Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

il batticuore, ed a comporsi un viso imperturbabile, quello che gli americani chiamano una faccia da poker. «Gimme a drink of whiskey». La prima battuta era detta. Il discorso continuava a filare. Brown dà l'alt per sentire la registrazione. Una piccola folla perplessa attende davanti ad un altoparlante. «Gimme a drink of whiskey». Greta replica: «Ma questa voce non somiglia alla mia». Tutti gli attori dicono così, la prima volta che «si sentono». Ma da quel momento nasce la nuova serie: dopo Anna Christie, Romanzo; poi Modella, Cortigiana, Matha Rari, Grand Hotel, Come tu mi vuoi, Regina Cristina, Velo dipinto, Anna Karenina, ed ora Marguerite Gauthier. La donna del novecento per eccellenza non fa che riportare su moduli in apparenza moderni, accordati sulla sensibilità più nervosamente attuale, quel grande idolo della donna austera, misteriosa, inaccessibile che fu il sogno d'amore dei nostri vecchi dell'ottocento. «Apparizione melodiosa del patimento creatore» come fu detto della sua sorella Eleonora Duse. E il suo romanzo, venti volte rifratto in venti diverse eroine, è sempre quello del sacrificio d'ogni altro bene al bene supremo dell'amore; la corsa di Sisifo dietro la mèta che cessa di esistere non appena toccata. Giacomo Debenedetti da: «Cinema», n. 8, 25 ottobre 1936, poi in: Debenedetti, G., Al cinema, Venezia, Marsilio 1989. 146

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==