Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

crazia, è grande in proporzione al teatro, «il più grande del mondo». Pare un palcoscenico. Ai telefoni a Ramses si discorre in un soffio; ma la parola, magnificata dai congegni, giunge all'altro capo con «voce di tuono» (Donnerstimme). Ci sono città tutte a grandi balconate aperte, dove la gente siede, mangia, giace, legge (giornali che, aperti, arrivano quasi a terra), fuma, studia, ciancia, lavora, in pubblico, e, a quanto pare, a tutte le stagioni. (I balconi sono rarissimi nell'America da me vista; vuote, esanimi, cieche, chiuse sono queste miriadi di finestre.) Le università sono fuor di paragone migliori delle europee. Ci si vergogna qui degli anni di liceo, dove non imparammo nulla. Ciononostante l'America formicola di medici ciarlatani. La moneta spicciola si porta sciolta nelle tasche, senza borsellino - vero, per caso, e causa di turbamento a ogni nuovo immigrato, che presto riporrà il portamonete fra i cimeli dell'avita pauperie. Pratici, gli americani non portano cappello; vanno tutti in berretto. (Il nostro amabile Panzini, fattosi cuore sul tardi finalmente a visitare la «Bassa Italia» e le isole, e imbattuto che si fu all'approdo a Palermo in un giovane indigeno con berretto a visiera, scrisse sui giornali che i siciliani vanno con berretto a visiera.) Sono, gli americani, tranne le ore di rigida fatica, molto compiti. Fanno di grand'inchini. (Gli americani, e ne siano lodati, non s'inchinano affatto; non si baciano sulle guance, raro stringono la mano, non si tolgono il cappello, se lo toccano appena.) In compenso le donne sono spicce e sportive. Klara, un altro cappa, l'amazzone plutocratica, non essendole riuscito di fare il voler suo con Karl, ormai quasi sedicenne e idoneo a esser reso padre un'altra volta, lo atterra in una breve partita unilaterale di lotta giapponese (ju-jitsu). Le rondini radono il selciato di Nuova York. Le rondini americane. E che n'è dei rosignoli? 132

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