Lo Stato Moderno - anno IV - n.10 - 20 maggio 1947

LO STATO MODERNO 215 LETTEHE ROMANE CON 1 ORNO ALLA CRJSJ Ogni crisi. si sa, ha inizio con l'atto forma:e delle dimis– sionida parte del G-Overno;ma da un punto di vjsta, diciamo cosi, ufficiosole cose procedono sempre -in maniera abbastanza diversa,ocoorre ossia Tiisaliremolto addietro. Per questa orisi, in/atti, il campane:.Jo d'allarme ha cominciato a suonare la fa. mosasera in cui De Gasperi pronunciò il suo raruodiscorso al:oscopo di fare il punto sulla situazione economica e finan– ziariadel Paese; da a:Jora in poi qui, a Roma, è stato un con– tinuoe rapido susseguirsi di interpretazioni, di « si dice», di embra in questo modo oppure in quest'altro». Nei corridoi di Montecitorio, nelle redazioni dei giornali, ne!la direzioni deipartiti qualcuno anzi si era specializzato nel metter su e neldisfare nuovi mjnisteri, che avevano vita, s'intende, unica– mente dalla sera al:a mattina, e mo:te volte neppure tanto. Nel:afantasia di questi fertili « registi » i più autorevoli par– lamentari, l'uno dietro l'altro, hanno ricevuto l'incarico di formarei! nuovo G-Overno, è ne sono stati poi privati m ma– nieraa:trettanto arbitraria e capricciosa a distanza di poche ore; ma di questi bruschi e rapidi passaggi siete informati a sufficienzaanche voi, e non vale quindi la pena di ripetere a questo punto una cronaca a rutti nota. Quaggiù abbiamo dovuto fare i conti però con le varie , voci » romanzesche e gialle, messe fuori dai soliti buongustai delsensazionale ad ogni costo. Ad un certo momento si è an– dato così sussurrando della presenza addirittura in Roma di una misteriosa « miss~one » ang:.o-runeri~na, il cui fine sa– rebbe stato di controllare che la matassa si rupanasse in un determinato modo, secondo i gusti ossia e le preferenze di queiPaesi. Quando poi appaTVe su IU'Jl, ,gioma!e la notizia che in un Consiglio dei Ministri il conte Sforza aveva dichiarato di essere pronto a mettere a disposizione del Presidente del Consiglioil portafog:io degli Esteri se la sua persona poteva rappresentare un intralcio per gli ulteriori svi:uppi della no– stra politica estera, si è trovato subito chi affermava di essere al corrente del riposto e preciso significato da attribuirsi a quelle dichiarazioni. Il conte Sforaa, ,nientedimeno, avrebbe inoontrato· la di~approvazione dei G-Overnidi Washington e di Londracome uomo eccessivamente di sinistra; e poichè era nell'intenzione de[e democrazie occidenta!i di favorire la nascitadi un ministero orientato a destra, anche il Ntolare de: dicasterodegli Esteri avrebbe dovuto per questi specifici e precisimotivi sgombrare il campo alla nuova combinazione in 1i1 di svi:uppo. Inutile dire che si tratta di interpretazioni pri– ve di qualsias-ifondamento e - ciò che più conta - sprov– l'istedi senso logico; ne abbiamo vol<uto dare un saggio al finedi far conoscere attraverso quale mare tempestoso siamo do,11ti passare. In confronto, il settore dei partiti, che pure da quaxhe tempoappare anch'esso in tumulto e subbuglio, risulta addi– rittura quieto ed idi:lico. I socialisti di Nenni in questi tLtimi giornisi sono adunati in solenne assise; si trattava, anzitutto, di decidere sulla sorte furura dei Blocchi del popo!o. Come ricorderete,l'esperimento siciliano si è chiuso in totale perdita per i socialisti: su 29 seggi attribuiti al B!occo ben 17 sono andati ai comunisti, e soltanto 9 ai socialisti (i tre residui seggisono toccati a partiti di min-Oroon-to). Ne sono derivate numerosepolemiche, accuse di concorrenza sleale nei riguardi dei lo,·o compagni di éqt1ipe; da parte di diversi socia'.isti si Proc!amavaanzi la necessità di dare il bando una volta per semprea simili sistemi che si risolvono soltanto nella maggior