Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

possono far altro che specchiarsi a propria volta. Lo specchio, unica traccia reale del passaggio di Flora, li costringe a vedersi per quello che sono, riconoscersi come personaggi che inscenano la scena di se stessi. Così, il sogno di inverare la letteratura nella realtà da parte dei due protagonisti, si rovescia in disvelamento della verità dei due protagonisti, mentre la letteratura fugge via, rimane nel mondo della finzione, come nel mondo dei fantasmi rimane per sempre Flora, la cui verità non verrà mai scoperta. Con il progetto di scoprire il mitico punto di passaggio fra la letteratura e la realtà, i due protagonisti di fatto mentono a se stessi, si autopersuadono, fingono di volerlo davvero trovare; ma la letteratura si sottrae e disvela invece l'autopersuasione, la verità nascosta dei due protagonisti che mentono a se stessi e l'uno all'altro, che mettono in scena la loro autopersuasione. Se in Gioco di corte il tema di fondo era quello di una reale presa del potere politico, in Flora il tema è quello di una impossibile presa di potere sulla letteratura. Ma in entrambi i casi, l'utopia di un irrealizzabile controllo sul futuro, si rovescia in un disvelamento dell'autopersuasione, della finzione, della menzogna in cui i protagonisti sono immersi4 • 9. Neve sulla città Mentre i due amici disperdono il loro tempo nella ricerca di Flora, sulla città invernale cala un gelo che li attanaglia, li paralizza sempre più. Stentano a camminare, sprofondano nella neve, non riescono nemmeno più a parlare. Alla fine, vinti dal gelo, rinunciano a proseguire le ricerche: «"Amico mio" - dissi - "credo sia giunta l'ora di rientrare. Se la neve continuerà a venir giù per il resto del giorno e per tutta la notte, domani la città sarà impraticabile, ragion per cui non potremo né vederci, né passeggiare...."» (p. 75). Così, sul piano del reale, è il gelo intollera178

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