Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

dalla storia della forma del futuro italiano (e romanzo), il quale origina da una perifrastica implicante una dinamica realizzatrice (amerò, da amare+ habeo). In generale, nel movimento delle procedure espressive - come le tre che abbiamo ricavato in riferimento a Hermann- si realizza la ricerca di un senso che sfuggirebbe a una «semplice» teoria grammaticale; e così anche l'impegno di Dante non è semplicemente volto- come già nell'età giovanile- alla definizione astratta di una grammatica, ma è quello di rimontare il complesso percorso delle cause, fino alla completa visibilità, cioè alla luce più semplice, senza schermi grammaticali. 8. Maria e la pensabilità Il sistema delle anagogie di Dante consente di individuare con precisione questo luogo della completa visibilità e del totale chiarimento della grammatica: è Maria. Lì termina il destino della metafora Luna/Grammatica, che si prolunga e si risolve in Luna/Grammatica/Maria. Innanzi tutto perché in Maria si risolvono contemporaneamente i due grandi errori filosofici che Dante autocorregge: quello della concezione averroista delle macchie e della loro visibilità (vedi qui Par. II rispetto a Conv., II, XIII), e quello della filosofia tradizionale57 di una visione meccanica dei cieli- Empireo escluso- che non consentiva di concepire gli ordini celesti (vedi la correzione di Par., XXVIII, 98-135 rispetto all'errato Conv., II, V). Ciò che consente di uscire dal doppio errore filosofico è la comprensione del paradosso dell'assunzione. Questa scoperta di Dante si oppone alla concezione del tempo, resa ufficiale da un decreto della facoltà teologica di Parigi nel 1241, dove si condanna l'errore di ritenere la Vergine nell'Empireo58 ; egli invece la pone proprio nel suo 86

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