Lo Stato Moderno - anno III - n.16 - 20 agosto 1946

tt> STATò MODERNO . 373 ima definizione ldel ca'Tahert•tedesco come d'un (Unmittf]lbares Eingretfen in das Le ben, che traduce immediatamente il pen- · 5ieTOnella 'Vita, è 1' espressione più perfetta ,de,ll'irfazionali-smo roman~ipicametne tedesco, è l'abbandono di ogni me– diazione concettuale, che darà poi i suoi frutti· di cenere e tosco, quando, l!ppunto, il primitivo sarà raggiunto. Ma Fitche non è solo l'antesignano dei più turgido· .e barooco naziqnal~mo tedesco, ,è anche ... il ,filosofo, il fPoeta, il sacerdote della vita come attuazione d'un d-Overessere c.:>ntro 1o 1 statico ies~ere, ,dell'educazione ,come Bildung, .wrmazione totaloe, del 1 la imi.ssione de11'uomo, de'] '<lotto, .della Nazione,• dell'umanità, come continuo perfezionamento spirituale. Fich– te assurge ad una visione etica e storicistica della nazionalità quando dice: « La natura spirituale potè estrinsecare l' essenzà dell'umanità soltarlto in molteplici gradazioni e negli indi– vidui e in quelle individualità• grantli e totali ché sono i pop-0li...; 6olo i::otui che ;1on ha Iies-sun senso di legge e di ordine divino oppure ne è irriducibile nemi~o, potrebbe osare un attentato contro quella· legge suprema del mondo spiri– tuale». E' per questo, per l'attuazione d'una missrone uni– versale di cui la Nazione tedesca era portatrice, che il fiore idella gioventù ,germani.ca , insanguinando H cam,pct di Lipsia, contribuì a far crollare l'Imper~ napoleonico. ' l\'ERDlNANDO VEGAS (Ccntinua) 'SINTOMIDI RIPRESA? I fatti eco,tomici, come è ben noto a coloro che se ne interessano con quotohe prepa1-azione;sono tra di loro estre– mamenr:e aggrovigt!iati. ::,o/IPper semptteitd di esposizione, tatwtra, ~n,.,uzza,iup i fatti, si 'etenV(Jno distmtamence in beu orctin,e le wu""1 (o •1.e ooncausej che ti c..let:erm1nano. Mai, però, bisogna atmentioare t ace,1ennatointreccio: è la t111ave Che qa ta spiegazwne di motti aooaa1menti eoono– lm1ci, per 8e stessi appurentemente incomprensioili. l.Jiamo uno sgual'do, ad elJ(3mpio,aUattuale nostra si– tuazione maustriaie. A seopnaa aei punti ai vista vi sarà chi pumera • airo sugli aiti costi .a.i proauzione, chi sulle /.1.illico,ta per la tr0$J ormazwne detta struttura bellica in quetta ai pace, chi suita_aefi~ di mar:ene prime, chi wgti intralci fmanzi,art,. chi sutw setopem aei consumatori e vra'aiscorrencto· l!.bbene, s, può aire elle tutti questi tatti assteme co11corronoa mantenere in un vero stato ai disagio la nostia i11aust1'ia: è a tJopo sciugtie,e, tmo per uno, i nod; 'dell ir.t1iwta sitwizione; µer atcu1ii ~urà ta<:i!eoµer.azfrme, rper altri l:Jisogneragiunge,~ anche ad azioni ai to-rza, ri– fichianao quef e/I.e e e aa rischiare in questi casi. Alti costi di proautione: è un fatto che i nostri costi, anche tenenap conto · itet cambio, sono più elevati di quelli altrui. Li7,euu,mo ai• materie prime e, ,specialmente, ai al-' 1CUne materr,e fcmaament<Ui per l attivi,a proauttiva, éome il carl:Jone.:Si n.ota, inottre, una disarmonia net 10110 appr(}VVÌ– gionamento, costec"hè il ritnw totale produttivo è conaizio– fUltO a<Uladisponibilità aetta maceria prima piif' scarsa. Basso è, poi, il rendimento della 'lnano et opera. Si pos– isono, è vero, trovare tutte le scuse possibili ed immaginabili 'per questo abbassamen.to di renaimento, ma la ragwn.e prin• ,cipate, non v è aubtJw, è il bw'cco a,ei tioenziamemi. ·:Si ca– lpisce che finchè non v · è cucun pericolo di essere licenziati, magari per scanp rendimento, assai difficilmente la pro• tluttività tenderà a tocoare i livelli preoettici. . Altro problema: quello del fmanziamento. In linea ge– nerale si può cune che le grandi azienite italiane, uscite più o meno indenni dal ciclon,e bellico,. non han'!