Lo Stato Moderno - anno III - n.19 - 5 ottobre 1946

LO STATO MODERNO 453 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA CRONAC~E DEL QUARTO PARTITO Serbiamo questa locuzione, tanto per intenderci, sebbene sappiamo che essa non piace all'on. Giannini, il qua– le prevede che, se riuscisse la fusione coi liberali, il suo movimento non sa– rebbe forse più affatto il quarto d'Ita– Ha, almeno dal punto di vista del suc– cesso elettorale. La serbiamo, perchè essa è ormai invalsa nella considerazio– ne che fanno della cosa gli osservato– ri più interessati, cioè i giornali indi– pendenti. La cronaca è nota: dopo che i liberali Si sono fusi coi monarchici, l'assedio qualunquista ai liberali si è fatto anche più stretto; e sebbene cer– ti ambi,enti più raffinati del liberalismo ripugnino all'idea di un presunto de– classamento politico, l'opinione pubbli– ca comincia a guardare al qualunqui– smo con minor prevenzione: diciamo in particolare l'opinione pubblica antico– munista, sulla quale deve aver fatto ef– fetto la durezza veramente spietata con la quale Togliatti indica nel qualunqui– smo il fratello minore del fascismo, o almeno del più reazionario conservato– rismo. D'altra parte i qualunquisti sen– tono che crescono nella pubblica consi– derazione; e noi che non li amiamo ma che vorremmo evitare loro dei guai per lo meno ridicoli, ci permettiamo di consigliare loro di guardarsi da qualcu– no dei più grossolani errori del fasci– smo. Ricordate quando il fascismo co– minciò ad andare a caccia degli ante– signani e dei precursori? Fu, come tut– ti ricordano, il segno della sua palese inconsistenza culturale: ebbene, non sarebbe consigliabile che l'Uomo qua– lunque sospendesse la continuazione di una rubrica come quella « Tradizione e novità dell'iodea qualunquista: i grandi spiriti eropei ci guardano•, dove ad es. nella seconda puntata {18 sett.) si ap– prende che i precursori del giannini– smo sono Aristotele, Erasmo, Pascal, Spinoza, Montesquieu, Voltaire, precur– sore forse dello strenuo cattolicLsmo di Guglielmo), Kant (precursore del suo li– beralismo eudemonistico?), e altri an– cora ·che il tacere è bello. Inoltre il partito ha trovato or ora il suo, teorico in un originale filosofo del diritto, il professore partenopeo Alfredo Bartolo– mei, il quale spende le risorse del suo ingegno a cercar di determinare, con– tro Nietzsche e secondo Comte, il valo– re solidaristico del fronte dell'U. Q. (v. • Individualismo, Solidarismo, Qualun– quismo», ibid.). E' naturale che a simili finezze culturali i professori del libe– ralismo torcano il naso; ma i poliit.ici (e non hanno forse torto), guardano meno per il sottile: e si leva da più giornali di una non storica destra un coro d; consensi all'infzi.ativa pervicace del Prof. Giovannini, l'editorialista della Patria di Firenze, il quale (« Liberali e qualunquiisti », 13 sett.) continua con Giannini le trattative ideologiche e pra– tiche per l'intesa. Si pensa di sopras · sedere sulla questione fondamentale c!el n0me da dare al nuovo o futuro con– sorzio politico; e si dtsputa su due pun– ti principali: liberismo econom:co e lai– cismo. A rendere più acutamente attua– le quest'ultima questione è intervenuto il corrispondente romano della Tass, con la sua accusa al Vaticano cii vo– ler convogliare in senso cattolic)o tutte le forze della destra .italiana: ecco al– lora i monarchici, recentissimt partners dei liberali, proclamarsi cattolici ma non ispira.bili dal Vaticano (v. Italia nuova, 26 sett.); e Giannini sottolineare invece come pregiudiziale la rottura col tradizionale laicLsmo del vecchio libe– ralismo, ai fini di una buona intesa po– litica coi liberali (« Le trattative ];be– rai-qualunquiste», Uomo Qualunque, 18 sett.). Tutto questo dà un'idea abba– stanza chiara dei non eccessivi ardi– menti ideologici sui quali poggerebbe il quarto partito; ma in queste cose la perentorietà dell'idea conta meno che la fiducia in se stessi e nella propri::i importanza. Sapere ciò che si vuole e non sottilizzare; restare sulla terraf~r– ma del possibilismo. Perciò quando leg– giamo ciò che ci assicura uno dei capi– tani dell'industria privata dell'educa– zione nonchè deputato qualunquista, Michele Maria Tumminelli (« Liberali– smo dell'uomo qualunque•, nel Buon.