Lo Stato Moderno - anno III - n.16 - 20 agosto 1946

U•--10 1 STATO MODERNO Unttl. z, spla~e~te che gli lin~lesl noo. possano più oram&1 !~ere UM pur Sòla inlzle,tlva di Wl po' vasto re– spiro senza dipendere daH:a benevola condisceridenza di un cugino la cul po– litica è a=a troppo dominata eta moti.vi .Intani, ta.Jora anche troppo con– tlngmti o di pura tattica e'lettorale; di una polltd.ca che, priva di quelle espe– rJenze e di quelle tradizioni ~ solo un lungo passato può fornire, è ancora in ua processo faticoso cli elaboraa:ione, ciò che non impedisce Mtavla in tanti ca– si ch'essa approfitti· de'lo1e ben comoda posizlone di facile critico deL!'operato altrui, mem.re non ci rlsu1'ta che essa abbia agito, di fronte ai fai'tl, molto mel(llo degli altri (Groenlandia, Islan– da, Pacifico, Cina e Corea tnsegnano). Nel recentissimo dibattito woltosi aa– la Camera del Comuni a proposlt<I' del noovl svdlu,ppl de1la questione palesti– ~e, gli oratori dell'opposizione, e In primo luogo Churchill, non haruio cer– to ·celato la il-oro preoccupazione e ia loro lmpa2l!enza di fu'onte all'atteggia– mento assunto dal governo americano circa Id nuovo piano proposto per la soluzione del problema ebi,aico, il quaile, come è noto, prevede .la sparti– zione della Terra Santa in quattro parti, una ,ara.ba e d una ebrallca, con amm.lni– liltramone locelle autonoma, mentre lo a~ù-e oostltùLrebbero dUe territori mi– sti, èlpendenti, per· le flname e le co– mwooazioo.1, dalla iammlnlstrwone di un governo centrale. n ,t'a,tto che il presidente 1\ruman, aoche se non ha proprio defioltiva.– ~ettte reeplnto tale plano abbia fat– to capke che lo coosiderava. pratica– mente inam >llcabl.le per la recisa op– posizione clie esso incontra niella cer– chia degli israeliti americani, ha ~rovo– cat.o una forte delusi«le nè bl'ttàtl\11ci. Non cl si può sottrarre all'dmpres– slone che considerazioni elettorali in– flulscooo anche troppo sulla condotta del 'pre9ldente. Io verità Ttuman si trovv. davanti ad un gra,w problenia: più volile egli è decisanente intervenu– to a favore dell'Idea di corurentlire im– mediatamente l' lmml@razlooe In Pa1e– stlna di 100.000 ebrei, co1 · pieno ap– poggio di m~ti clrcolil ·americani. Ma d'altra parte, parad06sahnente, a We.– shklgton vi è assai I)oco entusia– smo ipet" assumersi gli impegni fi– nanziari, e magari anche miliitarl, che l'esecuziooe di tale pi.ano comporta. Or<a, cinque m!Uoni dl voti di ebrei sono In gioco, voti che negJ.i Stati chia– ve, New York, Pennsylvania J.J, lltlol.ae Ohio,· potrebbero contribuire a far pen· dere la bll.ancia, al momento opportuno, da una parve o dahl'altra, In relazione alla p!ù o meno fondata reputazione di Truman come difensore od oppositore della causa sionistica. n discorso dt OhurchlJl, che inaspettatamente Bi è deciso a intervenire nel dlba.ttito, è 9tato al solito notevole, anclle iie in mol- ti punt4 passibile di molte risel've. La sua pre,a di poelz:lone a fuvore dena causa si,onlsl!a è tanto più· note-vole In quanto indipendente dat motiVi che 1- SPinmo gli Stati Uniti, verso i qUQli - tra l'altro - l'o~tore è stato tal– mente deciso da propugnare la rinun– cia del Mandato pal~ese da parte della Gran Bretagna a flWore dell'or– ganlzzazlone delle Nazioni Unite, nel caso che e9SI non intendano la necessi– tà di coUaborare fattivamente ad una soluz.lone. FINE DELL'U.N.R.R.A. Lit quln!Ja e probablillmente ultima conferenza dell'U.N.R.R.A. che ha ll'\IU• to luogo In questi giorni a Ginevra sttl tenitando, colla buOllla volontà del suo presidente La Guardia, di riso1vere lm difficile problema: continuaire, una vol– ta che l'istituzione a,bb!a form~ente cessato di esistere, quella cbe è stata sinora la sua attività. Si traua in fondo di eludere una decisione del Congres– so Amerloa«lO che, per r.agloni di po– litica interna, ha deciso per il 1• giu– gno 11>47, la cessazione del contributo ameri,cano all 'U.N.R.RA. e quindi pra– ticamente deld'istituzlone stllssa. Se è vero Infatti che