Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

getto sia la verità e non appunto un puro mito. Solo che, in Gioco di corte i due amici ne sono perfettamente «autopersuasi» (almeno fin quasi all'ultimo, allorché il narratore viene preso da una specie di oscuro dubbio)-mentre in Flora i due amici sono, fin dall'inizio, convinti e non convinti: diciamo che giocano ad autopersuadersi. Ma perché vogliono e non vogliono? 6. Il figlio di Franz e Flora «"Non saprei, qualcosa mi dice che potrebbe esserci di mezzo un figlio"[...] "Magari di Franz e della tua Flora"» (pp. 15 e 27). A poco a poco il lettore comprende quale sia il mito nascosto dietro la storia di Franz e Flora. Quel Franz «morto di tubercolosi, qualche anno fa», questa storia che sembra di aver già saputo, già letto da qualche parte, non può essere che quella di Franz Kafka. A questo punto è chiaro che Flora Diamond sta per Dora Dymant, l'ultima amante di Franz Kafka. E dunque, anche se i due amici non se lo dicono mai, e fanno come se non lo sapessero nemmeno, ciò che suppongono, senza confessarselo, ciò che comunque intuisce il lettore, è questo: che l'ultima amante di Franz Kafka sarebbe arrivata in quella città, alla ricerca di una lettera di Kafka e di un figlio avuto da lui. Ciò che i due amici progettano è dunque di incontrare l'amante di Kafka e di conoscere il loro figlio, cioè di «incontrare» tramite loro Kafka stesso. Dunque la posta in gioco, il progetto da realizzare, anche se non viene mai esplicitamente dichiarato, è quello di un inveramento della letteratura. Ciò che i due amici sognano, vagheggiano, è di trovare il favoloso punto di passaggio fra la finzione (della letteratura, del mito, delle fantasticherie) e la realtà. Il progetto è la traducibilità della scrittura, del racconto, dell'immaginario, in realtà futura. Ma se l'utopia è quella di arrivare a una coincidenza fra 175

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