Lo Stato Moderno - anno V - n.3-4 - 5-20 febbraio 1948

7'l LU STATO MODERNU forme erano imprevedibili appena vent'anni fa: guerra parti– giana, resistenza popolMe, intreccio di quinte colonne ... Se il maggior problema del diritto internaziomtle nell'altra guerra fu que:Jo del:e nuove armi aeree e sottomarine, parzialmente regolamentato fra -:e due guerre, oggi i-1 di~itto internazionale riesce a mala,pena a dominare la questione dell'arma para– cadutista e del sabotaggio organizzato. Le frontiere fluttuano, i combattenti portano in cuore la propria bandiera, nemmeno !a lingua che parlano basta ormai a identificare la parte che hanno sce:to nella fotta. Come ,regolare la guerra partigiana? la resistenza popo– lare? Il vecchio diritto internazionale pone tutto ciò fuori le~e: bisognerà allora _impiccare, come si è fatto, tutti i par– tigiani quali banditi, e falciare la popolazione come se fosse _unesercito armato? Se sotto la resistenza popolare vi furono i movimenti di liberazione naziona:e organizzati per la prima volta dal Comintern, più a fondo ancora stavano quèlle condi– ziom obbiettive di frattura ideologica e politica che ha reso possibi::e l'organizzazione delle m&sse nel:a guerra civile. D' al– tronde sarà ormai inutile insistere sul vecchio diritto perchè ne[a guerra, come sempre capita, tutte •le parti apprendono ad usare le armi avversarie. Non solo la guerra di liberazione, questa forma di lotta che spezza le firontiere e gli Stati, è stata usata tanto da Est quanto da Ovest, ma la differenza fra guerra coloniale e guerra europea è crollata. La prima era cavalle– resca, quale s'usa fra uomini liberi e uguali, la seconda <Senza legge, ad arbitrio dei ~imi contro i barbari e gli schiavi. Le razze e!ette hanno pensato bene a introdurre i sistemi coloniali in Europa e le razze di colore ad apprendere i sistemi occidentali. La stessa lotta sociale, nel dopoguerJ"a tedesco, 'ha inse– _gnato a tutta l'Europa quei mezzi di guerra da sperimentare su scala molto più vàsta. Cooì, mentre la nuova tecnica di lotta e i:lnuovo spiritQ di parte avvampano tutto il mondo - e questo nostro tempo non è che un'effimera tregua d'armi; purtroppo, è inuti'le ingannarsi! - vi è una taçita polemica fra criteri di valutazione giuridica: tacita, tanto ormai la gente si disinteressa del diritto, sapendo benissimo che esso sorgerà su èon g:i avvenimenti. Le nuove esperienze si orientano verno l'elaborazione di un nuovo concetto del crimine internazionale; e in questa e:aborazione, atrocità di guerra e responsabilità d1 guerra tendono a confondersi. Il marxismo, non in quanto dot– trina, ma in, quanto paradigma cui istintivamente aderiscono grandi masse popolari, e per ragioni economiche e per ragioni culturali obbiettive, lavora a creare la coscienza dì un nuovo male, di un nuovo peccato: il peccato· del mercante e del ca,pita:ista che sarebbero rnsponsabili deJ.la guer-ra. In realtà è tutta una nuova esperienza morale che mette in crisi gli antichi criteri di valutazione. L'etica della vita associata sta spostando il suo centro dalla solidarietà nazionale verso nuovi principi: è in corso una evoluzione e una rivoluzione morale che ·ricorda quella cristiana: è la ribellione de:,e masse e la decadenza delle élites; è i1 rovesciamento dell'infrastoria nella ' storia: razze di colore e masse corrtadine e operaie, ,sorgono e gareggiano le une con le razze nordiche europee, le a:tre con le antiche aristocrazie, ohe emno state finora le uniche pro– tagoniste deUa storia. Le masse amorfe stanno diventando soggetto di diritto, gli schemi occidentali di questo sembrano spezzarsi'; dovranno flettersi per resistere, rinnovarsi per so– pravvivere, universalizzarsi per valere. Il grande problema del diritto internazionale è comprendere in sè la nuova realtà socia,e coi suoi sentimenti e le sue conseguenze. Certamente i conservatori non vorranno concedere la trasformazione del diritto; ma ogni sua estensione comporta un impr.evedibile ma imprescindibi:e mutamento. Vi è qual– cosa al di sopra delle parti: la civiltà da salvare oltre la guerra, l'uomo da salvare nel partigiano. La