Lo Stato Moderno - anno IV - n.7 - 5 aprile 1947

152 LO STATO MODERNO RJDURRE LE SPtSE Il risanamento del bi'.ancio statale, condizione indispen– sabile per ·arrestare la lira avviata per la precipitosa ~bina de~l'inflazione, al lume de:le più recenti conc:usioni di eco– nomisti, finanzieri e uomini politici non è più considerato preva:entemente come un problema fiscale. Se si è potuto giustamente asserire che in Italia, dalla ma,t– gioranza dei cittadini, le imposte vengonO/ corrisposte in misura del tutto inadeguata (fenomeno del resto comune a lutti i periodi pos,t-inflazionistici), si deve anche ri'.evare che un riordinamento del!e disposizioni fiscali esistenti e l'ema– nazione di altre che si adattino a-:la particolare situazione economica attuale potunno, s;t, fornire più e'.evati gettiti, ma neppur lontanamente consentire il pareggio fra le entrate e le uscite de:Ja finanza st:itale. E poichè il deficit, qualunque sia il provento delle im– poste e tasse, rimarrà sempre ingente, non è neppure da sperare, nelle presenti condizioni dei mercati finanziari e del risparmio naziona'le, che lo Stato possa trovare nel cre– dito i mezzi per evitare la prosecuzione dell'inf.azione. In sostanza nessun p=-.edi~ fiscale potrà salvare la 11Wffl!)l!o, se rum ~•igiunga ad una forl!e contrazione delle ,i:Jese. Il problema dunque, oltre che essere di carattere economico, rive:a aspetti propriamente politici e sociali. · Secondo la recente esposizione del ministro Campilli, la spesa iniziaìe contenuta ne; bilancio di previsione per l' e– sercizio finanziario 1946-47 in 341 miliardi e 15 milioni, ha avuto variazioni in aumento per 554 mi1iardi e 985 milioni, per cui la spesa complessiva per l'esercizio assomma a lire 896 miliardi. ,Di questi, 350 miliardi, e cioè il 37%, vanno · imputati aUe spese per lavori pubblici ed opere di ricostru- zione; 90 miliardi rappresentano la spesa per mantenere il prezzo po:itico del pane; le spese per il persona:e delle amministrazioni statali ammontano a L. 167 miliardi e 406 milioni. Contro circa 900 mi:iardi di spese, stavano 148 miliardi e 55 milioni di entrate previste, che hanno subito una va– riazione in aumento per 137 miliardi e 945 milioni. Si è co– sì raggiunto un totale di 286 miliardi di entrate preventi– vate, con tin deficit di 610 miliardi per l'esercizio in corso, contro j 193 miliardi di disavanzo inizialmente considerati. Per i primi sette mesi lo sbilancio è sl'ato di L. 176 mi– liardi; e la Tesoreria vi fece fronte con i proventi del pre– stito della ricostruzione per milioni 145.206, con un incre– mento _del debito f:uttuante per 48.728 milioni, con una ecce– denza degli incassi sui pagamenti, per milioni 10.894. 1 Prima di esaminare i recenti provvedimenti fiscali, in– tesi ad incrementare sensibilmente il gettito delle imposte dirette ed indirette, è opgortuno considerare l'a;tro e!emento fondamentale, controverso e variamèrlte consrderato dai par– titi e dai loro rappresentanti nel ministero De Gasperi: il prob:ema della riduzione delle spese. Prima meta da raggiungere, secondo i democristiani, è l'abo1izione del prezzo po:_iticodel pane; reticenti e tenten– nanti all'adozione del provvedimento si mostrano invece i socia'.comunisti. Seconda categoria su cui incrdere: le spese per la rico– struzione e per le opere pubbliche. Un'attenta revisione ed una se'!ezionè di tali spese appare necessaria, perchè talune furono autorizzate sopratutto con lo scopo di dare lavoro a masse ingenti di rusoccupati, altre forse in dipendenza di fortunate pressioni che determinarono ·disparità :nel1' anda– mento deI:e ricostruzioni da. regione a regione. Certo si pone una- diffici!e