Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

designare una moltitudine di fenomeni che hanno ben . poco di comune tra loro, a parte il fatto che il corpo è il loro luogo,come la carta può essere il supporto su cui si inscrivono registri diversissimi: filigrana, rilievo, ideogramma, figure, lettere alfabetiche, e inoltre parole di diverse lingue. Le diverse modalità del «linguaggio corporeo» sono note: - Il pugno levato per promettere all'altro un brutto quarto d'ora, ma anche per affermare la fiducia nella vittoria. - La paralisi della gamba dell'isterica, che esprime in tal modo il suo rifiuto di reggersi in piedi da sola. Quella del braccio del bambino, che teme di uccidere nel sonno la sorella della quale è insieme innamorato e geloso. - La cisti, che ricorda una rottura dolorosa e la lesione, ma anche l'ulcera, che evoca una perdita insopportabile. - L'ipertensione, che mira a porre in scacco la medicina, e l'instabilità motoria che cerca di evitare le frecce fantastiche. - I dolori vaginali che rendono impossibile la penetrazione e il rifiuto angoscioso del bambino che non può aprire la bocca per il biberon. A proposito di tutti questi fenomeni, si può davvero parlare di linguaggio, e, in caso affermativo, lo si può fare senza dedicarvi alcune importanti osservazioni? Comunicazione gestuale di un pensiero, muto appello alla attenzione dell'altro, atto segreto che cerca di manipolare il partner, paralisi di protezione, chiusura del corpo contro l'effrazione vissuta come distruttiva... Altrettante «parole» che si richiamano a lingue assai differenti. Questa varietà di fenomeni ci deve invitare a una grande prudenza nella lettura di questo linguaggio, e nella decrittazione di queste lettere inscritte sul corpo. Chi crede di possedere, come un indovino, il codice di 50

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