amento di tariffe dogana1i con Francia e Inghil– terra, .per facilitare il funzionamento deH'=ione doganale ap– pena nata con il Belgio e il Lussemburgo. * * * Bevin non menzionò i Paesi scandinavi. Ma la loro par– tecipazione ~ piruno Marsh~ll ·Hha ooinvolti automaticamente nell'interessamento per i•lprogetto franco-inglese. La Scandi– navia è in una posizione di isolamento geografico nei con– fronti dell'Occidente, cui si sente tintiman'lente legata, e in di– retto confatto con la Russia, dalla quale è tanto distante co– me civiltà e tradizione politica. Anche durante la guerra essa era isolata daJ.le Potenze ocoidenta!l.i e ravvicinata aHa Ger– mania. Oggi però la sua posizione si è aggravata, poichè con la Russia, dominatrice assoluta nel Baltico e confinante con la Norvegia ncll'Oceano Artico, la Scandinavia non ha nem– meno le affinità che aveva con la Germania. La virtualle per– dita defila Finlandia ha inoltre indebolito il blocco scandinavo, che deve tener sommamente conto della grande realtà sovie– tica nel!'avviare il proprio atteggiamento. Svezia e Norvegia tendono quindi ad un mantenimento di rnpporti economici con la Russ;a e i paesi occidentali, fii. dando ancoro nel distanziamento politico dai due blocchi per salvaguardare la propria indipendenza. Adesione al piano Marsha.U,nella sua struttura economica, e stretti legami com– merciali con la Russia: sono queste le direttive svedese e nor– vegese. La Danimarca segue a rimorchio, pur accentuando - perch~ in condizione geografioa migliore - il ,suo avvicina– mento alla Gran Bretagna. Il piimo Bevin non ha portato alterazioni in questo cam– po, a•lmeno finora. Da Stoccolma, da Oslo e da Copenaghen si è risposto offrendo completa la cooperazione economica, ma respingendo qualsiasi offerta politica. Solo un'alterazione .-e– !!;ionrule deve essere posta in indiretta relazione con i<l: discorso di Bevin: l'accentuarsi dell'interesse nei tte paesi per la co– stituzione di un blocco scandinavo. I primi di febbraio si sono riuniti a Stooco!:ma i ~ ministri svedese, norvegese e danese. U 23 si è avuta una nuova riunione dei mini•stri degli Esteri e del Commercio dei tre paesi ad Oslo. DaUa prima riu– nione più propriamente politica, non è uscito però nuEa di concrellO. Evidentemente anohe un l:llooco regionale è con– siderato un passo troppo grave nei confronti della Russia, che ne suoi riguardi p,ronuncia, più accentuati, gli anatemi ormai abituali scagl:iati contro il piano Marsh~ e contro il hlocco oociden tafo. Alla vigilia deìla riunione di Stoccolma, .infatti, la rivista Flotta Rossa ha definito blocco nordico una vera e propria ramificazione del blooco occidentale di Bevin. L'attacco è stato accompàgnato- da voci circa l'avvenuta conclusione di patti militari segretti con le democrazie occidenta'li, tendenti a trasfon,;are la Scandinavia, in caso di conflitto, in una base aerea contro la Russia. L'allarme dato da Mosca ha maggior– mente convinbJ gli scandinavi nella loro posizione di isola– mento e di distanziamento, riaffermata 1'11 febbraio dal rni– n'stro degli Esteri svedese, Osten Unden. I governi, d'altra parte, sono costretti a .-esistere. anche alia pressione del!'opi– nione nazionale, ,nella quale la propostia ·Bevin ha soope.rto aperte tendenze a soavalcaa-e il pantano della neutralità; tel' <lenze manifestate in specie dai laburisti norvegesi, coscienti del grave rischio dell'isolamento, che ha già costato alla Nor– vegia, nel J940, il coinvolgimento nel conflitto e l'occupa– zione straniera. * * * . La -Germania occidentale è stata compresa di fatto nel J)rogetto Bevin, poichè non è stata una mera coincidenza che il nuovo statuto amministrativo di F,rancoforte per la Bizonia e le conferenze di Londra e di Bruxelles abbiano seguito di po-. co il discorso def. 22 gennaio. Una integrazio111e con ,'Occidente europeo è profondamente sentita neUe zone occidentali da socialdemocratici e da cristiano-democratici: ma quel senti– mento è smorzato da serie e giustificate esitazioni, suggerite da,J pericolo della deHnitiva spartizione del!Ia Germania e dal– le mezze soluzioni aNeate per ciò che riguarda la concessione dei poteri stat~li ad autorità tedesche. fo Italia, le speculazioni politiche dei partitli di oppooi" zione hanno contribuito ad una precipitazione che non ha permesso una serena valutazione del discorso del milllistro bri– tanico. E' sfuggita l'essenza di quel discorso per rilevarne al– cuni aspetti mdlto incerti, perchè comodi al gioco tra governo e opposizione. Nel giro di poèhe· ore, si è quindi assistito a dichiarazioni di responsabiH, favorevoli al prog·ramma Bevin, e ripiegamenti dei medesimi dietro 1e cortine di nebbia del nostro contributo alla ooopera·zoine economica con i paesi aderenti al piano Marshall e con gli Stati del blocco orientale. L'episodio ha sveilato ancora una volta l'immiserimento della nostra vita politica, nella quale non si ama sceverare gli eie– menti fondamentali di una politica estera per sottrarli al gioco e a.Jlespeculazioni di parte. Si dice che si fa della politica in– terna in campo internazionale: ma in realtà si degrada la poli-· tica interna al servizio di giochi inter,~azionali alitrui, degra– dando contemporaneaRlente l'atteggiamento italiano nelde re– lazioni intenna7Jion~. al basso livello dellil manovrette pre– elettorali o di corridoio parlamentare. Per questo p~rticolare ambiente, l'Italia ha sperimentato direttamente, anche in occasione del discorso Bevin, lo scon– tro tra i due blocchi' nel suo seno. Mentre altrove, e nella stessa stam,,pa russa, 1a reazione ai piano Bevin non è stata così violenta come si poteva attendere, in I<talia.essa si è svi– luppata pienamente nella reazione oomunista. * "* * I russi hanno ripetuto cose note jnterpretando :itl piano Bevin come u.n'appendice politica ,del piano, Marshali: ma il commento più eloquente è venuto con la sconfessione de.i piani federa,listici danubiani del lieader bulgaro, Dimitrov, che indubbiamente, se approvati, avrel>bero offerto un. ult&– riore motivo per la creazione dell'unione occidentale. Si potrebbe pensare, che il cambiamento di metodo nel– la faticosa conqlllista della paoe generale, éui accennavamo agli .inizi, aibbia subito preavvertito effetti benefici. Quel cam– biamento ha cojnciso con una ,segreta e non ancor definita revisione della poHtica sovietica. Non sappiamo ancora fin dove scenderà taÌe revisione, prohabiÌmente suggerita dal pri– mo insuccesso registrato lo scorso autunno dalla tattica del rinvio _per stancare .l'avv!lrsario e :indurlo alil.emassime con– cessioni. Ma anche se non si trattasse di revisione radicale, iJ respko temporaneo attualJmente in corso diviene un e1e– mento prezioso per l'affermarsi di posizioni, capaci di pormi-e un efficace contributo ailLa stabilizzazione internazionale. BASll,10 CIALDEA

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