Lo Stato Moderno - anno III - n.6 - 20 marzo 1946

ADbOll4fflento ,,., un anno: L. "° a,uano - FOTo Bonaparte N. 118 Telefono 14.811 conto corrente postale N. 1/lffl . Esce il 5 e il 20 di ogni _mese LOSTATO MODER ' ORJTJCA POL1.T1CA EOONOMIOA E SOCI.A.LE Anno Ili - N. 6 li{ 20 MARZO 1946 ' Una copia L :,m SOMMARIO ARTURO BARONE: Prime elezioni pag. 121 VITTOR: Internazionalizzare la nostra politica e1tera . » 122 ARRIGO CAJUMI: Risalire la corrente SILVIO NEGRO:.ll Concistoro e l'Italia RAIMONDO COLLINO PANSA: Appunti stori- cici sull'emigrazione ENRICO SERRA: La Conferenza anglo-ameri– cana per l'avia,;ione civile · IDA VASSALINI: Per il Movimento /ederali- 1ta europeo EMILIANO. ZAZO: Nicolò Tommaseo, oggi L. L.: Iniezioni di ottimismo 123 » 124 • 126 • 127 » 128 129 » 131 NINO PITTALUGA: Il commercio di tran,ito · per la ripresa economica italiana pag. 132 EMILIO TACCANI: Grandezza e decadenza del controllo dei prezzi in'Italia » 133 UMBERTO FORTI: A scuola con gli americani • 134 VITTOR: Pregiudiziali e obiettiui • 136 GENEVIÈVE TABOUIS: Ricatto o gu_erra: . . l'Europa di ieri • 137 'DOCUMENTAZIONE: ' I compiti post-bellici dell'economia sovietica • 139 RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA • 139 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA » 142 NOTE QUINDICINALI • 143 P R I M-E EL E Z I o·N I Finalmente, dopo tante discussioni e tanti con– trasti spesso solo accademici, la leggé elettorale per la Costituente è stata votata dalla Consulta, appro– vata dal Governo e firmata dal Luogotenente: il 2 giugno, il popolo italiano potrà finalmente decidere liberamente .del suo destino, eleggendo gli uomini destinati a rappresentarlo nell'Assemblea Costituente e scegliendo contemporaneamente la forma istituzio– nale del. nuovo Stato italiano. In attesa di questa giornata decisiva della loro sto– ria, gli Italiani si apprestano a riprender confidenza con la non del tutto semplice tecnica elettorale attr11- verso l'esperimento delle elezioni amministrative; qua e là, in _431 comuni della penisola, con netta prevalenza di quelli dell'Italia centro-meridionale, e fra questi dei comuni minori, la battaglia elettorale ha già dato i primi risultati. Premesso che sarebbe difficile, o almeno prema– turo, trarne conclusioni di carattere definitivo per il risultato g-enerale· delle elezioni amministrative e tanto meno per quello delle elezioni politiche, ci sembrano però lecite alcune prime constat;i.zioni. Sono, una volta tanto, constatazioni favorevoli; e su alcune di esse possono concordare tutti i partiti sinceramente democratici { veramente desidérosi di por mano alla lunga e faticosa impresa della rico– struzione e di far rientrare l'Italia nel concerto delle nazioni ci vili. Prima constatazione: l'ordine 'è stato perfetto e in nessun luogo seriamente minacciato; il famoso disordine elettorale, incubo e pretesto (e talvolta speranza) di tanti Itali;ni in buona e in mala fede, pare, per ora almeno, soltanto uno « slogan » pro:: pagandistico di tempi passati. Seconda constatazione: l'affluenza (\egli elettori alle urne è stata di quasi 1'80 per cento; in molti comupi tale percentuale è- stata muolto superata, }e donne hanno votato in misura eguale e talvolta su– periore agli uomini .. Ciò induce a sperare che gli Italiani comincino effettivamente ad acquistare una coscienza elettorale, ossia la coscienza di detenere ciascuno una parcella uguale di quella sovranità po– polare che deve investire di sè tutta la vita .dello Stato, di ciò che i Latini chiamavano significativa– mente « res publica ». La larga partecipazione delle donne alle urne avrebbe, se sarà confermata nelle successive elezioni, un significato ancora più g.rande; essa segnerebbe a scadenza più o .meno breve la fine della minorità sociale della donna italiana con ttitte le immense ripercussioni di carattere politico

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