I fondi messi a disposi– zione dell'U.N.R.R.A. provengono da 32 <Id.vene naz!OIÙ, eliccorne questi Vfflgo– no riparti-ti In base all'uno per cento del reddito nazionale di ciascun paese, ri– sulta chiara l'Importanza foridamenta– le della partecipazione americana. La IoghUterrn a i;ua volta che ha già spe– &o 150 mldionl dl. ster&e e che prevede per id prossimo anno Ull'a spese di 80 milioni di s.tel'lkle per l'occupazione e H coo.trollo dells Germania, non si sen– te di poter più soetenere 1m peso sl– mHe, mentire la Rw;siJa, dal canto suo, ba già un proprio slJStema di fornitu– re dl.rette a quei paesi che rientrano nella sua orbità. Cessati i conlrlbutl magglol1i, gli albri piccoli Stati non possono coll'l1nuare un 'attlvd.tà cosi gi– gantesca. E' UlllMlimemente rlconoséiu– to che in questo OlliSO I soccorsi del– llU.N.R.R.A. verrebbero pericolosamen– te a cessare, specie col perdurare del– la attuale crisi llillmentare mondiale. Se l'opera di SOCCOll"SO pot.esse venite contl.Duata almeno per tutto l'anno prossimo si potrebbe abbastama t14u– cio.samente contare che per allora tut– ti i paesi attualmente soccorsi ab– biano sufflcien,temente riassestiato il loro apparato produt:ti~ e la loro economia, cosi da potere assicurare il proprio sostentamento. Non essendoci ~peranza che Il Congresso Americano rltornt 9Ul!la sua decisione si tratta perllarito di cer~in qual modo l'o– pera In corso possa V8l1ir pr~ta. La Guardia ha sottoposto un proprio plano in proposito: esso prevede, oltre aJ.1a contilllU8Z!one, per mezzo di utfid Internazionali spedalizzati, de 11'assi- 1tema ai p,ro:liug'h l delJ.a gu~rra, la lot- ta contro le epidemie, il trasporto di viveri e di sementi e, fondamental– mente, l'istiiuziccre di un pa·r\.'icolare fondo Internazionale per la rlcostru. zione, In grado di anticipare i materi.a– li occottentl al paesi che ne abblnno b:SOgno. . ARGENTINA E GRAN BRETAGNA · Poo essere interessante accennare a,1. l 'attua.le sltua:z.ione dei ra,pportl anglo– ll'l1gent!ni per mettere in luce la pro• fonda b'asform82lionie wrliff;catasi nei rapporti. economici tra la Gran Breta– gna e l'Argentina nel corso di soli set– te anni. iPrima della guerra la totalità delle for.rovle, la maggior parte delle soclelù di assicuraZòloni e de:le banche aTgen– tiine erano di proprietà britannica; gli interessi di tall in•vestlmentl servivano a finanziare le forti lrnporta:1J!oni bri– tanniche in grano e carni. Durante la guerra {'Argentina ha conosciuto una notevole prosperità, cosi da trovarsi al. la fine di essa con un saldo creditore verso l'èstearo di ben 1835 milioni di do~ri, di cui buona parte (olt«-e 150 milloru di sterline) verso la Gran Bre– tagna_ L'Argentina vuole ora reallizare il proprio credito facendosi cedere dalla Gnn Bretagna parte de4 suoi Investi.– menti: dopo le banclle, nazionalizza.te in aprile, Peròn vuole ora n~allz– zare le ferrovie, attribuendo però ad esse un valore di 100 miL1oni di sterline mentre gli Ingiesi pretenderebbero al· !'.Incirca i 280 lnvesUtl nei quarant'anni di eeeo:-cizio(ne hanno già tratto 200 mlilioni' di Interessi). Non v'ha dubbio che il Governo argentino, oggetto di u– na gara di attenzioni tra Stati Uniti ed U.R.S.S., terrà fermo il proprio punto àl vista e non accederà a.i plano brl· tamidco secondo cui IJ debito di 150 mi– lioni di sterline dovrebbe venire saldato con l'eooedeaza delle esportazioni bri– tannàche In Argellltlna (20 nel 1946, SO n« 1947, addirlittura 60 nel 1947 e 1948). L.M. LO STATO MODER edito dalla S. A, RUSSO EDITORE. l\ULANO Via Meravigli '1 • Telefono 81-9'11 Direttori: Mario Paggi e Gaetano Baldacci vice Direttore: Antonio Basso Redattore -Capo: Arturo Barone Redattori: 'V. Albaslni Scroeatl, Ma- rio Bonesclù, Enrico Bonoml, LI• b~ro Lenti, Giuliano Pischel, Um· berto Segre, -Sergio Solmi, Cesare Spellanzon. l manoscritti non si reatttuiBcono Re1pomilbtle: GAETANO BALDACCI Autonzzaz:lone N. Il • P.W.B. Sbab!llmento 'l1ipograflço: Vll;i Seneto, 38

RkJQdWJsaXNoZXIy