Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

saggio uso delle ricchezze.» Mentre mi servivano il pollo con l'insalata, alzai gli occhi e vidi Cummings, che aveva finito e se ne stava andando. Se avevano pensato questo a proposito di Persio, che cosa avrebbero potuto pensare di Cummings? E a che servivano, nel diciottesimo secolo, dei critici di siffatti principi, se ciò che il futuro teneva in serbo era un Cummings? Si fermò al mio tavolo e io gli domandai dove aveva passato l'estate. «Avevo pensato di andare a Boston, » sbottò, «a vedere i mitra! 1 ..• ma ne abbiamo visti un sacco, di mitra!... la cosa più comune del mondo!... così ho gironzolato per New York, aspettandomi di saltare in aria da un momento all'altro... bello, far saltare la sotterranea!... certo, il mio atteggiamento in tutta questa storia... voglio dire, è una vera sfortuna... un gran fastidio, come perdere i calzoni... è imbarazzante, ma non c'è di che stupirsi... mi stupisce piuttosto che siano riusciti a restar vivi per sette anni!... già, li ho visti sparare contro la gente e poi andare a perquisirla... e, se gli trovavano qualche pallottola in corpo, li arrestavano per porto d'armi abusivo!» Scappò con la sua cresta di capelli spiritati e i suoi occhi socchiusi tutti intenti in se stessi. Ritornai all'insalata. Così Persio, in un'altra epoca che aveva unito in sé anarchia morale e feroce repressione, si era espresso, a quanto pare, in maniera confusa, inelegante e oscena. E lo scrittore è Persio, non l'urbano Drummond, così come lo è Cummings e non quelli che scrivono libri sulla poesia americana. Dove la vita è disordine, i poeti si esprimono con l'assurdo. Avevo dato una occhiata ai primi versi di Persio: «O curas hominum! O quantum est in rebus inane!», e mi parevano assolutamente aderenti allo spirito moderno. Continuai a leggere la prefazione: «Pertanto, benché io ammetta pienamente l'accusa contro Persio, non posso attribuirle quel peso che avrebbe in moltissimi altri casi. Invero, possiamo dolerci con ugual ragione della ruggine su un'antica moneta come dell'oscurità di un'antica sati102

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