Lo Stato Moderno - anno III - n.4 - 20 febbraio 1946

82 LO STATO MODERNO popolazioni acquisite o liberate durante la guerra, tutte pro– venienti da:I'antico territorio del!'impero, sono stati ordinati in a'.tre cinque repubb'.iche federali. Ciascuna repubblica fe– derale comprende repubb'.iche, regioni e territori autonomi, le prime CO[! costituzioni e governi propri simCi a que:Ji fe– dera!i. Il maggior rispetto possibile vien portato al'.e tradizioni e perfino al folclore loca'.e. Le lingue dei vari popo'.i sono ammesse al pari di que'.la russa negli atti legali e nei tribu– na:i. Vengono incoraggiate le letterature naziona'.i, alcune del'.e qua'.i hanno scrittori e artisti di chiara fama; sorgono in ogni centro del'.'Unhme istituzioni culturali riccamente do– tate per conservare il patrimonio culturale ed artistico dei vari popoli. Questi sono stati mezzi potentissimi per cementare l'unio– ne del'.e varie naziona'.ità nel rispetto reciproco anche deg'.i interessi materiali specifici, che vengono tutelati sul piano federale dal Consiglio <lelle Naziona-:ità formato dalle rap– presentanze elettive designate separatamente da:Ie singole unità naziona'.i, a parità di diritti col Consiglio dell'Unione, insieme al quale costituisce il potere legislativo che elegge anche gli organi supremi dello stato sovietico. I residui di antiche antipatie e di vecchi dissidi di razze e nazionalità ha i popoli dell'Unione forse non sono del tutto scomparsi. Su di essi certamente contava il nazifascismo per vincere più rapidamente e per dissolvere la compagine sovie– tica. Ma su questo punto la profonda istruzione e l'accurata preparazione del professorame, de'.la diplomazia e del mili– tarismo tedeschi si ,sono sbag:iati di grosso e hanno rivelato profonda ignoranza dell'anima del popolo russo, che è ormai tutto, o quasi tutto, di lavoratori soltanto e perciò sente che le sue libertà e la sua sicurezza di vita non possono essergli garantite che da un regime veramente socialista che rispetti quindi scrupolosamente le nazionalità. Ed abbiamo visto l'esercito rosso difendere con mirabile tenacia la propria terra contro la preponderanza deTI'arrna– mento e la superiorità della tecnica militare tedesche. E ab– biamo saputo che le popolazioni 1iovietiche delle retrovie del honte nemico avanzante combattevano anch'esse arre– cando all'odioso invasori! nazista danni ingenti e dando esem– pio luminoso di patriottismo e di tattica della guerriglia ai partigiani del resto dell'Europa occupata. Abbiamo visto i miraco'.i dei tecnici •sovietici,che hanno rapidissimamente smontato, per trasportarlf e ricostmirli cen– tinaia e centinaia di chilometri lontano, gli impianti indu– striali della zona di combattimento e rimetterli in efficienza in pochi giorni, mentre altri impianti sorgevano. Ed il popolo tutto, donne e ragazzi compresi, collaborare coli'esercito an– che nel mestiere del soldato e lavorare assiduamente undici ore giornaliere ne'.le officine di guerra a preparare armi e proiettili, carri armati e aeroplani, su modelli russi o ame– ricani. Abbiamo ammirato l'eroica resistenza di Sebastopo'.i ed il lunghissimo assedio di Leningrado che non ha capitolato. Abbiamo saputo che la Chiesa ortodossa, lungi dal secondare il nazismo che contava sul sentimento religioso del popo:o ucraino per aizzarlo contro i Sovieti, pregava invece per la sconfitta del tedesco invasore e la vittoria· sovietica e colla– borava lea'.mente col governo bolscevico, ottei{endone in pre– mio un concordato che faceva risorgere la Chi.esa ortodossa all'antica grandezza e libertà perdute con l'asservimento e l'incorporazione nel!o stato zarista. Intanto i quadri de:!'esercito rosso