Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

dinaria. Infatti per Mandel'stam la misura del romanzo è la biografia e gli sviluppi possibili del romanzo nella società massificata sono legati ad una «atomizzazione» della biografia, fino a quando la dimensione biografica verrà meno, portando con sé la crisi della dimensione narrativa del romanzo che sarà destinato ad esaurire la sua funzione, non essendo più interessato al destino dell'individuo e perdendo quindi il proprio orizzonte di senso35 . Per Mandel'stam il moderno individuo europeo è condannato a non nutrire più alcun interesse per la propria biografia e la propria interiorità, poiché non esiste più l'individuo descritto nel vecchio romanzo ottocentesco come una coscienza attorno a cui si organizzano tutti i fenomeni della vita. Di qui il venir meno dell'interesse per l'azione e per la psicologia che restano schiacciate dalla complessità di una realtà divenuta irraggiungibile dalla coscienza individuale. Il declino della narrazione che abbiamo visto tematizzato in Petrolio si trova dunque anche al centro di alcune riflessioni di Osip Mandel'stam, l'autore che Pasolini, come già Paul Celan, sente vicino avvertendo il valore testimoniale della sua vita e della sua opera. Mandel'stam è anche autore di una riflessione sulla morte dei poeti che sembra aver avuto qualche influenza sul gesto suicida di Paul Celan36 e che ora getta un'ombra drammatica anche sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Vorrei parlare della morte di Skriabin come del suo supremo atto creativo - scrive Mandel'stam in uno scritto su Pushkin e Skriabin del 1915. Mi sembra che la morte di un artista non dovrebbe essere esclusa dalla catena dei suoi risultati creativi, ma ne dovrebbe essere vista come l'atto finale, l'ultimo anello37 • Mandel'stam vede all'opera in questa concezione un punto di vista interamente cristiano, l'idea della morte come 72

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