alternativa: talune ricostruzioni ~ono un elemento fondamenta:e pe~ la rinascita economica del paese ed anche per migliorare le .difficili condizioni di vita de1':e popo1azioni di talune zone devastate dal:a guerra; ma un ag– gravarsi de:le spese .che conducesse l'inflazione a:Je più dele. terie conseguenze, porterebbe per altro aspetto una rovina economica ne:la nazione. Ptobabrlmente non sarà possibile sortire dall'incresciosa situazione senza l'intervento di aiuti stranieri che consentano di mantenere un determinato ritmo ne:le ricostruzioni senza portare lo scompiglio nella econo– mia del paese con la svalutazione monetaria. Per ora, in di– fetto di sicuri ed adeguati aiuti da;!'estero, una rich.izionedi questo capitolo di spe~ appare indispensabile per fa sal– vezza de:Ja moneta; e il Governo dovrebbe adoperarsi per una revisione ed una riduzione degli stanzjamenti, resistendo alle pressioni delle diverse categorie di cittadini e cli que[e regioni a 'beneficio delle quali anclrebbero le ricostruzioni. Per il personale delle amministrazioni statali una ridu– zione di spese non pare possibile, ed anzi taluni stipendi sono asso:utamente inadeguati. Una complessa questione si pre– senta tuttavia, che imporrebbe radicali -soluzioni. Dal 1937 ad oggi il numero dei rupendenti statali si è accresciuto da 600 mila e 1 mi:ione e 100 mila circa. li rendimento ed il ritmo di ~avaro di questo personale si è d'altronde sensi– bilmente 'ridotto anche in conseguenza de:J'orario unico, sen– za alcun interval:o, che praticamente comporta un'interru– zione a detrimento del lavoro da svolgere. Molti statali, nel:e ore pomeridiane libere, hanno altre occupazioni e cosi inte– grano lo stipendio; a'.tri no e si trovano in grave disagio economico. Una riforma fondamentale, con la graduale e:i– minazione di _molti di co'.oro che non abbiano cpichi di fa. miglia, appare indispensabile per portare le retribuzioni a live'.li che non favoriscano 'la corruzione e la neglfittosità. Si può affermare che questo è uno degli aspetti più preoccu– panti della vita nazionaie e che dalla soluzione òel pro– blema dipenderà in parte il rafforzamento e la rinascita cle:Jo s·tato o l'al~argarsi di crepe che pre!uderebbe a profondi som- movimenti. · Le paTtite passive del · bilancio deto Stato sono state considerate prima di esaminare un eventuale incremento de:Ie entrate, perché queste non :possono, pur con ie più avvedute e drastiche riforme fiscali, superare un determinato gettito, che si può ragguagliare ad una percentuale circa de: 25 % del reddito naziona:e. Questo, pur nell'incertezza delle più recenti indagini, è calcolato per ·gli anni 1946-97 in circa 2.200/2.300 miliardi annui; cioè comporta un gettito fiscale di 550 miliardi al massimo, contro spese preventivate per L. 900 miliardi. Incidere oltre questo· live:lo - dal quale si è -per ora .assai discosti - con le tassazioni, significherebbe provoc:ire una frattura nel campo deJ:a produzione ed uno squilibrio monel'ario. Giova ora esaminare i provvedimenti fiscali di recente deli-berazione e considerarne il prevedibile gettito, non tra· scur::mdo l'eventua,ità di altre tassazioni che possono essere prese in considerazione. L'attenzione deg:i Italiani si rivolge soprat.tutto ali'int· posta straordinaria sul patrimonio, tanto .più che· non si lè ri– tenuto dar corso contemporaneamente al cambio clella _mo– neta. Si deve ,tuttavia tener presente che il relativo gettito non si ,avrà, che in parle, all'inizio del 1948, per la iscrizione · .provvisoria salvo conguaglio, in _base alla dichiarazione del contribuente. La revisione delle. denunce,

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