Lo Stato Moderno - anno III - n.16 - 20 agosto 1946

364 LO STATO MODERNO focata militarmente. La lunga serie degli scioperi, delle agi– 'taiioni ,e .delle insurrezioni 1.5.ioiUane comincia appunto J'll aprile 1861 con l'ammutinamento dei fornai palermitani, con– tinua con la crisi rivoluzionaria diel.1866, si riacutizza con gli 'scioperi minerari dell'agosto 1891 e isboo.canelle ,grlllli mani– ifestazioni del 1893-94 dei .fasci siciliani. ,La stori,a ipiù re– 'cente ,è nota, perchè è carafterizzata, nel primo ,dopoguerra, dal:Ia 'iDllpostazione della tesi autonomistica donsturzian'a .a:s– ~unta dal .Partito [)Opolruie,poi dall'esasperazione del C'entra– lismo fiscale condotta •dal Governo fasc.lsta e, ,negli ultimi tre •anni, ,dall'agitazione indipendentistica organizzata dai partiti 'separatisfi. L'attuate schieramento dei partiti Ora i principali partiti siciliani si orientano più o meno chiaramente in base allo spirito di questo travagliato periodo storico. Come si pongono questi orientamenti? Lo vedreml) faci:ìmente attraverso lo schieramento politico dei partiti. I partlti di destra, P.L.I. (Partito Liberale Italiano) e P.D.I. (Partito Democratico Italiano) con le loro appendici e i loro alleati, F.U.Q. (Fronte dell'Uomo Qualunque) e U.M.I. -(Unione Monarchica Italiana), pur obbedendo alle _ direttive delle centrali romane, sono espressione di forze di COI1$ervazi.one che si ,realizzano neEa partecipazione attiva alla <battaglia politica del!'aristocrazia isolana. Non dobbiamo <l}aturalmente considerare la posizione dei partiti di destra in ibase al:a tradizionale funzione delle forze rappresentate sul piano nazionale; dobbiamo vederle sw terreno -region~le: e quì le correnti aristocratiche e bqrghesi sono prevalente– mente liberali e lo sono in 5enso politico come professione di fede ideologica e come azione concreta, pur animando, per convenienza e per interesse di classe, altri atteggiamenti organiz~ti, specificatamente isolani, agenti al di fuori della compagine dei partiti di destra. Queste forzé di conserva– zione si richiamano ai motivi di pensiero che maturarono dal 1812 al 1860, ma che furono strenuamente com~attuti <hl romanticismo e dM mazzinianismo, cioè a dire al senso · e dNa· posizione della sicìmanità nell'ordine italiano. Sono dunque forz~ di cU:tura, di mentalità, di tendenza e anche di ambiente. Naturalmente sono unitarie; ma di un unitarismo sui generis, giacchè ufficial:mente, nonostante le crisi di me. todo più o meno palesi, sono contro il separatismo, mentre ufficiosamente trescano con esso e olandesti:namente agisco– no nel suo seno. Potremo eventuaumente richiamare a que– sti>proposito i vari contatti stabiliti, prima e dopo il confino di Finocchiaro Aprile a Ponza, tra liberali, democratici ita– liani, monarchici e qualunquisti da un lato e i separatisti dall'altro. I partiti di sinistra àssumono lo· schieramento ufficiale che coincide su per giù con quello nazionale. Dalle posizioni ed affermazioni moderate del P.D.L. (Partito Democratico del Lavoro), previ&entemente monarchico ma sinistroide in Sicilia, passiamo a quelle più decise del P.d'A. (Partito d'Azione), numericamente insignificante, del P.S.L. (Partito Siciliano del Lavoro) di Lombardo Pellegrino, da non con– fondersi con l'omonimo indipendentista, e del P.R.I. (Partito Repubblicano Italiano) sostanzialmente federalista. Abbiamo quindi il_ P.R.lnd. (Partito Repubblicano Indipendente), di colore separatista, e f estrema sinistra ~appresen~ta dal P.S.I. (Partito Socialista, Italiano), che ha raggiunto ultima– mente una certa importanza, e dal P.C.I. (Partito Comunista Italiano), che è debolissimo numericamente ma attivissimo politicamente. Tutta la sinistra si ispira in parte ai moti del 1866, sostanzialmente-- autonollllSti (P.S.L.-P.R.Ind.); In parte a qu_ellidel 1893-94, prevalentemente socialisti (P.S.1.