() per il mo– mento bisogno di capitali per la rico~truzione.degli impianti. 'Le distrufwni hanno ina,;bb~mente inciso sugii impianti per I.e aziende maggiori; tut&ivia, ui è stata m~ speci.e, di compensazione interna la quale, globalmente, ha determi– hato un onere nemmeno iecaessivo per la ricostruzione. Piut- • tosto, per quanto riguarda gli impianti fissi, in alcùne aziende Bi pone il problema della loro trasjl)rmazione per le produ– s.ioni di pace. Ma è questo un problema che tocca solo una minoranza, ben oarat/;13rizzata, delle aziende italiane. Il vero f')ro,blema oggi -si pane per il capitale circolante, cioè per. quel capitate che serve a finanziare la produzione durante. fl ciclo di trasformazione ~lla ma~ria prima in beni pronti ; rer il consumo. Non sempre questo problema appare in mod-0 chiaro e preciso· La svalutazione monetaria è un fatto"';è\di ,erosione ael capita/,e circolanti}, per lo sfasamento tempo– rale tra i costi at proauzione .ed i· prezzi ai venaita. Mano a irumo, dunque, elle il ritmo proauttivo tende a no,rmatiz– lzarsi, aa parte delle singole azienae si manitesta · la richie- 6ta di un capitaJ,e circocante adeguato ai prezzi a!tuali. · Come procuMrsi. de1a:irofMsco per. il capitale ciµ;p, cola11ter'Non è certo possibile inaicare un'unica via. Le 17W– ldatità varia110a seaonct(! del tipo di industria, l entitd dei t;apitali richiesti, ta politica passata µer il fmanziamento. Ad l'Jsempio si_possono mobiJizza!'e .eventµati•scorte di prodotti Vimti, si puo ricon·ere ai finanziamento bancario e così via. Ma v'è un tipo ai finanziamento verso il quale stanno orien– 'tandosi /,e maggior~ az1enae italiane: l'aumento céi capitale, ,meaiante ,enussioni di azioni aUa•pari o con sopraprezzo da dare in o)Jziqne ai vecchi azionisti.•1n questo nwd-0 le aziende Bi . svincolano da troppo p1iessanti vinooli bancari e riprp1- i:lono l antica via dett autofinanz~mento. Nonostan(e i nwlti ostacoli che ancora intralciano l'at– ·tività p1'0auttivt1 del nostro paese ,sonq in fondo ottimista. ìDove è staio possibile si è lavorato sodo per il riordina– mento degli impianti distmt?i o danneggiati. L' afflu.<sodelle materie pri_me si fa più 1,egolare. Le vendite, ·specialmente lsui mercati est.eri, sono abbastanza attive. La produttivitd 'della mano d·opera, pe1· quanto ancora assai bassa, è in iento rialzo. Insomma: se il panomma ·industriale non offre ~ncora una visione completamente soadisfaoente (e sard sod– ldisfacente solo quanto in tutti i settori si lavorerà a pieno lritmo) certo s'intravvedono fin d'ora i primi sostanziali ac– benni ad una completa ripresa congiunturale- Queste otlimistiche afferma;,ioni non sono frutto di una troppo rosea visione del nostro futuro eoonomioo. Possono w:issere suffragate con parecchi dati. Basti qui solo ricordare qu l che avviene in· borsa. Dopo una interrotta disa,esd al-~ Ungtu, disC-!3sa che durava almeno da un anno e mezzo, da qualche mesè i corsi hanno 'decisamente invertito la loro ten– denza. Questo mut'.ln~nto 1di tenden:,,-i si può spi~ga1Y3in vari modi: distensione dopo il referendum e le elezioni pa– titiche, dubbi sulla solidità della lira, correzione per f ecces– siva discesa dell.e quotazioni e così via. Tutti eklmenti psi– cologici ·che, ad ogni modo,, non avrebbero potuto sorreg– gere il lungo e vistoso rialzo. La realtà è che questi ele– menti psicqlogici hanno servito, sì, da sprone per il' pri!'1o mdtime11to :•ialzistico,'ma il movimento si è poi appoggiato !su elementi positivi, latent-i da qualche tempo. E questi ele– rmenti pasitivi sono proprio rappresentati, dal migliorato ritmo ldella produzione. · •

RkJQdWJsaXNoZXIy