funzione dei conservatori è quella di sa:vare la forma del diritto, quel:a dei ri~oluzionari di dargli nuova vita. L'antica etica sta agoniz– zando e la nuova è appena nata. Il mondo cristiano· s'era abituato alla guerra: la -sua evoluzione liberale in questo senso è quasi mi:,lenaria. L'apice di tale evoluzione fu toccata nel « 5ecolo della storia », ma dopo d'allora i principi ascetici della democrazia e del socialismo, fra le opposte polarità del cristianesimo e del libera:ismo, lanciarono la loro offensiva contro :o Stato, contro l'antico diritto liberale, contro la rego– lamentazione deJ.la lotta. Eppure il diritto non può non essere che liberale; e l'impossibilità di trascendere la legge è din10- strata daJ.l'esperienza socialista-sovietica: Tuttavia l'istanza ri– voluziona-ria, l'istanza ascetica del:e masse ribelli non sente ragione. Certamente questa istanza, dovendo lottare ne;Ja lotta, finirà col negarsi: ma il problema non è questo: quale sarà la sua orma sul diritto internazionale, che intanto ha posto in crisi? La crisi del diritto internazionale Tispecchia la crisi del diritto in genere: ognuno di noi ne: suo problema morale sente che il mondo del diritto osciJ.lapaurosamente sui suoi cardini. L'istituto del veto nel.J'O.N.U. è l'espressione saliente di que– sta realtà: il diritto internazionale non è; o è soltanto a un crocevia, enimrna vivente. L'O.N.U. stessa - ormai è chia·ro a tutti - incarna la crisi de:.J'ordinamento internazionale. Nel tentativo di costruire un centro internazionU:e dotato di so– vranità autonoma, essa si è basata sulle grandi potenze; e ha sanzionato così il processo di disgregazione dei singoli Stati e l'evoluzione moderna della comunità internazionale. Ma nonostante la gioia dei vecchi democratici di tipo ottocen– tesco, l'esautorare gli Stati non è affatto un progresso verso• la pace. L'O.N.U. in rea.Jtà rispecchia la concreta situazione dell'attuale comunità internaziona:e, in cui soltanto l'U.R.S.S. e gli U.S.A. hanno conservato integra la ,propria sovranità, a scapito degli altri Stati. Il vecchio tipo di Stato europeo è crollato, ma la parabola che aveva condotto dal Comune allo Stato nazionale è ancora lontana dal suo vertice. Questo è il tempo di organismi semi-statali intersecati da organismi semi-internazionali: l'U.R.S.S. e gli U.S.A. sono appunto un esempio di tali organismi mondiali, le cui forze, le cui idee– si allungano come polipi sulla superficie terrestre: il tempo dei bizzarri incroci di sovranità, quale conobbe l'età dinastica coi suoi inclaves ed esclaves, si 1:iproduce oggi, mentre fa lotta punta da Est e da Ovest sul mondo unito. La lotta per il predominio mondiale investe infatti e attraversa e divide gli antichi ordinamenti stata.Ji: oggi i partiti song stati negli Stati; e •le Internazionali valgono ,più dei partiti. Così profonda è la crisi della comunità internazionale. Dinanzi ad essa, dentro di essa finora hanno dominato soltanto la paura e ,;a fame. Mentre -la paura non è stata tanto • forte da sostenere lo ~aro quo, la fame e ristinto vitale sono stati anche troppo forti e brutali nel rovesciare .J'antico diritto. Per costruire il nuovo bisognerà andare oltre la paura e oltre la fame. Del resto la paura è pericolosa: e~sa ha condotto l'America a un'invo:uziony mora.le e giuridica per cui il·pro, testantesimo si è staccato nuovamente dall'umanesimo e nel:a fotta contro il comunismo si risuscitano figure giuridiche e incapacità civili che ricordano i reati di religione dell'età d'oro· dell'Inquisizione. 11 fondo puritano dell'America protestante si incontra con lo spirito « castizo » del catto:icesimo contro– riformista. L'Europa liberale, invece, ha sentito il problema: Attlee, accusa{\dO D'U.R.S.S. di essere ,l'ultima paese del mondo nel campo del diritto, denuncia più che il fatto che– intende denunciare, la crisi ,giuridica e morale di tutta la comunità internazionale. Certamente la spinta che viene dal basso e dall'Est contro gli antichi schemi del diritto è gravida di perico:i: qualcosa di simi:e s'è visto nell'incontro del diritto germanico coI

RkJQdWJsaXNoZXIy