Lo Stato Moderno - anno III - n.19 - 5 ottobre 1946

45Ò buito a porvi fine, si trova psicologi– camente sullo stesso piano dei molti uomini qualuhque d'Italia che ogni tanto tradiscono le loro nostalgie e la loro incomprensione del fenomeno dit– tatura, esclamando: « Se Mussolini non fosse entrato in guerra! ». Appare pure assai strano che il Ba– doglio che fu per tanti anni Capo di Stato Maggiore Gerierale dell'Esercito non dia una sia pur sommaria relazio– ne della sua attività e Si limiti a nar– rare come nell'aprile 1939 egli abbia fatto presente a Mussolini in un suo promemoria che le nostre forze arma– te non sarebbero state pronte ad inter– venire in guerra se non nel 1943. Che doi:>oquesto promemoria siano interv,e– nute l'alleanza con la Germania, di cui il re sarebbe stato informato solo a cose compiute (!), quindi la collabora– zione 'militare con la Germania in vi– sta del conflitto e infine l'intervento nel conflitto stesso, senza che il Bado– glio abbia ritenuto di dover dare le di– missioni in segno di protesta, può sem– brare quasi incredibile. Il Badoglio se la cava con queste ri– ghe veramente memorabili per un uo– mo investito ·di tali gravi responsabi– lità: « Ma tale decisione non avrebbe risolto la si.tuazione, chè Mussolini mai si sarebbe deciso a ritornare sulla sua dichiarazione inviata ad Hitler. Inoltre, l'abbandono della mia carica proprio nel momento in cui si era decisa la guerra, poteva essere male accetta nel Paese che aveva sempre avuto fiducia in me. Rimanendo al mio posto potevo impedire· decisioni errate, come pur– troppo era da aspettarsi da Mussolini, assolutamente digiuno di ogni cogni– zione m:ilitare. Questo concetto s'im– padronl talmente di me che mi fece mettere da parte ogni altra considera– zione. E cosi, con l'animo straziato da funesti presentimeqti, iniziai la dura via del .mio calvario che, disgraziata– mente, era pure il calvario di tutta la nazione» .. Ciò, secondo Badoglio, serve a spiega– re tutto: gli errori militari, dovuti esclu- tò STÀt6 M6btkNO sivamente al!e imposizioni politiche di Mussolini e di Ciano, portarono ai san– guinosi insuccessi 'del fronte occidenta– le e della Grecia. Dopo l'inizio cata– strofico di questa campagna, Badogl!o· Si troverà costretto 'a dare le dimTssio– ni e a sparire cosi dalla scena politica sino al luglio 1943. Quelle dimissioni gli permisero di 'Separare in parte le proprie responsabilità e di ritonare alla ribalta come l'uomo della situazione nella dittatura militare dei quaranta– cinque giorni. Del periodo intermedio, tra il novembre 1941 e l'estate 1943, non abbiamo nessuna notizia tanto che il libro si potrebbe più •correttamente intitolare Badoglio nella Seconda Guer– ra Mo-ndiale. Particolari interessanti leggiamo in– vece sui preparativi del colpo di Stato: sulla proposta di formazione di un go– verno politico avanzata dal Badoglio e respinta dal re, sull'origine della fata– le frase « la guerra continua », sul pro– getto dei gerarchi fascisti di costituire un triumvirato fascista, sul rifiuto di abdicare - ii primo di una lunga se– rie - da parte di Vittorio Emanuele III. Un punto invece intorno a cui deside– reremmo avere più diffuse notizie è quello che riguarda le trattative condot– te con gli Alleati in vista della conclu– sione dell'armistizio. Su queste trattati-' ve, infatti, e sulla dissoluzione -dell'eser– cito che all'armistizio seguì, sono già uscite molte pubblicazioni ad opera di alcuni dei maggiori responsabili, ope– re tutte che, se pure parzialissime per l'evidente gioco di scaricabarile che le domina, danno però neJl'insieme l'im– pressione di colpevole inerzia e di scar– sissima fantasia negli alti comandi mi– litari, Badoglio su tutto ciò quasi sor– vola, linùtandosi a sottolineare le gran– di difficoltà nelle quali il governo e 1'J Stato Maggiore erano costretti ad ope– rare e ad assumersi la responsabilità, coraggiosamente, della partenza del so– vrano e del governo per Brindisi, una volta « scoppiato» 1'8 settembre l'an– nuncio dell'armistizio, previsto solo per il 15. Con la partenza per Brin– disi si chiude la fase più delicata dell'attività del Badoglio; sul resto del- Leggete e diffondete la quale l'autore 11ma invece indugiare a 'lungo per mettere 'in rilievo i me– riti del suo governo nella difficilissima opera di ricostruzione dell'impalcatura statale frantumatasi 1'8 settembre. In realtà, sulle sue benemerenze in que– sto periodo si può essere facilmente d'accordo e riconoscergr{ if merito di alcune iniziative importanti quali, fra le altr~, l'istituzione degli Alti Com– missariati per la Sicilia ·e la Sardegna ed il ristabilimento dei rapporti con la Russia. Quanto aJla non del tutto soddis.facen te riorganizzazione dell'e– sercito, si deve però riconoscere ch'essa urtava contro enormi difficoltà· obbiet– tive, materiali e morali, dalla povert:\ dei mezzi a!Ja stanchezza delle popo– lazioni, dalla opposizione dei partiti alla 1nsufficient1e collaborazione degli Alleati. Domina tutto il libro urta coscienza esagerata dei propri meriti, specie d1 quelli acquisiti fra il settembre 1943 e l'occupazione di Roma, che rende il Badoglio incapace di valutare come la ,sua persona fosse comunque ins~para– bile da alcune delle avventure della dittatura mussoliniana e come quindi la sua funzione di uomo di transizione tra la vecchia e la nuova Italia si fos– se fatalmente esaurita con la libera– zione di Roma e l'avvento al potere del C.L.N. Tale incomprensione si tra– disce apertamente nella sua dichiara– zione ai sei rappresentanti del C.L.N. centrale, che in Roma liberata gli co– municarono la comune decisione di sostituirlo con !'on Bonomi: « Voi siete riuniti ora intorno a questo tav~o in Roma liberata non perchè voi, che era– vate nascosti o chiusi in conventi, ab– biate potuto far qualche cosa: chi ha lavorato finora, assumendo le più gra– vi responsabilità, è quel militare che, come ha detto Ruini, non appartiene ad alcun partito». Brutto spetìacolo quello del cantante che non sa ritirar– si dalle scene in tempof Ar. B. '' L,O STATO MODERNO " Ahbonamen~o dal 1 ° luglio al 31 dicembre 1947: L. 600 • Soc. An. RUSSO · EDITORE . MILANO C. C. Postale N. 3/30908

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