Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

Mio padre mi portò dal medico, questi me lo crepò. Per il dolore patito, mio padre per strada mi comprò poi dei colori ad acquarello. Tornati a casa, mia madre con quei colori fece dei bellissimi disegni. Mia figlia fa, a quattro anni, le prime sue prove dello scrivere e poi, modernamente o anticamente dice, dopo aver scritto, «e sottolineo questo» e infatti traccia una riga alle sue incomprensibili parole scritte e la riga, la sottolineatura è la cosa più chiara, più decisa, più scritta che ella sappia scrivere. Così spiegherei tanta pittura moderna, la maggior parte d'arte d'oggi. Sicché, a me sembra che ella scriva davvero, in virtù di quella bella decisa chiara riga, che ella traccia alle sue non scritte parole, per sottolinearle. Le ore del mattino hanno l'oro in bocca. Se il mattino ha una bocca, allora il giorno è un corpo o ha un corpo. E la sera sono i suoi piedi, nevvero? Cézanne gridava alla moglie «perché non sei una mela?» Una mela non ha né piedi, né capo. . Forse ha una bocca. Heinrich Boll si chiede in un suo scritto, quando e come è che in noi si origina e si forma la parola «nemico», io mi chiedo quando e come è che in me si è originata la parola «colore» e per certi versi le interrogazioni entrambe mi sembrano utili, se non addirittura connesse. Hanno le guerre un colore? 99

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