Lo Stato Moderno - anno III - n.6 - 20 marzo 1946

LO STATO MODERNO 127 proroga questa non solo vpnne decretata per tre anni e cioè sino al 30 giugno 1927, ma venne deciso che la percentuale degli immigrati dovesse essere fatta non più in base al cen– simento del 1910, bensl a quello del 1890, Con questa innovazione vinceva la tesi dei fautori del– !' emigrazione di sangue anglo-sassone, poichè verso la fine del secolo scorso !'emigrazione del Nord Europa verso l'A- merica era più frequente che non quella latina, che solo prese ad avere preponderanza tra il 1900 ed il 1910. Infatti secondo il censimento del 1890 gli italiani nelle Americhe del Nord non erano che 200.000, cosicchè la quota spettante non fu più di 42.056 per anno, ma scese a soli 3845 emi– granti. La legge fu poi successivamente prorogata e la si- tuazione permane. RAll\fONDO COLLINO PANSA LA CONFERENZA ANGLO-AMERICANA PER L'AVIAZIONE CIVILE L'll febbraio si è conclusa alle Bermude la conferenza anglo-americana per la navigazione aerea civile apertasi il 15 gennaio. L'importan?fl di questa conferenza non deriva sol– tanto da:la grande attua:ità dei problemi trattati, o perchè i suoi partecipanti rappresentano .Je due più grandi potenze aeree del mondo, ma anche e soprattutto dal fatto che la Convenzione internazionale sull'aviazione civile firmata il 7 dicembre 1944, J10n è ancora entrata in vigore. Di questa Convenzione e degli accordi sottoscritti alla chiusura del:a Conferenza di Chicago, a'.la quale partecipa– rono i rappresentanti di 52 Stati, già si è detto su queste colonne. E come allorà fu previsto, il punto molto al quale quella Conferenza era giunta, sia per il contrasto ang:o-americano, sia per il mancato arrivo della delegazio– ne russa, non venne superato neanche in seguito. A tutto il 24 gennaio scorso, so!o la Po'.onia, il Paraguay, il Nicara– gua e la Turchia avevano ratificato la Convenzione; e poi– chè questa entrerà in vigore dopo che 26 ratifiche saranno state depositate, ben legittimo affare ogni pessimismo. Per quanto avversari in campo aperto, volendo g:i Stati Uniti assicurare al!a loro più grande produzione aeronauti– ca del mondo, la maggior libertà possibile di traffico, preoc– cupata la Gran Bretagna di riservarsi almeilo le rotte im– periali minacciate da cosi forte concorrenza, interessi comu– ni e genera!i inevitabi:mente spingevano i due Paesi ad in– tendersi. Tanto più che, in assenza di meglio, il loro traf– fico aereo continua ad essere rego!ato da un accordo con– c'.uso nel 1937 e divenuto, per forza di cose, estremamente limitato e superato: basti pensare ad esempio che a ciascu– no dei due paesi è concesso di compiere non più di due voli alla settimana attraverso r At!antico del Nord. Non è a caso dunque, se la Conferenza venne tenuta a::e Bermude che, come si ricorderà, agli inizi de!la guerra furono cedute in affitto agli Stati Uniti per 99 anni dalla Gran Bretagna in cambio di cacciatorpediniere. Ora queste isole rappresen– tano anche tanti aeroporti in mezzo a'.!'At!antico sul'.a rotta aerea Stati Uniti - Europa: l'accordo sul loro uso doveva co– stituire il primo nucleo di un accordo genera!e sui vari pro– blemi, e soprattutto sulla definizione di ciò che dovrebbe essere un giusto ed economico costo per il trasporto dei passeggeri e per il no'.o. Da notarsi a questo proposito che dopo una settimana di discussioni a Nuova York, l' Intema– tional Air TrtmSpOrt Association, cui spettava in modo spe– cifico quest'ultimo compito, aveva sospeso le trattative in attesa dei risultati de:la Conferenza ~le Bermude. Questa mise in luce ancora una volta le differenze di ve– dute tra i due Stati. Mentre il colonneHo Baker, capo della de'.egazione statunitense, insistette suta necessità di sbaraz– zare il campo dai preconcetti, dalle bardature e dalJe limi– tazioni de:!'anteguerra, i rappresentanti britannici insistette– ro che l'aviazione civCe doveva svCupparsi « su!'