Lo Stato Moderno - anno III - n.6 - 20 marzo 1946

134 LO STATO MODERNO visto come un tale controllo abbia favorito irrazionali de– viamenti: portando l'attività produttiva alla ricerca di pro– dotti che potevano sfuggire al vincolismo, e provocando per– fino l'aumento dei costi di produzione e di distribuzione, e, in ogni caso, un grave peggioramento qualitativo dei beni. Nelle nostre contingenze odierne tuttavia va ricordato che non si può passare d'un tratto al metodo liberale tanto più che in questo tormentato dopoguerra la ricostruzione si presenta profondamente difficile per la carenza dei pro– dotti. Quindi la pootica di graduale sganciamento dal re– gime vincolistico che ~embra adottare il Comitato prezzi A. I. risponde ad· alti criteri prudenziali, nell'intento- di ac– compagnare l'economia in questo periodo di transizione, che possiamo chiamare di convalescen7Ja, sino al raggiungimento del nuovo equilibrio, evitando repentine mutazioni e scosse. L'essenziale è però che una volta conquistata la libertà, non si facciano passi indietro. A prescindere da tutto ciò dobbiamo piuttosto rilevare con soddisfazione come i prezzi di borsa nera abbiano ini– ziato un movimento di tlffettivo sensibile regresso: cioè il primo passo verso la ,normalità. EMILIO TACCANI A SCUOLA CON GLI AMERICANI Molti scolari. . L'altapercentuale di frequenza negli studi superiori non e - di per sè - indizio sicuro di civiltà. Basti rammentare lo stato di saturazione raggiunto, pri– Ula de)!:a guerra, in alcuni paesi balcanici. In Romania o in Bulgaria era divenuto normale per la massa dei giovani pro– seguire ,gli studi universitari dopo que!li liceali. Dai più re– moti paese!;i di montagna gli studenti, anche di condizione molto disagiata, piovevano a Sofia: spesso vivevano misera– mente, dormendo in cinque o sei per stanza, ma studiavano: studiavano di tutto, da Zagubena Stanka - loro capolavoro letterario - alla microbiologia, e aUe funzioni di variabile complessa. A che scopo, e con quale esito, in molti casi, Dio solo lo sa. Alcuni pessimisti sostenevano che quello era il mezzo più sicuro per provocare uno .sconvo:gimento sociale; che in tal modo si preparava una massa di spostati in equili– brio instabile, pronta a volteggiare come pesantissimo maglio sulla pericolante impalcatura sociale. In realtà nessuno ha po– tuto assistere a tale effetto catastrofico, e non c'è chi possa dire come sarebbe andata a terminare la cosa, perchè un crol– lo più repentino ha offuscato la scena con la polvere di ben altri ca!cinacci, e ha sepolto quel destino inquietante « sotto la guardia della grave mora ». Questo sia detto perchè non suoni adulazione da parte di noi 1 vecchi signori molto decaduti, il compiacerci del se– guito ,grandissimo che gli ,studi superiori hanno in America ove un settimo dei giovani e delle ragazze in età universi- • taria frequenta effettivamente le scuo!e superiori. Solo venti– cinque anni fa tale frazione era di un ventiquattresimo: bel progresso, come si vede. Ma la vecchia Università americana - a tipo strettamente accademico come quelle europee - messa davanti al bivio (se respingere come inadatti a studi superiori molti dei giovani che premevano alle sue porte, o spalancare invece i cancelli rendendo facile e pratico il suo curricolo) ha scelto ,giudiziosamente la seconda via, favorita anche dal fatto che del milione e mezzo di studenti, o,ggi di– stribuiti -ne:Je millesettecento istituzioni di higher learmng, la metà frequenta istituti privati. Del resto anche la pubblica istruzione ignora in quei paesi il sistema accentratore che prevale in Europa: non vi è un Ministero dell'Educazione che detta degge; yi, è solo un JJfficio Federale per l'Educazione, con funzioni in gran parte consultive. La costituzione affida i servizi scolastici ai 48 stati, e questi emanano solo leggi generali, abbandonando alla cura deEe autorità locali - responsabili verso l'opinione pubblica locale - l'amministrazione, i .programmi, e ciò che si riferisce all'esercizio effettivo delle scuole. ' o e Molte differenze fra noi e loro. Queste, ed altre differenze, rendono difficile per noi in- tendere la scuola americana: .. Cominciamo dalla struttura base, che è diversa dalla nostra: in America la scuola elementare dura sei anni (dal pri– mo al sesto grado), e la media - sostanzialmente unica - altri sei: dal sesto al dodicesime. Come da noi, lo studente entra a scuola a sei anni, e ne esce a diciotto: pare la stessa cosa, ma non è così. Certe proprietà aritmetiche non valgono più e 6+6 è diverso da 4+8, per varie ragioni. In primo luogo c'è la questione della fonetica che nella scuola di lingua inglese è più complicata, sicchè - per quanto riguarda ,la prima conoscenza de:Ja lingua madre - sei anni di elementari americane, valgono i quattro nostri. Poi c'è di mezzo il lavoro. Per un evidente ideale sociale - cui si accompagnano altrettanto note possibilità - anche nelle scuole secondarie, o high schools, sono state abolite •le tasse. Le scuole ,private sono frequentate solo dal dieci per cento degli sco:ari; alcune sono destinate a chi desidera pagare, altre sono confessionali - specialmente cattoliche - o sperimentali. I giovani di condizione non agiata che frequentano le scuole seco~darie si dedicano spesso a qualche altro lavoro, si guadagnano <lf\ vita. Questo costume si è talmente diffuso che spesso Javora anche chi non ne ha necessità; ne vie.ne che lo studio è più diluito nel tempo, mentre il lavoro, cioè la vita vera, comincia prima. Perciò lo studente che esce dalla high school non ha ancora la cultura <lei nostro-licealista « ma– turo », e deve paragonarsi invece a quello in possesso di una licenza ginnasiale. Uno svantaggio senza dubbio, ma qualche bene ne deriva, come da tutti g:i svantaggi: in quel contrap– punto scuola-vita il giovane forse matura meglio, in modo più omogeneo, alla vita, e - talvolta - alla cultura medesi– ma: in men ristretti orizzonti di tempo e in età più avanzata, lo studente del mondo nuovo è messo in condizioni più fa. vorevoli per intendere èerte opere solenni - non importa 5e di poesia o di scienza - a cui noi talvolta convitiamo spiriti ancora un po' acerbi, generando cosi stanchezza e tedio, in luogo di venerazione. Ed ecco un'altra conseguenza favorevole: nell'educazione americana manca perfino il fondamento mentale per quella distinzione troppo netta (spesso venata di antichissimi punti· gli e pregiudizi) fra.teorico e pratico. L'intellettualismo austero ma - in certo senso - limitato che caratterizza la migliore educazione secondaria e 6uperiore europea, è quasi ignoto in America. Così è fiorita laggiù --in piena naturalezza - quella

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