Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

nostante la sollecitudine e l'amore, Kant non avrà mai il suo caffè. René e la sua amica Emma forse non lo sanno (la passeggiata notturna di lui e le chiacchiere tra loro due s'immagina siano avvenute quando non erano ancora trascorsi cinquant'anni dalla morte di de Quincey), ma voi certo sapete che l'autore dello scritto sull'assassinio considerato come una delle belle arti non descrive mai il momento in cui Williams sgozza le sue vittime. Sia nel caso Marr sia nel caso Williams, lo strangolatore ci volta le spalle mentre affonda il coltello nella gola dei malcapitati. Si fa fatica a dargli un volto perché, nell'attimo in cui dovrebbe mostrarsi, si nasconde. Tutt'al più si fa vedere di tre quarti. Ci vengono descritti i suoi abiti eleganti e costosi, ma ci viene negato il bene di vederlo in faccia. Williams sarà catturato a causa delle iniziali di un nome e cognome, non per la descrizione del suo volto. Se ne deduce che de Quincey ha paura di vedere in faccia l'assassino. Non che abbia paura di essere a sua volta sgozzato: ha paura di guardarlo perché guardare significa essere guardati. Per questa ragione, de Quincey non lo fa mai voltare. Potrebbe riconoscersi e così fare la sua stessa fine, suicidarsi. L'ipotesi è suffragata dal fatto che gli assassini ai quali s'ispirò de Quincey per dar vita al suo Williams, gli assassini veri, finirono sul patibolo mentre il signor Williams si uccise. Ciò conferma l'ipotesi che de Quincey non abbia preso in considerazione che il peggior suicidio, la più bella delle belle arti, è la condanna a vita, a una vita da trascorrere fino all'ultimo nel mentire a se stessi. Del resto, egli che altro fece condannandosi a vivere, con l'aiuto dell'oppio, nella bugia della letteratura? Che, come l'assassinio, può essere praticata per necessità o per pura voluttà. Parole di de Quincey. Il vecchio Kant non è poi così rammollito se, chiedendo il suo caffè, maledice il futuro. E Williams non è poi così sciocco se si sottrae anch'egli al futuro suicidandosi. 26

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