– senso, 17 sett.), e cioè che il qualunqui– smo sta diventando idea universale, e che esso è • la terza colonna granitica della cwiltà occidentale •• a noi viene fatto di temere una cosa sola: che in mano a questi fervidi ingegni meridio– nali anche l'empirismo qualunquista, che è senza meno una delle sue quali– tà positive, e insieme la base di ogni accordo interpartitico, rischi di corrom– persi e di perdersi nelle nebbie del!~ formule esaltatrici. Se invece il qualun– qui.smo non Si allontanerà troppo dal– la genericità delle prospettive gianni - nesche (e. g.: • il fronte dell'Uomo Qua– lunque è il propulsore di ogni attività umana libera, pacifica, feconda di be– ne per raggiungere la felice armonia della collettività •) esso potrà certo , rappresentare quella « sana » volgariz-– zazione del liberalismo della cattedra, atta a raccogliere tutti i relitti del ò•.f– fuso edonismo piccolo-borghese italiia– no, nonchè i politici della stampa indi– pendente romana. E tra questi: M. Maf– fii, già direttore di grandi quotidiani al tempo del Minculpop, che preconizza il colpo di spugna sulle artificiose e me– schine discrimi.!llazioni fra gruppi e gruppetti della democrazia liberale per addivenire alfine .al quarto partito (« Quarto partito•, ne L'indipendente del {4 se,tt.); Santi Savarino, che nel Giornate d'Italia del 15 sett. (« Il quar– to partito, elemento di equilibrio») sot- tolinea i vantaggi reciproci dell'intesa, consistenti nella sacra unzione che il li– beralismo potrebbe dare al suo giovane erede, mentre questo gli recherebbe la dote della sua esuberanza elettorale; l'editorialista del Giornate di Sicilia (« Il .quarto partito•• 14 sett.), che pur pre– sentando le sue considerazioni con la prudenza del metodo aporetico, vede con occhio benevolo questo progetto chiarificatore di un forte partito, che porterebbe a responsabilità di figura politica il ceto medio; e che augura, nella fusione liberalqualunquista, la riuscita di un tentativo finora fallito agli azionisti, ai repubblicani, ai rico– struttori nittiani. (Sarà lecito a questo proposito far notare che, se non si vuol patire la più grossolanamente divulga– ta interpretazione marxista della clas– se come mera categoria economica, è chiaro che un partito unico dei ceti me– di non può sussistere, proprio perchè il ceto medio è troppo ricco di strati di– versi di sensibilità e di cultura, di for– me e di aspirazioni; e questo non sfug– ge ad uno. scrittore 'più fine, Manlio Lupina.cci, che trattando del « Quarto partito• nel Risorgimento liberale del 14 sett., consiglia di tenere distinti, sia pure in un patto di unità d'azione elet– torale, il linguaggio qualunquista da quello liberalè). Le trattative, comun– que, maturano; e non servirà a sm.on – tare l'entusiasmo dei parlamentari la doccia fredda di Nenni, che chiama • Inchiostro sciupato» quello che si sparge nei giornali a proposito del quarto partito, e che desidererebbe in– vece, per la nostra configurazione po– litica, una semplificazione di questo ge– nere: un partito di destra, carico del più ignominioso conservatorismo, e uno di sinistra: socialista, dice Nenni, ma vuol dire forse socialcomunista (v. A– vanti! del 29 sett.). CRONACA SOCIALCOMUNISTA Veramente Nenni parla di un « bloc– co•, piuttosto che di un partito socia– lista. Ma si farà questo blocco? Ogni mese scoppia la baruffa tra i due par– ti ti di sinistra; e le discussioni dei pri– mi g:orni di agosto sf sono riaccese in settembre; dopo la dichiarazione di To– gliatti all'intervistatore del Gazzettino, sui rapporti « francamente cattivi» .tra comunisti e socialisti. La Segreteria del P.S.I.U.P. si affret– tò sin dall'indomani a riversare (vedi Avanti! del 17 sett.) la colpa di questi cattivi rapporti sui comunisti stessi, e a sottolineare la necessità di un chia– rimento. E subito cominciò la sottile speculazione della stampa di destra, con le sue interessate lusinghe al riformi– smo socialista (ad es., « Tra socialisti e comunisti•, Giornale d'Italia del 17 sett.). In mezzo alla soddisfazione delle

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