Lo Stato Moderno - anno IV - n.7 - 5 aprile 1947

154 LO STATO MODERNO la disparità neUa loro distribuzione. Il livell.o dei redditi, in termini reali, perchè se la produzione è minore non si può distribuirne più di quel che si ha a disposizione. La disparità nella distribuzione, perchè non si può ammettere che i sacrifici siano sopportati soro da alcune classi di popolazione e da altre no. Si fa presto ad enunciare queste necessità. Ma ad attuarle è un albro discorso. Bisogna prendere tutta una serie di provoe– dimen/Ji, tra di loro integrantisi, i quali empiricamente portino, sia pure grossofunamente, a tale risultato. E diifatti fJ Governo con i 14 punti economici, un po' cedendo da una parte e un po' tirando daH' altm, si è deciso a mettersi su qtU/6ltavia. Sta– remo a vedere se si andrà fino in fondo. I precedenti non sono incoraggianti, 7wrchè preoccupati da esigenze elettoralistiche, i 11JO,Stri governanti hanno firu>raattuato una politica incoerente, che ha dato i risultati che tuUi osserviamo. E non bisogna continuamente e indiscriminatamente gon– fiare i reddifi variabili. Durante le feste natalizie il fonda salari è stato triplo del normale. Tutta questa l1Ul&\lO si è buttata sulle po,;he merci disponibili e ne ha fatto aumentare a dismisura i prezzi. Invece di curare il ma!e si sono adoperati i soliti panni– t:elli caldi calmieristici. L'espansione dei prezzi in dwembre si è ripercossa su quelli dei mesi seguenti con l'indennitià di con– tingenza. Acksso si è richiesto il doppio stipendio per Pasqua, e ci si è aocontentati, non potendo avere di più, del 50% di anticipo, che finirà per essere di ref!Plo, sulla gmti:fica di fine d'anno. E' facile presagire un ulteriore colpo ai prezzi. Possi– bile che non si riesca a capire che i prezzi si muovono mo;to più in fretta dei salari, onde da questa corsa i perdenti sono sempre i sd:arioti? Ma non basta, ripeto, contenere il fondo salari. Ifìsogna coJpi1fe, senza esitazione, t11tti i conrumi non strettamente ne– cessar·i. Bisogna che gli italiani, volenti o nolenti, risparmino. E se rion bastano tasse sarà d'uopo, ad un certo momento, giun– gere anche a forme di risparmio forzato. L'abolizione dei prezzi politici, di tutti i prezzi politici, non eso.' >u.so qu ello degli affitti bloccati, è un altro mezzo per arrivare a ridurre la spere– quazione nella distribuzione dei redditi. Come si vede, la via per arrivare alla salvezza della lira è lunga e difficlJe. Soprattutto ha bisogno d,el consapevole consenso di tutti gli italiani, djsposti a sacrificare i consumi superflui di oggi a favore della wosperitd di domani. L. L. Consigli di Gestione: L'esperienza sovietica La legge sovietica sul « contro:lo operaio nelle fabbri– che», promu'.gata dal Governo provvisorio operaio e conta– dino il 14 novembre 1917, è il provvedimento legis:ativo più :argo che si conosca nell'attribuzione di prerogative agli or– gani di controllo operaio istituiti presso • tutte le aziende industriali, commerciali, bancarie, navali, dei trasporti, di coo– perative, di associazioni produttive in genere, che si va:gono del lavoro salariato o dànno lavoro a domic:lio •· E' questa una de:Ie prime leggi emanate dal Cçmitato esecutivo centrale dei Soviet dei delegati operai e contadini (inserita ne: n. 12 del Bollettino ufficia:e): con essa era rico– no~ciuto e generalizzato uno stato di fatto che si era venuto c1eando, soprattutto presso l'industria pesante nei maggiori centri cittadini, nei giorni deTinsurrezione. 