Lo Stato Moderno - anno III - n.5 - 5 marzo 1946

• LO STATO MODERNO 107 GRANDEZZA E DECADENZA DELiA DISCIPLINA DEI PREZZI (Continuazione dal numero precedente) Era poi veramente difficile, per non dire impossibile, poter arrivare ad un aggiustamento sommario a, cui ancorarsi, perchè - a parte ogni considerazione sull'inflazione jn atto, - i prezzi, nel loro continuo divenire, sono, non solo conca– tenati l'uno con l'altro, ma sovente addirittura in circolo chiuso. (Infatti il -ritocco di un prezzo provoca l'alterazione del costo di produzione del prodotto derivato e questo, di– rettamente o indirettamente, quello del primo: è cosi una cateha senza soluzione di continuità per cui, se si opera con concetti puramente contabili, i prezzi non' farebbero che rincorrersi l'uno con l'altro). Pretendendosi di seguire unicamente concetti « scola– stici » e « politici » si finì a trascurare il divenire reale della situazione, cosicchè il divario tra prezzi ufficiali e prezzi di mercato, malgrado gli interventi di regolamentazione e di vigilanza, peggiorò enormemente, tanto che si ,assistette al diminuire de:le disponibiltà razionate, contro una certa lar– ghezza di scorte sul ..mercato nero. L'affermazione, allora in voga, che i prezzi giusti fossero quelli fissati ~ tecnicamente • cioè sulla base di elementi positivi e che non si doveva tener conto delle situazioni delle aziende sfasate, ebbe nella vita concreta un peso molto relativo. Il Fin qui abbiamo delineato la teoria. Ora pos~iamo domandarci come il C. N. P. abbia agito in pratica· per l'assestamento dei costi di .produzione e fa deterrni– minazione dei prezzi ufficiali. Possiamo subito dire che di massima si è ricalcata la vecchia via, operando: - o· sulla base di un costo di fatto determinato dal « con– trollato » e tagliato dal « controllore »; - o discutendo il prezzo fra il « controllore • e il « con– trollato » come si farebbe su di un mercato, con la diffe– renza che là si trovavano da un lato in ,presenza di persone esperte aventi un interesse personale vivo e pratico e dal– l'altro di funzionari che, per quanto coscienziosi e diligenti, sono pur sempre dominati dalla ·mansione di ottemperare a norme prestabilite. Cosi, in definitiva, malgrado la pesantezza della docu– mentazione contabile, il prezzo usciva dopo lunghe discus– sioni e attese di corridoio; nel frattempo però la fluidità del– la situazione imponeva già la riaccensione di una nuova pratica poichè i costi di produzione si erano andati mutan– do profondamente, senza considerare che la « borsa nera » sempre più si imponeva. Nei casi nei quali le imprese furono sottoposte a con– trolli minuziosi, le situazioni davano luogo a discussioni 'che si trasclnavano per mesi e mesi senza raggiungere risultati concreti. Infatti i tecnici tendevano ad operare sui soli dati che risultavano dai registri e si rilevavano cosi, stante l'in– flazione monetaria, dei costi già superati nella realtà ali'at– to stesso del loro accertamento. I controllori tendevano in– somma a fabbricare un costo facendo riferimento a « post~– riori » ad una produzione ottenuta in un determinato, circo– s~ritto periodo di tempo, in uno stabilimento _rappresentativo di una situazione pressochè normale ed omettevano di pren– dere per base il ritmo prevedibile della produzione in corso e ciò si spiega perchè la produzione già conseguita eia un dato certo documentabile, mentre per quella prevedibile - benchè molto pii\ vicina alla realtà - tale risultanza non poteva evidentemente ·desumersi .da nessun registro: e quan– do si mette in discussione il dato de!la. produzione è tutto il comp:esso dei costi comuni (dalle spese generali, agli in– teressi sul capitale) che entra in gioco, poichè i costi unitari sono per l'appunto ottenuti dividendo le spese per la pro– duzione. D'altra parte di giorno in giorno i vari centri in Alta Italia venivano danneggiati dall'offesa bellica, o smontati dall'invasore, o cessavano di funzionare per mancanza di materia prima, di energia, etc. e, se del càso, dalla 'èorag- giosa lotta c:andestina. , · Di fronte ai controlli l'industria si vedeva costretta a contrapporre memorie su memorie, tendenti a dimostrare che l'equo prezzo non poteva essere ricavato Ùnicamente da quanto poteva scaturire materialmente dai « costi consun– tivi», ma occorrevu soprattutto tener conto di una serie di considerazioni che hanno sempre avuto un peso uguale per lo meno a quelle strettamente contabili. Tutto ,c;iòsorvolando sul costo finanziario, gravante sul bilancio pubblico e sociale, ·di una struttura burocratica qua– le fu queJ:a del C. N. P., quando in precedenza poche per– sone e funzionari avevano pensato a sbrogliare la matassa per l'intero territorio dello stato. • Venéndo al merito delle norme sul calcolo• dei costi, ri– cordiamo che il C. N. P: prescrisse l'obbligo alle aziende di tenere una contabilità ordinata secondo un preciso schema al fine di consentirgli di effettuare i controlli. Alla vigilanza sull'applicazione di tali prescrizioni dovevano/ essere investite le organizzazioni -di categoria, le quali, però, anche perchè nel frattempo erano state poste in fase di liquidazione per lasciare il posto a costituendi Coil!itati Industriali, non svol– sero azione alcuna: la grande impresa, che aveva già in atto i suoi metodi contabili, continuò a seguirli incuranfe del!Q schema <;ornmissariale,mentre la piccola impresa per lo più ignorava persino in che consistesse una tale contabilità che esulava dal giornale-mastro. Queste prescrizioni in definitiva, altro non furono che un adattamento del similare ordinamento tedesco, e noi non staremo ad entrare nei singoli dettagli di tecnologia e nelle critiche che diedero luogo: solo rileveremo, dal lato tecni– co, qualche evoluzione. Tipico fra tutto il problema dell'am- mortamento. . ✓ Ribadito il concetto che nella determinazione delle re– lative quote ci si doveva attenere a criteri tecnici, indipen– dentemente dalle quote calcolate in sede di determinazione del i'isultato di bilancio ovvero dalle quote ammesse dal– !' amministrazione fiscale, si presumeva ohe gli ammorta– menti tecnici andassero riferiti ad un valore degli impianti al costo di acquisizione -degli stessi alla data del 1940 e che tale valore dovesse essere tenuto fermo per tutto il periodo dell'ammortamento. Stante la situazione fluida e dinamica dei costi e dei pr~zi, era ovvio che con· ciò si voleva· di– menticare che la funzione essenziale ed economica deg;i am– mortamenti è quella di permett'ere la ricostruzione ed il rinnovamento degli implànti, che con il tempo si logorano o restano superati dal progresso. ' . Altra questione: amm'esso il diritto di esporre l'interesse sul capitale investito nella produzione, si è voluto però con- •

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