-P.C.I.); J1 resto alla soluzione mazziniana del -problema italiano (P.R.1.:'unit;l. con particolari autonomie per le isole), modi– ficata in senso federalistico. Al centro abbiamo il P.D.C. (Partito Democratico Cri– stiano) e il M.I.S. (Movimento Indipendenza Siciliana), l'uno morta~e nemico dell'altro come sta a provare la lotta al– l'ultimo sangue tra A.:disio e Finoochiaro Aprile. La Demo– orazia cristiana è unitaria ed autonomistica e si ispira al pensiero donsturziano. Il M.I.S. è in parte separatista, in parte indipendentista, in parte autonomista, manife5tandosi nel suo schieramento ,correntisto1'iche (separatisti storici) rial– lacciantisi al costituzionalismo del 1812 e del 1820-21; cor• 'renti poUtiehe (federalisti) che si ispirano all'unitarismo del 1848; e correnti soolali (laburisti) che prendono le m_ossedal travaglio sooiale del 1893-94. Pér maggiore. !Precisione par– leremo 'di separatisti, di indipendentisti e di autonomisti\ intendendosi per sepa,ratismo la tesi della ·betta separazione dall'Italia, per tndipe-ndentis-mo la soluzione federalistica, per autonomismo la teoria dell'autogoverno regionale. Le elezioni in Sici:ia hanno elevato alla dignità di gran. di- partiti il P.D.C. con 642.737 voti e il P.S.I. con 232.698 voti. Il M.I.S., che presumeva di imporsi. a tutti gli altri partiti, ha avuto solo 168.143 voti. Complessivamente le forze di sinistra hanno avuto circa 5~.000 voti; quel!e di destra circa 575.000 voti; quelle di centro 810.880. Però da queste ultime bisogna togìiere almeno 9o.oqo voti che appartengono a.i cosiddetti separatisti di sinistra a loro .voita scissi, come vedrémo, in separatisti laburisti e in separatisti estremisti, questi ultimi comunisteggianti. Co1·renti e conh·asti in seno al M. I. S. Abbiamo visto che il M.I.S. è politicamente debole (168:143 voti) rispetto agli altri partiti e rispetto ~la idea che lha ,inalberato; ed è - diciamolo ,ancora - inicredibihnente disorganizzato. Abbiamo nel movimento (il qual-e tiene ad essere movimento, cioè unione e alleanza di gruppi poli– ticamente eterogenei uniti da un unico interesse immediato, piuttosto che pamt-0: ed è questa la ragione della sua debo– lezza) forze diverse che si raggruppano a destra o a sinistra a seconda de!la ideologia e del metodo. Le forze di destra sono tutte coalizzate nel cosiddetto M.A.S. (Movimento per l'Autonomia sici:iana) con sedé a Palermo, il quale non do– vrebbe essere classificato tra i partiti separatisti perchè ha una sua organizzazione a parte e muove da posizioni mode· rate; ma esso è il mascheramento del separatismo rivoluzio– nario o, se vogliamo, la seconda linea strategica die~o la quale si rifugiano e si trincerano gli estremisti finocchiariani quando spira cattivo vento e si delinea un pericolo serio (così è avvenuto per esempio dopo l'arresto• e il confino di Finocchiaro Aprile). Il M.A.S. è libenie e monarchico e fa ca,po al Duca d'Avarna e agli ex-onorevoli La Loggia e Guarino Amella. ,Le forze di sinistra sono raggruppate in vari nuclei divisi nel metodo, cioè nella linea politica, e .nella ideologia: il P.S.L. (Partito Sid:iano dél "Lavoro) con sede •a P.alenno, d•anon confonder&i oon)quelle messinese ,di Lom_– bardo Pellegrino (il P.S.L. è monarchico separatista); il P.L.S (Partito Laburista Siciliano), con sede a Catania, re– pubblicano separatista, di.retto dall'editore Concetto Battiato; P.C.S. (Partito Comunista Siciliano) con sede a Catania, osti:le al P.C.I. per l'antiseparatismo di Togliatti e di Li Causi; i C.I.S. (Comitati Inrupendenza Siciliana) in provincia di Catania, repubblicani separatisti; il P.R.Ind (Partito Re– pubblicano indipendente) con sede a Cltania, indipendentista, Esistono poi gruppi vari, ·non identificati, che agiscOno

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