s'impadronivano de'.la scienza militare germanica per superarla; i soldati dei tanti popoli dell'Unione acquistavano esperienza e sicurezza nel– !' uso delle nuove armi di gµ~IT!li Ji wttomettevano alla disci- plina necessaria, ~ostituivano la tattica di massa con quella dei gruppi sparsi, si convincevano che la vittoria era certa. E seguimmo trepidanti le fasi de:le battaglie di Sta'.in– grado e del Caucaso. Applaudimmo pieni di speranza alla vittoriosa controffensiva che liberava la martoriata città e costringeva i tedeschi a una precipitosa ritirata. E l'avanzata travo!gente degli eserciti de::a Unione Sovietica si iniziava, vincendo battaglie su battag!ie. Invano i nazisti vantavano l'abilità manovriera dei fe'.d•marescialli specia:izzatisi nella difesa elastica; invano ·speravano sui ba'.uardi dei grandi fiu– mi. L'esercito rosso marciava su tutti i honti: infranta la cer– chia che stringeva Leningrado, il tedesco invasore era co– stretto ovunque ad arretrare ed evacuava il territorio russo, poi quello "polacco. Finalmente fu l'orgoglioso Reich ad es– sere invaso e la vittoria -si concluse fra le rovine fumanti di Ber:ino. Le 180 nazionalità dell'Unione Sovietica hanno mostrato di essere un popolo so'.o, un popolo di fratelli lavoratori che ha fede nel socialismo e vede che il socialismo cammina nella U.R.S.S. a grandi passi, che sa che il so~ialismo è il presidio della propria Hbertà e la speranza di tutti i popoli della SALVATORE CHERUBINO Manca una domanda Io so chi è emme, corsivista del Popolo; è un uomo d'm– gegno vivo ed alacre, curioso, sv~lazzante e ghiotto di varie esperienze politiche. E lui sa che g!i sono sinceramentè amico, anche quando - e direi· di più perchè amo le posizioni al limite - trasmoda. Ma qua:che volta dimentica che per far polemica oc– corre avere Je spalle al muro, il che serve a due effetti en– trambi commendevoli: il iprimo è che non si corre il rischio di essere aggirati alle spalle, ed il secondo che non $i può fuggire. Spettacolo tanto più piaoevo'.e quanto raro a vedcl'Si in tempi come questi in cui basta che uno dica una parola perchè 1a sua azione si $VOiga in modo perfettamente an– titetico. Ma torniamo a emme e alla dnsoddisfazione da (ui di– mostrata per le dichiar.jlzioni con cui Par.ri ha annunciato la nuova formazione politica conseguente al suo distacéo dal Partito d'Azione. Emme dice che non ha mai capito quale dovesse essere la funzione del Partito d'Azione, e tanto meno capisce quello <lella nuova funzione, e questo è affare suo, anche se per mio conto non ci credo, chè lo conosco troppo per non saperlo capace di capire queste, e cose -anche più trascendentali- Ma tant'è, questo è il suo dovere professio– nale di corsivista di •11!1 giornale di partito, e lui lo assolve con zelo e compunzione, per adoperare una parola cara -se non a lui, certo ai suoi amici. Ma ...abbiamo detto, occhio alle spalle, amico emme. Possiamo risponderti che almeno il Partito d'Azione - pur in quel suo infantile annaspare contro il qua'.e siamo insorti ben prima di te - una funzione nobile e chiara l'ha assolta: ha fatto iprima la guerra partigiana e poi ha to'.to diile muffe risorgimenta!i il prob'.ema istituzionale e l'ha riproposto agli italiani in termini vivi e moderni; ma la democrazia, che vo'? direbbero a Roma. Tra la monarchia e ,Ja -repubblica recalcitra éome l'asino di Buri<lano, e per il resto anche lei poveretta •tenta di conciliare come può la dia>!ettica di F«:clc: con il pasto dei suoi operai. Eppure nessuno ha mai doman– dato qual'è la funzione de'.'.a democrazia cristiana. • Peccato. Perchè emme ci darebbe una esauriente risposta. VITTOR

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