Lo Stato Moderno - anno III - n.5 - 5 marzo 1946

• • • 108 LO STATO MODERNO tenerlo nella base del tasso ufficiale dei buoni del tesoro, trascurando preordinatamente <li considerare l'evidente Teal– tà che all'industriale il capitale costa assai di più di quanto non costi allo stato, percM il mutuante in questo caso sop– porta rischi assai più elevati di quelli che egli correrebbe aoquistando titoli di stato. · Emanate le norme per il calcolo dei costi di produzione e le istruzioni riservate per gli esperti, il C. N. P. ebbe suc– cessivamente a precisare qualche "ulteriore concetto in con– trasto con la situazione, quale quello di stabilire che i costi variabili in funzione della diversa utilizzaziobe della capa– cità produttiva azienda:e, dovessero essere riferiti al volume della produzione norma<le (l O semestre 1943), cioè al vo– lume di un'epoca nella quale l'industria doveva fronteggiare i consumi per tutto il territorio nazionale, non ancora spez– zato in due. Anoora, in rapporto al fatto di essere in guerra, escludere le spese di pubblicità, mentre è noto che in pra– tica queste organizzazioni di propaganda tendono a conser– varsi in efficienza anche quando ia loro utilità immediata sembra essere superata. ••• , Dal!e statistiche dell'epoca che contrappongono le co– siddette quotazioni ufficiali con quelle di merèato libero, si.possono dedurre mo:te interessanti osservazioni. Prima fra tutte la sensibilità dei prezzi di borsa nera, contro l'assurdo assoluto rigidismo dei, prezzi di calmiere. Ma a parte questo • fatto, va notato, ad esempio, che il pane spuntava già nel dicembre 1943 prezzi di mercato assai alti, mentre nel corso del 1944 non subirono un ulteriore forte aumento in quanto la produziÒne dei cereali ne:la pi~ura del Po potè ess~re distribuita solo nell'Italia settentrionale. E' noto, poi, come in molti paesi di campagna le difficoltà dei trasporti provo– carono locali temporanee situazioni di abbondanza, a danno dei grandi centri cittadini, per cui si addivenne su larga scala al confezionamento del pane bianco, destinando fa cru.= sca ali'a'.i;Jlentazione del bestiame. Analogalnente dicasi per il riso il cui prezzo ·di borsa nera rimase nel corso dell'anno abbastanza costante, mentre la situazione si aggravò con rit– mo progressi.Yoper lo zucchero·, il burro, il lardo, le uova, il sale, ecc. • Isb"uttiva è anche la disamina in ordine ai prodotti in– dustriali, i cui prezzi ufficiali subirono, nel corso de:!'annata, . Ai nostri abbonati offriamo l'abbonamento cumulativo con: L'!CR0P0LI a Lire 79~ • L'abbonamento può decorrere d<!_ qualaia11i giorno • un solo aumento medio del 40-50 % , mentre quelli di mer– cato ·per lo più salirono a livelli vertiginosi di settimana in settimana. Contro un prezzo commissariale per lo zolfo di L. 1500 alla tono., alla .fine del!'anno 1944 le piccole partite •vendute clandestinamente tra speculatore e agricoltore toccarono la base di L. 85 al lçg, cioè di L. 85.000 alla tonn., per poi sa– lire sino alla cifra iperbolica di L. 300.000. E fu facile gioco, perchè le fonti produttrici di Romagna si trovavano · nelle linee della guerra combattuta, cosiochè le disponibilità erarto circoscritte alle partite che erano state occultate. In media, però, i prodotti industriali in borsa nera, sem– pre alla fine del 1944 - inizio 1945, spuntavano un prezzo 10/20 vo!te superiore a quello ufficiale. Va altre~ aggiunto che mentre per ottenere una partita per mezzo delle asse– gnazioni regolari occorreva svolgere numerose multiforme pratiche ed attendere mesi su mesi per ottenere i visti di competenza, quelle di disponibi:ità non regolare offrivano l'enorme vantaggio di essere di p1onta consegoo; quindi po- • teva essere ancora conveniente pagare carissimo e ritirare quanto occorreva sul momento, invece di attendere proble-· maliche ridotte consegne fu ture. Per non esorbitare dai limiti preposti nel presente as– sunto, non ci inoltreremo nell' ana:isi del fenomeno, solo os– serveremo che il divario fra prezzi ufficiali e prezzi di mer– cato era in rapporto a molteplici cause, concatenate una con l'altra, cause che vanno <la'.lo slittamento monetario già in atto, dal precipitare degli eventi militari, all'assottigliarsi del– le disponibilità dei beni, alla deficienza e rischi dei trasporti. ·Ma accanto a queste considerazioni, stava altresì l'influenza del tutto negativa di un eccessivo rigorismo della po:itica dei prezzi e della loro ostinata conferma ma!grado l'inelut– tabile peggioramento della situazione produttiva. Infatti, ripetiamo, la grave contrazione della produzione industria!e nell'Italia settentrionale per l'opcultamento di scor– te contro il .pericolo deJ:e requisizioni, per l'esaurimento di importanti materie prime, nonchè di combustibile, -per J'.ab– bassamerito del rendimento Javorativo de)la massa operaia in dipendenza de:le interruzioni provocate dagli atarmi, .dal– le incùrsioni aeree, dal:a lotta clandestina, per l'impossibilità di fat assegn~mento sicuro su qualsiasi mezzo di trasporto, inaspriva sempre più il costo delle produzioni. E poichè i prezzi di vendita erano stati fissati in precedenza con criteri di assoluto rigorismo e di taglio, era evidente che l'indu– stria non poteva sopportare da sola e a lungo una situazione di netta perdita e quindi dovette o accettare l'imposta poli– tica del ,premio d'integrazione governativo, o basare le ven– dite sui lavori a commessa o •per conto (pagamento in base al costo di trasformazione delle materie prime, più un com– penso a fronte delle spese generali, d'usura degli impianti e delle attrezzature, del rischio e quota utile) o cessare quella determinata produzione che si presentava passiva, quando non arrischiare di vendere per vie traverse. Vennero pure attuati g!i scambi merce: timte tonnellate di ma'teria prima a prezzo ufficiale, contro tanti quintali di prodotto finito a prezzo ufficiale e così via dicendo. L'eccessiva severità di fronte alla realtà della vita eco– nomica, il timore di autorizzare con elasticità e tempestività· quotazioni rimunerative •hanno facilitato quindi la fuga dalla pratica ael .« corretto agire » di vasti strati di produttori e commercianti eh~, forse, se accontentati nelle loro esigenze, avrebbero fatto ogni sforzo per praticare prezzi legali. Ecco perchè a mano a mano che fe pene contro il mercato nero aumentavano, i prezzi ,altro non facevano che subire ulteriorr sbalzi in rapporto al cresciuto rischio, con risultati cioè dia– mjltralmente opposti a quelli cui mirava il. legislatoré. . (ConUnua) EMILIO TACOANI

RkJQdWJsaXNoZXIy