.e basi di una sana economia e con pieno riguardo per le legittime aspirazioni e gl'interessi di tutte le na'zioni "· Tuttavia le tesi apparvero subito meno in contrasto che a Chicago, e gli uomini animati da una maggior buona vo:ontà. Su tutti influivano e la passata esperienza e l'impellenza degli inte– ressi comuni e la necessità di giungere ad un accordo. Da parte americana, la difesa de!la « quinta libertà» (diritto di un aereo straniero di caricare e scaricare tra due punti in– termedi del suo vo'.o) era sempre più palesemente diretta a salvare almeno per il momento il principio teorico, ma a permettere in pratica ogni sorta di eecezioni. Da:!'altra par– te, sul conciliante atteggiamento inglese inP.uiva il consta– tato miglioramento de'.la produzione e de!!' organizzazione aeronautica internazionale. Dopo le incertezze iniziali e la divisione deJ:e opinioni se l'industria ed il traffico aeronau– tico convenisse lasciar'.i sostanzialmente a!la iniziativa priva– ta oppure allo Stato, quest'u'.tima aveva finito con il pre– va'.ere, sia pure con limitazioni in certi casi anche forti. M,.es– sasi su questa -strada. la tenacia britannica aveva finito con l'aver ragione de!'.e difficoltà, ed il programma del governo, pubb:icato in un Libro bianco, ed ancor più il discorso alla Camera del denutato Ivor Thomas, segretario par:amentare del Ministro de'.l'Aviazione civi'.e. hanno rive'.ato un ambi– zioso piano che per il 1947 e 1948 prevede un gran numero di moderni aerei in servizio nelle vie imperiali, transatlanti– che ed europee. Ora è chiaro che le discussioni condotte fra il più gran– de se)!reto a'.le Bermude. Jo furono da parte britannica so– prattutto con lo scopo di evitare che la concorrenza tra le due aviazioni civili si ,risolvesse in una !?llerra aperta, a ba– -se di, sottocosti e di sussidi antieconomici; da parte ame– Ticana ci fu invece la preoccupazione di togliere il maggior numero di limitazioni possibili a que'.la piena libertà di traffico eh' essi intendono assicurare alla loro produzione. Ne sorti al solito un compromesso, di cui eccone i .punti più -importanti: 1) Le tariffe per trasporto aereo tra punti diversi dei due paE>sidovranno essere sottoposte a revisioni governati– 'Ve; 2) Ciascun pae~e sarà llbero di determinare la freauen– za delle proprie linee aeree: 3) n principio cosi detto della '« quinta libertà » sarà apnl'cato ·subordinatamente ar.e nor– me che possono essere stabilite in casi partico'.ari; 4) E' sta– to tr~cciato un « pro)!:ramma ini7ia'.e di linee aeree mon– <liai( d'interesse reciproco per la C:ran Bretal!na e ~li Stati •Un'ti: 5) Le basi aeiee date in affitto da::a Gran Bretaima Git'.i S•àti Uniti saranno aperte al!'uso civile non appena ,noss'bile " pnrch"' tale mo possa contribuire ad uno svi– luppo generale dell'aviazione civile. Un accordo an11:lo-amer'cano di ouesto 11:enerecostitui– sce. senza dubbio, un irrande avvenimento intPrnR7ionale ed anche, a mio parere, un notevo'.e successo deCa diplomazia 4111!'.e<e. Tuttavia occorre dire, ~ontrariamente a ouanto è 6tato diffuso. che esso non c<1stitui!'Ce un vero e proorio ac– corrlo. La conferen7a rl~'le Bermude aveva un CATattereuf– ficio,o e non Jll;n;<teria'.e. e non era· in izyado di nri>nde;e deci-sioni, ma so;o· di aprire la via per un accordo bilaterale. f:NRICO SERRA I I

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