Lo Stato Moderno - anno III - n.5 - 5 marzo 1946

Abbonamento per un anno: L. 480 MIiano - Foro Bonaparte N. 46 Telefono 84.613 conto corrente postale N. 3/1467 Esce il 5 e il 20 di ogni mese LOSTATO MODER CRIT1CA POLlTJ.CA ECONOMICA E SO01ALE Anno III· . ~; 5 MARZO 1946 Una copia L. 2U SOMMARIO MARIO PAGGI: / vivi e i morti . Il « Movimento democratico repubblicano» LIVIO PIVANO: Politica conwdina . GIA "LUIGI BARNI: Realtà storica della resio- pag. 9i 99 » 100 ne i" Italia » 102 SANDRO MIGLIAZZA: Il processo di Norim– bersa ed il diritto intPrna:io,wle . GIOVANNI LANDRlSClNA: Sblocco dei licen- » 103 ziamenti e ris(ll1amento industrio/e » 10 1 1 L. L.: Epiloso della lotta finanziaria t.rn Londra e Nuova York . » 106 I VIVI E Il processo di assestamento della vita pubblica italiana continua e, forse, comincia a chiarificarsi. Dal Congresso del Partito d'Azione è nato il Movi– mento della Democrazia Repubblicana. Ma mai come in questa occasione sembra sia lecito e._ necessario mettere in guardia contro una troppo facile e sempli– cistica applicazione del principio « Post hoc, ergo propter hoc». Il Congresso è stato il I?_retesto, l'astu– zia della storia, possiamo dire l'ostetrico che ha risolto bruscamente (e, per certi casi di coscienza, brutal– mente) un lungo e faticoso processo di .gestazione che ormai però esplodeva da tutte le parti. La lotta tra il finalismo e la 'politica, tra il « socia– lismo » come mito ingenuo, e la democrazia come costruzione concreta dello stato moderno, da studiare e fondare nei suoi istituti concreti e per il soddisfaci– mento dei bisogni e delle aspirazioni sto?icamente determinate dalla società moderna, doveva giungere al suo epilogo superando ricordi sentimentali di lotte comuni, e considerazioni di opportunità tattica. È sempre tempo per le affermazioni delle ragioni della chiarezza e dell'ordine concettuale, specialmente in un paese come l'Italia tradizionalmente legata a con– cezioni mitizzanti, e specialmente in un momento c~me questo in cui la politica delle sinistre pare av– viata a scontare in un colpo gli errori di un anno. La facilità con cui i partiti di sinistra dopo avere, per lungo tempo e con ostinazione degna di miglior causa, combattuto contrp il referendum istituzionale, lo hanno poi accettato, ottenendo in cambio una ironica rinuncia al voto obbligatorio che era a tutto vantag- EMILIO TACCANI: Grftlldezza e decadenza dPi prezzi . G. MORPURGO TAGLIAl:lUE: Prospettive /e• pag. 107 deraliste » 109 GENEVIÈVE TABOUIS: Ricatto o suerra: /'E11- ropa di ieri OPINIONI: Ipotesi per 1,, concentrazione democratica VJTTOR: Clausole e realtà RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA RASSEGNA DELLA STAMPA 11'ALIANA NOTE QUINDICINALI I MORTI » 112 » 114 » 115 • 116 » 117 » 119 gio della fondazione della democrazia italiana, dimo– stra in modo che non potrebbe ·essere più appati– scewte quanto bisogno ci sia ancora di lavorare sui concetti, di chiarire le idee, di battere sui problemi generali, di affrontare il problema della formazione di aggruppamenti politici maggiormente efficienti. Il manifesto redatto dal Movimento della Democrazia repubblicana può essere un buon sintomo che ci si avvia a trovare la strada giusta. La sua definizione strettamente politica, il rifiuto d'ogni considerazione che non sia strettamente legata alla realtà attuale della vita italiana (e ✓che può parere persino ecces– sivo e troppo rigido in un paese di fantastici e di sentimentali, come l'Italia) ci avverte che anche da noi comincia ad uscire dalla ristretta cerchia .degli specialisti la nazione della autonomia del problema politico. Sarebbe tuttavia in grave errore chi ritenesse che l'aver trovato una esatta impostazione della vita po– litica italiana di oggi esaurisse la questione. Ora, proprio ora e soltanto-.ora - con grave ma non de~– nitivo ritardo - comincia la battaglia definitiva tra le forze della vecchia Italia e quelle della nuova, tra quelle forze che vogliono esaurire lo sfox:zo -e il dramma di un quarto di secolo in una restaurazione pura e semplice, e coloro che con quello sforzo e da · • quel dramma vogliono svolgere le premesse di una società più libera, più giusta e più civilmente ·e te– cnicamente ordinata. ... r

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