Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

44), viene descritto nella sua cecità (64), racconta la storia di Achille e Odissea (75-82), torna dopo le gare e racconta la storia di Ares e Afrodite (266-366), viene richiesto da Ulisse per cantare il cavallo di legno (499-520). FEMIO: canta per i Proci (1, 154), il ritorno degli Achei (325-6), canta mentre Ulisse sta entrando in casa (17, 263), implora Ulisse di non ucciderlo (22, 335). SIRENE: cantano perché Ulisse si fermi con loro. ULISSE: racconta sempre e non canta, quindi c'è una grossa differenza, in quanto la sua storia è "vera" in quanto solo narrata. TAMIRI: appare nell'Iliade (2, 595), ricordato durante il catalogo delle navi per la sua empietà nel volere sfidare le Muse: queste lo rendono cieco e gli tolgono la facoltà del cantare. ACHILLE: quando Ulisse e Aiace vanno da lui a convincerlo a tornare a combattere, lo trovano con la cetra in mano intento a cantare storie di eroi (9, 189). ERGO: sono diverse le funzioni del racconto e del canto. Il canto scaturisce da diverse esigenze, che sono: 1 allietare chi ascolta (Demodoco e Pernio) 2 convincere chi ci ascolta (Sirene) 3 consolarsi per il proprio dolore (Achille) 4 gareggiare con chi è superiore a noi, cioè fonte di empietà (Tamiri) 5 vincere ciò che è malvagio (Orfeo) INOU'RE: c'è un rapporto tra canto e dolore (la cecità degli aedi, la 93

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