g:oria de: partito rivale. Apparivano oltremodo preoet.:upati i deputati dell'Italia centrale e 1,ettentriona:e: con la situa– zione, infatti, o in Tçscana o in Emilia, se que: che è accadùto in Sicfoa si dovesse ripetere anche lì, c'è il caso che i depu– tati socialisti entrino in assai scarso numero nella nuova Ca– mera. Ma al momento opportuno, quando occorreva cioè fare sul serio e prendere le proprie decisioni, è mancato nuova– mente il coraggio; ci si è !lmitati a stabilire che d'ora innanzi i candidati socia:isti dovranno dar prova di maggiore disci– plina, non farsi vicendevo:rnente la lotta per le preferenze, oon il risultato di danneggiarsi con le proprie mani. Natural– mente il difetto è altrove: con un parrtito quale il comunista, inspirato ad un senso co51:I ferreo e rigido della disciplina, addi– rittura gerarchico, e che ricorda molto da vjcino il perinde ac caaaver, qua!siasi rnggruppamento po:itico democratico, dove t>redominano cioè le preferenze ed i gusti individuali, e non g;i ordini dall'alto, finisce sempre con il rimetterci. Il conclave dei ·socialisti è terminato, invece, con il noto patetico appello a!l'unità, che dovrebbe essere social-comunista tria che è ora– mai so!<tianto comunista, e con le consuete manifestazioni di compiacimento per i bei successi riportati dag;i altri. Decisa– mente, al punto in cui le cose sono ,giunte, i socialisti non riescono più a distinguersi dai comunisti, soffrono nei rigu3rdi di questi ultimi di un evidente complesso di inferiorità, assi– stono ai progressi conseguiti dai fratelli-~ivali quasi sempre ai loro danni con l'atteggiamento rassegnato e dimesso ili chi si è dmbattuto in concorrenti tanto più bravi di lui, e non rimane quindi più nuJ:a da fare; finiscono, insomma, con il trovarsi di fronte ai comunisti in un rapporto assai simi:e a quel!o dei nazionalisti ai fascisti. Alflche i nazionalisti afferma– vano di essere del tutto diversi dai fascisti, ma perchè e come era davvero diffici!e, per non dire impossibile, -scorgerlo; e quando infine Musso!ini vinse la partita, i nazionalisti a scanso di guai non ebbero altra alternativa se non chiudere bottega e sollecitare l'ingresso nelle fi'.e del partito rivale. Per quel che si riferisce ag;i scismatici schieratisi intorno a Saragat, si è stabilito, come avete visto, di riammetterne l'ingresso nel:a vecchia ditta, ma a titolo individuale, deci– dendo cioè caso per caso. Il provvedimento preso dev'essere interpretato come ferma roientita e oode retro ai vari tenta– tivi che qua e là si vengono compiendo per ricomporre l'unità socialista. AJ:a pari della Chiesa di Roma nei momenti più gravi de'.la sua storia, il Partito Socialista lta!iano non intende riconoscere che coloro i quali si sono a[ontanati dal suo seno abbiano fondato una ,nuuva O!l'ganizzazione e una nuova chiesa: si tratterebbe soltanto di .reprobi che ad un certo momento harino deviato e smarrito il retto cammino, e possono magari essere riammessi ne!l'ov.ile, ma in conseguenza di un singolo atto di pentimento e magari dopo un'opportuna qua– rantena. E' dubbio però qua.!e udienza potranno ricevere i « grandi cribel!i », i capi del movimento sedizioso; ad ogni modo sembra che un irrevocabi:!e anatema gravi soprattutto sui quattro nomi di Saragat, Ca!osso, Zagari e Bonfantini. Silone il qua:e, secondo che vi ho detto ne:Ja scorsa l~t– tera da Roma, era sul punto di lanciare un proclama per fon– dare un nuovo partito socialista, ha fatto, a quanto sembra, improvvisamente macchina indietro. Il proclam-n vedrà la :uce, a:meno per il 'momento; e sotto questi riglll'rdi il corso deg'.i avvenimenti appare del tutto mutato. Con il prossimo mese di giugno avranno principiu convegni locù ,nelle cìttà e

RkJQdWJsaXNoZXIy