0 Prima' de!!a rivo!uzione di ottobre, il controllo operaio vigeva solo per poche aziende. Fu il partito bolscevico a far– sene fervente promotore, mentre i socialisti rivoluzionari ed i ~ocialisti democratici avrebbero voluto, per attuare una gra– du"le socia:izzazione dell'economia russa, che fossero dap– pr;ma uti!izzati queg:i organi di controllo nazionale che erano stati istituiti per far fronte alle esigenze be:liche. Ma la « pa– ritt:licità • di quegli organi era stata giudicata dai bo!scevichi un pericoloso impaccio per gl-i esponenti della classe lavora– trice. a favore del!a quale essi reclamavano invece i pieni po~d . La :egge del 14 novembre estendeva, adunque, le attri– buzic,ni del controllo operaio o'.tre che su:la produzione, ac– quisti e vendite, anche su:la parte finanziaria dell'azienda. Gli :Kt. 6 e 7 concedevano ai Comitati di fabbrica il diritto « di soiveg!iare la produzione, di stabilire il minimo di pro– duttività de:1'azienda, di prendere de]e misure per va:utare il prez10 di costo deg:i artico:i prodotti »; nonchè « di con– trollare, tutta · la corrispondenza di affari del:'azienda » in– sieme, u « tutti i libri e rapporti•· L'articolo successivo san– civa l'obbligatorietà, per i proprietari dell'azienda, de:Ie de– cision: prese dag:i organi de1 controllo operaio. Ma la parabo'.a seguita da· codesti Consig:i di gestione sovietici fu quanto mai rapida: nella sua fase ascendente così come m quella discendente. Sotto l'impulso rivoluzionario dei massimalistj, i Coruig:i di fabbrica raggiunsero in breve la piei.,izza dei poteri ne::a stessa gestione del!'azienda, più che nel controllo dell'impresa; ·però, nel giro di pochi mesi, vedremo gli stessi capi responsabili del partito bolscevico promuuvere un'azione per « lo svi!uppo di una nuova base da d;,rn a::a discip:ina del lavoro », azione che rapidamente distrutgerà ogni potere de: contro~lo operaio. La decisione del 9• Congresso del partito comunista russo (29 marro-4 apri:e 1920) non farà che formalizzare l'esautorazione, già tota:merrte attuata, dei Comitati di fabbrica; ai quali resterà soltanto l'onore e l'onere d'intensificare :a discip:ina del la– voro. A<lessi verrà definitivamente interdetta ogni ingerenza ne:I'impresa. Nà:e Lettere, che il « compagno • capitano Jacques Sadoul de:·:a Missione ml!itare francese in Russia scriveva ad Alberto Thomas da Pietrogrado e da Mosca, è possibi!e co– gliere una viva diretta te.,timonianza di questo réviie-ment de::a po!itica sovietica a riguardo de: controllo operaio sul– l'attività economica. Il 12 dicembre 1917 il compagno capi– tano scrive a: suo « caro amico » assicurandofo che, « per il controllo operaio, le diverse frazioni socia!iste non potranno impegnare la-lotta suI:a sostanza, ma solo su:Je moda:ità di ta:i trasformazioni », sotto pena di perdere la loro clientela. Senonchè, il 27 marzo successivo, troviamo :o stesso Sadoul annotare che ~ i commissari del popolo moltip:icano -le inter– viste, g:i articoli ed i co~izi per esporre le ragioni della ra· pida evoluzione compiuta dai bolscevichi... i '1).Ualiconsta· tano che bisogna riorganizzare l'industria, disciplinare il pro• letariato, obb:igar!o ad accettare l'autorità dei tecnici, a qua– lunque partito appartengano ». L'improvviso cambiamento si presta a facile bersaglio per le critiche degli anarco-sindacalisti, che sul terreno de· magogico trovano buon gioco per insidiare il prestigio de! governo provvisorio bolscevfoo. • Essi denunziano - rileva la stessa missiva del cap. Sadoul - all'indignazione popolare :o stupefacente linguaggio dei bo:scevicbi ». La cui reazione, del resto, sarà fulminea: « a Mosca non si parla da ieri - si legge in una successiva lettera - che deJ:a ripu!itura dei nidi anarchici, che è stata fatta dai bo~cevichi net:a notte sul 12 aprile a co:pi 'Cli mitraglia e di cannone. Trotskji è raggiante•· Trotskji è raggiante: quindici giorni prima, alla confe-

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