Lo Stato Moderno - anno III - n.4 - 20 febbraio 1946

LO STATO MODERNO 79 materiali edilizi e delle costruzioni, e in modo da ridurre i nuovi canoni d'affitto. Politica assai delicata, in tempi di scar– sità di veri capitali, ma che gioverà ali' erario, riducendo gli oneri del suo debito, mentre ai piccoli -risparmiatori, pos– sessori di titoli a reddito fisso, si potrà venire in soccorso oon speciali provvedimenti. Po:itica, infine, che avrà l'effetto, di cui nell'attuale situazione non •si può disconoscere . l'e– quità, di .obbligare a. un risparmio forzato le classi ~edditiere e non produttrici. Naturalmente, per anticipare il valore presente delle rate dei risarcimenti, e per raccogliere il risparmio occorrente al resto della ricostruzione, è necessaria l'opera di speciali Isti– htti di Credito edjlizio.. Ecco le linee sommarie di un programma economico che ci sembra dedotto logicamente dalle premesse. Se ne è fatta qui solo una enunciazione di massima, e per renderlo persuasivo; precorrendo facili obiezioni, occor– rerebbe un più ampio spazio. Esso non impone nessun onere diretto all'Erario, tut– ta"ia anch'esso chiede qualcosa a11o stato, qualcosa che è fuori dal campo finanziario. E' infatti evidente che per la esecuzione di un'opera di così ampia portata sociale ed eco– nomica, occorrono alcune fondameritali premesse; e cioè: - la certezza giuridica nei rapporti della vita eco– nomica; - una vera libertà, che per~a, a cru è realmente capare, di mettere in valore le sue 111ttitudinie le sue ini• ziative, liberandole da inutili vincoli statali; - un assetto politico e finanziario che dia la garanzia di un minimo di stabilità, Questo 6olo è il compito fondamentale dello stato: nella ricostruzione edilizia, e fors'anche in altri prob!emi. AMBROGIO GADOLA L'ESEMPIO DELLA GRECIA E' un antico luogo comune che sia la politica interna a condi2Jionare quella internazionale. In verità esse si con– dizionano a vicenda, almeno in Europa. In tempi di asse– stamento come son questi, ancor perturbati da rapidi scon– volgimenti, con tanto panico e tanta confusione negli uo– mini e negli ordinamenti, è difficile fissare gli esatti limiti di questa reciprocanza. Ma è indubbio che niente più di un esame della situazione internazionale può agevolare, in certi casi, la comprensione deI:a situazione odierna di un paese. Se noi, ad esempio paragoniamo le pretese austria– che nei confronti dell'Italia, della Germania e della Jugo– s:avia, con la reale situazione interna del paese; il col'lasso economico e il disordine amministrativo con il •contributo pieno ed integrale dato da questo popolo fin dal 1938 alla causa nazista, non è diffioile comprendere l'errore che si sta commettendo a Vòenna nel puntare tutto sullo sgancia– mento da11e responsabilità naziste, anzichè cercare di ope– rare una mdispensabile trasformazione nella struttura sociale e po!itica del paese. Ed ecco infatti che dietro le insegne del partito maggioritario, che sono le comode bandiere della religione e del perdono, si sono racco:ti ex-nazisti, panger– manisti, e quelle quadrate legioni dei cristiano-sociali che, mediante le dittature di Dolfuss e di Schussnigg, furono in– direttamente i maggiori collabC>ratoridi Hitler. Solo la spe– ranza di una fruttuosa ,politica estera può ritardare in quel paese l'inevitabi!e crisi del sistema po:itico interno. Al!'occruo .sperimentato, l'Europa offre oggi, per la com– plessità dei singoli problemi nazionali, una eloquente gamma di situazioni che rappresentano le varie fasi nel processo di assestamento democratico. Recentemente grande interesse si è fatto attorno aÌ problema greco, soprattutto per la di• sputa di cui è stato oggetto tra Gran Bretagna e Russia nel Consiglio di Sicurezza dell' O. N. U. In. verità non vi è forse oggi situazione più intricata di quella, per le devia– zioni, le soprastrutture, lo sbricidlamento episodico e para– dossale della lotta poiitica interna. Il paese vincitore è occu– pato da truppe straniere; la monarchia è rappresentata, per comune volontà di tutti i partiti, da un Reg~nte, ma i governi succedutisi finora sono stati nettamente repubbli– cani. La lotta politica tra anti-fascisti e fascisti $i è spo– stata tra repubblicani e monarcruci, un lieve spostamento morale invero ma clie ha dato ~uova esca al fuoco di parte. Sullo sfondo di un collasso economico e di un disordine morale senza precedenti, due organizzazioni militari st fron– teggiano, dotata quella repubblicana di armi inilesi• che o o a e hanno servito o avrebbero dovuto servire alla lotta di libe– razione; fornita, que:Ja monarchica, delle armi avute dai tedeschi. E cooì la seconda trova ora valido aiuto materiale nella presenza e nell'atteggiamento delle truppe inglesi, men– tre fa prima rivolge accorati appelli a Mosca. I disordini a base di atti' terroristici e feroci, significativi de:!'esasperazione in cui si è precipitati, si susseguono da una parte e dat– l'altra; anzi, se in un primo tempo si potè imputarli agli estremisti di sinistra, ora che gl'inglesi hanno « ristabilito la situazione » non vi è nessun dubbio che sono opera dei gruppi populisti o monarchici, La situazione continua senza speranza, mettendo in repentaglio non solo la -vita politica ed ·economica del paese, già tanto. co'.pite dalla guerxa, il suo ordine morale e materiale, senza del quale non vi può essere ricostruzione, ma anche .Ja stessa indipendenza. Alla base di ciò vi sono indubbiamente degli errori o delle deficienze che si scontano. La lotta tra le organizza– zioni armate dell' E. A. M. (Fronte eHenico di liberazione), che fa capo al comunista Zachariadis, e quelle del partito monarchico o populista ebbe ufficialmente origine a pro– posito de::a costituzione della Guardia Nazion:ie che il go– verno andava reclutiando tra « i battaglioni di sicurezza ,., già organizzati dai tedeschi. Le forze deH' E. A. M. si videro minacciate e preferirono la lotta al disarmo, In realtà tra i due ·estremi non vi poteva essere nè conciliazione nè colla– borazione spontanea come ha dimostrato l'accordo di Var– testa il leader di questo, l'anziano Sophoulis. Com'era da prevedersi, la prima conseguenza è stata la messa in crisi kiza che, sotto la pressione inglese, ha posto fine alla lotta ma non ha risolto il contrasto politico. Occorreva che tra l quindici •partiti esistenti nel paese, ve ne fosse almeno uno, di centro, il quale si ponesse alla difesa della democrazia e del:'indipendenza del paese e 1:)he,assumendo la direzione del governo, avrebbe finito per costringere <ledue ali estreme a collaborare. Tale doveva essere il compito del partito social-demooratico di Plapandreanu, ma questo, ·tardo a ca– pirn la vera situazione, non appena assunta la direzione del governo chiamò in aiuto le truppe ·inglesi contro la rivolta emnista, ··svalutiandosi come persona e mettendo in crisi il suo partito che fini con il dividersi tra i due blocchi ili destra e ·di sinistra. Da questo momento ha origine la vera cri.si della democrazia in Qrecia, · una crisi senza speranza, perchè da questo momento ogni collaborazione tra i par– titi fu impossibile. Solo la presenza deJe truppe inglesi im– pedisce lo scoppio di una fervce illerra civile, Miieramente

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