Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

Il critico nella pancia del Pescecane De la critique avant toute chose I et pour cela préfère l' Impair. La manipolazione un poco gaglioffa della formula famosa si autorizza almeno del mettere l'accento sull'ultimo termine: Impair. Quale sarà l'Impair della critica? Nell'Anatomy of criticism, Northrop Frye dà ragione a Ruskin contro Matthew Arnold per una pagina sui nomi in Shakespeare: «Ruskin cerca di fare qui della vera critica. Egli tenta di interpretare Shakespeare mediante un sistema concettuale che è rigorosamente critico... Arnold ha ragione di sostenere che questo non è il tipo di materiale che possa essere direttamente usato da un criticosaggista; ma d'altro canto sembra non sospettare nemmeno l'esistenza di una critica sistematica autonoma dalla storia del gusto...». Ma i critici, i critici-saggisti o quant'altri mai, contemplano almeno come possibile, e stimolante, l'esistenza di un discorso che si presenti impair rispetto sia alla storia del gusto sia alla pratica dei sistemi «fortificati» proposti dall'uso? È l'ambiguità del termine «sistema» a provocare i peggiori imbarazzi. La critica dispari potrebbe volere dire critica «fuori dal conto» degli approcci più noti: storici29

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